sono appassionata cinefila oggi ho visto il film in dvd perchè in abruzzo non sono riuscita a trovarlo nelle sale. Pur con la limitatezza della visione in dvd devo dire che il film è un vero capovoloro nella sua essenzialità. durante la visione ho pensato sia alle immagini che ho visto nel museo di ellis island sia ai migranti di oggi che viaggiano sulle carrertte del mare. bellissima la fotografia . Le scene ricordano quadri del caravaggio. La distribuzione in Italia è scandalosa forse non si ritiene il pubblico italiano meritevole di ammirare tanta bellezza o forse qualcuno teme che il pubblico possa riflettere.
semplicemente soporifero. non suscita sensazioni da ricordare. musica forzatamente classicheggiante con un pianoforte fuori tema. Si salvano il paesaggio e la fotografia e una discreta ricostruzione scenografica.il doppiaggio di pocahontas è piatto e senza sentimento.
Premetto di non averlo visto nelle sale cinematografiche; L'ho visto sul piccolo schermo, con lingua originale e sottotitoli; pur penalizzato dal formato francobollo della tv, mi è molto piaciuto; questo film è come una camminata, bisogna abituarsi al passo lento; se siamo abituati a correre in macchina o motorino, inizialmente si soffre del ritmo , ci si deve abituare per apprezzarlo; il film vuole essere uno scandaglio della sensibilità dei pionieri messi a contatto con la cultura indiana algonchina della Virginia. C'è chi intravvede la possibilità di comnciare una nuova vita e chi pensa solo di tornare in gabbia, cioè l'Inghilterra di James: la vicenda personale di Pocahontas, di John Smith e di Rolfe, è lo spunto per ammirare quello che doveva essere un Eden, dove la gente avrebbe potuto vivere strappando duramente alla terra la sua sussistenza, anche se per alcuni veniva avvertita come un salto indietro all'età della pietra, un esilio forzato che faceva rimpiangere la terra di origine; chi, illuminato , vedeva nel Nuovo Mondo una possibilità di riscatto, di redenzione, di ritorno alla purezza rousseauiana ante litteram, avrebbe avuto una possibilità. Gli attori: Colin Farrel, credibile ed emozionante nel suo sofferto, lancinante alternarsi dualistico tra homo novus che aspira all'amore e alla vita nuova al di fuori dalle convinzioni e il pioniere al servizio del re; l'attrice interprete di Pocahontas è meravigliosa e il dialogo fuori campo esprime meravigliosamente le sue perplessità, il suo connettersi all'uomo venuto dal mare sulla base delle sue spontanee intuizioni, al di là della lingua e della razza, Christian Bale come Rolfe, marito e amico di Pocahontas è misurato e credibile; forse il senso del film è che la conquista bianca del nuovo continente è stata un'occasione perduta , una metaforica seconda caduta degli angeli dal paradiso. Bel film, ben diretto, ben interpretato, senza concessioni al sensazionalismo corrente. Un film che ha solo lo scopo di far pensare sulle sorti odierne dell'umanità, alla luce della nostalgia per le occasioni perse dalla colonizzazione. Le domane di Pocahontas: Ma perchè cercano l'oro? si può mangiare?
Bello, intenso, da vedere e rivedere.