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La tigre e la neve

Opinioni presenti: 269
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Un amore spregiudicato nel pieno della guerra

(10/10) Voto 10di 10

Un film che forse esce un pò dalla realtà ma che commuove per il suo sentimentale senso d'amore mostrato. Un amore senza limiti che si spinge oltre le difficoltà e la durezza di una realtà dura come la guerra. Inizialmente lento e con un intreccio senza senso, con il viaggio d'amore Attilio comincia la sua avventura che distrugge ogni barriera e non si ferma, a volte con senso umoristico esagerato e forza di volontà degna di lode.



Edoardo, 25 anni, Teramo.




Bello ed emozionante

(10/10) Voto 10di 10

"La tigre e la neve" di Roberto Benigni é un inno alla bellezza della vita, come lo é stato "La vita é bella". Ma attenzione: la vita, secondo Benigni, é tale solo se é condita con l'iimaginazione, con il sogno, con la poesia. Ed ecco quindi la storia di un poeta: un uomo, armato solo di sogni e di bellezza che si catapulta nell'inferno di una guerra. Lo fa per amore, per inseguire il suo sogno personale: la donna di cui é innamorato. Le citazioni poetiche non si contano: da Pablo Neruda a Walt Whitman, etc. La sezione onirica all'inizio del film, é, essa stessa, una poesia: un omaggio ad un grande del nostro cinema, Federico Fellini. La poesia nella realtà della vita, quindi. Come é immensamente poetico, dolce, trasognato Roberto Benigni. Anche nei rari momenti comici: la scena del cammello e quella del campo minato. Una persona, armato solo della poesia, quindi dell'innocenza e dell'amore per la bellezza, che riesce per questo a sconfiggere la durissima realtà della vita. Credo che questo sia il vero messaggio del film: saper guardare la vita con occhi innocenti e puri. Allora, tutto sarà possibile, persino vedere una tigre nella neve (il circo, altro richiamo a Fellini). Gli interpreti sono impeccabili. Un meraviglioso Benigni, una dolcissima Braschi, un poeticissimo Jean Reno. Questo é anche un film sulla pace. Benigni non si scaglia contro la Guerra del Golfo, ma affronta le difficoltà che si possono trovare quando si vive in tempo di guerra. La pace, per lui, é libertà e, ancora una volta, poesia. Per questo motivo, credo, fa morire Fuad (Jean Reno): per dimostrare che, spesso, non si riesce mentalmente a sopravvivere a un disastro. Questo film é bellissimo. La scena finale é collegata a Charlie Chaplin in "Luci della città": Film sofisticatissimo, per palati fini. Per chi sa apprezzare il gusto del bello, che può essere un tramonto, un libro, un quadro. Insomma, per chi riesce, in questo mondo, a vivere la propria poesia personale. Che non é solo amare la bellezza, ma imparare a viverla.



Francesco, 30 anni, Lodi.




Capolavoro di poesia cinematografica

(10/10) Voto 10di 10

La favola mescolata al dramma, la gag che si alterna all'immagine simbolica: è la "cifra" che Benigni ha sperimentato in "La vita è bella", ma questo film , pur piacevole e vibrante di passione umana e civile, non uguaglia però il pathos e il coinvolgimento del precedente. La storia d'amore tra Attilio e Vittoria inizia, nella prima parte del film, in modo piuttosto artificioso, in un clima troppo ridondante di poesia per risultare poetico; ma si riscatta poi nelle sequenze dell'Irak, dove Attilio accorre per stare accanto a Vittoria gravemente ferita. La piccola storia individuale si staglia così sullo sfondo del grande dramma collettivo della guerra, imprimendosi nella mente e suscitando riflessioni forse più di quanto potrebbero fare decine di dibattiti. La grande luminosa follia d'amore si affianca con un contrasto spiazzante all'oscura follia della guerra. La follia d'amore solare, positiva, smuove il mondo,accende la speranza, opera miracoli;la follia della guerra, oscura, angosciosa, ferma la vita, spegne l'umanità , distrugge i sogni (e ne è simbolo l'intellettuale e poeta amico di Attilio con la sua scelta di morte). Tra i momenti più intensi la fuga caotica della gente terrorizzata di fronte alle bombe, lo squallore dell'ospedale dove qualcuno-il giovane medico iracheno- comunque lotta contro ogni speranza razionale, i paesaggi dove alla desolazione della miseria, delle distruzioni , di retorici monumenti inneggianti al potere,dei lampi della contraerea fa da contrappunto il mistero del cielo stellato; emoziona la scena in cui sui visi dei soldati del posto di blocco, a cui Attilio dice di essere un poeta, passa un'ombra di nostalgia, di rimpianto per una dimensione dell'anima che la guerra ha reso irrimediabilmente distante, e si compie la magia del ritrovamento di un sentimento umano. A un film come "La tigre e la neve" si perdona qualche ingenuità,qualche trovata eccessivamente costruita (tra cui appunto quella della tigre con l'"effetto-neve"), anche il finale a sorpresa con reminiscenze chapliniane (l'agnizione finale fa molto "Luci della città"). Benigni crede alla sua favola con la disarmante ingenuità dei bambini,e la sua "maschera" da monello che ci fa sorridere e ridere nasconde una appassionata sensibilità che comunque ci turba, costringendoci a misurarci con temi come l'amore,la sofferenza, la pietà ,la poesia. E non è poco.



Davide, 16 anni, Reggio Calabria.




Un capolavoro di poesia e cinema..

(10/10) Voto 10di 10

Un film magnifico, la poesia fatta film. Un capolavoro del genio Benigni. Il titolo è la cosa più giusta che ha questo film, che è quanto di più poetico ci possa essere. Una metafora della vita, un'intelligenza filmica assoluta. Dopo averci regalato il film più bello del cinema italiano "La vita è bella", Benigni e comagni ci regalano un altro immenso capolavoro. Do voto 10 perché c'è gente che si permette di dare 1 ad un capolavoro del genere. Ma che film guardate voi? Il signore degli anelli? Che tristezza.. E' grazie a film come "La tigre e la neve" che il cinema può sperare di migliorare ancora. Un film che se lo riguardassi 100 volte mi commuoverei sempre. Uno dei miglior finali in assoluto. Forse dovreste vederlo 3-4 volte per riuscire a "prendere" tutte quelle sottigliezze di poesia e amore che il film contiene. Una pellicola che dà tanto. Se non lo avete ancora visto fatelo!!!



Debe, 23 anni, Pisa (PI).




Capolavoro firmato Benigni

(10/10) Voto 10di 10

Ho trovato questo film semplicemente stupendo. Una storia d'amore commovente che ti prende dritto al cuoro. Splendido.



Loft, 23 anni, Mo (MO).





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