La Watts e' grandiosa, ma il film anche se ben fatto, affronta un tema ormai trattato troppe volte, alla fine risulta noioso, non tanto per la storia in se', ma per il fatto che non racconta nulla di nuovo. Da "Ricordati di me, a Clooser, non se ne puo' proprio piu'!
Parlano, bevono, fanno l'amore e raccontano bugie. Ma più la storia va avanti, meno ti importa delle loro vite.
Un film pretenzioso e teatrale, basato su dialoghi fasulli: sanno più di cattiva letteratura che di vita vissuta, sembrano usciti direttamente dal corso di scrittura creativa tenuto da uno dei protagonisti, tra l'altro il personaggio meno riuscito, l'ennesimo scrittore in crisi propinatoci dal cinema d'oltreoceano.
Un altro limite del film è la scelta di decontestualizzare i personaggi dal mondo che li circonda, fornendo pochissimi dettagli sulla loro vita, sul lavoro, le relazioni sociali. Quattro ultratrentenni, appartenenti alla middle class intellettuale, insoddisfatti di sé e dei rispettivi coniugi. Ognuno ha le sue ragioni, il suo punto di vista su ciò che accade. Ma non riescono a coinvolgere lo spettatore, a emozionarlo. Primi e primissimi piani a raffica, smorfie, occhi lucidi, sorrisi tristi, sguardi nel vuoto per spiattellarci la crisi della coppia americana. I bambini li guardano, ma lo sguardo di De Sica sul mondo degli adulti era tagliente come un coltello affilato, qui invece, siamo all'autcompiacimento e all'autocommiserazione.
tutto sommato mi è piaciuto. Sono abituata ai film lenti, mi metteva angoscia più che noia, i volti dei bambini che (secondo me non casualmente) restavano sullo sfondo della storia, uomini e donne stufi marci di una felicità quasi imposta dal benessere, insomma, qualcosa di molto simile a quello che vive molta, troppa gente. Eppoi scusate, quella frase finale è decisamente ironica letta alla luce di un finale dove l'unico che rimane davvero solo era quello che si credeva migliore e più furbo! Insomma, sembrano davvero dei bambini che giocano, egocentrici e cattivi nella loro spudorata e decisamente fuoriluogo inconsapevolezza.
Non un granchè. Assolutamente niente di nuovo. La crisi di coppia che nasce , o sfocia, nel tradimento. Il tradimento come unico, paradossale, involontario collante di un rapporto logoro e logorante. I figli come inconsapevoli moniti verso ingrati genitori. Famigliole modello sul baratro dello scioglimento. Peccati, esami di coscienza, pentimenti e promesse, il tutto scandito da amplessi clandestini, scenate isteriche e qualche pianto. Discrete le interpretazioni di Laura Dern e Mark Ruffalo; Naomi Watts è sensuale ma "rimane con il colpo in canna". Come tutto il film.