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Un bacio appassionato

Opinioni presenti: 31
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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Ottimo

(10/10) Voto 10di 10

Emozionante, travolgente e trasmette molti valori



Giovanna, 18 anni, Sardegna.




veritiero!

(8/10) Voto 8di 10

Ho letto le altre opinioni e molte non le condivido. sto facendo una tesi sul multiculturalismo, e ho preso questo film come testo principale. secondo me loach ha fatto un buon lavoro, è un film molto veritiero e mette in luce diversi aspetti problematici dello scontro tra culture che emerge in una coppia mista. mi è sebrato molto fedele nel ritrarre la famiglia pakistana che non può concepire la relazione tra i due ragazzi, che esula dai loro canoni rigidamente ancorati alle tradizioni culturali. e per me è molto realistica anche la rappresentazione della controparte cattolica, che si esprime nelle figure del parroco (bacchettone) e del preside della scuola (più alla mano). E vorrei sottolineare che il lieto fine, nel senso pieno del termine, non c'è: anche se i due protagonisti decidono di stare insieme, lo fanno contro tutte le forze del loro ambiente (sia religiose sia culturali), che remano contro e ostacolano la loro relazione. tanto è vero che devono ritirarsi nel privato per vivere la loro storia. in definitiva, mi è proprio piaciuto!



Paolo, 22 anni, Carrara (MS).




tutto si può dire...

(9/10) Voto 9di 10

ma non che il film non sia valido. l'idea di partenza è intelligente, e lo sviluppo ottimale. il tocco di Ken Loach si nota, e gli attori sono molto validi, per la parte. il problema è che in un paese come il nostro un messaggio come quello di questo film non arriva... si preferisce il cinema di Amelio (Le chiavi di casa), più rassicurante e comprensibile ai nostri occhi. Loach è personaggio scomodo, che ama raccontare storie scomode, e per questo da noi è regista di nicchia. sarebbe ora che prima di valutare un film si guardassero tutte le cose che vanno guardate, e con la dovuta attenzione (vale per chi lo fa per lavoro, e non per noi che magari decidiamo di scrivere appunti su un film sei mesi dopo averlo visto, come sto facendo io adesso). il guaio è che in italia la critica cinematografica divide i film in due sezioni: americani\buoni e non americani\non buoni. è difficile, quasi impossibile, che un regista europeo non "cult" abbia grande successo. Kusturica, Almodovar, Chabrol sono cult. Loach, de Oliveira, Anghelopoulos sono registi di nicchia e tali resteranno, realizzassero anche una serie di capolavori uno dopo l'altro. per questo appoggio chi valuta questo film molto bene, anche se non con il massimo dei voti. spero che qualcuno capisca quanto è realmente grande Ken Loach.



Renè, 40 anni, Genova.




Scontro di culture

(7/10) Voto 7di 10

Scontro di culture: questa frase racchiude l'essenza di questo bel film di Ken Loach. Si evince in tutto il film una incredibile incomunicabilità tra persone appartenenti a culture diverse, incomunicabilità dovuta a tradizioni o modi differenti di vivere e vedere la vita, incumunicabilità che definisco incredibile, perchè basata sul niente, cioè non dovuta ud uno o più motivi veramente importanti. Si capisce come una storia comune o se vogliamo naturale come può essere una storia d'amore, viene resa ottusamente complicata da stupide convinzioni che, benchè si voglia farle passare per differenze religiose, sono in realtà scaturite dalla stupidità della chiusa mente umana (che impermea tutti indipendentemente dalla nazionalità, dalla cultura, dalla "razza" o dalla religione). Lo spettatore si trova così in uno stato di impotenza nel osservare come si può fare andare male cose che altrimenti andrebbero benissimo. Due muri si scontrano senza mai compenetrarsi. Ognuno vede le stupidità dell'altra cultura, ma non si accorge della grossolana idiozia della propria. Lo spettatore inoltre rimarrà, immagino attonito nell'osservare le "strane" (per noi) usanze pakistane e certamente si troverà più vicino alla bella irlandese cattolica Roisin (Eva Birthistle), ma questo non fa che confermare la tesi dei due muri che si scontrano e che mai riescono a compenetrarsi; eppure basterebbe così poco... Da un punto di vista stilistico il film scorre veloce e gli attori sono magistralmente diretti. Molto reali le scene intime tra Casim (Shamshad Akhtar) e Roisin (storicamente le scene più difficili da rendere in pieno). La trama è priva di inutili sdolcinature che avrebbero fatto perdere il senso della storia. Il finale non è per niente scontato ed è molto lontano dagli happy end all'americana (come invece ho letto in altre opinioni) infatti, per tutto il film Casim sta in bilico tra due culture incompatibili, finirà inevitabilmente con sceglierne una, ma non potrà mai accettarla fino in fondo proprio perchè non può capirla appieno. L'happy end avrebbe significato salvare capra e cavoli, ma nella nostra storia (come nella realtà) questo è impossibile: o capra o cavoli, o una cultura o l'altra, sapendo che nessuna delle due è quella più giusta.



Emanuele, 28 anni, Brugherio (MI).




Un finale americano per un film inglese sulla diversità culturale..

(4/10) Voto 4di 10

"La mia lingua è il mio paese", una battuta che non funziona in inglese.. ed il finale è proprio all'americana, alla volemose bene, .. che tristezza, ricordo un Loach diverso, culturalmente. Senza il finale sarebbe stato accettabile, anche se non un capolavoro, con quello diventa una macchietta, una commediola.



Roberto, 38 anni, Roma.





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