il regista Ken Loach non si smentisce e torna a proporre un film sulle tematiche dell'integrazione.
Bel film, nulla di eccelso, ma davvero carino (bellissimo l'attore che recita la parte di Qasim!!!)
peccato che questi film non abbiano la popolarità di quegli squallidi cinepattoni che ci propinano ogni Natale ma che sono seguitissimi
Se leggete la trama di questo film prima di vederlo potreste essere tratti in inganno aspettandovi un film leggero dove romanticamente si parla di un amore tra due culture diverse ma e' molto di piu'. Innanzitutto voglio dire che gli attori, pur essendo sconosciuti, sono molto bravi e (cosa non comune in questo genere di film), anche i doppiatori. Il film e' molto piu' profondo di quello che si pensa perche' oltre alla storia d'amore racconta anche una storia di vita vera che accomuna i moltissimi ragazzi che si trovano a vivere in una famiglia in cui la religione e' radicata come al tempo dei genitori ed e' anche un insegnamento per tutti colori che fanno di tutti i mussulmani un fascio unico. Io ne conosco molti e questo film rende giustizia a cosa provano i ragazzi della nostra eta' che sono costretti a vivere la vita come gli viene imposta e ci fa riflettere su come siamo fortunati noi..
Lo consiglio vivamente, da guardare con attenzione senza perdersi nessuna sequenza, sono tutte importanti e significative.
ma non che il film non sia valido. l'idea di partenza è intelligente, e lo sviluppo ottimale. il tocco di Ken Loach si nota, e gli attori sono molto validi, per la parte. il problema è che in un paese come il nostro un messaggio come quello di questo film non arriva... si preferisce il cinema di Amelio (Le chiavi di casa), più rassicurante e comprensibile ai nostri occhi. Loach è personaggio scomodo, che ama raccontare storie scomode, e per questo da noi è regista di nicchia. sarebbe ora che prima di valutare un film si guardassero tutte le cose che vanno guardate, e con la dovuta attenzione (vale per chi lo fa per lavoro, e non per noi che magari decidiamo di scrivere appunti su un film sei mesi dopo averlo visto, come sto facendo io adesso). il guaio è che in italia la critica cinematografica divide i film in due sezioni: americani\buoni e non americani\non buoni. è difficile, quasi impossibile, che un regista europeo non "cult" abbia grande successo. Kusturica, Almodovar, Chabrol sono cult. Loach, de Oliveira, Anghelopoulos sono registi di nicchia e tali resteranno, realizzassero anche una serie di capolavori uno dopo l'altro. per questo appoggio chi valuta questo film molto bene, anche se non con il massimo dei voti. spero che qualcuno capisca quanto è realmente grande Ken Loach.