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Machuca

Opinioni presenti: 10
Media Voto: Media Voto: 8.5 (8.5/10)

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Un mondo diverso

(7/10) Voto 7di 10

Il film diretto da Andrés Wood, semplice e gradevole, è ambientato nel Cile del 1973, ai tempi del presidente Allende. Pedro Machuca e Gonzalo Infante sono due undicenni che vivono a Santiago, il primo in una baraccopoli e il secondo in un quartiere benestante. C’è un invisibile muro che divide questi due mondi, un muro che alcuni, per ideale o per rivoluzione, vorrebbero abbattere. Padre McEnroe, preside di una scuola cattolica, tenta di favorire l’integrazione tra i due mondi contrapposti. Con l’appoggio di una parte dei genitori dei suoi alunni, ammette i ragazzi delle baracche nella sua scuola elitaria, determinato ad insegnare loro una giusta convivenza. E così Pedro viene a trovarsi nella stessa classe di Gonzalo. L’amicizia che nasce tra loro sarà piena di sorprese e scoperte. Ma oltre alle difficoltà pratiche, causate dalle forti differenze culturali e sociali, se ne aggiungeranno altre dovute agli scontri politici, esplosi nella società cilena, che divideranno le loro vite. Il sopravvento della dittatura militare bloccherà ancora una volta la possibilità di un avvicinamento tra i due contesti ricchi e poveri, porterà all’allontanamento del preside, alla rottura del rapporto tra i due ragazzi protagonisti e al crollo del sogno di una società non più fondata sul solco incolmabile dello squilibrio dei ceti socioeconomici. Il tutto davanti agli occhi allibiti di Gonzalo, che aveva creduto ad un mondo diverso ed ora si ritrova impietrito da una parte della barricata. La storia, seppure precisa nell’ambientazione spazio-temporale, rappresenta più ampiamente quanto accade in ogni contesto in cui aumenta il divario tra ricchezza e povertà.



Angelo, 49 anni, Roma (RM).




Senza infamia e senza lode

(6/10) Voto 6di 10

Forse sono l'unica, fra tutti coloro che hanno lasciato il proprio commento, a non essere riuscita ad apprezzare questo film. Credo che film del genere con un quadro storico alle spalle notevole dovrebbe lasciare un'impronta non da meno. Invece nulla. Non ho visto la bravura degli attori protagonisti, non sono riuscita ad entrare in quel clima. Provate a vedere KAMCHATKA...(tema: Argentina)e fate il confronto.



Monica, 40 anni, Ancona.




Questo è il fascismo

(9/10) Voto 9di 10

Cara o caro niz, ognuno ha le proprie opinioni anche su avvenimenti consolidati dagli storici e persino dalla storia (i revisionisti sulla shoà ne sono un esempio, triste a mio avviso) ma attenzione a ritenere ineluttabile che "certe cose non sono fatte per durare". almeno, non penso che il regista volesse intendere questo, tanto meno esporre moniti (negativi). piuttosto, nell'evidenziarci tale odiosa brutalità, oggi condannata a tutti i livelli (persino dal paese che la rese possibile, almeno a parole), ci indica che il percorso dell'integrazione è l'unica strada percorribile ovvero che nel 1973 stavano anticipando di 30 anni quanto oggi è patrimonio consolidato delle democrazie. tra l'altro il governo democratico di allende che non era comunista non è caduto come foglie d'autunno per l'alternarsi delle stagioni (queste sì, per fortuna, hanno sempre il sopravvento) ma solamente perché qualcuno più forte, ricco e violento decise di distruggere la democrazia e di restaurare gli antichi privilegi che da sempre tenevano la famiglia di pedro nella segregazione. si chiama fascismo niz, indipendentemente da come la si possa pensare in economia o altro, è la prevaricazione dei forti sui deboli (la sigaretta rubata a silvana e l'assalto che ha subito dalle signore), è l'esclusione sociale (l'atteggiamento di alcuni genitori in assemblea e di certi ragazzini, le paradossali accuse di comunismo a padre mc enroe), è la violenza sugli indifesi non a caso muore silvana mentre difende il padre, pensa al paradosso). di questo si parla, i cosìddetti "comunisti" (il governo allende) nel film fanno studiare gli esclusi, ogni analfabeta li vorrebbe nel proprio paese! a proposito: i 30 maiali non erano stati espropriati dallo stato ma regalati alla scuola! che si tratti di un lapsus?



Maurizio, 39 anni, Brescia (BS).




Due vite al seguito della storia.

(8/10) Voto 8di 10

La trama è banale: la possibile amicizia tra un ricco ed un povero, entrambi bambini. La particolarità sta nell'ambientazione polticia del film: la lotta sociale, politica e militare tra i socialisti di Allende e la dittatura di Pinochet che ha attraversato il Cile nel 1973. Storie private all'interno di un turbolento quadro politico. LA trama in realtà pone allo spettatore un quesito: siamo i Gonzalo (il bambino ricco) o i Machuca (quello povero)? Gonzalo non deve lottare, può anche dormire, la vita gli ha comnsegnato soldi e potere, deve solo crescere. Machuca non ha nulla, deve conquistarsi tutto. Ma il punto è: fa bene Machuca ad alzare la voce e a mettersi in evidenza oppure dovrebbe adoperare un comportamento più misurato e tentare così di entrare nel gruppo a cui appartiene di nascita Gonzalo? Carattere, personalità e sensibilità determinano la risposta.



Luigi, 38 anni, Napoli (NA).




Il nuovo Cile

(9/10) Voto 9di 10

Veramente un bel film non soltanto perchè è capace di raccontare realisticamente un periodo storico assai tormentato e complesso della storia cilena, ma soprattutto perchè nell'evolversi del racconto, è il quotidiano vivere delle piccole cose che assume grande importanza. gli attori o sono di una bravura disarmante o hanno semplicemente interpretato loro stessi. mi piacerebbe sapere come è stato accolto il film in cile, questa mia curiosità si fonda sul fatto che il film garage olimpo che affronta al pari di machuca problematiche ancora vive nella mente delle persone fu accolto apparentemente con freddezza dal pubblico argentino, la gente aveva semplicemente paura di recarsi nei cinema. gli argentini preferirono aspettare di vederlo nelle proprie case. marco bechis, il regista di garage olimpo racconta che un uomo che lo aveva fermato per strada gli aveva detto "molto bello il suo film, anche se non l'ho visto".



Ludovico, 28 anni, Pisa.





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