Inutile sottolineare la sempre azzeccata compagnia di "attori" che compaiono nei film ciprì maresca. vorrei evidenziare il carattere sovversivo del film:
1) la ricerca continua del perfetto, maniacale la perfezione dei dialoghi: tutti rigorosamente asincroni,con il finale "che minchi dici....".
2) il tormentone della trama, all'inizio comica, ma con lo scorrere delle immagini sempre piu' drammatica. sovversivo per il continuo ribaltamento della stessa.
3) nessuna "blasfemia" di rito, ma solo personaggi funzionali al film e scene sobrie, solo qualche peto, vomito biancastro, niente sangue. ottimo
4) siciliano stretto in contapposizione con l'inglese di hollywood-americana. nessun compromesso.
5) scenografia ottima, di non facile costruzione.
da non perdere.
Ritornanano Ciprì e Maresco dopo le vicende giudiziare seguenti l'ultimo loro film "Totò che visse due volte", reo secondo la solita morale italiana di offendere il "buon" nome della religione....pure in questo film la chiesa non appare sicuramente con dei rappresentanti molto eleganti, dove i preti ballano tra di loro e le mamme li seguono anche in confessionale, visione realistica e non ipocrita (e quindi condanniamoli ancora! via siamo in Italia...). Ogni film del duo è stato un suicidio annunciato, fuori dal business, da riviste patinate e servizi del TG 5.
Divertente, specie la prima parte, originale, sarebbe piaciuto a Pasolini...
gli italiani ridono veramente per i film di boldi e de sica??? mi chiedo questo...perchè questo film è molto più artistico,geniale e intelligente dei loro film. semplicemnte con attori di strada e con una trama normalissima ne riesce un film bellissimo, con pungenti critiche verso la chiesa e a altro... spiccato senzo dell umorismo e dialoghi divertentissimi in dialetto palermitano... capolavoro con niente altro che 3msc e il resto della spazzatura...
Non avevo ancora visto un film di Ciprì e Maresco, che incredibile mancanza! Li ho visti definire i Coen siciliani ma non siamo tanto distanti.. Cosa mi è piaciuto di più? La bravura di Robert Englund/Errol Douglas di fianco agli attori improvvisati volutamente carenti della Trinacria e la bravura dei quasi sconosciuti attori che impersonano i fratelli La Marca e il Cardinal Sucato.
Merita un voto alto.
Regia, sceneggiatura, montaggio, luci: questo film è davvero una lezione di cinema per tutti i registi italiani. Anche quelli "affermati" grazie ai lanci pubblicitari e alle partecipazioni televisive. Consiglio ai più giovani che vogliono intraprendere la carriera di regista: guardatelo e poi girate!