Piccolo cult firmato Joel Schumacher, Michael Douglas in una delle sue ultime interpretazioni convincenti, un raptus di ordinaria follia che funesterà l'esistenza di un comunissimo cittadino americano totalmente abbandonato dal sistema.
Alcune sequenze sono da antologia, una su tutte la discussione sull'altezza del cheesburger al McDonald's.
L'epilogo è struggente quanto cinico, con il sistema che dopo aver ridotto all'inutilità l'impotente impiegato facendogli perdere moglie, lavoro e senno, se ne sbarazzerà definitivamente al termine di un grottesco "duello" con un poliziotto all'ultima giornata di servizio!!
L'ho appena finito di vedere e questo film è proprio un piccolo gioiello.
Grande Michael Douglas, come sempre, ad un certo punto del film è riuscito a strapparmi una sonora risata nonostante la drammaticità della scena.
Un film ben fatto, sicuramente da vedere, a tratti anche commovente. Si finisce (o almeno io) inevitabilmente a simpatizzare e (quasi)a parteggiare per William Foster e per la sua lucida e motivatissima follia.
Beh, ho detto tutto: lo consiglio a tutti!
chi non ha mai pensato anche solo x scherzo di usare la violenza x ottenere una cosa negata? inizio claustrofobico nell'auto, finale triste ma inevitabile
Può un colletto bianco trasformarsi da un giorno all'altro in nemico pubblico? Evidentemente sì, in una Los Angeles rappresentata da Joel Schumacher efficacemente almeno quanto la descrisse una volta Woody Allen("il suo contributo culturale più grande?La svolta a destra libera con semaforo rosso"): a qualche miglio dai lustrini di Beverly Hills e di Malibu emerge il volto misero della Sun Belt e del troppo frettoloso post industrialismo, in un periodo contrassegnato dalla crisi della reaganomics. Ed ecco "l'anticittà" per eccellenza: quartieri come isole di cemento nel mare di rifiuti e desolazione, unico apparato circolatorio la fittissima rete autostradale con relativa perenne camera a gas, dove il protagonista, tra "fuck-off" e "bull-shit", ingorghi, code e dita medie alzate al cielo, abbandona tutto e dichiara guerra al mondo, un mondo ormai irrimediabilmente perduto, a colpi di mazza da baseball; i bersagli sono tanto borghesi quanto sottoproletari, la miseria culturale è quella; il duello a distanza con il poliziotto al suo ultimo giorno di servizio è avvincente, ma prevedibile. Forse Michael Douglas non è la scelta più azzeccata, ma film così andrebbero emulati, una volta tanto almeno
Si potrebbe definire anche così, questo piccolo capolavoro, che ci proietta in un mondo esasperato (ma poi mica tanto), dove tutte le emozioni, azioni,senzazioni,reazioni vengono enfatizzate ed estremizzate volutamente dal regista, a testimonianza di una protesta sulla alienazione civica della nostra "ordinaria realtà" ...
Ottimo il finale anche se capito veramente da pochi....dove vi è questa fusione tra bene, male, follia e intelligenza:
"usare una pistola giocattolo per farsi uccidere era l'unico modo che aveva per aiutare la sua famiglia,fargli riscuotere l'assicurazione sulla vita). In caso di suicidio come qualcuno avrebbe voluto fosse il finale.... le assicurazioni sulla vita non pagano lo sapevate?
in due parole: "ordinaria follia" ma semplicemente geniale......!