Se da una parte il personaggio di Frodo inizia a scoprire il proprio lato oscuro, dall’altra Aragorn diventa sempre più virtuoso e complesso, forte ma al tempo stesso triste per l’amata Arwen lasciata a Gran Burrone, mentre il fato gli fa conoscere Eowyn (Miranda Otto) che sembra innamorarsi di lui. Ma la vera rivelazione del film è Gollum, personaggio modellato al computer sulle movenze dell’attore Andy Serkis, che attraverso il motion capture ha dato vita a quella che probabilmente è la migliore creatura digitale (sotto tutti i punti di vista, non solo a livello tecnico) mai creata. La spiegazione è semplice: gli sceneggiatori e il regista hanno trattato Gollum come fosse un attore normale, forse anche meglio, scrivendo per lui una parte complessa che richiedeva una fisicità inconsueta e che rischiava di scivolare sempre nel ridicolo involontario. Insomma, quello che altrove avremmo etichetto e bollato come grottesco qui diventa un esempio di comportamento psicotico degno di uno dei migliori film sullo sdoppiamento della personalità. E quello che altrove è solo sfoggio tecnologico qui diventa pura volontà di plasmare la tecnica al volere della narrazione. La regia rispetto al primo episodio migliora, divenendo più matura e robusta, anche se Jackson non si lascia certo scappare l’opportunità di giocare con la macchina da presa come solo lui sa fare. Le scene migliori sono sicuramente quelle in cui Gollum è protagonista e quelle dello scontro finale, dove la macchina da presa vola letteralmente sopra le mura del Fosso di Helm mostrandoci l’immensa battaglia che richiama alla memoria quella di Braveheart e di Giovanna d’Arco. Il regista riesce inoltre a ricreare un’atmosfera epica che tocca il culmine massimo quando gli orchi riescono ad entrare nella fortezza di Re Thèoden. Una scena da antologia su tutte è quella di Gandalf che “esorcizza” dal male il Re, di cui Saruman si era impossessato, e che prelude ad un incontro diretto fra i due stregoni che vedremo sicuramente nel terzo capitolo. Gli effetti speciali a cura della Weta sono quasi sempre ottimi, sue musiche sono a dir poco strabilianti, perfettamente in tono con l’atmosfera del film.
Cosa devo dire su un film tratto da un libro che ha riscritto la storia del genere fantasy... cosa devo dire su un film che è stato diretto e orchestrato con tanta maestria? posso dire un numero 10!
Personalmente ho sempre pensato che i seguiti dei film non sarebbero mai stati all'altezza del primo capitolo. Bè, guardando Le Due Torri ho dovuto assolutamente ricredermi!! stupendo, assolutamente all'altezza della Compagnia dell'Anello...bellissimo.
La seconda parte del film merita secondo me il voto più alto per l'impegno grandissimo usato per questo film, le inquadrature fantastiche e fantastici effetti speciali. Le scene di guerra sono molto realistiche e fanno dimenticare che uno dei due eserciti è fatto di orchi; quando dico realistiche intendo dire che danno l'immagine di come dovevano essere le battaglie nei secoli passati: violenza cieca, uomini votati al massacro delle lame e dardi,ecc. Naturalmente c'è qualche inevitabile incongruenza con il libro ma questo nel cinema succede sempre, in questo caso però senza diminuire la carica di magia della vicenda. Il film è rude e macabro, ma niente in confronto a come dovrebbe essere la terza parte.