Parlare di questo film significa scavare dentro le nostre emozioni e i nostri valori, prima di tutto quello dell'amicizia, quella profonda che lega jules a jim al punto tale che lo spinge nelle braccia della donna della sua vita, quella di jim, che sembra egoistica, ma è solo paura di vivere la sua vita e non quella di qualcun altro, quella di catherine che ama entrambi e che non può vivere senza nessuno dei due, la loro storia è legata inevitabilmente fino alla morte...è il film più "libero" che abbia mai visto, il regista racconta quello che nessuno ha il coraggio di raccontare, con semplicità, con sarcasmo e con quella libertà che ognuno di noi dovrebbe almeno una volta nella vita provare!
Capisco che possano esserci opinioni discordanti su questo film, soprattutto da chi è stato tirato su a forza di terminator e natale da qualche parte però qui siamo indiscutibilmente davanti ad una delle pietre miliari del cinema. tutto, il montaggio, la fotografia, la sceneggiatura, la poesia e la rivoluzionarietà della storia...ragazzi siamo nel '61..non potete guardarlo con gli occhi di chi è affamato di signori degli anelli..è come se agassi dicesse che le rachette di legno di wimbledon degli agli '40 fanno schifo...
qui siamo davanti alla storia..riguardatelo, please
Non mi è piaciuto per niente... e in nulla. quel montaggio evidente, tratto caratterizzante della nouvelle vague, mi irrita non poco. e la ritmica è qualcosa di insostenibile. similare a quella di un libro: una serie di avvenimenti che si svolgono in un certo lasso di tempo e che non richiedono un particolare approfondimento vengono riassunti e raccontati in terza persona (e così ecco la voce fuori campo, che in pochi istanti si esibisce in discorsi tipo "jules ha fatto questo, jim ha fatto quello, allora jules ha fatto quell'altro e jim..." sparati come fossero i titoli di testa di un tg), poi ci si sofferma su una scena particolare... e diamine, ci si sofferma un po' troppo! ma che diavolo, dovrei apprezzare una simile tecnica perché qualcosa di originale, che ha un suo senso astruso? l'unica cosa che mi ha folgorato è stata la noia. difatti non vedevo l'ora che finisse, anche perché la storia stessa non mi ha proprio colpito, forse per come è stata raccontata, forse perché i personaggi più che affascinarmi mi hanno colpito per la loro artificiosità e soprattutto catherine l'ho odiata, con i suoi sbalzi improvvisi d'umore e la sua mentalità controversa da persona psicoinstabile.
insomma, con questo e con fino all'ultimo respiro di godard (che mi ha fatto quasi lo stesso effetto) credo si chiuda la mia avventura con la nouvelle vague.
se volete sentimento, vi consiglio invece un film che mi ha veramente colpito, è dei giorni nostri: 2046 di wong kar wai.
Truffaut a mio parere sfrutta una figura di donna all'avanguardia per fare una riflessione sul cinema e l'arte in generale. i due uomini amano catherine come un dipinto, una scultura, senza egoismo e desiderio di esclusività, ma quasi col desiderio di condividere l'amore con chi lo sa apprezzare. si veda la somiglianza del volto di c. a quello della statua. come l'arte che si ama c. vive in una dimensione superiore, mai compresa appieno, cui si tende, ma mai si arriva, con un amore puro, quasi dantesco, nascosto dietro un trasgressivo menage a trois. ma l'arte, quando è afferrata, prende tutto, anche la vita.