The Game non ha ottenuto la stessa fama di altri film dello stesso regista come Seven o Fight Club, ma è pur sempre un film di grande spessore che non punta molto sui contenuti, ma sulla tensione, sul mistero degli avvenimenti che sconvolgono la vita di Nicholas. Michael Douglas non è secondo me un grandissimo attore, ma la sua espressione seria e imperturbabile è stata perfetta per il personaggio di Nicholas Van Orton; gli altri attori principali hanno fatto molto bene, soprattutto Sean Penn, Peter Donat e James Rebhorn. Epilogo difficile da intuire, uno dei migliori colpi di scena in assoluto.
Bello veramente.Ti tiene incollato allo schermo sino in fondo.Bravissimo Douglas nella parte che sembra cucita su se stesso (vedi pure "Delitto perfetto" e "Wall Street").
Se David Fincher ci aveva toccato nella sua "analisi" dei sette peccati capitali, in questo film ancora una volta ci fa riflettere sul tempo sottratto alla nostra vita dal lavoro, dagli impegni, dalla vita quotidiana. Sembra..."un gioco" ma non lo è. Giocare come gioca Michael Douglas è pericoloso ma può essere una fotografia della realtà, quella che tipi come Nick Van Orton probabilmente non conoscono o non hanno mai conosciuto. Il merito del regista è sicuramente il far calare lentamente il personaggio nel gioco, più che catapultarcelo (vedi lo stesso M. Douglas in "Don't say a word". e lasciarcelo dentro fino alla fine. Il finale, ovviamente consolatorio e politically correct, poteva essere riscritto anche in altre chiavi, lasciando inalterate l'originalità e la bellezza del film.
quando lo vidi la prima volta non volevo credere ai miei occhi.........uno di quei film che vorresti non finissero mai
Se qualcuno non lo ha ancora visto.........corra a vederlo..........difficile rimanere delusi