Questo film è un assoluto capolavoro. e non lo dico solo per la fama del regista e degli attori, non perché sia un fatto scontato. ron howard regala un grandissimo film, estremamente accurato. ad opera d' arte. il film ha diversi "capitoli", diversi punti da cui poi si sviluppa la storia secondo i fatti di ognugno di essi. il regista è stato eccellente nel rappresentare magnificamente ognuno di questi punti, senza mai commettere errori né ritagliandogli importanza minore. nella parte iniziale si conosce john nash, e tutto fila liscio e piacevole. poi si apre il capitolo della "ricerca", nash si applica per trovare una formula. quindi si passa al tema dell' "amore" con alicia, quindi al matrimonio e alla vita coniugale. prima dell' unione dei due in matrimonio, però, inizia il fondamentale capitolo rappresentato da "william parcher" e dal lavoro fittizio che nash si trova a compiere. quando poi la situazione degenera si apre la parte della "malattia" seguita da quella della "riabilitazione" di john nash. quindi il professore ricomincia la vita da insegnante ed infine la conclusione col premio nobel. ron howard non solo è bravo a descrivere (senza scene e dettagli che siano pesanti ed inutili) ogni singola parte, ma anche ad attribuire ad ognuna di esse un determinato valore emotivo e psicologico, per i personaggi quanto per gli spettatori. il film, senza violenza alcuna, diventa di fortissimo impatto emotivo e, talvolta, quasi agghicciante. la musica è bellissima. ma uno dei punti migliori del film è senz' altro la parte attoriale, formata dal trio crowe-connelly-harris. russel crowe, dopo un ruolo così forte ed imponente come il gladiatore, si trova ad interpretare un personaggio instabile, insicuro e fragile. non solo crowe è stato saggio nel scegliere una parte così diversa dalla precedente proprio per migliorarsi, ma la cosa più straordinaria è come lo fa: con estrema naturalezza, autenticità ed intensità. il suo john nash è assolutamente impeccabile. la bellissima e bravissima jennifer connelly (meritato l' oscar) regala una memorabile interpretazione, forte eppure fragile allo stesso tempo. sempre bravo è poi ed harris.
il film è un capolavoro, anche se, per i miei gusti, non così bello quanto "la compagnia dell' anello", che venne battuto proprio dal film di ron howard.
leggo spesso delle opinioni da prof. del cinema e molte critiche nei film piu' importanti cosi' come ho letto alcune critiche su questo film.....credo che chi abbia potuto fare qualche parte in teatro o anche in un corto sa benissimo che la recitazione di Russell e presoche' difficilissima da eseguire....ha recitato in un modo straordinario nn posso che esaltare la sua recitazione in un film che e' cmq molto bello con una buona regia.....la sola recitazione di Russell fa beccare un 8 al film.
Devo dire che il film scorre bene e tratta un tema piuttosto difficile (da quello che so il caso Nash è uno dei pochissimi - se non l'unico - per il quale esiste una documentazione certa e l'asserzione di schizofrenia). Russel Crowe è stato molto bravo e si è proposto molto bene, senza vestire i panni del "duro-incatevole-vendicatore" (ad es. ne "Il Gladiatore" o in "L.A. Confidential"). Un grande plauso anche a Ed Harris. La storia finisce con le "equazioni dell'amore", sicuramente discutibili ma che lasciano speranza. Personalmente consiglio il film a chiunque non riesca a formulare un aggettivo diverso da "matto" o "pazzo" nell'esprimere un giudizio inerente le psicopatologie.
Ottima interpretazione di Russel Crowe nel film sulla schizzofrenia,il piu' bello dopo "Qualcuno volo' sul nido del cuculo".Schizzofrenia che pero' richiama a mio parere i fantasmi del "Sesto senso". Battuta da ricordare: "Lo vede anche lei ?".Vedremo come si comportera' agli oscar,nel frattempo...Buona Visione!!!