E' un film straordinario... di quelli che quando hai finito di vederlo rimani giorni a ripensare a certi dialoghi, a certe scene, a certe sfumature, a certi paradossi.
Personaggi da scoprire, attori bravissimi ed Hartley è un grande.
Come è possibile che un film che ha vinto il premio più importante (ovvero migliore sceneggiatura) al festival probabilmente di maggior qualità cinematografica (ovvero Cannes) venga distribuito 3 anni più tardi,in 5 copie e in un periodo (fine giugno) che definire sfigato sarebbe troppo poco per qualsiasi pellicola? Tutto ciò è possibile,siamo in Italia,punto e basta.
Sarebbe facile stare a parlare della completa ignoranza cinematografica di distributori italiani(pensiamo solo alla traduzione dei titoli in italiano)e allora cerco di spiegare in poche parole perchè questo film avrebbe meritato un trattamento ben diverso.
Hal Hartley,il regista americano più europeo tra i suoi connazionali,molto rispettato in tutto l'ambiente(ma non italia evidentemente)racconta la storia di una specie di vagabondo intellettuale che entra nella vita di uno spazzino introverso e lo convince a diventare uno scrittore. Con la sua attitudine da guru snob,Henry capisce che i suoi scritti non valgono niente e che uno spazzino può facilmente diventare un premio Nobel.
Rapporto tra arte e artista,critica all'intellettualismo(ne sappiamo qualcosa noi italiani),ma soprattutto Amicizia,con la a maiuscola sono gli argometi principali di questo film che tratta il tutto con una sottile ironia di fondo(la scena del vomito è già storia del cinema)e il tipico stile "godardiano"(è il suo modello dichiarato)che ne fanno un vero capolavoro.
Un film che piacerebbe a Baricco. E alla maggior parte delle persone che avranno la fortuna di vederlo.
Buona visione.
Questo film non si può descrivere con delle parole, visto che "il gusto non è giudicabile". La follia di Henry è un film che stupisce. Il netturbino Simon che spinto dall'eccentrico Henry compone poesie che non verranno lette mai nel film, pornografiche per alcune, capolavoro per altri, le quali danno un tocco alla società d'oggi che mancava, quella del cinema. Il cinema come mezzo di comunicazione, che si ribalta, per meglio dire, la meccanicità delle immaggini, contrapposta alla poesie, alla parola, al nulla quale è la parola, area che soffia sui nostri orecchi. Il tema centrale è il numero. Simon timbra cartellini, la madre prende le pillole ad ogni ora, Simon in futuro avrà un numero di stanza. Però la parola, il ritmo della parola, lento nel film, coinvolgente, parola che non è altro che un numero che non è fatto di puntualità, verrà fuori. Forse la scena più bella del film è quella in cui Simon e Henry stanno al centro rifiuti, vicino a ruote accatastate. La ruota, la comunicazione ,internet, la società di fuori, la fretta di ogni giorno si ferma un attimo per conversare, ma nello stesso tempo scorre via. Il finale bellissimo dove l'uomo non ha più immaggine ma voce "deve" passare nelle nostre menti e gelarle. Grandioso.
Trailer italiano (it) per Il fantasma di Canterville (2023), un film di Kim Burdon, Robert Chandler con Hugh Laurie, Imelda Staunton, Freddie Highmore.