È sicuramente un film particolare, che per essere apprezzato e capito necessita di un occhio critico verso la società occidentale.
Il film racchiude i tipici elementi del genere postmoderno, tra le più importanti il fatto che non si possa fare affidamento sui fatti che il narratore stesso racconta(Patrick Bateman), così il finale rimane interamente a libera interpretazione di chi lo vede.
Personalmente lo trovo un film affascinante che mi ha fatto riflettere sui valori che la nostra società sembra avere smarrito, dando importanza solo all'immagine e alle cose effimere.
La scarsità di scene riferite ai sentimenti dei protagonisti è certamente voluta dal regista che sottolinea la freddezza e la superficialità sia del protagonista che di chi lo circonda, comandati solo dal potere del denaro.
Christian Bale interpreta la parte in modo magistrale, essendo il film quasi interamente incentrato su di lui.
Sono rimasto veramente affascinato da questo film, essendo un cultore dello yuppismo anni 80. ogni particolare è stato curato nei minimi dettagli. lo studio di lavoro di bateman, i ristoranti, i clubs e gli elementi di contorno sono perfettamente in linea con l'inverno 1987-1988 (in cui è ambientato il film). tocco di classe l'inserimento di alcune canzoni mitiche di quel periodo come "pump up the volume" dei marrs o "what's on your mind" degli information society. un po' vago il finale, senza dubbio adeguato ma non del tutto chiaro. l'emotività di bateman è interpretata bene dal protagonista e gode di un'enfasi marcata che evidenzia non solo la psiche dei ricchi americani, comesuggerisce il titolo, ma anche quella degli esseri umani in generale. una delle migliori pellicole sul yuppismo anni 80 che siano uscite negli ultimi dieci anni.
a parte qualche piccolo particolare inerente la scenografia e i costumi (particolari davvero molto rari!), la storia non regge per niente....mi è sembrato un film molto monotono e noioso...eppure di film ne ho visti davvero parecchi...
Compliemtni allo scrittore del libro che ha avuto un'idea a dir poco stupenda, e complimenti all'autore del film che è riuscito a ben rappresentarlo. Poco importa capire se è sogno o realtà poco importa capire se ha ucciso davvero quelle persone o le ha solamente disegnate nel suo diario... riflettiamo un pò sulla psicologia del protagonista ... su come la noiosità, ripetitività della vita, del lavoro, della competizione, della forma fisica, del ben vestirsi e dei locali di moda provochi rabbia fastdio e furia omicida al protagonista. Io ci ho visto molto bene la società di oggi e sono rimasto davvero colpito da come è stata rappresentata! insomma chi non a mai sognato di uccidere qualcuno per i vari motivi elencati nel film? :D
forse non ci avrò capito niente ma io l'ho interpretato cosi... e secondo mè 10meritatissimo.