Purtroppo sono d'accordo: non è un capolavoro. E' un film particolare, ma costruito in modo "vecchio" e ripetitivo su belle frasi e su un bel protagonista. Con la sua morte è stato lui a diventare leggenda...e di conseguenza il film. Da vedere solo per questo.
Perdonate la doppia recensione, ma avendo letto solo dopo un buon numero di quelle scritte dagli altri lettori mi sento di aggiungere solo questo:
Il film "Il Corvo" è certamente avvolto in un alone di mistero, la storia la conosciamo tutti. Ma NON è per via della morte di Brandon che una miriade di persone ha votato 10.
Io sarei stata immensamente felice se avessi potuto vedere Brandon cimentarsi in mille altri film, avrei solo sperato per lui una carriera meravigliosa, com'era quella che finalmente questo film gli apriva.
Il Corvo ha qualità in sé, che prescindono dalla "leggenda" che si è voluta creare dopo.
Se è violento, mai violenza fu così tanto giustificata.
Eric Draven, quando torna dal mondo dei morti, non dice mai di voler ammazzare i suoi assassini per vendicare sé stesso e Shelly.
Fateci caso. "E' morto nel momento in cui l'ha toccata".
Il proprio dolore, nonché ciò che è stato fatto al suo corpo, per Eric non contano nulla. E' solamente l'Amore per Shelly, il dolore per ciò che a lei hanno fatto, che lo carica di quella rabbia infinita.
Hanno distrutto ciò che per lui rappresentava l'unica cosa bella e la purezza. Non può competere con persone così crudeli, se non restituendo pan per focaccia: arrecando loro altrettanto dolore, perché è l'unico linguaggio che capiscono.
Ho rivisto questo film per la ventesima volta e non stanca mai.
Se nei film come New Moon (per citare l'ultimo uscito ma l'elenco sarebbe lungo) si fossero saputi miscelare in maniera così sapiente le atmosfere gotiche con gli stereotipi tipici delle storie d'amore, probabilmente potremmo parlare anche di quelli. Così non è.
Rimane "Il Corvo" (e Brandon Lee) sopra tutti, unico, irripetibile, irraggiungibile, con buona pace dei neo dark glicemici del XXI secolo.