Proprio vero. Questa è una storia americana x, ovvero una storia come tante altre. E questo ci deve far riflettere e farci capire che questo non è solo un film, ma è una storia vera. La storia di un ragazzo disadattato che cerca conforto per la morte del padre in un ideologia perversa come quella nazista. Eppure ci fa capire come un'ideologia condannata universalmente, possa ancora attirare giovani che, come viene detto nel film, non trovano risposte. La Violenza e l'Odio di Derek, nonché quel ghigno sorridente, ma un sorriso inumano che compare sul volto di Derek al momento dell'arresto, e quello sguardo vuoto e perso di Danny... Ci fanno capire quanto questi due ragazzi fossero persi. Poi la redenzione di Derek in carcere, data dal fatto che le uniche persone che gli sono state vicine in quel momento erano di colore (il suo amico anonimo e il suo professore), e anche in seguito allo stupro subito da parte di coloro che considerava suoi amici. Scene molto toccanti sono senza dubbio quella dell'arresto, ma anche il pianto disperato di Derek dopo l'aggressione e la sua supplica di aiuto al professore, che prima considerava inferiore in quanto di colore. E poi ancora la scena della doccia, quando Derek, davanti allo specchio, si copre il tatuaggio della Svastica. Molto significativo il momento in cui i due fratelli liberano le pareti della stanza da tutti i manifesti nazisti. Ho trovato inoltre molto ironica quanto drammatica l'inquadratura del tatuaggio "white power" dopo lo stupro di Derek. Il finale poi senza dubbio, molto inaspettato quanto struggente, perché ti fa capire che odio tira solo odio, in un circolo vizioso infinito. Così, a rimetterci per gli errori del fratello è Danny, che pagherà molto caro l'odio di cui lui è solo vittima; infatti, molto struggente la frase di Derek che, con in braccio il fratello, continua a ripetersi "che cosa ho fatto".
In conclusione, un fantastico Edward Norton, un film da vedere e rivedere, che non finisce mai di insegnare qualcosa o di far riflettere sui suoi insegnamenti.
Un film violento, ma che fa riflettere; l'interpretazione di Edward Norton è fantastica, come attore è decisamente una garanzia.
Nonostante la violenza, le cose che ti rimangono impresse di questo film sono altre, sono gli insegnamenti finali che il protagonista riesce a comunicare a suo fratello.
Mi è piaciuto anche il fatto che in realtà tutta la storia si svolgesse nell'arco di una giornata!
l'ho visto due giorni fa, anche se era da anni che me ne parlavano.
Molto crudo, violento ma rende bene l'idea di cosa siano le correnti giovanili americane d'ispirazione neonazista (supremazia bianca e cavolate del genere) soprattutto in certe periferie di grandi metropoli come Los Angeles, dove si svolge il film. Mi dispiace solo di avere sentito e letto di ragazzi che non hanno capito per niente il messaggio di questo film, e che anzi ritengono Derek il neonazista un eroe che spacca la testa ai "negri".....
Se in italia non fossimo schiavi di una distribuzione che ci vuole ammaestrati dai soliti film-porcheria, avremmo potuto trovare, all'epoca, questo film nei cinema al posto delle pseudo-fiction italiane chiamate "cinema".
Film americano di spessore, difficile trovare un drammatico italiano che si possa avvicinare.
Da far vedere alle nuove generazioni di decerebrati.
Immaginatevi la scena. E’ notte, stradina alberata e le classiche villine americane, sembra quasi una serata tranquilla. A un certo punto irrompono le sirene della polizia e un NO straziante da parte di Danny, mentre vede suo fratello maggiore, Derek ( Edward Norton), colpire in pieno volto un ragazzo di colore, a causa di un tentato furto della sua vettura ( un regalo del padre defunto in un incendio doloso). E’ l’inferno per i familiari, ma per il giovane Vinyard no! Anzi sorride e strizza l’occhio al fratello, non curandosi momentaneamente delle conseguenze, dell’arresto e la detenzione in carcere per 3 anni.
Questo è American Hostory X, un film crudo e spietato che mette in evidenza la vera realtà di un America ancora lacerata dal razzismo e dalle diversità etniche. Ma quello che rende unico questo film è la straordinaria interpretazione di Norton. All’ inizio privo di scrupoli e di sentimenti verso gli altri ( proprio perché appartiene al gruppo razzista degli skin88), un violento ed esaltato ragazzo di periferia che cerca in tutti i modi di vendicare (o meglio di giustificare) la morte di suo padre, uccidendo e massacrando qualsiasi uomo di diversa etnia. Una rabbia repressa dentro di se, fino a quella tragica notte.
A distanza di anni, esce di galera cambiato, direi disintossicato dalla dottrina nazista. Più uomo e consapevole di ciò chè ha fatto. Norton riesce a dare l’idea di un uomo da un lato cupo e assetato di vendetta e dall’ altra un uomo redento.
Un film che riesce ad intrattenere lo spettatore dall’inizio alla fine, una storia toccante e intensa che porta alla conoscenza dello proprio spirito e alla convinzione dei propri ideali e di ciò chè si crede.