Sono rimasta delusa da questo film. Non mi ha trasmesso alcuna emozione. Probabilmente questo genere è particolare e raramente suscita in me emozione, probabilmente è la differenza abnorme tra il nostro concetto occidentale di regia,di sceneggiatura, di colonna sonora, di dialoghi. Un esempio è dato dal film "Silenzio tra due pensieri" dove i dialoghi si contano sulle dita. Sono rimasta tristemente colpita anche da "Viaggio a Kandahar" e da "Osama". L'unico film che invece ha toccato tutte le mie corde, è stato" Mai senza mia figlia". Ero affascinata dalla filmografia islamica, che trattava appunto il problema della condizione della donna, ma francamente sono rimasta assai delusa. L'unico consiglio che elargisco ai lettori di questo splendido ed utilissimo sito, è quello di vedere il film "mai senza mia figlia!" E' una storia vera...e un continuo palpito cardiaco!
Ieri ho messo nel lettore il dvd "il cerchio": è la quarta volta che lo vedo e sono sempre più convinto che sia il miglior film che abbia mai visto. la riflessione di panahi, il più urbano dei registi post kiarostami, è la riflessione più vera sulla condizione femminile nel medioevale iran. non solo per cinefili.
E' un film che non risponde ai "requisiti" a cui noi occidentali siamo abituati, ma mi ha parlato al cuore. Sicuramente non ho potuto afferrare ogni risvolto, la mia cultura è così diversa, ma ne ho compreso il tono (di accusa e di dolore), i (non) colori di tutto il film che trasmettono tanta tristezza e gli ambienti squallidi.
L'espressione della mamma che ha appena abbandonato la sua bambina mi ha colpita profondamente.
Lo consiglio vivamente.
Ieri ho visto questo film , che qui in Australia e' uscito in videocassetta solo ieri. Sono mesi che mi interesso in generale dei problemi sociali che ci sono in Iran. Questo film e' molto bello non necessariamente per la trama che alcuni di voi potrebbero trovare noiosa, ma perche' mi ha fatto pensare ai problemi di queste donne e cosa significa essere in un paese dove le donne sono in un certo senso ritenute inferiori all'uomo.La scena dove la madre abbandona la figlioletta di 3 anni mi ha spezzato il cuore sopratutto quando le fanno il primo piano mentre piange.
film difficile e crudo sulla realtà femminile in Iran dove essere donna vuol dire commbattere ogni giorno per i propri diritti e la propria dignità. Una pellicola bella e intelligente, per riflettere e per non dimenticare.