Mi sento in dovere di spendere due parole per uno dei film più belli che abbia mai visto. Sicuramente sono di parte perché adoro quasi tutti i film di Wong Kar-Wai, ma che dire di "In the mood for love": è un film delicato e profondo, i sentimenti dei protagonisti riescono a trasparire grazie alla sublime regia, le musiche perfette e la bravura di due attori che riescono a coinvolgere come se quella fosse la tua storia d'amore. Per un film del genere non posso che dare dieci.
..questo film è riuscito a toccarmi dentro ,semplicemente un capolavoro... vedetelo ve lo konsiglio ..rimarrete sconvolti da come riesce a prendervi dentro...10 e lode
In the Mood for Love è uno di quei pochi film che rasentano la perfezione stilistica.
Il merito di questo film è quello di essere stato girato con una maestria oserei dire di altri tempi.
Wong Kar Wai si rivela un'artista nel saper perfettamente risaltare le emozioni dei protagonisti semplicemente immergendoci nelle pieghe dei loro sguardi passionali, dipingendo quello che io ritengo un affresco di pure sensazioni, la scelta dei colori (il rosso dominante) si rivela azzeccatissima quanto perfetta nel risultato di una fotografia in alcune circostanze degne del miglior Kubrick.
In una qualunque metropoli schiacciata dalle convenzioni, ecco l'emergere della passione tra due individui qualunque, una passione fragile quanto platonica, che sopravvive solo se mascherata e difesa dalla massa gretta ed invadente.
La colonna sonora è magistrale con quel Yumeji's Theme che fa da cornice all'incedere "metafisico" della donna.
Film dell'intensità emotiva di In the Mood for Love si contano sulle dita di neanche due mani...credetemi!!!
Vedere In the Mood for Love significa assistere come alla lettura di una poesia, una dolce e struggente poesia. E' come vedere dispiegarsi lentamente un'opera d'arte, dove ogni singola inquadratura, ogni singolo accenno, ogni singolo sguardo sono puri momenti d'emozione che coinvolgono e commuovono. E quando la protagonista scende, lentamente, sotto la pioggia le scale per andare al mercato, col passo ritmato da una stupenda cadenza di violini, si può dire di stare assistendo ad uno dei momenti più alti della storia del cinema. Il regista sa bene qual'è l'unico modo di combattere il generalismo volgare della maggior parte delle pellicole che arrivano dall'industria cinematografica occidentale: inscenare l'arte, dimostrare che il cinema è arte, non solo intrattenimento fine a se stesso. E questo piccolo grande film lascia dentro un tale ricordo, una tale passione, emozione, da valere cento, mille kolossal. Indimenticabile.