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Autore La rivoluzione atomica degli ayatollah
hitman

Reg.: 22 Ago 2002
Messaggi: 1010
Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
Inviato: 21-03-2003 21:25  
Avrei voluto scrivere qualcosa io personalmente, ma al momento non posseggo molto tempo e abbastanza materiale.
Vi propongo questo interessante articolo sulla corsa al nucleare segretamente intrapresa dal governo iraniano.
La realtà di una delle "nazioni canaglia" che, dopo il gruppo terroristico degli Hezbollah, sta per tornare in auge per un pericolo ben più grave.

LA RIVOLUZIONE ATOMICA DEGLI AYATOLLAH

Teheran vara un complesso progetto di centrali, ufficialmente per uso civile. Ma il rapporto
di un gruppo di dissidenti smaschera il regime. Che, con l'arma finale, punta a ottenere l'egemonia nella regione.



L'Iran sta cercando di trarre vantaggio dalla crisi nel Golfo e ha accelerato i progetti per ottenere la bomba atomica». Non poteva essere meno diplomatico John Bolton, considerato il più diplomatico dei vicesegretari di Stato americani, nel corso della sua recente e delicatissima missione che lo ha portato nelle principali capitali del Medio Oriente e dell'Europa, inclusa una tappa a Mosca. Presentando le foto dei satelliti-spia e solo una parte delle informazioni in possesso della Cia, il numero due di Colin Powell ha spiegato che l'obiettivo del regime degli ayatollah è «voler cambiare il rapporto di forze nella regione grazie all'arma finale favorendo contemporaneamente l'esportazione del fondamentalismo sciita e del terrorismo islamico».
Mai nella storia politica e militare gli Stati Uniti hanno dovuto affrontare contemporaneamente tre teatri di guerra: uno, in Iraq, reale e imminente, gli altri due (Corea del Nord e Iran) per il momento solo potenziali, ma probabilmente ben più pericolosi. Il fronte iraniano si annuncia incandescente già all'indomani della destituzione di Saddam Hussein. L'America per ora punta sulla diplomazia segreta e l'intelligence preventiva sia per mettere in allarme i governi vicini sia per ottenere la collaborazione di quei paesi, come la Russia, direttamente coinvolti nel programma nucleare di Teheran attraverso la costruzione della centrale atomica di Bushehr.
Preso in contropiede dalle accuse americane e da una visita lampo di Mohammed El Baradei, il direttore dell'agenzia atomica internazionale, il presidente riformista Mohammed Khatami, sempre più isolato e debole, ha dovuto ammettere che l'Iran ha effettivamente iniziato a estrarre l'uranio e che i siti del progetto nucleare sono assai più numerosi di quelli denunciati in precedenza, anche se lo scopo è «assolutamente pacifico: dare l'elettricità a 65 milioni di nostri concittadini».
Gli esperti dei maggiori think-tank internazionali, inclusi alcuni che vivono a Teheran, ritengono questa giustificazione assolutamente infondata. Si chiedono, per esempio, come mai un paese che ha i più vasti depositi di gas naturale dopo la Russia dovrebbe avere bisogno di centrali elettriche alimentate dai reattori nucleari e, per di più, utilizzando una vecchia tecnologia russa.

In realtà, le intenzioni dei religiosi al potere a Teheran appaiono ben diverse e più minacciose, come rivela anche un dossier redatto dal Consiglio nazionale di resistenza dell'Iran (Cnri), organizzazione che ha base a Parigi e raggruppa 555 dissidenti e rappresentanti delle varie etnie iraniane. Bollato ancora oggi come «gruppo terroristico» dal dipartimento di Stato Usa per avere avuto tra i suoi finanziatori l'Iraq di Saddam Hussein, il Cnri è riuscito in questi ultimi anni a guadagnarsi l'appoggio di diverse forze politiche e parlamentari di tutto il mondo (fra l'altro anche in Italia in entrambi gli schieramenti) per scrollarsi di dosso quell'etichetta. La stessa amministrazione americana ha dovuto pubblicamente riconoscere in febbraio che le fonti di questa organizzazione sono sicuramente «affidabili», tanto sono informate sui siti, sulle società paravento e sulle ambizioni degli ayatollah. Panorama ha ottenuto in esclusiva una copia dell'ultimo rapporto del Cnri e ne pubblica le parti più importanti.
Secondo l'opposizione in esilio, gli ayatollah si sono dati una scadenza a breve per dotarsi di un arsenale nucleare adeguato: già l'anno prossimo, al massimo all'inizio del 2005. Il programma di armamenti è ritenuto strategico, tanto da essere affidato alla supervisione del Consiglio supremo di sicurezza nazionale, che dipende direttamente dalla guida spirituale, l'ayatollah Ali Hoseini Khamenei. è diretto da Gholamreza Aghazadeh, capo dell'organizzazione per l'energia nucleare di Teheran, ed è diviso in tre parti. La prima riguarda l'estrazione dell'uranio, che avviene a Saghand, 40 chilometri dalla città di Yazd. In passato almeno 50 esperti cinesi hanno lavorato sul posto. Oggi ce ne sono solo due, conosciuti come Mr Yao e Mr Ma.

La seconda fase è quella dell'arricchimento dell'uranio e si sviluppa a Natanz, 40 chilometri dalla città di Kashan, in un'area di 11 mila ettari. La consulenza necessaria è stata fornita da scienziati nordcoreani, pachistani e russi. Le autorità iraniane hanno tentato in ogni modo di nascondere le loro vere intenzioni sotto un fantomatico «piano di sradicamento del deserto». Dopo le prime denunce dell'estate scorsa, e temendo l'ispezione delle Nazioni Unite, i pasdaran, i guardiani della rivoluzione, hanno bloccato l'installazione di alcune macchine che avrebbero dovuto completare il sito. L'impianto di Natanz dovrebbe essere comunque operativo già l'anno prossimo.
I macchinari segreti sono stati nascosti nei bunker sotterranei, profondi 8 metri e protetti da una doppia recinzione in cemento e filo spinato elettrificato. Per creare un'ulteriore copertura, si legge nel dossier degli oppositori, è stata fondata una società fittizia, la Kala electric, che ufficialmente è stata registrata come una fabbrica di orologi.
Direttamente correlato con il piano Natanz è il sistema delle centrifughe, costruito a Isfahan, una delle città più belle dell'Iran, resa celebre dalla tessitura dei pregiati tappeti. Si trova in un centro in mezzo a due vasti complessi residenziali. Recentemente gli oppositori del Cnri sono riusciti a localizzare anche l'area dove le centrifughe vengono sottoposte a test. è ad Ab-Ali, a 2 chilometri e mezzo a nord di Teheran. Il sito è composto da due enormi depositi, ciascuno lungo 450 metri e adibito a officina della solita società di orologi Kala.

La terza parte del programma nucleare, quella dell'acqua pesante, è concentrata ad Arak, nella regione di Khondaub. Doveva essere l'impianto più clandestino, affidato all'ufficio centrale della sicurezza, l'organismo dell'intelligence iraniana ritenuto il più fidato dall'ayatollah Khamenei. è stato però individuato e smascherato dall'opposizione in esilio tanto che le autorità religiose hanno pensato nelle scorse settimane di smantellarlo. In base al rapporto consegnato a Panorama, il Consiglio supremo ha deciso però che il progetto era così avanzato da non poterne fare a meno. Anche questo sito sarà pienamente operativo l'anno prossimo. La società paravento dell'acqua pesante è la Mesbah energy company, con sede a Teheran.
Questo complesso e costosissimo schema per riuscire a procurarsi le armi atomiche è completato dai vettori necessari per lanciarle. Il regime ha già testato i missili con un raggio d'azione di 2 mila chilometri. Ora si accinge a produrre, secondo l'organizzazione degli oppositori in esilio, anche due nuove generazioni di missili con un raggio di 4 mila e 6 mila chilometri, in grado cioè di colpire ben oltre il Medio Oriente, direttamente nel cuore dell'Europa. La conclusione dell'organizzazione dei dissidenti è assai amara: «Il silenzio e l'inerzia di fronte a questo regime clericale da parte della comunità internazionale e la politica di “appeasement” perseguita da diversi paesi europei (fra cui l'Italia) hanno reso più facile per l'Iran acquisire armi di distruzione di massa».

articolo tratto da "Panorama"

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DrawdE

Reg.: 20 Lug 2002
Messaggi: 265
Da: Vercelli (VC)
Inviato: 22-03-2003 10:56  
Già il giornale da cui è tratto dice molto...
Comunque tranquillo, c'è l'America a proteggerti, dopo l'Iraq invaderanno l'Iran e in seguito ogni stato potenzialmente pericoloso, abituiamoci all'egemonia Usa, perchè tanto loro sono i più forti e faranno quello che vogliono...un pò come hanno fatto con gli indiani...
Rivoglio Clinton!
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"Combattere per la pace è come fare l'amore per la verginità."
John Lennon

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 22-03-2003 12:25  
In questo caso la tua mi sembra ironia fuori luogo. Che queste nazioni "canaglia" esistano e siano pericolose è un dato di fatto. Da questo punto di vista gli USA e i suoi armamenti sono gli unici deterrenti che non hanno mai permasso nella storia a questi stati di usare le terribili armi che avrebbero a disposizione.
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E' ok per me!

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 22-03-2003 13:10  
quote:
In data 2003-03-22 12:25, sloberi scrive:
In questo caso la tua mi sembra ironia fuori luogo. Che queste nazioni "canaglia" esistano e siano pericolose è un dato di fatto. Da questo punto di vista gli USA e i suoi armamenti sono gli unici deterrenti che non hanno mai permasso nella storia a questi stati di usare le terribili armi che avrebbero a disposizione.



Già solo loro hanno avuto l'onore di provarle ... sono stati gli unici ...
_________________
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hitman

Reg.: 22 Ago 2002
Messaggi: 1010
Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
Inviato: 23-03-2003 17:36  
quote:
In data 2003-03-22 13:10, Daniel scrive:
quote:
In data 2003-03-22 12:25, sloberi scrive:
In questo caso la tua mi sembra ironia fuori luogo. Che queste nazioni "canaglia" esistano e siano pericolose è un dato di fatto. Da questo punto di vista gli USA e i suoi armamenti sono gli unici deterrenti che non hanno mai permasso nella storia a questi stati di usare le terribili armi che avrebbero a disposizione.



Già solo loro hanno avuto l'onore di provarle ... sono stati gli unici ...




Che intervento intelligente!
Io non capirò mai queste prese di posizione inutili e fuori luogo, specie in un momento e in una situazione mondiale talmente tesa e pericolosa.

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