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Autore Occorre un altro 11 settembre...
ReDwInE

Reg.: 30 Dic 2002
Messaggi: 7
Da: S.Marino (es)
Inviato: 11-02-2003 00:30  
Non se ne può più di questi pacifisti a senso unico e ...dal pensiero unico...basta con le tesine preconfezionate...piccole menti acefale già di cibi precotti e insapori ne cacciate giù abbastanza. Possibile che nessuno per esempio metta fuori dalle finestre quelle bandiere per la pace manifestando contro l'aggressione cinese del Tibet che dura da più di trent'anni con stragi e torture annesse? Se uno è veramente per la pace lo è sempre anche quando il guerrafondaio non è il babau americano ma il caro, morbido e tranquillo comunista di turno. E poi basta con la solita tesina del petrolio che farebbe comodo agli americani brutti e cattivi. Come se voi piccole bertucce con i vostri motorini non ne consumaste una bella cifra... per quanto riguarda il pacifismo franco-tedesco che tanto commuove qualcuno...questo qualcuno abbia una volta tanto un pensiero libero dalla facile ideologia e si domandi se per caso quei due paesi non abbiano timore della guerra solo perchè dall'irak devono riscuotere dei crediti enormi (naturalmente in bei profumati dollaroni) che con un possibile conflitto potrebbero divenire inesigibili... o devo ricordare ad esempio al mio caro bamboccione che poco deve aver studiato ,le occupazioni magrebine da parte dei francesi , o le bombe atomiche che i tanto pacifistoni francesi fanno ogni tanto scoppiare in qualche atollo corallino del pacifico... e che dire dei commoventi pacifisti tedeschi che hanno dettato a tutta l'europa le loro massime a favore della pace a suon di campi di concentramento? Per quanto mi riguarda io ho molta più simpatia per gli americani che vanno a morire da tutte le parti del mondo per soccorrere le democrazie in pericolo che degli stupidi pacifisti da salotto che sono in realtà solo e unicamente antiamericani.


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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 11-02-2003 02:31  
il vino rosso da alla testa...
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-02-2003 10:23  
Beh questa del soccorrere le democrazie è fantastica...battuta da prime time...lo vada a chiedere, signorino della disinformazione, alle democrazie del sud america i cui Dittatori sono stati appoggiati dagli Usa, incluso il buon vecchio Pinochet;lo vada a chiedere agli Afgani che si sono visti piombare i talebani in casa grazie al supporto degli Usa. Dov'erano gli Stati Uniti quando Saddam faceva stragi di curdi ed era molto più pericoloso di adesso?
Lo sapete dov'erano? Erano intenti a fornirgli le armi chimiche.
Purtroppo si vorrebbero cancellare questi fatti per far posto ad una programmazione encefalica videotelevisiva, ma questi sono fatti difficilmente trascurabili da chi possiede più di due neuroni.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-02-2003 10:27  
Avete visto come si rabbuia Bush quando qualcuno si frappone ai suoi ostacoli(proposta franco-tedesca )? Si incazza da morire,invece di cercare vie diplomatiche facilmente intuibili.
Il nazismo è risorto nel nome della famiglia Bush.
_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 11-02-2003 10:31  
Wow, ReDwInE sei fantastico...davvero, gli americani in soccorso delle democrazie "in pericolo", mossi dal puro spirito umanitario...geniale...
_________________
"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-02-2003 10:34  
quote:
In data 2003-02-11 10:31, DemonSeth scrive:
Wow, ReDwInE sei fantastico...davvero, gli americani in soccorso delle democrazie "in pericolo", mossi dal puro spirito umanitario...geniale...




Nel film Black hawk down questa è la morale...soccorso alle democrazie in pericolo tormentate da sanguinari dittatori,basta vedersi la prima mezz'ora di film , indecenza allo stato puro,propaganda di regime.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-02-2003 13:04  
E proprio per le posizioni anti-guerra dell' Europa, i media americani-comandati a bacchetta dai miliardari del petrolio- si lanciano in una campagna a tutto spiano fatta di insulti contro gli europei nel tentativo(che sicuramente riuscirà) di infondere nell'americano medio una certa sfiducia verso le posizioni dell'Europa.
leggete qui, da non credere....



"Francesi mangiatori di rane"
Gli Usa non amano più l'Europa
Scoppia e cresce in America l'"antieuropeismo"
dall'inviato VITTORIO ZUCCONI


WASHINGTON - Opposto e perfettamente speculare all'antiamericanismo che divampa in Europa alla vigilia della guerra, scoppia e cresce in America l'"antieuropeismo". Tra amarezza, sbalordimento, incomprensione e rabbia, il pubblico americano e i suoi leader d'opinione vedono e denunciano il "tradimento", l'"ammutinamento", l'"ingratitudine", la "doppiezza" e la "perfidia" (e la lista degli insulti sarebbe interminabile) di tedeschi, russi, belgi, ma, soprattutto, delle odiate cito una battuta sprezzante ripresa addirittura dal cartoon dei Simpsons da vari commentatori "scimmie arrendiste e mangiaformaggio". Dai francesi. Più diplomatico, ma non meno duro, Bush ieri sera ha definito la FRancia "miope".

L'"antieuropeismo" non è certamente una novità partorita dalla rivolta franco-tedesca. È latente nella eredità genetica di questa nazione che ha, se non odio aperto, certamente la più profonda diffidenza verso i regni, le chiese, i potentati, i baroni e i tiranni, dai quali tutta l'America bianca scappò.

Le due guerre in un secolo, combattute a carissimo prezzo per salvare l'Europa da se stessa e indirettamente l'America, hanno rafforzato l'innata convinzione che dall'altra parte del mare non possano che venire, insieme con abiti chic e manicaretti squisiti, altro che guai. E che avessero ragione i padri fondatori, ammonendo la neonata repubblica a non lasciarsi mai invischiare in trattati e impegni internazionali.

Nello squilibrato matrimonio euro-americano, l'antiamericanismo, come un tempo erano le infedeltà della moglie, è una colpa ideologica grave, mentre l'antieuropismo è la comprensibile e giustificabile scappatella del marito.

Per ragioni di evidente sudditanza politica e culturale, a noi, sul Vecchio continente, non è lecito dissentire dalle scelte di Washington, senza subire paternali sulla nostra ingratitudine, la nostra doppiezza o, fortunatamente sempre meno, del nostro inestirpabile "sinistrismo", forse perché dell'Europa, soprattutto della Francia, l'America non si è mai interamente fidata e l'11 settembre non ha affatto proiettato la psicologia americana verso un nuovo modo di vedere il mondo. L'ha, al contrario, risospinta all'indietro, alla sua condizione naturale e storica, quella di diffidare di tutti e contare soltanto su se stessa, sui cugini "anglo" e sugli occasionali staterelli satelliti. Ed ecco riaffiorare l'antieuropismo. Leggere i giornali e ascoltare le tv in questi giorni, significa dunque fare una scorpacciata di improperi e di insulti che attraversano conservatori e progressisti, città cosmopolite e comunità rurali, dove molti finalmente possono vendicare il perenne inferiority complex americano verso il decadente snobismo trash dell'Europa e sfogare tutto il rancore per i frogs e i boches, le "ranocchie" e i "crucchi" dell'antica propaganda angloamericana contro i continentali. In quella che ormai è un'"anglosfera", come l'ha definita il brillante opinionista del Sunday Times, Andrew Sullivan, torna a essere accettabile, anzi, addirittura politically correct, insolentire la "vecchia Europa", ora che anche il ministro della Difesa e falco in capo, Rumsfeld, l'ha insultata a più riprese.


I vignettisti banchettano, con caricature del tedesco panciuto in lederhosen o del francesi con baffetti sottili, esatto equivalente del solito americano con cappellone da cow boy e pistole nella fondina dei nostri santini da manifestazione pacifista. Columnist e autori seri e riflessivi, si sbizzarriscono, nel clima di "liberi tutti" creato dalla marcia in ordine sparso verso la guerra, per cercare gli epiteti più sanguinosi. Thomas Friedman, sul New York Times, propone d'espellere tout court la Francia dal Consiglio di sicurezza sostituendola con l'India, che per 40 anni fu vista come un'utile compagna di strada dell'Urss alla testa dei "non allineati". Dalla rete di cable tv oggi più seguita, la Fox di Rupert Murdoch, il commentatore Morton Kondracke dà dei "perfidi" ai francesi, incoraggiato dall'anchorman Fred Barnes con pleonastico entusiasmo: "Non solo perfidi, ma pure malfidati".

Ogni stereotipo ("perfido" è un classico della propaganda) viene riesumato, nel gioco degli specchi rotti sulle due sponde dell'Oceano. Se molti anti americani in Europa sono persuasi che Bush voglia annettersi il petrolio iracheno, così gli autori più aggressivi e disinvolti, come quel Cristopher Hitchens beniamino degli ultras della guerra, ci spiegano che Chirac è un "venduto" e fa il pacifista per salvare gli interessi francesi in Iraq mentre Schroeder punta soltanto a ingrossare le dimensioni della torta da spartire, facendo il difficile adesso.

Meno divertente, Henry Kissinger avverte il rischio di questa specularità di odi, adoperando un'altra celebre crisi atlantica, quella scatenata dalla guerra francobritannica per Suez. Rammenta a Washington che gli obbiettivi strategici degli Stati Uniti "non si raggiungono attraverso l'umiliazione la soggezione degli Alleati" e agli europei che un'alleanza "i cui membri pensano di poter guadagnare un utile a lungo termine dal fallimento di uno dei loro membri è una contraddizione".

Ma proprio la contraddizione simmetrica è l'espressione più adatta, per descrivere il clima degli opposti rancori. Un'aria tossica, nella quale l'invettiva prende il posto del ragionamento, l'insulto sarcastico evita il fastidio di capire perchè, in un'Europa dove le sinistre e i loro media sono sempre più minoranza, la maggioranza dell'opinione pubblica dissenta così aspramente dall'America. Questa, dell'anti europismo americano, può essere un'altra di quelle eredità inquinate che l'Iraq ci lascerà da bonificare, in un dopoguerra che si annuncia molto più difficile della guerra ai resti delle armate irachene.

(11 febbraio 2003)

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 11-02-2003 13:41  
, da non credere...
Zucconi, eh?, vabbè lasciamo stare...

Solo qualche precisazione:

quote:
In data 2003-02-11 10:23, Quilty scrive:
Dov'erano gli Stati Uniti quando Saddam faceva stragi di curdi ed era molto più pericoloso di adesso?
Lo sapete dov'erano? Erano intenti a fornirgli le armi chimiche.
Purtroppo si vorrebbero cancellare questi fatti per far posto ad una programmazione encefalica videotelevisiva, ma questi sono fatti difficilmente trascurabili da chi possiede più di due neuroni.



Non ho ancora sentito in
nessun talk show o trasmissione di approfondimento elencare i fornitori di Saddam Hussein (hai visto che ti do ragione, sui media?).
La vulgata pseudo-pacifista (leggi "Quilty")
recita:
“Gli americani fino a ieri l’hanno armato,
ora vorrebbero...”. Dai dati in mio possesso
non è così. Missili e razzi: Scud e Katiuscia (forniti
dai russi); aerei militari: Mig e Mirage (forniti
da russi e francesi); tecnologia nucleare
fornita a suo tempo da Francia e Italia (attraverso
la Ansaldo); navi militari: corvette costruite
dalla Fincantieri e armate dalla Oto
Melara; materiale chimico: 14 ditte tedesche (in
questo la Germania è pur sempre al top) secondo
l’autodenuncia irachena; armamento
leggero (russi ed europei). A ciò va aggiunto: finanziamenti
vari (i.e. 5000 miliardi della Bnl); franchising petrolifero russo-franzo.
Questo durante i '70 e gli '80.
Gli americani avevano sospeso le relazioni con l’Iraq già
nel 1967, hanno costantemente
osteggiato il regime post-nazi del partito Baath.
Le hanno riprese solo col sostegno nella
guerra contro l’Iran (non per ammazzare i Curdi, pseudo-Quilty, che è una cosa diversa, e che Saddam ha fatto dopo), quella sì una guerra per il petrolio, visto le intenzione di Khomehini di impossessarsi di quello iraqueno.

Era solo una precisazione. Adesso potete anche continuare le vostre animate discussioni (ma Zucconi no, per favore...). Mi guardo bene dal partecipare.
Tanto si sa come va a finire.
Ah, tu che conosci, mi spiegheresti un po' meglio in cosa consiste esattamente (e soprattutto se ne sono convinte a fondo entrambe le parti) il piano franco-tedesco? Perchè io ho parecchi dubbi sulla sua consistenza e soprattutto sulla sua utilità.
Diciamo pure che non c'ho capito un cazzo.
Magari mi aiuti a capire, con calma, quando vuoi. Buon pomeriggio


_________________
Io sono tutti.

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 11-02-2003 14:05  
, ora capisco quanto è schifosamente copione Zuccone, volevo dire Zucconi...

Questa "versione" è decisamente più bella.
"Repubblica" non cambia mai, c'è poco da fare...

"In America sono permalosi per quello che
considerano – nell’opinione di chi scrive
spesso a ragione, il più delle volte a torto –
l’antiamericanismo degli europei. Ma che
dire dell’antieuropeismo americano? A
dargli la stura è stata la crisi irachena. Ma
non è detto che si tratti solo di una reazione
a quello che viene percepito come il
“tradimento” da parte dell’alleato a lungo
beneficato, della “vipera ingrata” salvata a
dollari e sangue di soldati americani nei
momenti di pericolo. Di certo non è meno
viscerale e sboccato. E ha radici che vanno
indietro nel tempo. Non si tratta solo di
punzecchiature come quella di Donald
Rumsfeld alla solita “Vecchia Europa”, che
pure hanno lasciato il segno (per molto meno
Oriana Fallaci sarebbe entrata in guerra
con i suoi avvocati). Viene fuori tutto un
modo di pensare, che sembra scoppiare
con una violenza proporzionale alla forza
con cui gli era rimasto così a lungo compresso
dentro. Come si fossero decisi a sputare
tutto il marcio che deglutivano per bon
ton e opportunità. Ne hanno fatto un’antologia
l’europeista Timothy Garton Ash, sull’ultimo
numero della New York Review of
Books, e il linguista Geoffrey Nunberg, nell’edizione
di domenica scorsa del New
York Times. Ci hanno chiamati “Euroidi”,
“Euros”, “’peens” (che evoca nel suono le
noccioline, i bambini che si pisciano addosso,
l’adolescente moccioso), “Euroweenies”
(europiagnoni). Il capo dei consulen-
ti del Pentagono, Richard Perle, ha sostenuto
che l’Europa “ha perso la sua bussola
morale” e la Francia la “fibra morale”. Ash
racconta di come, nelle sue conversazioni
con funzionari dell’Amministrazione, l’espressione
“i nostri amici in Europa” fosse
quasi sempre seguita da “a pain in the butt”
(una spina nel culo). Nunberg di come, nel
passare in rassegna le discussioni su Internet
con la chiave di ricerca “Iraq”, fossero
assai più numerosi i riferimenti ai francesi
come “frogs” (rane), che ai tedeschi come
“krauts”. La francofobia supera la germanofobia
(malgrado che per decenni nell’immaginario
filmico americano il nazista cattivo
venisse appena dopo il marziano cattivo,
molto prima del comunista cattivo). I
francesi non sono più solo i perfidi “fiorentini”
che all’immoralità politica di Machiavelli
hanno aggiunto quella del cardinale
Mazarino e di Richelieu. Tornano a essere
“i codardi che scapparono davanti a Hitler
nel 1940” (“surrender monkeys”, le scimmie
della resa, nell’espressione popolarizzata
dai cartoon dei Simpsons). “Si usa ormai l’espressione
surrender monkeys mangiaformaggi
con la stessa frequenza con cui i francesi
mandano a quel paese gli ebrei. Oops,
in francese si dice in modo un po’ diverso!”,
ironizza Jonah Goldberg sulla National Review
online. “Volete proprio sapere che cosa
penso degli europei? Che abbiano toppato
clamorosamente su quasi ogni importante
questione internazionale negli ultimi 20
anni”, dice un “senior State department official”
a Martin Walker dell’agenzia UPI.
“La Ue passa il suo tempo a far sì che la bologna
britannica sia venduta a chili anziché
a libbre. Tutto quel continente è sempre più
assolutamente irrilevante dal punto di vista
degli interessi Usa”, dice il conduttore conservatore
Tucker Carlson nel programma
Crossfire sulla Cnn (network con propensione
liberal). “Penso che i francesi siano
perfidi”, dice al programma Special report
della Fox News (la rete di destra di Murdoch)
il columnist Morton Kondracke. Fred
Barnes (che co-conduce il programma nel
ruolo di un Gad Lerner verso un Giuliano
Ferrara) rincara: “Non solo perfidi, ma anche
non degni di fiducia”.
L’insulto, che un columnist della National
Review aveva esteso alla Rivoluzione francese,
all’umanesimo laico e al sistema metrico
decimale, non è nuovo. Se l’erano
scambiati per secoli tra le due rive della
Manica, prima che tra le due sponde dell’Atlantico.
Di “the perfidious frenche” si
legge nel “Sir Thomas Moore”, testo della fine
del ’500 cui qualcuno dice abbia messo le
mani William Shakespeare. Un poema francese
scritto poco dopo l’esecuzione della
cattolica Maria Stuarda, “regina degli Scozzesi”,
da parte della rivale anglicana descrive
gli inglesi come “razza perfida e brutale”.
La poesia patriottica britannica del
’700 è colma di riferimenti al “giogo” e
all’“ambiziosa perfidia della Francia”. Le
radici della diffidenza vanno al di là della
collocazione a destra o a sinistra. Ricordate
la “perfida Albione” e il “siano stramaledetti
gli inglesi e gli americani” della propaganda
fascista? Babilonia stellata il libro
sulla perdizione della “gioventù americana
di oggi” di Luigi Olivero (finito di stampare
il 20 giugno 1941, anno XIX dell’era fascista).
Odio corrisposto. Come l’“ingratitudine”
per l’aiuto offerto al momento del bisogno.
Dimentico di Lafayette e della sua “legione
europea” a fianco di George Washington
contro “il pazzo” Re Giorgio d’Inghilterra,
Ralph Waldo Emerson, uno dei padri teorici
della giovane democrazia americana, se
la prendeva con la Francia dove “fraternità,
eguaglianza e unità indivisibile della nazione
sono sinonimi di assassinio”. A fine ’800,
l’antisemitismo del caso Dreyfus aveva condotto
Mark Twain a dire dei francesi che sarebbero
“l’anello mancante tra l’umanità e
le scimmie”. E corrisposte erano le reciproche
delusioni. George Bancroft, nella storia
della Rivoluzione americana (1874), ricorda
che erano venuti a cercare solidarietà in
Italia. “Mandarono inviati al granduca di
Firenze, del cui governo illuminato il mondo
era in ammirazione. Ma le speranze si rivelarono
vane. Il Sud Italia seguì la Spagna.
Quanto al Papa, delle colonie in procinto di
farsi repubblica si disinteressava, perché vi
erano più protestanti che da qualsiasi altra
parte in Europa”.
Siegmund Ginzberg

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Io sono tutti.

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hitman

Reg.: 22 Ago 2002
Messaggi: 1010
Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
Inviato: 11-02-2003 14:13  
L'idea del nuovo 11 settembre architettato da Bush mi fa piangere dalle ridate (oltre a farmi toccare fiato).
Mi chiedo, caro Quilty, ti accorgi delle cazzate che scrivi?
Ti vuoi mettere alla pari di quegli ebeoti che si ostinano a dire che l'undici settembre è tutta opera del governo americano?

Ti rendo noto che le armi possedute dall'Iraq provengono praticamente soltanto dalle sagge Germania, Francia e Russia, e non dal nemico statunitense.
In passato l'America ha finanziato l'Iraq (per un brevissimo lasso di tempo) e ha venduto un minimo quantitativo di armi (artiglieria per lo più, non ADM) all'Iran per liberare degli ostaggi americani.
Le accuse che la brava e saggia Europa lancia al nemico statunitense dovrebbe rivolgerle al mittente, dato che lei ha armato l'Iraq (e non solo).
LE NAZIONI CHE TANTO OSTEGGIANO E CRITICANO LE INTENZIONI DEGLI STATI UNITI SONO LE STESSE CHE HANNO CREATO IL PROBLEMA.

Le prove dell'esistenza di queste armi chimiche non le conosci soltanto tu.
In un mio precedente post sono elencate tutte le ADM che non risultano essere state distrutte da Saddam, tutte le menzogne e i raggiri che il baffone ha fatto all'Onu e ai suoi ispettori per ben 12 anni.
Fonti autorevoli, tra le quali agenzie collegate direttamente all'Onu.
Numerosissime fonti interne al regime confermano tutto questo.


Mi sembra che nessuno dia importanza a "Chi è Saddam?" e a "Che cosa ha fatto? Quali pazzie potrebbe commettere entro breve?"
Tutti si concentrano sui presunti interessi degli Stati Uniti & Company.
Non si vuole guardare il problema in faccia nella sua interezza.



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nice74

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 243
Da: Nice ville (es)
Inviato: 11-02-2003 14:22  
Ti rendo noto, caro hitman, che io non mi rendo conto delle cazzate che scrive Quilty.
_________________
Ho visto gente andare, perdersi e tornare e perdersi ancora.
E con le stesse scarpe camminare per diverse strade o con diverse scarpe su una strada sola.

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 11-02-2003 14:29  
quote:
In data 2003-02-11 14:22, nice74 scrive:
Ti rendo noto, caro hitman, che io non mi rendo conto delle cazzate che scrive Quilty.




Ti rendo noto, caro nice74, che io mi rendo conto che tu non ti rendi conto delle cazzate che scrive Quilty.

Hitman, saresti così cortese da renderci noto se tu ti rendi conto che io mi rendo conto che nice74 non si rende conto delle cazzate che dice Quilty?



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Io sono tutti.

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 11-02-2003 14:43  
Belle queste pagine...


Se in sondaggi piangevo...



_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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ReDwInE

Reg.: 30 Dic 2002
Messaggi: 7
Da: S.Marino (es)
Inviato: 11-02-2003 14:53  
Caro quilty, non sono una mammoletta e mi fai scoprire l'acqua calda quando mi dici che l'america ha i suoi tornaconti economico-politici nei suoi vari interventi.... questa del resto è la storia del mondo (gli antichi romani di cui ammiriamo le antiche vestigia erano da questo punto di vista delle belle bestioline...cosi è...) detto questo rimango sostanzialmente della mia opinione dalla mia parte c'è la storia e ad esempio se tu ed io possiamo scrivere le nostre idee a prescindere da chi di noi due abbia ragione è perchè i tuoi nemici americani che ti piaccia o no sono venuti a morire in Europa 50 anni fa. E' difficile essere sintetici scrivendo in questa sede ma ti posso confermare che sono libero e tutto sommato me ne frego molto più io degli americani di tanti altri solo che il pacifismo a senso unico lo rifiuto in toto e lo rispedisco ai mittenti....

Curioso che dal mio msg qualcuno abbia estrapolato solo la parte più "rilevante"...

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nice74

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 243
Da: Nice ville (es)
Inviato: 11-02-2003 15:11  
Se l'America ci ha regalato la libertà, allora dovremmo poter dire che non siamo d'accordo con questa guerra. O forse ci ha solo voluto dare la libertà di essere sempre dalla sua parte?
_________________
Ho visto gente andare, perdersi e tornare e perdersi ancora.
E con le stesse scarpe camminare per diverse strade o con diverse scarpe su una strada sola.

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