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Autore Una lettera che mi ha lasciato perplesso
quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 26-01-2010 14:40  
Sul sito de "il manifesto" ho letto una lettera aperta alle massime cariche dello Stato scritta da un gruppo di donne italiane convertite all'Islam le quali dichiarano di aver liberamente scelto di indossare il velo integrale (si riferiscono al niqab che lascia scoperti solo gli occhi) che secondo loro rappresenta "il segno di un progresso nel nostro avanzamento verso Dio":
http://www.ilmanifesto.it/io-manifesto/lettere-e-filosofia/

Questa lettera dal tono così pacifico e "moderato" non ha fatto altro che rafforzare la mia profonda diffidenza per le tre religioni monoteiste. Prima di tutto mi ha confermato come i "neoconvertiti" siano di solito più osservanti e "fondamentalisti" di chi segue lo stesso credo dalla nascita e lo si capisce col fatto che il convertito deve continuamente farsi perdonare il suo passato da "miscredente" (del resto l'Italia cattolica è piena di atei e agnostici incalliti che a un certo punto "scoprono" Dio e diventano più papisti del Papa..speriamo che a me non succeda).

Oltretutto la lettera mi conferma la straordinaria quanto pericolosa forza di attrazione che la fede ha su persone depresse ed insoddisfatte della propria vita: le signore dichiarano che prima della conversione vivevano male il fatto di dover essere sempre belle in pubblico o di dimostrare di essere sempre le migliori al lavoro: il tradizionalismo religioso come rifugio dalle difficoltà e dalle contraddizioni del mondo moderno..invece di affrontarle, queste difficoltà vengono semplicemente rifiutate, evitate grazie al tradizionalismo. E questo secondo me è sbagliato, in un certo senso è la stessa "fuga dalla realtà" offerta dalle droghe, del resto qualcuno che ne sapeva più di me aveva già detto che la religione è l'oppio dei popoli. Qualcuno potrebbe dire "Meglio convertirsi che drogarsi" ma io non ne sono così sicuro.

poi lamentano anche l'intolleranza nei loro confronti, dicono che quando camminano per strada indossando il niqab ricevono insulti e sputi e questo è grave e va' condannato.
Una cosa però mi preme dire: nella lettera si dice che la scelta di indossare il niqab non ha nulla di politico. Io faccio fatica a crederci prima di tutto perchè nella storia dei tre monoteismi in generale e nell'Islam più che altrove, politica e religione si confondono spesso e volentieri quindi è complicato distinguere le scelte religiose da quelle politiche.
E poi il velo integrale è un chiaro simbolo patriarcale e sessuofobico, il fatto che una donna lo indossi spontaneamente e sia pure felice (o creda di esserlo) non cambia di una virgola il significato di quel simbolo che è anche politico perchè significa il rifiuto della modernità, significa rifiutare l'Illuminismo, il femminismo e la liberazione sessuale..un rifiuto legittimo certo, ma è un rifiuto culturale e anche politico.
Insomma quello che mi preme dire è che sottomettersi volontariamente al tradizionalismo religioso (di qualunque religione) è una tentazione forte per quasi tutti perchè , Easy Rider docet, "la libertà fa paura".
Non dubito che queste donne siano contente della loro decisione, ma io preferisco che uomini e donne siano forse un po' più tristi, ma liberi piuttosto che "felici" o "protetti" dentro la gabbia più o meno "dorata" del tradizionalismo religioso.

Voi che ne dite? Le mie perplessità hanno un senso oppure esagero e sono troppo anti-religioso? Personalmente non credo di esagerare.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 26-01-2010 alle 21:46 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 26-01-2010 15:30  
Tra l'altro un'altra cosa che mi colpisce è che le donne della lettera quando passano una dogana o vanno in un ufficio amministrativo preferiscono essere identificate da un pubblico ufficiale donna e immagino che quando si ammalano preferiscano di gran lunga anche un medico donna.
In sostanza: hanno scelto legittimamente di sposare un'ideologia religiosa tradizionalista e patriarcale in cui le donne "perbene" sono principalmente se non in via esclusiva mogli e madri..però nella vita di tutti i giorni hanno bisogno di donne che lavorano fuori casa, donne che, per fortuna, accettano quella modernità che loro rifiutano.
Non è un po' contraddittorio?

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 26-01-2010 alle 15:45 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 26-01-2010 21:36  
In Francia stanno discutendo se mettere fuorilegge nei luoghi pubblici burka e niqab: da una parte penso sia un segnale importante, la Francia, patria dell'Illuminismo e di Olympe De Gouges (che però purtroppo non fu capita dai rivoluzionari francesi), ha capito che il velo integrale simboleggia tutto ciò contro cui gli illuministi si battevano. E' un segnale, come già il divieto di ostentare simboli religiosi a scuola, che la religione non può e non deve diventare l'unico tratto identitario attraverso cui le persone e le culture si definiscono. Un messaggio che condivido.
Dall'altro lato però non vorrei che dei divieti legislativi radicalizzassero le posizioni tradizionaliste, i tradizionalisti potrebbero atteggiarsi a vittime. Forse bisognerebbe fare una grande battaglia culturale e ideologica nelle scuole, nelle università, sul web contro il tradizionalismo religioso che nega la sovranità sul proprio corpo e la libertà sessuale.
Comunque Vive la France!

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 28-01-2010 alle 00:49 ]

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 27-01-2010 20:19  
ti rendi conto che il tuo dogmatico antidogmatismo ti ha portato a parlare (scrivere) da solo?

Ora, non entro nel merito della questione islam - donna che si converte - donna che si autoannulla perchè francamente qualsiasi esponente anche filmuppiana del gentil sesso saprebbe risponderti adeguatamente.

Mi fa riflettere (e gioire delle mie convinzioni ) piuttosto la prima e ultima parte del post, dove tessi grezzemente le lodi dell'ateismo come ancora di salvezza da una presunta 'cattiva coscienza ' che attanaglierebbe noi credenti, e in particolare i convertiti: ti spingi addirittura alla cazzata conclamata, quando dici che sarebbe meglio essere 'tristi ma liberi ' piuttosto che 'felici e prigionieri' come se una contrapposizione del genere avesse il minimo senso.. ora, non mi interessa indagare le ragioni di cotanta cecità laicista, ma una domanda te la faccio ugualmente: all'inizio in sostanza affermi che la strada del monoteismo per te è una sorta di via culturale che porta a malebolge... allora io ti chiedo, sinceramente: l'uomo che strada dovrebbe prendere secondo te per essere davvero se stesso, o come banalizzi tu, "libero"?


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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 27-01-2010 23:12  
quote:
In data 2010-01-27 20:19, HaroldKid scrive:
allora io ti chiedo, sinceramente: l'uomo che strada dovrebbe prendere secondo te per essere davvero se stesso, o come banalizzi tu, "libero"?


Non sono un profeta, non posseggo la verità in tasca e non ho ricette miracolose.
So che i progressi politici, sociali e civili che hanno reso la nostra società non perfetta, ma un po' più libera di prima hanno trovato il potere religioso in massima parte schierato contro e questo vorrà pur dire qualcosa.
So che il primo paese europeo ad abolire la schiavitù fu la Francia rivoluzionaria nel 1794 (Napoleone farà poi marcia indietro) eppure era la Francia del Terrore e di quel demonio anticattolico di Robespierre e questo vorrà pur dire qualcosa.

Non so quale sia la strada verso la libertà, non so nemmeno se la libertà sia raggiungibile, so che un passo avanti potrebbe essere riconoscere che la nostra vita e il nostro corpo appartengono a noi e solo a noi, riconoscere che nessuno può dire cosa c'è dopo la morte e accettare il fatto che potrebbe anche non esserci niente, riconoscere che siamo in balìa del Caso e della Necessità come diceva Democrito, potremmo anche seguire l'insegnamento di Epicuro e liberarci di quei bisogni non necessari e non naturali come il desiderio di dominio sul prossimo o l'ambizione smodata che secondo me sono fra i più pericolosi.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 27-01-2010 alle 23:40 ]

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 27-01-2010 23:38  
ma questi due ultimi vizi non puoi affermare siano collegati e derivati dal cattolicesimo, sù.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 27-01-2010 23:51  
quote:
In data 2010-01-27 23:38, HaroldKid scrive:
ma questi due ultimi vizi non puoi affermare siano collegati e derivati dal cattolicesimo, sù.

Infatti ci sono sempre stati. Il cattolicesimo insieme agli altri monoteismi (non conosco abbastanza il politeismo indù per poter giudicare) è responsabile di qualcosa di altrettanto grave: nega la piena sovranità della persona sulla sua vita e sul suo corpo.
Sì lo so che nemmeno per i Greci l'uomo era pienamente padrone di sè poichè doveva sottostare al Fato (persino gli dei erano sottomessi al Fato)..però ho l'impressione che fosse una schiavitù meno opprimente di quella del Dio unico anche perchè il Fato (almeno così mi risulta) non imponeva prescrizioni morali tipo i dieci comandamenti (in cui, se fai caso agli ultimi due, la donna e la roba sono messe sullo stesso piano).

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 27-01-2010 23:58  
Ma ha davvero senso la frase "io come persona appartengo a me stesso" ?

io credo di no, e ritenere il contrario temo sia la più folle delle utopie, perchè non c'è libertà senza confronto con l'altro, ma il confronto implica sempre e necessariamente un'ingerenza altrui su se stessi.

se ci si sente 'liberi' da Dio, non lo si sarà comunque dalla societò. se si decide di diventare eremiti, si rimarrà in balia della natura o del Caso, come lo chiami tu.

non esiste nè esisterà mai un mondo senza sovrastrutture.
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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 28-01-2010 00:26  
Innanzitutto l'uomo sarà sempre in balìa del Caso e della Necessità e, aggiungo, del suo stesso essere mortale, queste cose non possono essere cambiate e però comunque rimane un certo raggio d'azione in cui se proprio le cose si mettono male l'uomo può, per affermare la sua libertà, ricorrere alla via estrema: il suicidio, mi pare che gli Stoici (correggimi se sbaglio) vedessero il suicidio proprio in quest'ottica.
I tre monoteismi ritengono il suicidio un peccato orrendo proprio perchè l'uomo così facendo sottrae la propria vita terrena al controllo di Dio: fai caso che i terroristi suicidi non si considerano veri e propri suicidi, ma "martiri" che si sacrificano per la loro causa e, dal punto di vista moral-religioso c'è una bella differenza fra suicida e martire.
Ora tu dirai che la mia idea di libertà si risolve nel culto della morte, ma non è così.
Io penso che la morte vada accettata (tanto finchè ci siamo noi non c'è lei e quando c'è lei non ci siamo più noi, Epicuro docet), ma non incoraggiata. Penso però che la vita è nostra e se noi decidiamo che in certe condizioni non vogliamo più vivere è nostro diritto andarcene, certo se un amico mi confessasse che si vuole ammazzare cercherei di dissuaderlo con tutto il cuore, ma la decisione ultima spetta a lui, stesso discorso per l'aborto: l'ultima decisione spetta alla donna non perchè "le donne sono meglio", ma semplicemente perchè l'utero (e ciò che si trova al suo interno) appartiene a lei, perchè è il suo corpo a "subire" la gravidanza quindi è a lei che spetta l'ultima decisione se portarla avanti o no.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 28-01-2010 alle 18:52 ]

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 28-01-2010 19:09  
il Niqab io lo trovo bellissimo, ma pericoloso.

non si può permettere a una persona di nascondere il volto: troppo facile sarebbe utilizzare il Niqab per commettere reati senza essere riconosciuti.

è, come sempre, una pura questione di buon senso.
ma il buon senso finisce dove comincia la religione...
_________________
...You could be the next.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 28-01-2010 19:47  
Uh come mi piace la tua ultima frase.
_________________
E' ok per me!

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 28-01-2010 22:21  
quote:
In data 2010-01-28 19:09, liliangish scrive:

ma il buon senso finisce dove comincia l'uso perverso della religione...



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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 28-01-2010 22:56  
quote:
In data 2010-01-28 19:09, liliangish scrive:
il Niqab io lo trovo bellissimo


Perchè?

Anch'io lo trovo pericoloso, ma non tanto per i potenziali reati che si potrebbero commettere, bensì per quello che significa.
Il volto umano è una forma di comunicazione..una donna col niqab che cosa comunica? Per il poco che so (invito chi ne sa più di me a smentirmi) di quel mondo vuole dire più o meno questo: "non posso o non voglio mostrare il mio viso a un uomo che non sia mio padre, mio fratello o mio marito poichè appartengo solo a loro e se dovessi trasgredire io e la mia famiglia perderemmo l'onore" e infatti l'ossessione per "l'onore" che si basa sopratutto sul controllo del corpo e della sessualità femminile, l'idea che la sensualità femminile sia qualcosa di "socialmente pericoloso" e quindi da rinchiudere nella gabbia matrimoniale, è tipica della mentalità patriarcale (non solo gli arabi e non solo i musulmani, quindi) e anche se non avete visto Divorzio all'italiana di Germi sapete cosa poteva capitare (e a volte capita ancora) alla donna che "disonorava" la famiglia.

Ora non dico di fare come quella cretina della Santanchè che va' in giro a sbraitare cavolate su Maometto e a strappare i veli alle donne musulmane, sono gesti inutilmente provocatori e ridicoli che peggiorano solo le cose e le donne hanno tutto il diritto di scegliere lo stile di vita che preferiscono.

Però da qui a dire che il niqab è bellissimo...devo dire che da te non me l'aspettavo.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 28-01-2010 alle 23:31 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 28-01-2010 23:13  
Comunque mi piace ricordare che una bisnipote di Maometto, Sukaina bint al-Hussein si rifiutò sempre di portare il velo ("se Allah mi ha donato la bellezza, perchè nasconderla?"), si sposò cinque volte e nei suoi contratti matrimoniali si rifiutò sempre di accettare l'obbedienza al marito.

Lo scrittore Eduardo Galeano le dedica un capitoletto del suo bellissimo libro Specchi-una storia quasi universale.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 28-01-2010 alle 23:29 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
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Da: agliana (PT)
Inviato: 29-01-2010 13:25  
metto il link dell'interessante articolo di Giuliana Sgrena pubblicato ieri su Il manifesto. Giuliana Sgrena è una donna progressista che personalmente ammiro molto, si è dedicata molto alla questione della condizione femminile nei Paesi islamici e l'ha fatto in maniera seria e non becera come una Santanchè qualsiasi

http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20100128/pagina/10/pezzo/270072/


[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 29-01-2010 alle 13:31 ]

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