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brunetta, il ministro "antidiscriminazioni" |
dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 12:14 |
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e sì, il ministro brunetta sembra essere uno che non sopporta le discriminazioni tra uomo e donna sui posti di lavoro: tant'è che si è chiesto come è possibile che gli uomini vadano in pensione a 65 anni, mentre le donne debbono già "ritirarsi" 5 anni prima di loro.
e così, citando una direttiva europea alla quale ha detto che non bisogna neanche rifarsi ma "obbedire" e basta, ha dichiarato di voler portare all'attenzione del prossimo consiglio dei ministri la proposta di innalzare anche per le donne l'età pensionabile a 65 anni.
penso che questi fatti si commentano da soli. brunetta deve essere impazzito.
e forse stavolta non sono solamente le persone comuni a criticarlo, se il suo collega di governo calderoli ha detto che non se ne parla proprio. etichettando l'uscita di brunetta come una battuta comica (e d'alema giustamente ha detto: "se è una battuta non fa ridere").
ma brunetta non vuole di certo passare per un artista del cabaret, e così ha ribadito la sua intenzione affermando che proseguirà su questa nuova linea. |
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sloberi
Reg.: 05 Feb 2003 Messaggi: 15093 Da: San Polo d'Enza (RE)
| Inviato: 15-12-2008 12:28 |
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Boh, io nella proposta tutto sto scandalo non ce lo vedo. Non è che adesso ogni proposta solo perché viena dal centrodestra deve essere bollata per principio come una clamorosa idiozia.
_________________ E' ok per me! |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 12:51 |
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parliamo di persone, sloberi, non di robot: persone che si fanno un mazzo così anche facendo lavori psicologicamente stressanti. ci manca solo che si arriverà ad un sistema nel quale ci vorrà un certificato di morte per essere considerati non più abili al lavoro.
il governo si preoccupi di varare misure anti-crisi: dal momento che siamo l'unico Paese a non averlo predisposto. e quindi non si saprà nememno da che parte cominciare quando, da quì alla fase più acuta della crisi, si perderanno per lo meno un milione e mezzo in più di posti di lavoro.
perchè non creare posti di lavoro per i disoccupati, anzichè obbligare i familiari (per doverli mantenere anche fino a 30 anni)a dover restare a lavorare finchè uno non ci rimette la salute (fisica e psicologica)?
questo è disprezzo verso i lavoratori, e mancanza di considerazione per chi a una certa età non ha di certo più la salute e lo stato psicologico adatto per proseguire con lavori particolarmente usuranti.
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TheSpirit
Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 13:09 |
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Direi che effettivamente è una proposta molto interessante.
Andrebbe però passata al vaglio delle dirette interessate. Non mi sentirei di stabilire se è una proposta geniale o una vaccata prima di aver conosciuto in merito l'opinione delle donne sposate, con figli, e che lavorano. |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 13:31 |
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su questo è ovvio che mi trovo d'accordo: certe cose vanno discusse con i diretti interessati, i lavoratori. a patto però che poi venga rispettata l'opinione di chi ci lavora in certe realtà. e quindi, in caso di parere negativo, non procedere a false discussioni democratiche, per poi alla fine concludere sempre con quello che decide il potere di governo.
però ho l'impressione che, come ogni cosa affrontata dal governo, si punti a effetti-slogan che possono colpire positivamente solo chi non fa lavori stressanti, chi tra un governo e l'altro non ha mai di chè preoccuparsi, la persona comune della strada che poco si informa, e i fannulloni naturalmente (ma quelli veri, però: quelli super raccomandati dai politici e che sono lavativi anche quando fisicamente si recano sul posto di lavoro).
è bello dire:
-alitalia?: cai salva l'italianità;
-emergenza criminalità?: esercito super-armato a tutta forza;
-servizi pubblici?: taglia e ritaglia;
-i fannulloni?: solo se di sinistra e solo quelli che si assentano;
-età non coincidenti per la pensione?: e vai! unifichiamo tutto! .
questi sono gli slogan che puntano a quel "decisionismo" e "semplicismo generalizzato" che tanto affascina la testa di molti sprovveduti o disinformati.
il fatto è che dietro questi semplicismi e decisionismi ci sono pericolose leggi anti-sociali che danneggiano chi lavora sul serio. e danneggiano il futuro delel future generazioni.
ma soiprattutto il fatto è che sotto questi decisionismi e semplicismi ci finiscono delel persone, non dei robot. |
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eltonjohn
Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 15-12-2008 13:39 |
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quote: In data 2008-12-15 12:14, dan880 scrive:
e sì, il ministro brunetta sembra essere uno che non sopporta le discriminazioni tra uomo e donna sui posti di lavoro: tant'è che si è chiesto come è possibile che gli uomini vadano in pensione a 65 anni, mentre le donne debbono già "ritirarsi" 5 anni prima di loro.
e così, citando una direttiva europea alla quale ha detto che non bisogna neanche rifarsi ma "obbedire" e basta, ha dichiarato di voler portare all'attenzione del prossimo consiglio dei ministri la proposta di innalzare anche per le donne l'età pensionabile a 65 anni.
penso che questi fatti si commentano da soli. brunetta deve essere impazzito.
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Impazzito?! E perchè mai? Le donne statisticamente campano più di noi, perchè devono andare in pensione prima. Vogliono pari diritti? Eccoli
_________________ Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata! |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 13:43 |
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l'allungamento delle prospettive angrafiche non può essere separato dal considerare la salute e la concentrazione psicologica che un lavoro stressante comporta a livello di responsabilità per chi lo svolge. |
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eltonjohn
Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 15-12-2008 13:46 |
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quote: In data 2008-12-15 13:43, dan880 scrive:
l'allungamento delle prospettive angrafiche non può essere separato dal considerare la salute e la concentrazione psicologica che un lavoro stressante comporta a livello di responsabilità per chi lo svolge.
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A si? I maschietti devono stressarsi e le femminucce invece no? Ma che boiate spari?
_________________ Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata! |
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quentin84
Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 15-12-2008 13:56 |
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quote: In data 2008-12-15 13:09, TheSpirit scrive:
Direi che effettivamente è una proposta molto interessante.
Andrebbe però passata al vaglio delle dirette interessate. Non mi sentirei di stabilire se è una proposta geniale o una vaccata prima di aver conosciuto in merito l'opinione delle donne sposate, con figli, e che lavorano.
| Esatto. Anche perchè mi risulta che per le donne sia più complicato accumulare contributi pensionistici proprio per via del lavoro di cura della famiglia che in gran parte è ancora fatto da loro.
E poi prima di parificare l'età pensionabile bisognerebbe parificare gli stipendi: spero di sbagliare, ma a quanto ne so, una lavoratrice spesso viene pagata meno di un lavoratore, a parità di mansioni.
E infine la cosa più scandalosa di tutte: dicono di volere la parità, ma intanto hanno abolito la norma voluta dal governo Prodi che vietava le lettere di dimissioni in bianco che certi datori di lavoro facevano firmare alle neoassunte (specie precarie) in modo da poterle cacciare se restavano incinte.
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 15-12-2008 alle 18:44 ] |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 14:11 |
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quote: In data 2008-12-15 13:46, eltonjohn scrive:
A si? I maschietti devono stressarsi e le femminucce invece no?
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se una lavora come operaia o insegnante (scuola elementare o materna)si trova in condizioni psico-fisiche particolari. e oltretutto per lavori così (come i 2 che ho citato), a una certa età (oltre i 60 anni), non ci può essere più un apporto che è consono al tipo di lavoro che si svolge.
i discorsi sulle prospettive anagrafiche sono una gran stupidaggine: perchè mettiamo il caso che, di quì a 10 anni, le "statistiche" ci diranno che queste prospettive si sono allungate fino a 110 anni, cosa succederà?. che le persone allora dovranno lavorare fino a 90 anni?. ma andiamo...
la verità è un'altra: è che non si vogliono pagare le pensioni a chi ha ormai il diritto di raggiungerla. e, in secondo luogo, non si vuol creare lavoro per le future generazioni: ed è ovvio che, in queste condizioni, chiunque lavoratore sente la responsabilità di restare quanto più è possibile per dover mantenere dei figli disoccupati o che cmq lavorano precariamente e a singhiozzo. |
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eltonjohn
Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 15-12-2008 15:37 |
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Ma non dire fesserie
_________________ Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata! |
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nboidesign
Reg.: 18 Feb 2006 Messaggi: 4789 Da: Quartu Sant'Elena (CA)
| Inviato: 15-12-2008 15:38 |
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per contribuir alla discussione
Consigli a Veltroni
Scrivo quanto segue senza avere seguito granché il dibattito e gli scambi di dichiarazioni, per cui magari dico delle cose che hanno già detto tutti: in tal caso, evviva. La questione è quella dell’età pensionabile delle donne. Possiamo fare tutti i distinguo e le precisazioni di questo mondo, ma c’è una sola posizione riformista possibile in materia. Semplicemente: stante le plurime attuali discriminazioni che le donne subiscono durante la loro carriera lavorativa in termini di retribuzione, orari, firme apposte su lettere di dimissioni in bianco, eccetera, stante l’arretratezza del nostro paese sul fronte dei servizi offerti alle famiglie, l’uguaglianza tra uomo e donna sul piano dell’età pensionabile si realizza di fatto col sistema strabico che abbiamo oggi. Di fatto, data la condizione di diseguaglianza in partenza, la soluzione più equa non può che essere una condizione diseguale all’arrivo.
Il punto è che questo sistema è da stravolgere, non da tutelare o difendere. Una politica seria dovrebbe rimuovere le condizioni di diseguaglianza alla partenza, per rimuovere quindi la discriminazione all’arrivo. Questo dovrebbe chiedere il Pd, questo soprattutto dovrebbero chiedere le donne: dovrebbero chiedere di essere trattate come gli uomini sul fronte retributivo, sulle ore di straordinario, sulla gestione dei congedi parentali… e anche sull’età pensionabile. Possiamo discutere su cosa dovrebbe venire prima e cosa dopo, ovviamente, il punto è che oggi l’Ue ci impone di prendere una decisione sul fronte età pensionabile, e quindi la questione prima/dopo è di fatto superata, e tirarla fuori è solo un malriuscito esercizio di benaltrismo. Tocca quindi aggredire le altre questioni, subito. Fare la battaglia sull’intoccabilità dell’età pensionabile femminile permetterà al governo di incassare un altro successo: continuerà ad accusare il Pd di difendere lo status quo e avrà dalla sua parte l’Unione Europea e l’articolo 3 della Costituzione. La battaglia non va fatta sull’età pensionabile, bensì su tutto il resto: il Pd incalzi Brunetta, lo sfidi ad applicare quell’articolo della Costituzione che sembra stargli tanto a cuore. Renda nuovamente illegale quella pratica terribile della lettera di dimissioni in bianco da usare in caso di maternità, equipari per legge retribuzioni e avanzamenti di carriera, giusto per cominciare. Mentre che c’è, Brunetta parli degli asili nido col suo collega Tremonti. Qualsiasi altra posizione diversa da questa spingerà il Pd a incassare l’ennesima sacrosanta sconfitta.
Francesco Costa
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[ Questo messaggio è stato modificato da: nboidesign il 15-12-2008 alle 15:41 ]
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 16:11 |
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io non lo so che opinione alla fine esprimeranno veltroni e il pd su questo argomento: è un pò difficile prevederlo. perchè questa proposta ha trovato la contrarietà anche di tutti i sindacati, ugl incluso. può darsi che anche quì, per seguire la loro linea riformista, proporranno una soluzione di "scalini", di gradualità (che cmq significherebeb la stessa cosa alla fine, il risultato non cambia).
tuttavia il punto è un altro: per chi sta dalla parte del governo, fare opposizione significa sempre dire di sì a tutto quello che il governo dispone.
può darsi pure che il pd dia ragione a brunetta. non lo so. ma in linea generale il mio ragionamento è che l'opposizione non può stare perennemente sotto un "ricatto" rivestito di ideologia.
e cioè: se sono d'accordo con tutto quello che il governo propone, allora tutto va bene. in caso contrario diventato persone con le quali non si può dialogare ecc.. ecc... .
per quanto riguarda la proposta di brunetta, mi sembra che la si stia propagandando con motivazioni impertinenti allo scopo di convincere, un pò come il governo fa con tante cose che riguardano la sua agenda di programmi.
bisogna porre i magistrati sotto il controllo politico dell'esecutivo?: camuffiamo la cosa, raccontando che è una riforma in favore della giustizia e dei cittadini.
bisogna prendere risorse dalla scuola e da altri servizi pubblici perchè ci sono state di mezzo l'eliminazione dell'ici e la faccenda-cai?: tiriamo in ballo l'argomento-sprechi e camuffiamo il tutto con la parola riforma, magari aggiungendoci qualche trovata nuova come il grembiule.
innalzamento dell'età pensionabile?: facciamo apparire la situazione attuale come un qualcosa paragonabile a una discriminazione. cioè puntare sul discorso: uguale per tutti è democratico; diseguale è discriminatorio.
detto così fa effetto, e magari qualcuno ci casca pure.
io non lo so quanti se ne rendono conto, ma davvero questo è un governare da imbonitori: fregare senza far scoprire l'inganno, l'imbroglio. |
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TheSpirit
Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 15-12-2008 17:15 |
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quote: In data 2008-12-15 15:38, nboidesign scrive:
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Consigli a Veltroni
Scrivo quanto segue senza avere seguito granché il dibattito e gli scambi di dichiarazioni, per cui magari dico delle cose che hanno già detto tutti: in tal caso, evviva. La questione è quella dell’età pensionabile delle donne. Possiamo fare tutti i distinguo e le precisazioni di questo mondo, ma c’è una sola posizione riformista possibile in materia. Semplicemente: stante le plurime attuali discriminazioni che le donne subiscono durante la loro carriera lavorativa in termini di retribuzione, orari, firme apposte su lettere di dimissioni in bianco, eccetera, stante l’arretratezza del nostro paese sul fronte dei servizi offerti alle famiglie, l’uguaglianza tra uomo e donna sul piano dell’età pensionabile si realizza di fatto col sistema strabico che abbiamo oggi. Di fatto, data la condizione di diseguaglianza in partenza, la soluzione più equa non può che essere una condizione diseguale all’arrivo.
Il punto è che questo sistema è da stravolgere, non da tutelare o difendere. Una politica seria dovrebbe rimuovere le condizioni di diseguaglianza alla partenza, per rimuovere quindi la discriminazione all’arrivo. Questo dovrebbe chiedere il Pd, questo soprattutto dovrebbero chiedere le donne: dovrebbero chiedere di essere trattate come gli uomini sul fronte retributivo, sulle ore di straordinario, sulla gestione dei congedi parentali… e anche sull’età pensionabile. Possiamo discutere su cosa dovrebbe venire prima e cosa dopo, ovviamente, il punto è che oggi l’Ue ci impone di prendere una decisione sul fronte età pensionabile, e quindi la questione prima/dopo è di fatto superata, e tirarla fuori è solo un malriuscito esercizio di benaltrismo. Tocca quindi aggredire le altre questioni, subito. Fare la battaglia sull’intoccabilità dell’età pensionabile femminile permetterà al governo di incassare un altro successo: continuerà ad accusare il Pd di difendere lo status quo e avrà dalla sua parte l’Unione Europea e l’articolo 3 della Costituzione. La battaglia non va fatta sull’età pensionabile, bensì su tutto il resto: il Pd incalzi Brunetta, lo sfidi ad applicare quell’articolo della Costituzione che sembra stargli tanto a cuore. Renda nuovamente illegale quella pratica terribile della lettera di dimissioni in bianco da usare in caso di maternità, equipari per legge retribuzioni e avanzamenti di carriera, giusto per cominciare. Mentre che c’è, Brunetta parli degli asili nido col suo collega Tremonti. Qualsiasi altra posizione diversa da questa spingerà il Pd a incassare l’ennesima sacrosanta sconfitta.
Francesco Costa
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D'accordo, ma allora perché parlare prima dell'età pensionabile, se prima di arrivare a quello bisogna realizzare una rivoluzione copernicana nell'organizzazione dell'intera società italiana? Sarebbe stato più sensato partire da questo... |
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nboidesign
Reg.: 18 Feb 2006 Messaggi: 4789 Da: Quartu Sant'Elena (CA)
| Inviato: 15-12-2008 17:35 |
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quote: In data 2008-12-15 17:15, TheSpirit scrive:
quote: In data 2008-12-15 15:38, nboidesign scrive:
per contribuir alla discussione
Consigli a Veltroni
Scrivo quanto segue senza avere seguito granché il dibattito e gli scambi di dichiarazioni, per cui magari dico delle cose che hanno già detto tutti: in tal caso, evviva. La questione è quella dell’età pensionabile delle donne. Possiamo fare tutti i distinguo e le precisazioni di questo mondo, ma c’è una sola posizione riformista possibile in materia. Semplicemente: stante le plurime attuali discriminazioni che le donne subiscono durante la loro carriera lavorativa in termini di retribuzione, orari, firme apposte su lettere di dimissioni in bianco, eccetera, stante l’arretratezza del nostro paese sul fronte dei servizi offerti alle famiglie, l’uguaglianza tra uomo e donna sul piano dell’età pensionabile si realizza di fatto col sistema strabico che abbiamo oggi. Di fatto, data la condizione di diseguaglianza in partenza, la soluzione più equa non può che essere una condizione diseguale all’arrivo.
Il punto è che questo sistema è da stravolgere, non da tutelare o difendere. Una politica seria dovrebbe rimuovere le condizioni di diseguaglianza alla partenza, per rimuovere quindi la discriminazione all’arrivo. Questo dovrebbe chiedere il Pd, questo soprattutto dovrebbero chiedere le donne: dovrebbero chiedere di essere trattate come gli uomini sul fronte retributivo, sulle ore di straordinario, sulla gestione dei congedi parentali… e anche sull’età pensionabile. Possiamo discutere su cosa dovrebbe venire prima e cosa dopo, ovviamente, il punto è che oggi l’Ue ci impone di prendere una decisione sul fronte età pensionabile, e quindi la questione prima/dopo è di fatto superata, e tirarla fuori è solo un malriuscito esercizio di benaltrismo. Tocca quindi aggredire le altre questioni, subito. Fare la battaglia sull’intoccabilità dell’età pensionabile femminile permetterà al governo di incassare un altro successo: continuerà ad accusare il Pd di difendere lo status quo e avrà dalla sua parte l’Unione Europea e l’articolo 3 della Costituzione. La battaglia non va fatta sull’età pensionabile, bensì su tutto il resto: il Pd incalzi Brunetta, lo sfidi ad applicare quell’articolo della Costituzione che sembra stargli tanto a cuore. Renda nuovamente illegale quella pratica terribile della lettera di dimissioni in bianco da usare in caso di maternità, equipari per legge retribuzioni e avanzamenti di carriera, giusto per cominciare. Mentre che c’è, Brunetta parli degli asili nido col suo collega Tremonti. Qualsiasi altra posizione diversa da questa spingerà il Pd a incassare l’ennesima sacrosanta sconfitta.
Francesco Costa
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D'accordo, ma allora perché parlare prima dell'età pensionabile, se prima di arrivare a quello bisogna realizzare una rivoluzione copernicana nell'organizzazione dell'intera società italiana? Sarebbe stato più sensato partire da questo...
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Ma non è stato il pd a proporre l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne.
Il post di Francesco Costa non è altro che un suggerimento sulla strategia che il suo partito e il suo segretario dovrebbero attuare per trarne il massimo vantaggio per il suo partito e per la popolazione.
e a quanto pare questa sembra essere la posizione ufficiale del pd, dalle parole del ministro ombra alle pari opportunità.
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