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Autore gli Usa, la patria del socialismo reale
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-10-2008 19:07  
In un brillante articolo di Repubblica , tra le montagne di spazzatura che questo giornale pubblica, ogni tanto ci scappa qualcosa di decente.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/08/il-capitalismo-irresponsabile.html
Si evidenzia (casomai ce ne fosse stato bisogno) la buffonata di questo sistema economico, definito "capitalista" dalla propaganda dei mass media che sorreggono il sistema, in realtà un socialismo di stato per ricchi signori,ovvero usando la terminologia orwelliana una forma sofisticata di collettivismo oligarchico (cioè un'oligarchia sorretta collettivamente, sulle spalle dei contribuenti).

Bush come Fidel Castro quindi nazionalizza le imprese private in bancarotta, annullando quindi alcuni vacui e vuoti concetti strombazzati a tutto spiano dagli ideologi del "libero mercato" (che evidentemente libero non è se lo Stato si intromette a sostegno dei privati)come il famoso "rischio d'impresa".
Se siete grandi imprenditori quindi , in Italia soprattutto se siete grandi imprenditori senza capitale (vedi il Tronchetto) potete stare tranquilli: in peiodi positivi incasserete il malloppo, in quelli negativi qualcuno vi salverà il culetto rilevando le vostre perdite e spalmandole sulle spalle dei contribuenti tutti.

La buffonata di un sistema economico del genere è che quindi non solo è sorretta dalla più bieca ideologia, lontata anni luce dal mondo reale (quella stessa bieca ideologia che i vari Ostellino e Galloni nei Loggioni continuano a propagandare); affidare a un gruppo ristretto di imprenditori privati la gestione delle principali risorse umane senza che vi sia un corrispettivo ritorno in termini di controllo democratico (anche elettivo)sull'operato e la gestione di tali imprese , nonchè una equa redistribuzione dei redditi , è pura e semplice follia.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-10-2008 23:49  
Anche Marchionne (Fiat), seguendo l'esempio del compagno Bush, vuole essere statalmente assistito.
http://www.corriere.it/economia/08_ottobre_03/fiat_marchionne_068bd2d2-9121-11dd-9f28-00144f02aabc.shtml

Del resto come dargli torto? se la grande impresa automobilistica Usa è statalmente assistita (25 miliardi a General Motors & C.) , automaticamente è concorrenza sleale. Seguiamo il modello...intanto mi vado a leggere Ostellino eh..

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 04-10-2008 08:37  
non è una questione statunitense. ovunque la mentalità dei capitalisti è quella di speculare senza rimetterci niente. e quando le cose vanno male, pretendono di essere assistiti dallo Stato, con il portafoglio dei cittadini.

è troppo comodo fare così il libero mercato e parlare di "scelte coraggiose".

*non condivido la constatazione che la repubblica è un giornale con articoli-spazzatura: è uno dei più completi che c'è, e uno dei migliori. e se non è l'unico è di certo tra i pochi giornali italiani che cercano di ricordare continuamente che faccia hanno i componenti dell'attuale classe politica dirigente.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 04-10-2008 21:30  
anche i capitalisti italiani, quelli delle caste monopoliste e delle privatizzazioni, iniziano a parlare di Stato e statalismo. e non per attaccarlo, stavolta. anzi per affermare che (udite, udite) lo Stato è necessario per la situazione di crisi attualmente manifestatasi.

chi lo dice?: la lady di ferro di confindustria, emma marcegaglia.

ma come: non sono degli anti-statalisti, che vogliono vedere i "fannulloni" a lavorare con il privato, a chiedere lo smantellamento della pubblica amministrazione, a dire che le riforme di mercato sono necessarie perchè se no si va fuori dell'europa?

e allora non si può non concludere che il loro mestiere non è quello di essere privati operatori di un libero mercato concorrenziale.

ma solo quello di mantenere un ruolo dominante per speculare e sfruttare. e se il mercato va a picco, pretendere l'assistenzialismo dello Stato attraverso i nostri soldi.

dal momento che oggi dal vertice europeo del g4 è emerso che le banche europee in difficoltà vanno sostenute dagli interventi statali di ogni Paese europeo.

e i soldi da tirar fuori di chi sono?

non certo di sarkozy, della marcegaglia o di berlusconi.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-10-2008 20:23  
Eh si, ora sono tutti affannati a trovare soldi per finanziare direttamente le imprese private (sto parlando degli Usa che stanziano qualcosa come oltre 700 miliardi di dollari per sostenere l'economia privata, paga il contribuente; ma parlo anche degli interventi del nostro presidentissimo che continua a sostenere interventi pubblici in favore delle banche eccetera).

I sostenitori della più bieca ideologia, il libero mercato ,mai esistito in tutta la storia dell'umanità, sono i principali artefici dell' interventismo assistenziale governativo.

E qui si chiude il cerchio su tutti gli interventi postati in questo forum sull'assurdità di un sistema medioevale quale è la nostra economia, nient'altro che un vassallaggio continuo al signorotto del feudo , mantenuto a vita dalla comunità, senza rischi ,un parassita spesso senza capitale, e protetto da leggi e decreti senza i quali non potrebbe affrontare le insidie di un vero e inesistente libero mercato.
Più e più volte è stato sottolineato che le più grandi multinazionali sono tali in virtù degli appoggi governativi , finanziamenti, interventi militari, dazi pesantissimi o concorrenza sleale tutelata dalla legislazione . Il libero mercato va evidentemente bene se applicato agli altri, non a se stessi.
E qui si chiude la riflessione sull'assurdità della proprietà privata dei mezzi di produzione, che se deve essere assistita dallo sforzo comune del contribuente, tanto vale che sia a partecipazione pubblica con tanto di cariche elettive nominate democraticamente, così come la casalinga di Voghera si reca a votare il governo che stabilirà la politica economica ,allo stesso modo si deve recare a eleggere il direttivo dell'impresa sostenuta statalmente; nonchè deve potersi ritenere piccola azionista e ricevere un ritorno economico (o ridistribuzione del reddito)per il suo sforzo e il suo contributo dato alla Causa.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 22-10-2008 23:23  
quote:
In data 2008-10-22 20:23, Quilty scrive:
I sostenitori della più bieca ideologia, il libero mercato ,mai esistito in tutta la storia dell'umanità, sono i principali artefici dell' interventismo assistenziale governativo.




ma i capitalisti sono così. non è un'eccezione, è la regola.

parlano di libero mercato e di competitività solo per fare profitto sullo sfruttamento degli altri.

quando poi la situazione precipita si rivolgono allo Stato.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 22-10-2008 23:47  
capisco che bisogna generalizzare ma perchè li chiamate capitalisti ?

certe persone che si comportano in un certo modo vanno chiamate con il loro vero nome : uomini di merda


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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-10-2008 20:01  
L'occasione rende l'uomo ladro, caro Tenenbaum; è il sistema economico che deve essere cambiato.
Il piccolo imprenditore che apre una sua attività è iper tassato e non gode di certo del salvataggio dello Stato quando va sotto: ma vi immaginate un tizio che apre un bar e finchè tutto va bene non succede nulla , quando comincia ad andare veramente male arriva lo Stato e gli rileva le perdite?
Saremmo tutti grandi imprenditori con regole simili, e queste ,signori, sono le regole che governano la macro economia, una buffonata.
ma continuiamo pure così...coprendoci gli occhi. Intanto i parassiti, invece di essere messi alla sbarra, continuano a prosperare sulle spalle di tutti. Il cittadino medio che deve mantenere in vita la sua banca è l'apice del medio evo feudale.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-10-2008 20:08  
Articolo di Repubblica, mercoledì 8 ottobre 2008.
Titolo: La corsa europea alle nazionalizzazioni.
Da Barclays a Hypo, tutti gli interventi dei governi per salvare bamche e depositi.

E segue la sfilza di interventi assistenziali in favore di questi privilegiati cittadini privati, la Corsia Preferenziale.

Se l'avesse fatto Fidel Castro si sarebbe alzato un coro unanime di ragli contro il morbo del comunismo e una difesa spassionata del "libero mercato" contro la presenza ingombrante dello Stato che osa intromettersi nell'economia. Lo fanno loro e tutto va bene, per gli editorialisti al servizio del sistema non è successo nulla, nemmeno si apre un dibattito pubblico . Che coerenza. Fenomenali.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 24-10-2008 11:47  
quote:
In data 2008-10-23 20:01, Quilty scrive:
L'occasione rende l'uomo ladro, caro Tenenbaum; è il sistema economico che deve essere cambiato.


nonostante i vari contrasti ti considero una persona intelligente, attenta ed informata

tuttavia quando leggo affermazioni come questa mi vengono i dubbi sugli ultimi due aggettivi

è sufficiente essere andati a scuola ed aver studiato storia per poter affermare senza ombra di dubbio che è senza senso

l’uomo è ladro fin dai tempi delle caserme
e non c’è un solo giorno della storia dell’uomo, in qualsiasi organizzazione sociale ed economica in cui non sia presente l’”uomo ladro”

non esiste alcun sistema economico che non consenta all’uomo di essere ladro
l’uomo è ladro per educazione e cultura , senza contare la “natura” stessa dell’animale uomo
“mors tua vita mea”

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 26-10-2008 19:33  
La natura dell'uomo sarà anche quella di ladrone, ma se tu vedi un tizio per strada rubare un gelato a un bambino che passeggia rispondi con un "che ci vuoi fare, è la natura umana?"

Il punto è che esiste una legge naturale che porta l'uomo a comportamenti più vicini alle specie animali , ma anche a comportamenti di grande solidarietà.

Ed esiste inoltre una legge sociale, che non ha nulla a che vedere con la natura, che è fatta di leggi, di pesi e di contrappesi , di squilibri a volte , di regolamenti,trattati, direttive che sono opere create dagli uomini e che non hanno nulla di naturale. E' la giurisdizione che regola i comportamenti sociali tra le parti e queste leggi , tra cui quelle economiche che gestiscono i mercati, devono continuamente dimostrare la loro legittimità e possono essere migliorate in qualsiasi momento.

Non si può ovviamente pretendere di eliminare il furto e la corruzione dalla faccia della terra, ma si possono creare le condizioni affinchè tali comportamenti siano disincentivati il più possibile.
Affidare la gestione economica ai privati senza un controllo statale in termini di democrazia genera, come assistiamo, a questi fenomeni aberranti in cui una ristretta élite di persone organizzate si appoggia alla fine sulle spalle della comunità e non paga per i propri errori. La cosa da fare è quindi imparare dagli errori e costruire un sistema alternativo che non permetta gestioni disinvolte. Il punto principale infatti è che qualsiasi multinazionale privata interagisce in ogni caso con una vastissima comunità di persone su cui ricadono gli effetti, benefici o meno , di tale gestione.
Se applicassimo i principi del liberismo , il laissez faire , dovremmo concludere che un'azienda come gli istituti di credito falliti e nazionalizzati in America avrebbro dovuto essere lasciati al proprio destino e un sacco di persone avrebbero perso il posto , tantissime famiglie senza più una casa. Del resto non è nemmeno possibile assistere a questo spettacolo desolante di comunismo bancario, veramente ridicolo e ingiusto. E' quindi il caso di domandarsi se un sistema alternativo e democratico di gestione economica responsabile sia possibile. Secondo me non solo è possibile, ma è assolutamente necessario.

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