dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 23-06-2008 13:38 |
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il 27 giugno 1980 un DC9 dell'Itavia parte con due ore di ritardo dall'aeroporto marconi di bologna, diretto all'aeroporto punta raisi di palermo.
i passeggeri (77 in tutto, più 4 membri dell'equipaggio)hanno dovuto aspettare quasi 2 ore e 10 di ritardo, prima del decollo (avvenuto alle 20:08), per turbolenze atmosferiche.
doveva essere cmq un volo tranquillo, normale, destinato a protrarsi senza intoppi fino alla sua destinazione.
e invece la tragedia: all'altezza dell'isola di ustica, al largo della costa nord-occidentale della sicilia, appena 15 minuti prima dell'atterraggio, i radar perdono il contatto radio con il dc9.
per una notte intera, sembra come scomparso nel nulla.
solo la mattina dopo, la tragedia viene scoperta: l'aereo, frantumatosi in mille pezzi, si è schiantato sull'acqua, inabissandosi a più di 3000 metri di profondità.
i passeggeri e l'equipaggio sono, naturalmente, tutti morti.
ma verranno recuperati solo 38 cadaveri, e altri brandelli di corpi non identificati.
una strage, una barbarie abbattutasi senza un perchè su un aereo civile.
due le ipotesi che vengono fatte, quasi subito:
una bomba oppure un cedimento strutturale dell'aereo.
una bomba è impossibile: a bordo dell'aereo non c'era nessun personaggio famoso, e poi sarebe dovuta esplodere molto prima del decollo (visto che il dc9 partì da bologna con due ore di ritardo).
escluso anche il cedimento strutturale: l'aereo era cmq in ottime condizioni. e il pilota che lo comandava era un ufficiale dell'aeronautica espertissimo, e un ingegnere.
l'unica ipotesi possibile è una sola: un missile.
un caccia militare che si affianca al dc9 e segue la sua rotta. e che all'improvviso spara un missile, dopo aver fatto una virata verso il velivolo.
lo dimostrano i tracciati radar, fatti analizzare da alcuni esperti americani.
lo dimostrano le analisi sulla carcassa dell'aereo e su alcuni frammenti trovati sui cadaveri.
lo dimostrano anche i movimenti di più aerei militari visti levarsi in volo sul tirreno, quella sera.
e lo dimostrano anche alcune intercettazioni sulla notte della tragedia: conversazioni registrate negli uffici radar da tecnici che probabilmente videro il disastro riportato sui tracciati video e poi tacquero per paura. le loro frasi e i loro commenti erano molto eloquenti.
ma naturalmente l'obiettivo del caccia che spara quel missile non era il dc9: era un aereo privato, a bordo del quale c'era il leader libico gheddafi, diretto a varsavia.
una vera e propia guerra aerea, in mezzo alla quale finisce per errore il dc9:
gheddafi avanza con il suo aereo privato verso nord, il dc9 (seguito sulla stessa rotta a distanza parallela da un caccia militare) scende verso sud.
probabilmente, ad un certo punto, il dc9 e l'aereo di gheddafi sono quasi allineati: il caccia fa una virata verso sinistra e spara un missile.
forse il velivolo del leader libico si nasconde dietro il dc9, lo urta e l'aereo civile italiano prcipita in mare.
oppure, come è molto più probabile, il dc9, senza volerlo, fa da scudo a gheddafi: il missile è sulla traiettoria di entrambi ma colpisce in piena fiancata il volo itavia.
l'aereo esplode in aria, si spacca in mille pezzi e precipita giù, schiantandosi a 3000 metri di profondità nel mar tirreno.
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l'aereo responsabile della tragedia non viene identificato: tutti i voli militari di quella notte, si muovono sul tirreno tenendo i radio-file spenti (come auto che girano senza targa, per non farsi identificare, neanche per l'appartenenza nazionalistica).
e cmq di sicuro quella notte non c'erano solo il dc9, l'aereo di gheddafi e il caccia militare nell'area della tragedia: perchè sui monti della sila, in calabria, il 18 luglio 1980, viene trovato un mig libico.
il velivolo si è schiantato su quella montagna il 27 giugno '80, come dicono molti testimoni che lo videro abbassarsi gradualmente: e lo dimostra anche lp'autopsia sul cadavere del pilota del mig. cadavere trovato in avanzatissimo stato di decomposizione. più o meno, una morte che risale a una ventina di giorni prima secondo il medico legale (in coincidenza dunque con il 27 giugno).
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le indagini partono ufficialmente 7 anni dopo, per chiudersi nel 2006.
le indagini sono a carico degli alti rappresentanti dell'eronautica italiana: per tutte le omissioni, le reticenze e le eventuali complicità mostrate sulla tragedia. e un'accusa grave: alto tradimento.
finisce tutto in una bolla di sapone.
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l'inchiesta ha però anche una nuova ccellerazione, quando pochi giorni fa due magistrati dela procura di roma decidono di riaprire le indagini: hanno ascoltato come testimoni giuliano amato e francesco cossiga, all'epoca tra i maggiori esponenti istituzionali in carica.
in particolare cossiga dà una nuova indicazione ai giudici: secondo le sue informazioni, ad abbattere il dc9 per errore con un missile fu un caccia militare di nazionalità francese.
la nuova inchiesta viene agganciata a quella che si sta portando avanti in francia: volta a individuare i piloti, o il pilota francese, direttamente responsabile.
non è diffiile che possa essere proprio così: la ditta che fu incaricata di recuperare i pezzi del dc9 a 3000 metri di profondità, ala fine degli anni '80, fu una ditta francese. e si diceva fosse molto vicina ai servizi segreti francesi.
quando furono effettuate le riprese subacquee sui resti dell'aereo, molti notarono come tracce di aratura sul fondale: come se qualcuno, in realtà, fosse già passato prima sotto quel tratto di mare per recuperare qualcosa che poteva essere utile alle indagini per scoprire i responsabili della strage.
cosa, di preciso?: forse tracce che avrebebro permesso di attribuire una colpevolezza del fatto proprio ai militari francesi.
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