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Autore C'è chi deve lavorare di più e chi può continuare a godere di privilegi
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 08-07-2007 14:23  
Riassunto in termini crudi è questo il significato della questione sull'innalzamento dell'età pensionabile.
In pratica a un lavoratore dipendente che si è fatto un culo così per tutta la vita fino a 57 anni ,versando contrubuti ecc viene chiesto (Legge Maroni e seguenti ed eventuali modifiche da parte di questo governo)di essere obbligato a lavorare fino a 60, 62 anni e magari oltre.

La versione ufficiale di tale riforma è che il sistema pensionistico non è più sostenibile , costa troppo in termini di spesa pubblica, considerando anche che la popolazione italiana è sempre più composta da anziani.

Ma se si osserva attentamente la gestione dell'amministrazione pubblica , balza all'occhi il fatto che lo sforzo per mantenere i dipendenti pubblici della Camera dei Deputati è di 941 milioni di euro all'anno, confrontati con i 71 milioni di euro annui che i cittadini spagnoli spendono per i loro dipendenti.
Gli stipendi dei parlamentari italiani sono i più alti in assoluto di tutto il pianeta Terra e un parlamentare ottiene la pensione dopo due anni e mezzo di mandato (sempre confrontato con i 57 anni anmentabili a 62).
E' notizia di oggi che si sono aumentati per l'ennesima volta lo stipendio.
Le province e tutto l'apparato burocratico (composto da funzionari, consiglieri, amministratori , prefetti) che sta dietro sono enti assolutamente privi di senso e tuttavia rappresentano un elevato costo di manutenzione a carico del contribuente.

La riforma quindi che il mondo della politica presenta ai propri datori di lavoro (i cittadini della Repubblica) è quella di risanare i conti non attraverso tagli consistenti a nullafacenti cittadini privilegiati, (ed evasori fiscali), con la possibilità di recuperare un'incredibile quantità di denaro, ma di far pagare a chi già lavora da una vita e contribuisce ancora e ancora di più.
In pensione a 65 anni magari,o a 67 come hanno proposto in Germania, e poi a settanta crepi e togli pure un peso alla società che ti deve mantenere.

Naturalmente il cittadini italiano, nel suo più totale menefreghismo , si merita la classe dirigente che lo governa e il sistema di privilegi nel quale vive,a suo danno, e sarà per l'ennesima volta preso per il culo dall'apparato di dipendenti pubblici e da tutta la grancassa mediatica che lo sostiene (leggi Scalfari e l'editoriale di oggi su Repubblica).
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 08-07-2007 14:52  
sono perfettamente d'accordo.

infatti proprio pochi giorni fa sottolineavo gli enormi privilegi di cui godono i rappresentanti della politica italiana e di alcuni enti istituzionali.

se si tagliassero molti di questi servizi di comodità, salterebbero fuori tutti i milioni di euro necessari a riempire le casse delle spese pubbliche statali.

naturalmente questo è pur sempre una parte, seppur rilevante, del problema:
perchè da quando sono state abbattute le frontiere politiche tra est e ovest la parola d'ordine è stata: mercato.

cambiare completamente le politiche europee e avvicinarle a quelle degli Usa.

ha vinto il capitalismo e quindi l'economia deve basarsi su un sistema di mercato, nel quale l'impresa, le industrie, i poteri delle banche e delle assicurazioni devono trovare ampio spazio.

la politica deve erogare aiuti finanziari enormi al sistema privato e subordinarsi ad esso, e deve tagliare moltissimo su lavoro pubblico e garanzie sociali. tra le conseguenze le privatizzazioni a tappeto, obbligare i lavoratori alla competitività e, appunto, gli innalzamenti dell'età pensionabile.

le storie sull'età che si allunga, sulle persone che a 60 anni sono ancora vitali (come ha detto fassino) e sul sistema previdenziale e sulla spesa pubblica che costa troppo sono cazzate.

questa è una facciata per convincere le persone dell'utilità di certi interventi.

sugli aiuti agli enti: prefetture, ministeri... penso che tra gli enti statali che ad sempio avrebbero bisogno di sostegno finanziario ci sono i palazzi di giustizia, le procure.

molte volte, anche attraverso reportage televisivi, ho visto realtà spaventose: persino mancanza di carta per battere documenti d'archivio.

a prescindere dai magistrati e funzionari che sono o non sono diligenti, questo è un intervento che andrebbe fatto ad esempio.

la macchina della giustizia italiana è, anche per questi motivi, in balìa di un lassismo gigantesco che fa impantanare il lavoro dei magistrati.

e questo per parlare anche di altri enti pubblici dove si svolgono attività prioritarie per l'andamento del Paese.

tuttavia è anche vero, come è stato scritto nel post precedente al mio, che un Paese ha pur sempre i parlamentari al potere che si merita: dell'una e dell'altra parte.

perchè è stupido votare un imprenditore politicizzato che parla di diritto all'evasione e interventi vendicativi dei magistrati e di abbassamenti inesistenti di ici e tasse

così come è stupido vedere in veltroni il politico rassicurante delle svolte in favore degli elettori: quando il pd è solo il sistema rafforza-imprese.

si sono mai preoccupate queste persone di: stipendi, flessibilità, pensioni, funzionamento dello Stato?




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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 08-07-2007 15:06  
Io vorrei capire come mai politici ed editorialisti (non tutti) ascoltano devotamente gli imprenditori che chiedono di pagare meno tasse mentre storcono la bocca davanti ai sindacati che giustamente difendono il diritto ad andare in pensione di chi si è spaccato la schiena per 35 o 40 anni.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 08-07-2007 alle 15:08 ]

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 08-07-2007 17:48  
Più che altro io non capisco come si possano considerare allo stesso modo 40 di un operaio e 40 anni di un impiegato o un imprenditore.
Tra l'altro facendo lavorare fino a 60 anni chi potrebbe andare in pensione si tengono a casa giovani che potrebbero sostituire nel mondo del lavoro, e soprattutto automaticamente questi giovani andrebbero in pensione a più di 60 anni.
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 08-07-2007 18:36  
quote:
In data 2007-07-08 17:48, denisuccia scrive:
Tra l'altro facendo lavorare fino a 60 anni chi potrebbe andare in pensione si tengono a casa giovani che potrebbero sostituire nel mondo del lavoro, e soprattutto automaticamente questi giovani andrebbero in pensione a più di 60 anni.




esattamente.
ed è proprio per questo che i sindacati e la sinistra socialista fanno battaglia per l'abbattimento dello scalone: viene riconosciuto un effettivo diritto pensionistico ai lavoratori, soprattutto dei lavori usuranti, che ormai sono quasi ai 60 e hanno versato più di 3o anni di contributi.

in più si da la possibilità ad altri di subentrare ed impedire che vadano a loro volta più tardi in pensione, se anche questi sono impiegati per lavori usuranti.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 08-07-2007 19:27  
quote:
In data 2007-07-08 15:06, quentin84 scrive:
Io vorrei capire come mai politici ed editorialisti (non tutti) ascoltano devotamente gli imprenditori che chiedono di pagare meno tasse mentre storcono la bocca davanti ai sindacati che giustamente difendono il diritto ad andare in pensione di chi si è spaccato la schiena per 35 o 40 anni.




E' molto semplice, la classe politica è al servizio dell'ideologia del mercato secondo la quale lo sforzo collettivo di un'intera nazione deve essere rivolto ad allargare le quote di mercato e i profitti di qualche cittadino privilegiato proprietario di un'impresa privata.

E' il sistema economico vigente che rende necessaria questa medioevale e iniqua politica, diversamente se le imprese di questi privati non vengono sostenute adeguatamente da tutti il sistema stesso crolla.
Argomento ampiamente trattato sul forum.

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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 08-07-2007 alle 19:28 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 08-07-2007 19:38  
quote:
In data 2007-07-08 18:36, dan880 scrive:

ed è proprio per questo che i sindacati e la sinistra socialista fanno battaglia per l'abbattimento dello scalone:



Si sono gli unici che fanno battaglia, ma direi in maniera del tutto ridicola e insufficiente.
Se infatti ti opponi all'innalzamento dell'età pensionabile devi a tua volta trovare nuove entrate o tagli alla spesa che sostituiscano il prezzo del mantenimento dello sforzo pensionistico vigente.

Non mi risulta che Bertinotti o chiunque altro esponente della sinistra radicale abbia mai proposto (a parte la lotta dura all'evasione fiscale) un drastico e consistente taglio delle spese dei dipendenti pubblici parlamentari , della fine di questa ridicola pensione che si ottiene dopo due anni e mezzo di legislatura, della revisione di enti inutili come province , del taglio delle auto blu e di tutti quei milioni di euro che pesano sull'erario e che sono solamente privilegi privi di senso. Al contrario la Camera ha appena approvato un ritocco sul suo stipendio.
Non mi risulta che nessuno di questi esponenti abbia fatto di questi tagli sacrosanti ai costi della politica un campo di battaglia tanto quanto quello sullo scalone pensionistico.

Ed il motivo è del tutto evidente: si tratta di una casta che autotutela i propri interessi di parte e non potrebbe mai proporre leggi contro se stessa. Ma in questo modo le belle parole contro lo scalone risultano del tutto ininfluenti e demagogiche, e i loro propositi irrilevanti,indegni di considerazione alcuna.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 08-07-2007 20:16  
quote:
In data 2007-07-08 19:38, Quilty scrive:
Se infatti ti opponi all'innalzamento dell'età pensionabile devi a tua volta trovare nuove entrate o tagli alla spesa che sostituiscano il prezzo del mantenimento dello sforzo pensionistico vigente.

del taglio delle auto blu e di tutti quei milioni di euro che pesano sull'erario e che sono solamente privilegi privi di senso.



il fatto è che se non vivessimo in una economia che tende al sistema di mercato non ci sarebbe bisogno di fare tagli alla spesa pubblica:
se le imprese non si sorreggessero sulle finanze dell'assistenzialismo statale e non ci fossero privatizzazioni a tappeto, ci sarebbero molte più risorse per l'economia indirizzata a fini pubblici.

diciamo che i partiti della sinistra socialista vogliono evitare anche questo: che da una parte dai e da un'altra togli.

se per mandare in pensione le persone prima fai tagli alla pubblica amministrazione (come ha suggerito prodi) non risolvi un bel niente.

perchè tagli le gambe al lavoro pubblico, alle garanzie sociali e alla possibilità di nuovi assunti (e con la disoccupazione che c'è...).

pensioni, lavoro e occupazione andrebbero meglio armonizzati, senza togliere niente.

la sinistra socialista non vuole che si tolga niente, logicamente.

ma per far questo, purtroppo, bisognerebbe tornare indietro di 20 anni di storia.

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anche se è quasi inevidente questo governo introdusse un provvedimento per maggiori tagli agli staff e privilegi parlamentari.

certo, in quanto presidente della camera, è indubbio che anche bertinotti abbia le sue notevoli comodità intorno.

però è molto più irritante vedere che un bruno vespa, che è un giornalista, se ne va in giro con auto di scorta e autista come se fosse un magistrato a rischio o un capo dello Stato.

per i lavoratori dipendenti, che già pagano le evasioni fiscali degli evasori, avere sulle spalle anche uno come vespa è quanto di più obrobrioso possa esserci.
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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 08-07-2007 21:38  
Quello che davvero mi manda ai matti poi è che spaccino provvedimenti come quello relativo all'innalzamento dell'età pensionabile per "politiche riformiste".E la cosa grave è che tanta gente finisce col crederci,se n'è addirittura convinta.Convinta che lo sviluppo economico del paese debba andare di pari passo con la diminuzione,la postdatazione o l'eliminazione progressiva (perchè quello,poi,è l'obiettivo ultimo non dichiarato) di diritti sacrosanti.Naturalmente però quelli dei soliti fessi che guadagnano due lire e che hanno sempre fatto onestamente la loro parte.Non hanno proprio alcun ritegno.Sia i politici,sia gli industriali,sia la congrega di giornalisti e opinionisti allineati che dovrebbero occuparsi di informazione.
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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 09-07-2007 10:49  
quote:
In data 2007-07-08 17:48, denisuccia scrive:
Più che altro io non capisco come si possano considerare allo stesso modo 40 di un operaio e 40 anni di un impiegato o un imprenditore.


secondo questo tipo di ragionamento la pensione dell'operaio dovrebbe essere più sostanziosa perchè ha faticato e si è logorato più dell'imprenditore. il fatto è che la pensione non è uno strumento di retribuzione fondato sul merito o su un'dea di giustizia sociale, o di ridistribuzione delle risorse, ma è un mezzo di sostentamento proporzionato alla partecipazione individuale alla costruzione della ricchezza comune durante la vita attiva. non dico che sia giusto ma questo è il pricipio..

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 09-07-2007 13:35  
quote:
In data 2007-07-09 10:49, Hyperion19 scrive:
è un mezzo di sostentamento proporzionato alla partecipazione individuale alla costruzione della ricchezza comune durante la vita attiva.



appunto, e penso che la ricchezza dello sviluppo economico prodotto dalle imprese e dalle industrie scaturisca appunto dal "mazzo così" che si sono fatti gli operai per contribuire a produrla attraverso il loro lavoro massacrante.

quindi anche volendosi attenere al manuale di ragioneria o di economia politica viene fuori in modo evidente che il lavoratore operaio ha più che diritto a essere ampiamente retribuito, per il contributo non da poco dato per lo sviluppo e il progresso economico e industriale.

è una forma di giustizia sociale che ci vuole assolutamente:
considerando pure che oggi molti lavoratori decidono di restare oltre una certa età, anche se non vorrebbero farlo, perchè devono mantenere ancora parenti disoccupati o il più delle volte inoccupati che magari hanno già 30 anni.

e quindi doppiamente devono continuare a farsi un mazzo enorme.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-07-2007 11:08  
quote:
In data 2007-07-08 20:16, dan880 scrive:


la sinistra socialista non vuole che si tolga niente, logicamente.






Scusami sai, ma in attesa di un'imminente rivoluzione culturale e sociale che porti a un più equo sistema economico atteniamoci per qualche secondo alla realtà.
La realtà è che occorre tagliare da qualche parte per supportare questi feudatari medioevali possessori di aziende a profitti privati; indi per cui se non si vogliono tagliare le pensioni , si cominci subito a tagliare il costo della politica: sono miliardi di euro all'anno per mantenere parlamentari, prefetti, assessori che non svolgono alcuna funzione utile.
Basti pensare all'inutilità di mantenere 630 dipendenti deputati, per un costo di quasi un miliardo di euro annui, quando in Spagna ne occorrono meno di cento.

Se la politica non è in grado di fornire l'alternativa le sue battaglie sono irrilevanti , infruttuose e risultano ridicole infine agli occhi della gente, così come è ridicolo battersi contro i tagli alle pensioni senza fornire la soluzione su come ottenere diversamente un risparmio sui costi.
Diano il buon esempio anche quelli di rifondazione e propongano una legge che cominci ad abolire la pensione dopo due anni e mezzo di mandato parlamentare.
Naturalmente non lo faranno in quanto difensori di un interesse di classe.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 10-07-2007 11:24  
quote:
In data 2007-07-10 11:08, Quilty scrive:
Naturalmente non lo faranno in quanto difensori di un interesse di classe.



purtroppo una cosa è la politica di partito, un'altra cosa la politica come attività "professionale".

nel momento in cui ogni politico deve rappresentare il partito del quale fa parte è chiaro che emergono delle differenze di idee e di programmi. e ognuno è capace di imbastire anche uno scontro con altre forze politiche per sostenere un programma.

un'altra cosa, invece, è analizzare la politica come attività: la carriera politica è un fatto di prestigio, di potere, di autorità, anche quando si è un semplice deputato.

e tutti i politici insieme formano quindi una casta, indubbiamente.

in quanto tali hanno a disposizione dei privilegi notevoli.
e quando si tratta di farli da parte, i colori politici non esistono più.

anche io sono d'accordo sul fatto che bisogna ridurre di molto i costi della politica.

e se dipendesse da me potrebbero girare anche senza nemmeno una sola auto di scorta i politici, tutti.

siccome purtroppo su certi argomenti prevale l'interesse di casta, e non la battaglia del partito, la vedo nera sul tema "tagli alla politica".

tuttavia mi sembra assurdo doverli sostituire con tagli allo stato sociale e alla pubblica amministrazione.

ci sarebbero due alternative:
una, fortunatamente attuata da questo governo, è la lotta all'evasione fiscale.

siccome è un fenomeno che va avanti da decenni e decenni, tanto che un quotidiano straniero ne ha parlato come di un fenomeno storico caratteristico dell'Italia, ci sono miliardi e miliardi delle vecchie lire che vanno assolutamente recuperati.

c'è un lavorone da dover fare ancora.

e tutto quello che viene fuori assolutamente deve essere destinato in massima parte al risanamento dello stato sociale, del lavoro, dell'economia pubblica.

la seconda alternativa è:
distruggere lo statalismo assistenzialista sul quale campano da parassiti gli imprenditori potenti che in questo Paese rappresentano le cosìddette lobby.

vogliono un sistema capitalista? vogliono concorrenza e competitività?

inizino a cavarsela completamente da soli e dimostrino di produrre profitti capitalisti con le loro abili strategie di mercato.

avremo così milioni e milioni di euro risparmiati con i quali rafforzare lavoro, stato sociale ed economia pubblica.

e magari si potrebbe creare un equilibrio tra economia pubblica e privata.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 10-07-2007 13:12  
Limitatevi a leggere LA CASTA,dico una cosa scontata ma li c'è scritto di tutto e di più,mi raccomando però,arrivati a pagina 20 non lasciatevi andare all'irresistibile impulso di fare a pezzi il libro o addirittura il mobilio...
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-07-2007 14:57  
quote:
In data 2007-07-10 11:24, dan880 scrive:


la seconda alternativa è:
distruggere lo statalismo assistenzialista sul quale campano da parassiti gli imprenditori potenti che in questo Paese rappresentano le cosìddette lobby.



Ma questo è un obiettivo assolutamente irrealizzabile in quanto è proprio la vitale e necessaria interazione tra Stato e privati a garantire il giusto trend economico di tutto il paese (argomento già trattato).
Nessuna multinazionale potrebbe mai sopravvivere alla concorrenza estera se fosse lasciata a se stessa , senza incentivi statali, sussidi, agevolazioni fiscali eccetera, con il risultato che l'impresa privata non assistita è destinata a soccombere e a far perdere migliaia di posti di lavoro e quindi il benessere del lavoratori. Il sistema economico crolla.
Non si può chiedere allo Stato di non assistere queste imprese: semmai in un futuro e più equo sistema economico bisognerebbe chiedere come contropartita che queste imprese smettano di privatizzare i propri profitti e li redistribuiscano,e che le decisioni sulla pianificazione aziendale siano sottoposte a giudizio di tutti coloro che contribuiscono al buon mantenimento dell'azienda (quindi tutti coloro che vi lavorano e anche tutti i cittadini italiani se è lo Stato che fa da supporto).
In attesa che queste idee del socialismo trovino applicazione estendendo la democrazia anche al mondo economico, la situazione reale e attuale prevede che si operino dei tagli. Lotta all'evasione sì , ma non basta.
Occorre recuperare tutti gli sprechi di denaro che la politica sperpera , esattamente come fa un'azienda quando le sue succursali costano troppo e non producono.
Le province sono un'assurdità anacronistica ad esempio, che gravano sui conti pubblici per miliardi. Di soldi da recuperare se ne possono trovare tanti senza il bisogno di andare a toccare le pensioni di chi si è fatto un culo così per tutta la vita.
Occorrono soluzioni concrete e il povero Bertinotti si aumenta lo stipendio e poi pretende anche.
E' la storia della botte piena e della moglie ubriaca.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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