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Autore il partito democratico
dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 20-04-2007 09:06  
la nascita del partito democratico è il quarto cambiamento storico che il centro sinistra sta attuando dopo il passaggio dal pci al pds nel'91(dopo la caduta del muro di berlino), il passaggio da pds a ds e la nascita dell'ulivo(poi unione nel 2005) nel '96.

il partito democratico è un progetto che improvvisamente ha avuto una accellerazione enorme, negli ultimi giorni: forse perchè la sinistra riformista ha voluto prendersi una rivincita su avversari politici e giornalisti che li hanno accusati di fare solo chiacchiere prolungate e inutili ma niente fatti concreti.

lo scopo iniziale è mettere insieme democratici di sinistra e margherita: i due partiti hanno svolto tra ieri e oggi i loro congressi conclusivi, dopo i quali si avvia la comune fase costituente del pd.

in autunno dovrebbe ufficialmente nascere.

dopodichè, il pd cercherà di coinvolgere anche i verdi e forse lo sdi.

a guidarlo: o romano prodi o, come forse però sembrerebbe più probabile, walter veltroni. ma anche d'alema si prepara dietro l'angolo.

fassino, leader del progetto sul pd, ha incassato il 75% dei consensi del suo partito. mussi e angius se ne sono chiamati fuori.

personalmente penso che il partito democratico sia un enorme sbaglio per il centro sinistra.

il pd non sarà un grande partito di sinistra.

sarà un partito socialdemocratico europeo riformista di ispirazione statunitense.

lo ha sottolineato ieri anche franco giordano di rifondazione.

un partito che spazzerà via i veri programmi socialisti moderati di ispirazione comunista italiana, come lo sono i partiti di diliberto e bertinotti.

scompaiono(e lo si evince dai contenuti del discorso di fassino di ieri) gli obiettivi sulla giustizia sociale, il precariato, le disuguafglianze retributive dei lavoratori.

che non sono obiettivi comunisti; sono obiettivi di sinistra fortemente e veramente socialista.

e il pd smetterà di essere questo purtroppo.

i suoi progetti mireranno ad un forte riformismo di mercato che non so quanto avvantaggerà le categorie sociali non potenti e non ricche.e con occupazioni precarie e salari bassi.

perchè è questo il punto.

fassino espone questo progetto come rimedio alle divisioni e alle frammentazioni partitiche.

è vero, il pd sarà anche questo.

e se gli elettori sono adesso favorevoli è proprio perchè sono stufi delle divisioni.

ma di certo non sarebbero favorevoli a una politica soprattutto economica simil centro-destra.

perchè il pd si allinea alle politiche riformiste, su globalizzazione e privatizzazione, in corso in europa sul modello americano.

gli imprenditori non aspettano altro.

e neanche il centro-destra, berlusconi in testa.

perchè le differenze cadranno notevolmente tra i due schieramenti politici.

tant'è vero che berlusconi, probabilmente con fini e rotondi, farà un grande partito delle libertà. con appoggio esterno della lega nord, che è contraria a un unico grande partito della cdl.

al centro, invece, si piazzeranno: boselliani, mastelliani, casiniani e folliniani.

i partiti di diliberto e bertinotti?: secondo me c'è il forte rischio che addirittura finiscano su una linea extraparlamentare.

quindi il pd si trascinerà, a catena, una modifica totale anche di tutto lo scenario politico italiano.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-04-2007 11:00  
Il partito americano di Paolo Mieli


Il modo critico, talvolta ipercritico (giustamente ipercritico) con il quale un po’ da tutti è stata seguita la gestazione del Partito democratico, va oggi lasciato da parte per fermarci a riflettere in modi più appropriati su cosa rappresentino e cosa siano le assise con cui di qui a domenica Ds e Margherita si scioglieranno. Come prima cosa va osservato che, al di là degli esiti che potrà avere l’operazione, siamo al cospetto di un evento di dimensioni storiche. Quattro anni fa, quando il lungimirante Michele Salvati propose la fondazione di questo partito, il suo isolamento fu pressoché totale. E ancora pochi mesi fa lo scetticismo era prevalente. L’idea che l’esperienza organizzativa del comunismo e del postcomunismo italiano nonché quella della sinistra Dc e di parte dell’area laica intermedia potessero avere fine con lo scioglimento dei due partiti in un unico contenitore, appariva ingenua o eccessivamente ambiziosa. E invece ciò accade.
Non ci sembra poi di scarso rilievo la circostanza che i fondatori della nuova formazione politica, anziché ispirarsi a una delle denominazioni del centrosinistra europeo, abbiano optato per quella del più antico partito statunitense, il partito di Franklin Delano Roosevelt ma anche dell’anticomunista Harry Truman, di John Kennedy ma anche del «guerrafondaio» Lyndon Johnson e poi di Jimmy Carter e di Bill Clinton. Chi conosce la storia americana sa quanto apparenti fossero le contrapposizioni tra questi presidenti e quanto diverso da quello della nostra sinistra sia sempre stato il rapporto del Democratic Party con parole come democrazia o guerra. Quel nome, Partito democratico, implica la collocazione di radici importanti del nuovo albero dall’altra parte dell’oceano. Implica in buona sostanza la scelta del modello americano anche se ancora a lungo, per prudenza e dissimulazione, ciò verrà negato. Quantomeno nel discorso pubblico.
Nella storia di questo dopoguerra c’è un precedente dell’attuale matrimonio (sia pure allargato) tra Ds eMargherita: l’unificazione socialista del 1966. Un precedente sfortunato, che può essere portato a esempio solo di quel che non si deve fare. La fusione di due apparati recalcitranti, socialista e socialdemocratico, produsse scissioni, un flop elettorale (nel 1968) e la rottura dell’anno successivo, quando Psi e Psdi ripresero ognuno la propria strada. A onore dei contraenti del patto odierno va detto che, pur se gli errori di quarant’anni fa possono essere commessi di nuovo tutti e in parte sono già stati commessi, in caso di disfatta l’esito non potrà essere lo stesso; nel senso che, se dovranno ridividersi, i due partiti non potranno mai tornare ad essere quel che sono adesso. Ds e Margherita, a differenza dei socialisti degli anni Sessanta, si muovono dunque senza rete. E questo nobilita l’impresa.
Tale condizione dovrebbe far sì che da adesso in poi chi deciderà di militare nel partito democratico dovrà dimostrarsi all’altezza della prova. A cominciare dai leader. Anzi dal leader. Oggi ancora non sappiamo chi possa capeggiare il nuovo partito e candidarsi alla guida del governo (un’idea ce l’avremmo, ma non spetta a noi dare questo genere di indicazione). Sappiamo in ogni caso che quel leader deve essere una sola persona — sottolineiamo: una sola persona—e che dovrà uscire allo scoperto nel giro di poche settimane. Solo se guidato fin dai primi passi da un capo certo e carismatico il partito democratico potrà avere successo. Un successo i cui effetti, riverberandosi anche nel campo opposto, possono produrre una stabilizzazione dell’intero sistema. Del che c’è evidente bisogno.

_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 20-04-2007 13:08  
l'articolo che hai riportato da un buon contributo per capire meglio la trasformazione pericolosa all'americana che la sinistra riformista italiana ha deciso di seguire.

ma al di là dei tatticismi politici quello che preoccupa l'elettorato della vera sinistra è cosa succederà per le classi sociali disagiate e per i lavoratori dipendenti e disoccupati non appena il pd salterà fuori ufficialmente.

perchè i loro programmi politico-economici di sicuro toglieranno molto al socialismo vero.

non si può parlare di riformismo socialdemocratico europeo tout court senza immaginare di dover togliere a chi non può permettersi i costi di una società privatizzata e globalizzata. quelle disuguaglianze sociali insomma che nci e rc sollecitano costantemente l'unione a non tralasciare.

quando anche berlusconi, seppur scherzosamente, afferma di essere il primo a tesserarsi nel pd se il progetto fassiniano va in porto vuol dire che parlare di differenze che cadono, tra cdl e unione, non è più una favola priva di fondamento.

è facile dire: grazie al pd abbattiamo le frammentazioni partitiche e gli scontri continui.

questa è la facciata, ricorrendo alla quale i leaders della sinistra riformista vogliono convincere la gente a sostenere con forti consensi l'iniziativa di svolta.

agli elettori dovrebbero interessare i programmi sociali: perchè lo stato sociale di questo passo non verrà più difeso neanche minimamente.

ed è musica per le orecchie della cdl e della confindustria, oltre che dei socialdemocratici di bruxelles.

le analisi dei giornalisti sono interessanti, ma loro se ne possono anche stare tranquillamente seduti e analizzare con disincanto quello che succede.

i problemi sullo stato sociale, tanto, non riguardano affatto neanche loro. almeno non riguardano i giornalisti famosi.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 21-04-2007 15:57  
quando si dice "tutto e il contrario di tutto":

ieri, al congresso dei ds per la nascita del partito democratico, queste erano le posizioni di berlusconi e fini.

-berlusconi: apprezza il discorso di fassino, ritiene positivamente vivaci i progetti futuri del pd e rilancia l'ipotesi del governo di larghe intese.

-fini: definisce "irrealizzabile" l'ipotesi del governo di larghe intese rilanciata da berlusconi e afferma che ds e margherita si fondono solo per ragioni di interesse politico.

ecco le posizioni di berlusconi e fini oggi, all'ultima giornata dei congressi ds-margherita.

-berlusconi: smentisce di aver parlato il giorno precedente di governi di larghe intese e ritiene che ds e margherita si stanno fondendo solo per ragioni di interesse politico.

-fini: sostiene che un partito unico ci vorrebbe tuttosommato anche nel centro-destra.

si scambiano le opinioni a vicenda?

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 21-04-2007 17:32  
La specialità di Berlusconi (ma non solo di lui) è dichiarare tutto e il contrario di tutto con la medesima convinzione: tipico esempio di bipensiero orwelliano.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 21-04-2007 20:59  
quote:
In data 2007-04-21 17:32, quentin84 scrive:
La specialità di Berlusconi (ma non solo di lui) è dichiarare tutto e il contrario di tutto con la medesima convinzione: tipico esempio di bipensiero orwelliano.


Tu mi sa che ti fai le seghe con la Fattoria degli animali
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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Maresca

Reg.: 12 Mar 2007
Messaggi: 2111
Da: Siviglia (es)
Inviato: 21-04-2007 23:25  
quote:
In data 2007-04-21 20:59, eltonjohn scrive:
quote:
In data 2007-04-21 17:32, quentin84 scrive:
La specialità di Berlusconi (ma non solo di lui) è dichiarare tutto e il contrario di tutto con la medesima convinzione: tipico esempio di bipensiero orwelliano.


Tu mi sa che ti fai le seghe con la Fattoria degli animali



Lo chiamavano costruttività.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 22-04-2007 00:06  
Tornando in topic: oltre che per le politiche economiche, c'è da preoccuparsi anche per la laicità dello Stato: come faranno i diessini a stare nello stesso partito con i filoruiniani della Margherita?

Questo Partito Democratico non mi convince proprio.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 22-04-2007 08:34  
fortunatamente rifondazione comunista si unirà a mussi.

e per i destrorsi ci tengo a precisare che non si è parlato di "comunismo": ma di costruire, con l'alleanza probabile giordano-mussi, un soggetto politico più a sinistra, che tenga conto del socialismo e della difesa dello stato sociale.

io voterò questo raggruppamento in probabile via di formazione.

il pd non è solo la rottura del socialismo, è una rottura della sinistra.

sarà una formazione socialdemocratica riformista americana molto tendente al centrismo.

mi auguro che anche diliberto si allei a giordano e mussi.

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MARQUEZ

Reg.: 23 Feb 2006
Messaggi: 2117
Da: Firenze (FI)
Inviato: 22-04-2007 11:38  
quote:
In data 2007-04-22 08:34, dan880 scrive:
fortunatamente rifondazione comunista si unirà a mussi.

e per i destrorsi ci tengo a precisare che non si è parlato di "comunismo": ma di costruire, con l'alleanza probabile giordano-mussi, un soggetto politico più a sinistra, che tenga conto del socialismo e della difesa dello stato sociale.

io voterò questo raggruppamento in probabile via di formazione.

il pd non è solo la rottura del socialismo, è una rottura della sinistra.

sarà una formazione socialdemocratica riformista americana molto tendente al centrismo.

mi auguro che anche diliberto si allei a giordano e mussi.

Dan tu che hai seguito l'evolversi della cosa, spiegaci un po' come sta il discrso di rifondazione e mussi?
vogliono fare un partito unico anche loro(il che mi sembrerebbe davvero strano) oppure mussi formerà un partito a sé stante?
_________________
«E' vietato fare la cacca per terra, giusto? Bene, la pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo…».
Piergiorgio Odifreddi

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 22-04-2007 12:11  
praticamente mussi, che non entrerà nel partito democratico, ha deciso di fondare un soggetto politico a parte, cioè sempre facente parte del centro-sinistra ma staccato dal partito democratico.

questo soggetto politico porterà avanti programmi di tradizione socialista e difenderà molti argomenti che, pare, nel pd sono stati poco o non affatto sottolineati: precariato, lavoro, disuguaglianze sociali, retribuzioni.

rifondazione comunista, dopo aver saputo di questi programmi che mussi vuole portare avanti con la sua corrente autonoma, ha deciso di aderire con una certa probabilità.

perchè c'è l'esigenza di far nascere un soggetto politico che rafforzi una politica socialista di sinistra.

il pd propone solo un riformismo all'americana e d'altronde anche poco chiaro.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 22-04-2007 12:14  
quote:
In data 2007-04-22 00:06, quentin84 scrive:
Tornando in topic: oltre che per le politiche economiche, c'è da preoccuparsi anche per la laicità dello Stato: come faranno i diessini a stare nello stesso partito con i filoruiniani della Margherita?



ci sono le scissioni no? Ci sono le correnti, o meglio i rami. Qualcuno ha visto per caso lo schemone del corriere con un alberone che occupa due pagine?
Solisti, Superprodiani, ulivisti doc, democratici ecologisti, radical, liberali, liberal. Non manca nulla, tutti possono sentirsi leader e quindi tutti contenti.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 22-04-2007 14:12  
anche nella cdl c'è stata una scissione mi pare.
e quando berlusconi sarà costretto, dopo la nascita del partito democratico, a realizzare un partito unico di destra delle libertà ce ne sarà un'altra ancora:

perchè la lega nord, che è contraria al partito unico di destra, si chiamerà fuori, tutt'al più garantendo solo un appoggio esterno.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 22-04-2007 16:31  
quote:
In data 2007-04-22 12:14, ipergiorg scrive:
quote:
In data 2007-04-22 00:06, quentin84 scrive:
Tornando in topic: oltre che per le politiche economiche, c'è da preoccuparsi anche per la laicità dello Stato: come faranno i diessini a stare nello stesso partito con i filoruiniani della Margherita?



ci sono le scissioni no? Ci sono le correnti, o meglio i rami. Qualcuno ha visto per caso lo schemone del corriere con un alberone che occupa due pagine?
Solisti, Superprodiani, ulivisti doc, democratici ecologisti, radical, liberali, liberal. Non manca nulla, tutti possono sentirsi leader e quindi tutti contenti.


D'accordo, ma rami e correnti devono essere tenuti insieme da una storia, dei valori condivisi che ancora non ho capito quali siano. La laicità è un valore condiviso nel Partito Democratico? Rutelli e Paola "Cilicio" Binetti che idea hanno di laicità? Non credo sia la stessa di Fassino e D'Alema e neanche di Rosy Bindi.

Mi sa che anch'io voterò per il futuro partito di Mussi.

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nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 22-04-2007 17:26  
preveggenza??
articolo di luca sofri di un mese fa sul partito democratico

È chiaro a tutti che l'eventuale Partito Democratico avrà un tratto di disomogeneità assai rilevante. È la ragione stessa delle sue difficoltà ante litteram: a fare un partito che conti solo noi stessi siamo capaci tutti, ma già dal secondo coinvolto nascono le prime divergenze.
Ora, l'idea alla base del Partito Democratico è un'idea discutibile, ma senz'altro nuova: ed è non solo che si faccia un nuovo partito, ma che d'ora in poi si intenda il partito come una cosa diversa da come lo si è inteso in Italia finora. I grandi partiti dei regimi maggioritari e bipolari non sono quella cosa di appartenenza e identità militante a cui è abituata la nostra vecchia politica, ma dei contenitori di idee, appartenenze e intenzioni molto diverse tra loro.
In questo - e si spera solo in questo - le persone che li votano assomigliano ai tifosi di una squadra di calcio: c'è una cosa su cui siamo d'accordo, e molte su cui siamo diversi, ma al momento di sostenere quella cosa ce ne dimentichiamo. Non si equivochi: il paragone si limita all'avere pochi obiettivi comuni (la Champions, lo scudetto, l'acquisto di Ronaldinho, i diritti delle minoranze, la modernizzazione del paese, il funzionamento delle scuole e degli ospedali) e molte differenze. Appartenere a un partito, o votarlo, non è più un tratto somatico, o identitario: è un mezzo, e non un fine.
Questo per dire che il nuovo Partito Democratico necessiterà di un'evoluzione nell'atteggiamento che lo sostenga, e non un'impensabile omologazione delle idee di chi vi appartenga. Quindi ognuno di noi che decidesse di sostenerlo dovrà abbozzare rispetto alle proprie insofferenze per questo o quello. Sarà un grande partito di centrosinistra, e ci sarà dentro di tutto.

No, non proprio di tutto. Sarà un grande partito di centrosinistra, e questo qualcosa dovrà pur significare. Pur accettando le adesioni di chiunque, non potrà avere tra i suoi rappresentanti eletti e tra i suoi leader persone che con il centrosinistra non c'entrano affatto. E non parlo in termini di storia: come ho detto, l'appartenenza si giocherà sulla condivisione di valori e progetti, non sull'identità e la storia personale.

Ma proprio per questo, sarà inaccettabile che un simile partito porti in parlamento persone che continuino a vedere il carcere solo come uno strumento punitivo e vendicativo, per fare un esempio. O, per farne un altro, persone che sostengono pubblicamente che gli omosessuali siano "contro natura", o cattivi genitori in quanto tali. Questi sono esattamente gli argomenti per cui non ci si allea con i fascisti. Insomma, è vero che dentro il Partito Democratico dovranno stare molti modi di intendere la sinistra. Ma non quelli che la intendono di destra.
Altrimenti, se è solo questione di vincere le elezioni ad ogni costo e assoldando ogni De Gregorio che passa, allora quello siamo riusciti a farlo anche senza Partito Democratico.

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