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Autore il rompicapo di via Poma
dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-04-2007 17:57  
via poma è un giallo complicato, con molte zone d'ombra.

difficile da inquadrare sia in un movente preciso che in una dinamica esatta, a causa purtroppo delle indagini maldestre condotte all'epoca, nel '90.

per rievocarlo evitando indizi confusi lo si può analizzare attraverso alcuni elementi: l'omicidio, gli indizi, i sospettati, i probabili moventi.

l'omicidio: simonetta cesaroni, 20 anni, si reca nell'ufficio dell'aiag(associazione alberghi italiani della gioventù)di via poma a roma verso le 15:30 del 7 agosto '90.

dalla fine di luglio, ogni martedì e giovedì, frequenta quell'appartamento: era un altro il suo impiego effettivo ma il suo datore di lavoro, salvatore volponi, l'ha voluta mettere a disposizione di un suo amico, titolare di quell'ufficio dell' aiag, per sistemare due volte alla settimana i dati contabili racchiusi nella memoria di un computer.

si stabilisce con certezza che la cesaroni rimane viva fino alle 17:25, quando telefona ad una sua collega e le chiede una password per accedere ad alcuni programmi.

da quel momento piombano i misteri.

viene ritrovata solo verso le 23:30. è stata inseguita per tutta la casa, stordita con un pugno o uno schiaffone sull'occhio e accoltellata 27 volte con un tagliacarte, probabilmente.ha perso circa 3 litri di sangue.l'ora della morte viene fissata con marcata incertezza tra le 17:30 e le 18:30.

gli indizi: pochissimi praticamente. la porta è stata chiusa a 4 mandate e non ha precedentemente subito effrazioni o scassi. l'appartamento è perfettamente pulito, anche nella stanza dell'omicidio e non ci sono segni di lotta, ne nelle stanze ne nel corridoio.sulla scrivania del computer un foglio con un disegno e la scritta: ce dead ok(si scopre che è una frase che usciva sul monitor per indicare a chi usava il computer che bisognava digitare un codice per continuare).

ci sono solo: due stracci ancora umidi messi nel bagno ad asciugare, macchie di sangue su due telefoni dell'appartamento, dietro un quadro e sulla targa della porta d'ingresso dell'appartamento. più altre macchie piccole su un vetro dell'ascensore(fermo proprio al piano del delitto), sul pavimento del pianerottolo del piano, nel lavatoio condominiale del palazzo, vicino ad una uscita che dà sul retro e che permetterebbe, se uno conosce bene i posti, di andarsene senza farsi notare.

sono sparite le chiavi della cesaroni ma non manca nessuno dei suoi gioielli e nemmeno i soldi dalla borsa.

i sospettati:
pietrino vanacore, il portiere della scala dell'appartamento.
si è fatto poco notare durante la probabile fascia oraria dell'omicidio, ha le chiavi dell'appartamento, ha due pantaloni forse macchiati con del sangue, è caduto in contraddizioni sul suo alibi.

soprattutto la perfetta pulizia dell'appartamento e il muoversi indisturbato dell'omicida nel palazzo fa pensare proprio a lui: che conosce molto bene lo stabile di via poma perchè ci lavora lì da anni e perchè come portiere sa fare bene le pulizie e ha le chiavi per accedere in tutti gli appartamenti.vanacore avrebbe agito per motivi passionali.

arrestato, viene scarcerato dopo due settimane.

le poche tracce ematiche, sottoposte agli esami del DNA, non portano a lui e il sangue trovato sui pantaloni è il suo, per le emorroidi.

soprattutto in quei giorni vanacore aveva un problema fisico alla schiena, era in fisioterapia e per difficoltà motorie non poteva fare pulizie nello stabile.non emerge nessun indizio che lo colleghi passionalmente alla vita in quello stabile di simonetta cesaroni.

esce di scena.

federico valle: figlio di un avvocato che ha lo studio nel palazzo e nipote di un architetto che vive a via poma.

lo accusa roland voller, un confidente della polizia e dei servizi segreti. voller dichiara di aver saputo dalla madre(che lui conosce) del giovane che la sera del 7 agosto federico valle era tornato a casa tutto insanguinato e con una ferita al braccio.

in effetti federico valle ha un ematoma sul braccio, una piccola cicatrice. è un giovane anoressico e con problemi psichici; ha sofferto molto per la separazione dei genitori e pare ritenga responsabile di questo una persona amante del padre avvocato.

gli inquirenti formulano un'ipotesi: federico valle ha ucciso la cesaroni che riteneva fosse l'amante del padre. con l'aiuto di vanacore ha ripulito l'appartamento dopo l'omicidio.

e quindi anche vanacore rientra in scena come complice.

ai processi tutto si sgonfia:

voller ha mentito, perchè la ferita della quale parlava riguardava un altro figlio dell'avvocato, infortunatosi per un incidente con il motorino.

l'ematoma sul braccio di valle non è stato provocato da morsi o tagli e non è frutto di una ricostruzione plastica come sostenevano gli inquirenti.

federico valle frequentava pochissimo via poma, non conosceva la cesaroni, si muoveva poco da casa per l'anoressia e non conosceva l'amante del padre.

le prove del DNA, soprattutto, scagionano anche lui. e assieme a lui anche vanacore di nuovo esce di scena.

rimane un dubbio: perchè voller lo ha accusato, cercando di depistare le indagini?

raniero busco: all'epoca fidanzato di simonetta cesaroni è tornato nuovamente di scena all'inizio del 2007. i nuovi risultati del DNA sulla saliva e le poche tracce di sangue porterebbero a lui.

ma busco e la cesaroni avevano una relazione, le tracce genetiche tra i due non sono dunque una sorpresa. le analisi più approfondite sono in corso.

la loro storia era piena di alti e bassi. nonostante questo però niente che possa a primo impatto far pensare proprio ad un omicidio ad opera sua. e per quel giorno aveva un alibi confermato all'epoca dai familiari.

i probabili moventi:

a seconda dei potenziali colpevoli, la pista passionale è stata sempre la più battuta dagli investigatori.

per anni fu presa in considerazione un'altra ipotesi:
simonetta cesaroni è stata uccisa forse da più di una persona che conosceva bene l'ufficio e il palazzo perchè aveva letto dei file riservati all'interno del computer dell'ufficio dell'aiag.

si, perchè si scopre che forse l'aiag è un ufficio di copertura dei servizi segreti: un modo per coprire notizie riservate su truffe e attività poco chiare che i servizi segreti italiani gestiscono segretamente.ci sarebbero complicità anche con alte personalità della polizia e dello Stato.

professionisti che dopo l'omicidio hanno ripulito perfettamente tutto muovendosi indisturbatamente per ore, forse anche con lo scopo di portar via il cadavere. e sarebbero entrati nell'appartamento con le chiavi prestate dal portiere vanacore, che le aveva personalmente.

solo tre indizi potrebbero sostenere la validità di questa ipotesi investigativa:

la cesaroni che telefona ad una collega poco prima di morire per sapere il codice di una password riservata.

voller, confidente dei servizi segreti, che accusa valle per depistare le indagini.

le indagini, forse volutamente condotte male dai funzionari di polizia per evitare saltassero fuori vicende di Stato con i servizi segreti(i ritardi sull'analisi del computer ad esempio).

è una pista ancora attiva ma ormai molto debole e senza prove concrete a sostegno.

il ris di parma sta effettuando da circa tre anni analisi dettagliate con apparecchiature moderne sui reperti del delitto.

gli inquirenti battono molto la pista privata e pensano possa essere qualcuno appena sfiorato dalle indagini e mai sospettato dell'omicidio.

se è qualcuno da fuori, invece, le cose si complicheranno molto.

il rischio dell'archiviazione c'è sempre, dietro l'angolo.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-09-2007 09:08  
ieri sono arrivati alcuni risultati da parte del ris di parma:

le tracce di saliva sul corpetto di simonetta cesaroni appartengono proprio a raniero busco, la persona che all'epoca aveva una relazione con lei.

busco è stato quindi iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario.

questa svolta fu in realtà già detta in anticipo a gennaio da enrico mentana nel programma Matrix. e lo stesso busco, rintracciato dalla troupe di matrix, dichiarò che, vista la loro relazione, è ovvio che sue tracce di dna si trovavano sulla cesaroni.

infatti adesso gli inquirenti devono "collocare temporalmente sulla scena dell'omicidio le tracce di saliva sul corpetto": vale a dire che bisogna vedere se quella saliva si era impressa sul corpetto intorno all'ora dell'omicidio o se molto antecedentemente.

oltre a questo adesso saranno ricontrollati molti alibi, a cominciare proprio da quelli di busco(all'epoca lui fu ovviamente il primo ad essere ascoltato dagli inquirenti ma fornì un alibi confermato dai familiari).

la mia opinione è che forse ci siamo: significa che le indagini scientifiche non possono sbagliare. i risultati che danno sono certi. quindi una volta che si saranno completati se confermeranno queste novità significa che busco è da ritenersi l'autore dell'omicidio.

e in questo caso cadono tutte le altre piste sul computer, la chat, i servizi segreti.

del resto se la porta dell'appartamento non subì effrazioni è logicamente ipotizzabile che la cesaroni dette un appuntamento in ufficio a busco, aprendogli lei la porta perchè se ne fidava.

rimane da chiarire il movente preciso, naturalmente. e una dinamica esatta dei fatti.

ma soprattutto rimane da chiarire se ci fu o no un complice:
busco cmq non abitava in quel palazzo e l'assassino si è mosso così bene e indisturbatamente tra appartamento e lavatoio condominiale da ripulire quasi tutte le tracce, operando anche forse per tre ore.


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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-09-2007 17:05  
l'avvocato dei cesaroni non è convinto però del coinvolgimento di busco: secondo lui è stato più volte provato che non ha niente a che fare con l'omicidio.

i reperti sul luogo del delitto non portano a lui e circa la saliva lui stesso ha dichiarato di aver visto simonetta cesaroni pochi giorni prima del 7 agosto '90.

secondo il legale dei cesaroni il nome dell'assassino non è quindi quello di raniero busco ma è comunque scritto, o per meglio dire mimetizzato, tra le decine di nomi di persone informate sui fatti riportati nelle carte dell'inchiesta.

si tratta di individuare il vero colpevole.

tuttavia la procura pare che non sta smettendo di seguire contemporaneamente anche altre piste.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 08-09-2007 12:44  
il criminologo massimo picozzi, che ha seguito il caso per molti anni, sostiene che è un pò difficile che le tracce di saliva (da dover identificare molto bene) possano dare una svolta al caso.

personalmente cmq inizio a pensare che effettivamente raniero busco possa non c'entrare niente: l'avvocato lucio molinaro, il legale dei cesaroni, ne è troppo convinto della non colpevolezza di busco.

l'avvocato molinaro segue il caso dall'inizio, dall'agosto '90, ha sempre lavorato a stretto contatto con i risultati dell'inchiesta ed ha letto tutte le carte e i riscontri investigativi.

significa che se uno come lui sostiene che busco non c'entra, effettivamente è così.

del resto, la sua iscrizione nel registro degli indagati è una formalità, lo hanno detto gli stessi magistrati: perchè il dna della saliva, che come già detto non può appunto dimostrare per forza una colpevolezza del busco a tutti i costi, appartiene cmq a lui.

il caso finisce di nuovo verso l'archiviazione?

nonostante tutto sembrerebbe di no.

perchè l'avvocato molinaro ha dichiarato una cosa abbastanza importante:

uno, l'assassino è mimetizzato tra le carte dell'inchiesta, ne è convintissimo: è un soggetto che è stato sempre ritenuto informato sui fatti, ma è stato appena sfiorato dalle indagini a causa delle maldestre investigazioni condotte e a causa dei mancati rilievi scientifici, che negli anni '90 non esistevano come quelli di adesso.

è una buona notizia, perchè se l'assassino fosse uno mai neanche entrato nell'inchiesta sarebbe peggio, impossibile da scovare dopo quasi 20 anni.

due, il magistrato che si occupa dell'inchiesta ha riferito che ha preso in considerazione altre due piste investigative. non solo, ha chiesto l'aiuto e la collaborazione di un altro magistrato e naturalmente del legale dei cesaroni, l'avvocato molinaro, per poterle mettere maggiormente a fuoco.

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il punto di partenza è sempre lo stesso: l'assassino, chiunque sia, conosceva troppo bene il palazzo e sapeva come muoversi tra l'appartamento e il lavatoio condominiale della scala B.

in più, ha operato indisturbatamente per alcune ore, tanto da effettuare una alterazione della scena dell'omicidio (cioè far pensare forse ad un movente diverso da quello reale)e cercando addirittura di voler far sparire il cadavere, dopo aver ripulito quasi alla perfezione l'appartamento.
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la mia opinione è questa, e del resto la vedo l'unica alternativa possibile, a questo punto:
l'assassino, tanto per cominciare, ha avuto un complice.

non è chiaro se questo complice sia intervenuto prima o dopo l'omicidio. ma è stato aiutato da qualcuno.

non tutti potevano accedere al lavatoio condominiale. ci volevano le chiavi.

il portiere vanacore ha dato una mano?
vanacore a giocoforza rientra sempre in scena. sono convinto che sa qualcosa, e non parla.

l'assassino?
secondo me, a questo punto, deve essere qualche impiegato dell'ufficio dove anche lei lavorava.

uno che conosceva bene l'ufficio e che, lavorandoci dentro da chissà quanto tempo, conosceva molto bene anche il palazzo.

sapeva che quel pomeriggio l'ufficio era ufficialmente chiuso al pubblico(ma che dentro c'era la cesaroni) e sapeva del palazzo semideserto per le ferie agostane.

la porta non ha subito effrazioni: dunque la cesaroni avrebbe aperto lei stessa.

e chi l'ha detto?

potrebbe anche essere che, siccome si trattava di un impiegato dell'ufficio, questi aveva la chiave ed è entrato nell'appartamento mentre lei era davanti al computer in fondo alle stanze del corridoio.

quindi, dopo aver fatto l'omicidio, ha portato via anche le chiavi della cesaroni proprio per depistare.

il movente?
potrebbe essere ogni cosa e niente.

bisogna prima accertarsi di come sono andati i fatti.

il quadro che ho tracciato penso possa essere a questo punto l'unico che permette di dare una interpretazione logica del probabile svolgimento dei fatti quel pomeriggio.

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 08-09-2007 14:44  
Vabbè Dan,trova l'assassino e facci sapere.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 19-09-2007 12:50  
è uscita una nuova notizia, stamattina alle 7:00.

mi auguro non venga smentita dai magistrati che si stanno occupando del caso, perchè è una notizia abbastanza importante.

a gennaio di quest'anno furono consegnati al ris di parma gli ultimi elementi che avevano a che fare con la scena del delitto, tra questi uno dei vetri dell'ascensore della scala b del palazzo (pare infatti che l'omicida abbia fatto uso anche dell'ascensore durante i suoi spostamenti interni alla scala, successivi al delitto).

su questi reperti il ris di parma ha fatto nuovi esperimenti tecnologici con le apparecchiature moderne.

i risultati dovevano uscire a fine marzo.

c'è un risultato, uscito forse ieri o l'altro ieri:
su uno di questi reperti è stata individuata una macchia di sangue mai scoperta prima di adesso.

un quotidiano italiano riporta la notizia che questa macchia di sangue potrebbe rappresentare la svolta del caso:
perchè se il DNA che ne verrà estrapolato dovesse corrispondere a quello di una delle quasi 30 persone coinvolte nel caso, l'assassino allora potrebbe essere inchiodato, stavolta senza dubbi.

se questa notizia sarà confermata, c'è solo da augurarsi che il sangue non sia ne della cesaroni ne di una persona non coinvolta nel caso.

il DNA della cesaroni, infatti, non è quello dell'assassino, e quindi...

se è di una persona non coinvolta nel caso, peggio: sarebbe come trovare un ago in un pagliaio.

se il DNA appartiene invece a uno dei sospettati l'assassino è trovato.

il DNA inchioda. non si scappa.è una certezza.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 19-09-2007 13:51  
"Ruota intorno a una piccola macchia di sangue rinvenuta sulla porta dell'ufficio di via Poma, dove il 7 agosto del 1990 fu trovato il cadavere di Simonetta Cesaroni, l'ultimo accertamento investigativo affidato dalla procura di Roma al colonello del Ris, Luciano Garofano. Sara' ancora una volta il consulente scelto dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dai pm Ilaria Calo' e Roberto Cavallone ad analizzare la scia di traccia ematica, gia' a suo tempo repertata dagli esperti ma non esaminata perche' le tecnologie dell'epoca non lo consentivano. Adesso con le moderne e sofisticate apparecchiature scientifiche in uso al Ris e' possibile studiare quel sangue e ricavarne un dna. Chi indaga non si fa illusioni: la scia ematica potrebbe appartenere a Simonetta Cesaroni che fu assassinata con 29 coltellate, ma la speranza e' che salti fuori un codice genetico di una delle trentuno persone che per varie ragioni furono coinvolte nelle indagini e il cui dna e' noto agli investigatori. I pm attendono cosi' l'ultima risposta dall'esame di questa scia di sangue anche perche' nessuna risposta utile, fino ad ora, e' arrivata dall'analisi delle tracce biologiche rilevate sul vetro dell'ascensore, sul lavatoio condominiale, sul tagliacarte, sulla cornice di un quadro presente nella stanza dove e' morta Simonetta, e su alcuni oggetti personali della vittima (orologio, ombrello pieghevole, fermaglio per capelli)."

News on line delle 13:31

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