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Autore il "tesoretto"
dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 31-03-2007 21:32  
grazie alla politica attuata dal governo dell'unione per stroncare la lotta all'evasione fiscale, che in Italia rappresenta un problema di enorme rilevanza, è stato ricavato un bel pò di denaro in più(il cosiddetto surplus) al quale è stato simpaticamente dato il nome di "tesoretto".

il tesoretto servirà adesso per uno scopo ben preciso, come ha sottolineato il governo e come chiedono anche i sindacati: redistribuzione in favore delle fasce lavorative e sociali più disagiate e soprattutto investimenti finanziari per poter attuare quelle riforme che sono necessarie per rimettere in piedi l'economia e renderla più equa.

la redistribuzione è importante: se non altro proprio come indennizzo per i cittadini che hanno sempre dovuto pagare le tasse anche per coprire i vuoti di chi le evadeva. e naturalmente anche per migliorare gli stati salariali e la capacità di spesa.

anche le riforme saranno importanti, visto che il sistema economia è disastrato abbastanza.

pare non ci siano problemi.

invece uno ce n'è:
il presidente di confindustria luca cordero di montezemolo, che rappresenta gli interessi della categoria imprenditoriale e industriale italiana, vuole che il tesoretto venga utilizzato come rimborso proprio in favore degli imprenditori.

montezemolo dovrebbe innanzitutto spiegare quale diritto di rimborso gli imprenditori reclamano, cosa devono vedersi restituito.

siamo alle solite: l'imprenditore italiano non ha intenzione realmente di contribuire al liberismo effettivo.

perchè liberismo effettivo vuol dire concorrenza e tutela per i consumatori(e da quì le proteste per le liberalizzazioni).

l'imprenditore italiano vuole solo mangiare, fare mercato a modo suo e chiede sempre più soldi.

tutto il surplus a loro; le fasce sociali subalterne e le riforme economiche per loro possono pure andare affanculo.

come ragionevolmente ha detto bersani: il tesoretto non serve per fare regali alle imprese.

è una specie di fondo cassa che serve per sostenere la ripresa economica e le capacità di spesa dei cittadini.

sono obiettivi che dovrebbero interessare gli imprenditori, visto che si parla di mercato, economia e consumi.

ma l'imprenditore italiano è sempre un caso a parte.

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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 01-04-2007 11:34  
Potremmo in effetti intavolare una discussione su Montezemolo.
E sull'opportunità del suo pressing politico in favore dell'efficientismo come pillola in grado di guarire i mali del paese..avrà ragione?

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 01-04-2007 11:42  
Fatemi capire..gli imprenditori italiani (cioè la categoria con una significativa presenza di evasori fiscali) vorrebbero riavere i soldi ricavati dalla lotta all'evasione fiscale ?
Che cavolo dice Montezemolo?

Il capitalismo italiano è il più ridicolo del mondo.
Certo, i miliardari disonesti ci sono anche negli USA (vedi la vicenda Enron), ma almeno là vengono severamente puniti e, una volta scoperti, non pretendono di riavere indietro i soldi che si sono magnati.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 01-04-2007 alle 12:02 ]

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 01-04-2007 12:03  
quote:
In data 2007-04-01 11:42, quentin84 scrive:
i miliardari disonesti ci sono anche negli USA (vedi la vicenda Enron), ma almeno là vengono severamente puniti e non pretendono di riavere indietro i soldi che si sono magnati.



più che intavolare discussioni su montezemolo si potrebbe infatti approfittare di questo topic da me aperto per aprire una discussione sul capitalismo in generale.

da persona di sinistra sono contrario al capitalismo: ma non nel senso che il privato deve essere spazzato via dallo statalismo.

preferirei un sistema economico perfettamente in parità tra pubblico e privato.

se proprio invece un sistema economico si deve reggere sul liberismo economico allora bisogna stare attenti a come lo si vuole attuare.

perchè il vero liberismo, il vero capitalismo è sì a sostegno di una forte presenza dell'iniziativa privata, soprattutto per la sostituzione della gestione pubblica di enti che una volta erano controllati dallo Stato.

ma bisogna tener conto di alcune cose:

l'imprenditore deve essere veramente disposto a rischiare

deve dimostrarsi veramente concorrente, accettando di competere in qualità sul mercato evitando spinte monopolistiche

bisogna essere disposti ad accettare quei vincoli economici che rendono il mercato cmq socialmente equo e a tutela dei consumatori

queste 3 cose che ho evidenziato sono appunto quei parametri che rientrano nelle liberalizzazioni attuate dal secondo governo prodi.

perchè le liberalizzazioni sono il primo passo verso un liberismo economico italiano legato al sistema europeo.però servono soprattutto a far capire che fare del capitalismo non significa(come lo vogliono fare gli imprenditori italiani) imporsi autoritaristicamente sul mercato, mantenere le egemonie di potere a scapito delle piccole realtà economico-imprenditoriali che vorrebbero più emergere, e soprattutto conservare privilegi eccessivi di tipo finanziario a danno dei consumatori(ad esempio i costi di ricarica sui cellulari, per dire il caso più facile e significativo).

soprattutto non si può far impresa capitalistica sui continui finanziamenti dello Stato e volendo pure ottenere quei surplus che servono per le riforme strutturali che devono sostenere un sistema economico con meno Stato e per indennizzare i cittadini che di tasse pagano molto e hanno poca capacità di spesa.


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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 01-04-2007 12:13  
Ma il capitalismo italiano è sempre stato monopolistico e finanziato dallo Stato: si veda il caso della Fiat (una volta si diceva: "quello che va bene alla Fiat va bene all'Italia"), ma anche la Fininvest di Berlusconi che ha sempre potuto contare sui decreti-legge favorevoli di Bettino Craxi.

Comunque i sostegni politici alle grandi imprese ci sono anche negli USA (basti pensare al peso della lobby dei fabbricanti di armi e dei petrolieri), ma là questa attività di lobby è legale e , per così dire, trasparente: cioè gli elettori americani sanno da quali industrie viene finanziata la campagna elettorale di quel candidato.
Resta il fatto che negli USA un capitalista, prima di candidarsi alla presidenza, dovrebbe vendere le sue aziende. Gli americani prendono molto sul serio il conflitto d'interesse.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 01-04-2007 alle 12:17 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 01-04-2007 12:35  
quote:
In data 2007-03-31 21:32, dan880 scrive:


ma l'imprenditore italiano è sempre un caso a parte.



L'imprenditore italiano è un privato che fa i suoi interessi.
La distinzione tra italiano e straniero mi pare superflua: l'imprenditore statunitense privato farebbe lo stesso.
E' come chiedere alla chiesa cattolica di esprimersi a fvore dei Dico.
Perchè mai dovrebbe farlo?
Stiamo parlando di categorie di cittadini che gestiscono patrimoni privati , non sono cariche elette da nessuno e fanno gli interessi degli azionisti a cui rispondono.

E' la logica struttura del nostro sistema economico.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 01-04-2007 12:39  
quote:
In data 2007-04-01 12:13, quentin84 scrive:
Ma il capitalismo italiano è sempre stato monopolistico e finanziato dallo Stato



infatti, ed è appunto per questo motivo che in Italia non si può portare avanti un sistema capitalista tout court o cmq più fortemente attivo degli anni della prima repubblica.

perchè il rischio è quello di far ingigantire interessi unilaterali di mercato, rappresentati dalle solite realtà imprenditoriali più potenti.

con la conseguenza che si mangia in continuazione sui fondi cassa statali e la collettività consumatrice ne esce danneggiata.

con un sistema equo al privato spetterebbe solo quello che gli compete, e cmq dovendo rinunciare ai continui aiuti statali.

con le liberalizzazioni qualcosa è stato fatto per mettere bene in chiaro alcune cose.

e sono sicuro che il "tesoretto" non verrà distribuito come regali d'impresa.

ma cmq l'impresa italiana non ha nessuna cultura del vero capitalismo e di questo passo rischierà veramente di farsi soppiantare dalla concorrenza dei Paesi del sud-est asiatico.

solo che a quel punto tutto il sistema economico italiano potrebbe rimetterci in perdita, visto che ormai si poggia al 90% su questo tipo di sistema capitalista d'impresa che abbiamo in questo Paese.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 01-04-2007 13:40  
Ho appena letto sull'Unità un interessante editoriale di Furio Colombo sull'economia.
Colombo commenta i dati dell'Eurispes che dimostrano come i salari italiani siano tra i più bassi d'Europa (nell'Inghilterra di Blair sono cresciuti il doppio).
Questo fatto cozza con le incessanti richieste di Confindustria di abbassare il costo del lavoro e ovviamente non intendono abbassare gli stipendi dei manager (non sia mai!), ma solo di tagliare la paga agli operai come se bassi salari volesse dire maggiore produttività.
Invece di investire in tecnologia e ricerca i nostri imprenditori vogliono solo abbassare ulteriormente i salari.
Colombo poi ha ricordato l'imprenditore Adriano Olivetti (con cui ha lavorato) e di come lui vedesse i lavoratori non come un ostacolo alla produttività, ma come una risorsa, come esseri umani da rispettare.

Tra le regole auree di Olivetti c'era questa: "un dirigente, per quanto alto, non deve mai guadagnare più di dieci volte l'ammontare del salario minimo".
Il capitalismo odierno, di Olivetti se ne fotte, ovviamente, sono solo una massa di rapaci (sopratutto gli italiani) che vedono i lavoratori come dei nemici della produttività e non si rendono conto che un'impresa è fatta sopratutto dai suoi operai.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 01-04-2007 alle 13:41 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 01-04-2007 alle 14:05 ]

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 01-04-2007 14:00  
quote:
In data 2007-04-01 13:40, quentin84 scrive:
un'impresa è fatta sopratutto dai suoi operai.




infatti, ed ecco perchè non ci può essere solo riformismo e capitalismo a 360 gradi: bisogna mantenere una condizione di equità.

con le liberalizzazioni è stato un pò tutelato il consumatore.

mi aspetto di vedere adesso per i lavoratori e gli ex lavoratori(le pensioni).

fortunatamente c'è una parte della coalizione dell'unione che anche attraverso la difesa del "tesoretto" per certe categorie si farà molto sentire.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 01-04-2007 16:07  
quote:
In data 2007-04-01 12:35, Quilty scrive:
quote:
In data 2007-03-31 21:32, dan880 scrive:


ma l'imprenditore italiano è sempre un caso a parte.



L'imprenditore italiano è un privato che fa i suoi interessi.
La distinzione tra italiano e straniero mi pare superflua: l'imprenditore statunitense privato farebbe lo stesso.
E' come chiedere alla chiesa cattolica di esprimersi a fvore dei Dico.
Perchè mai dovrebbe farlo?
Stiamo parlando di categorie di cittadini che gestiscono patrimoni privati , non sono cariche elette da nessuno e fanno gli interessi degli azionisti a cui rispondono.

E' la logica struttura del nostro sistema economico.

Magari facessero gli interessi degli azionisti specie dei piccoli risparmiatori!
Forse dimentichi il falso in bilancio che è una truffa proprio ai danni degli azionisti.Il crack Parmalat e lo scandalo Enron hanno mandato sul lastrico tanti piccoli azionisti.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 01-04-2007 alle 16:08 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 01-04-2007 16:17  
Per azionisti intendo i proprietari dell'azienda che siedono nel consiglio di amministrazione e hanno effettivo potere decisionale, non chi gioca in borsa con quattro azioni.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 01-04-2007 16:38  
Allora hai ragione.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 01-04-2007 19:45  
quote:
In data 2007-04-01 14:00, dan880 scrive:
fortunatamente c'è una parte della coalizione dell'unione che anche attraverso la difesa del "tesoretto" per certe categorie si farà molto sentire.



infatti manco a farlo apposta proprio oggi pomeriggio giordano di rifondazione comunista ha dichiarato che il "tesoretto" deve essere distribuito ai lavoratori dipendenti: per le troppe tasse che pagano(quindi più denaro che se ne va dalle tasche) e per la capacità di spesa molto bassa, anche per gli stipendi negativi.

darlo agli imprenditori, ha detto giordano, sarebbe "uno spreco", e ha ragione.

su montezemolo che reclama le condizioni "disagiate" degli imprenditori italiani giordano ha dichiarato: "la conosce la situazione dei lavoratori dipendenti?".

i partiti della sinistra radicale sono molto necessari perchè portano avanti rivendicazioni sociali importantissime.

non si può non esser d'accordo con le cose dette da giordano e mi chiedo come è possibile che elettori che non sono benestanti votano Cdl, una coalizione che di tutto si occupa fuorchè certe problematiche sociali.


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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 01-04-2007 22:16  
quote:
In data 2007-04-01 13:40, quentin84 scrive:
i dati dell'Eurispes che dimostrano come i salari italiani siano tra i più bassi d'Europa (nell'Inghilterra di Blair sono cresciuti il doppio).
Questo fatto cozza con le incessanti richieste di Confindustria di abbassare il costo del lavoro


Ecco un modo come un altro per ribaltare la realta.
Prima di tutto l'aumento dei salari italiani è stato rallentato deliberatamente per consentire una diminuzione del costo del lavoro relativo con gli altri paesi europei, anche in seguito a contrattazioni politiche e sindacali nonche rispondendo agli impegni con la UE, che da tempo denunciava una carenza di competitività in Italia.
I salari più bassi rispetto all'eurozona rappresentano un punto di partenza per il ripristino dei normali equilibri di mercato e quindi per la ripresa ecanomica.

Poi il problema del capitalismo italiano sono gli imprenditori che non sanno fare il proprio lavoro, ovvero incrementare il profitto. Troppi capitalisti improvvisati (defecati dal sistema clientelare) si concentrano su come restare dove sono seguendo intanto logiche di effimero guadagno personale che nulla hanno a che fare con la logica del profitto.
Nei consigli di amministrazione delle aziende italiane siedono rappresentanti politici, delegati sindacali, mafiosi, opportunisti e tutta una serie di personaggi vogliosa di fare gli interessi non certo dell'azienda, la cui sorte ovviamente non li riguarda (basta vedere casi come Alitalia).
Il punto infatti è qui: in Italia ci si può arricchire amministrando le aziende da schifo, quindi l'imprenditore non ha nessun motivo per fare i propri interessi... tanto casca sempre in piedi.
Bisogna farla finita con tutti questi decreti salva lì e salva là che non fanno altro che stimolare alla truffa; bisogna cominciare a mettere nei consigli di amministrazione gente che non deve tenere conto delle logiche dellla politica e dei sindacati ma cui l'unico scopo è fare prosperare l'azienda. E se non ci riesce e fa buchi nel bilancio deve essere mandata in carcere per 30 anni, vedi se alla lunga il sistema si ripulisce di tutti gli imprenditori profittatori.
Poi l'imprenditore può prendersi il salario che merita: se riesce a lanciare prodotti di qualità, a venderli, a pagare le tasse, a soddisfare i dipendenti e nel contempo a fare soldi allora vuol solo dire che ha fatto il proprio lavoro (e gli imprenditori così in Italia sono la minoranza).

_________________
"Verso l'infinito e oltre, per arrivare là dove nessu uomo è mai giunto prima"

[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 01-04-2007 alle 22:19 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 01-04-2007 22:49  
Delegati sindacali nei consigli d'amministrazione delle aziende? E da quando? Perchè il sindacato dovrebbe sedere nei Cda della controparte? E come se nel Direttivo della CGIL sedesse un rappresentante di Confindustria.
Poi perchè metti delegati sindacali e mafiosi nella stessa pentola?

Poi io ponevo un problema a cui tu, Futurist non hai risposto: se i salari sono GIA' bassi che cazzo vuole la Confindustria?

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 01-04-2007 alle 23:01 ]

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