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Autore portaerei made in Italy
Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 26-03-2007 11:12  
[quote]In data 2007-03-25 19:54, Quilty scrive:
quote:
In data 2007-03-25 17:50, quentin84 scrive:
Io ho letto il link..se non sbaglio io non avevo negato che Kennedy sia stato il primo a mandare uomini e mezzi in Vietnam, ma la vera ESCALATION è iniziata solo quando Lyndon Johnson montò quella cavolata del golfo del Tonchino per avere un pretesto per bombardare il Vietnam del Nord.

Kennedy avrebbe fatto lo stesso? Forse sì, ma è morto per cui che senso ha discutere sulla sua presunta "criminalità"?, intanto se nel '62 abbiamo evitato la guerra atomica lo dobbiamo a lui e a Krusciov.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 25-03-2007 alle 17:51 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 25-03-2007 alle 17:55 ]



E' una bella storia ma è fantascienza.
A parte il fatto che Kennedy invase il Vietnam e rovesciò il regime del Sud con un golpe (mi chiedo quale sia allora la differenza tra lui e Reagan che sosteneva le dittature sudamericane golpiste come quella cilena), quindi entra di diritto nella storia dei criminali per le sue aggressioni militari ,la seconda parte è quella della sua campagna terroristica nei confronti di Cuba che portò il mondo a un passo dall'apocalisse.
Anche qui è troppo lungo e riporto sempre Chomsky
dal suo ultimo libro



Ripensandoci tutto sommato questa mi sembra una (futile) discussione per stabilire se viene prima l'uovo o la gallina.

La politica degli USA è stata sempre la stessa a riguardo alla sua sfera di influenza, prima durante e dopo il kennedyismo.

Del resto io non credo alla favola americana del presidente idealista ucciso dai poteri forti.

L'unico presidente che credeva nell'autodeterminazione dei popoli e nella sostanziale estraneità degli USA agli affari interni degli altri stati, compresi quelli latino americani, era Eisenhawer, che fu l'unico a ricevere Castro negli States e il primo a riconoscere la legittimità del governo rivoluzionario.

Negli anni '60 le tensioni erano a un punto tale che la politica liberale e isolazionista di E. sembravano residuo di una vecchia politica primo novecentista. C'era bisogno di qualcuno che dicesse I care e proiettasse l'idealismo e gli interessi americani nel mondo.

JFK ha provato a interverire con discrezione (tentativo di baia dei porci) sotto pressione della lobby anticastrista. Dopo il fallimento e la crisi atomica la sua politica di distensione è stata percepita dall'estabilishment come una debole e fallimentare politica di appeasement. Da qui la scelta obbligata di piegarsi a strategie più tradizionali in Vietnam.

Può darsi che abbia pensato che per evitare crisi pericolose come quella di Cuba, l'unica cosa da fare fosse evitare di dare a tali rivoluzioni il tempo di trionfare, come aveva permesso E. a Cuba.

Ma sono tutte illazioni, supposizioni.

Stabilire se questa "conversione" fosse nelle reali convinzioni del presidente o fosse una scelta dettata da considerazioni di realismo seguite allo shock della crisi cubana e alla nuova ragionevolezza attribuita alle idee belliciste dei comandi a seguito della stessa, è un processo alle intenzioni.

Piuttosto cosa ne pensate della proposta del mastellone di modificare le regole di ingaggio per i nostri soldati in Afghanistan?

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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 26-03-2007 11:35  
Quindi in sostanza invito a concentrarci sulla nostra attualità di europei con una coscienza politica allo bando. Partecipiamo a operazioni per garantire interessi altrui (americani) o interessi vetrocoloniali. Ci lasciamo sfruttare come alleati fedeli in cambio tozzi di pane di busisness al latere di quelli americani. Abbiamo migliaia di soldati dislocati in Asia e Africa, che combattono guerre, spalleggiano rivoluzioni e controrivoluzioni. E non se ne sa niente o molto poco.

Sembra che la percezione del nostro ruolo nel mondo sia ferma dalla guerra dell'indocina e dalla rivoluzione algerina. Nessuno che si domandi più se stiamo utlizzando bene la nostra forza. Più o meno negli stessi anni della crisi cubana De Gaulle subiva 30 attentati alla vita perchè voleva lasciare l'Algeria agli Algerini. A nessuno e passato per la testa di considerarlo un idealista come è successo con JFK. Bisogna recuperare l'afflato ideale nella nostra azione politica. Darci uno scopo, non essere prigionieri di interessi e logiche di potere egoistiche e passatiste.

Cosa sta facendo l'Europa?

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 26-03-2007 11:51  
anche se le motivazioni da collegare ai poteri forti possono essere inattendibili o fortemente discutibili(ma io sostengo questa tesi sul movente, che era anche quella del procuratore jim garrison)

resta il fatto che john kennedy è stato ucciso, al di là delle precise motivazioni, a seguito di un complotto della CIA, degli industriali di armi e delle strutture militari vicine alla casa bianca.

la mafia ha materialmente eseguito l'omicidio.

lee harvey oswald poteva essere stato forse uno dei colpevoli, ma non di certo il colpevole unico: tesi sostenuta dalla prima commissione d'inchiesta sul delitto kennedy.

oswald, pochissimi giorni dopo l'attentato di dallas, viene a sua volta assassinato: sapeva qualcosa e gli hanno impedito di poterlo rivelare ai magistrati.

io non penso che se si arriva ad uccidere un presidente di enorme rilievo mondiale come kennedy e lo si fa perchè lo hanno deciso così tanto poteri forti, di Stato e criminali, è per un niente...

il suo successore, lyndon johnson, di sicuro sapeva del complotto: lo hanno convinto a tacere in cambio della sicura acquisizione immediata della poltrona presidenziale.

in questo secondo me c'entra anche johnson.

i kennedy erano scomodi: come tanti altri al posto loro non potevano ovviamente sottrarsi dalla gestione anche di una politica militare che coinvolgeva cuba e il vietnam. non c'è dubbio.

ma la sfortuna di kennedy fu appunto quella di aver preso in mano gli Usa come presidente nel momento in cui c'erano situazioni soprattutto di politica estera gravi, che già però da anni andavano avanti ed erano state alimentate dalle precedenti amministrazioni politiche della casa bianca.

la differenza è che john kennedy cercò di non far inasprire ulteriormente questi drammatici scenari(cercare un probabile sbocco per il vietnam) e soprattutto di evitare una terza guerra mondiale: e la cosa non piacque a tutti coloro che lo inquadrarono come un presidente scomodo.

e poi si distinse anche per le sue battaglie contro il razzismo.

e non è un caso se 5 anni dopo dallas uccisero anche il fratello robert.

---------------

mastella sbaglia di grosso, e con lui anche il presidente del senato marini:

soprattutto perchè d'alema si disse contrario alla proposta di tony blair di inviare un maggior numero ancora di soldati italiani in afghanistan.

e lo stesso prodi ha dichiarato che il piano-afghanistan resta lo stesso di sempre: nè una cosa in più nè una in meno.

ci si sta troppo preoccupando di un gioco di potere ONU mascherato da guerra pro-democrazia quando ci sono questioni interne gravi e urgenti che toccano i diritti sociali di lavoratori e disoccupati.

soprattutto non mi sembra corretto aumentare finanziamenti militari(che non provengono di certo dalle tasche personali dei politici) per un'operazione militare indeterminata, quando i soldi vanno redistribuiti per riportare equilibrio al sistema economico e sociale dell'Italia.

la sinistra radicale ha votato a favore perchè è stata prospettata una exit strategy e un costruttivo processo di ricostruzione afghana.

non si cambiano le carte in tavola così.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 26-03-2007 15:30  
quote:
In data 2007-03-25 20:37, quentin84 scrive:


Non è vero che Kennedy non appoggiò più di tanto l'invasione della Baia dei Porci?

Non è vero che l'escalation della presenza americana in Vietnam è dovuta principalmente a Johnson?

Non è vero che Krusciov e Kennedy evitarono la guerra atomica?



No, non è vero.
Kennedy portò avanti un progetto di terrorismo di stato che portò a un passo dalla fine del mondo.
Il fatto che sia riuscito a sventare la minaccia da lui stesso creata a causa del terrorismo che appoggiava non diminiusce le sue responsabilità nè tantomeno funge da compensazione a quanto ha provocato (cioè morti e quant'altro).
Inoltre la guerra del Vietnam passò da una fase iniziale di azioni terroristiche indirette a una vera e propria escalation bellica con attacchi diretti durante il regno Kennedy, incluso il golpe. Questa è la Storia di quei tempi, che se confrontata con il terrorismo di Reagan in Nicaragua ,in Salvador non ha niente di meglio da offrire in campo di etica.

Quindi è perfettamente inutile mostrare la figura di Kennedy come colui che tentava ma non poteva, non spingeva più di tanto o non voleva. E' una storia patetica, faziosa, ipocrita nonchè FALSA.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 26-03-2007 15:36  
quote:
In data 2007-03-25 21:07, dan880 scrive:

non diciamo stronzate:
un sistema economico statalista non significa che lo Stato difende gli interessi di alcune categorie.

significa che il controllo delle attività e dei settori-chiave di un Paese sono controllati dallo Stato per la loro funzione pubblica.





Infatti io sono favorevole a quest'ultima cosa, ma sottolineavo anche che il termine statalista nella politica economica contemporanea significa anche l'appoggio a gruppi di cittadini privati, naturalmente a discapito di altri cittadini privati.

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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 26-03-2007 17:57  
quote:
In data 2007-03-26 15:30, Quilty scrive:
quote:
In data 2007-03-25 20:37, quentin84 scrive:


Non è vero che Kennedy non appoggiò più di tanto l'invasione della Baia dei Porci?

Non è vero che l'escalation della presenza americana in Vietnam è dovuta principalmente a Johnson?

Non è vero che Krusciov e Kennedy evitarono la guerra atomica?



No, non è vero.
Kennedy portò avanti un progetto di terrorismo di stato che portò a un passo dalla fine del mondo.
Il fatto che sia riuscito a sventare la minaccia da lui stesso creata a causa del terrorismo che appoggiava non diminiusce le sue responsabilità nè tantomeno funge da compensazione a quanto ha provocato (cioè morti e quant'altro).
Inoltre la guerra del Vietnam passò da una fase iniziale di azioni terroristiche indirette a una vera e propria escalation bellica con attacchi diretti durante il regno Kennedy, incluso il golpe. Questa è la Storia di quei tempi, che se confrontata con il terrorismo di Reagan in Nicaragua ,in Salvador non ha niente di meglio da offrire in campo di etica.

Quindi è perfettamente inutile mostrare la figura di Kennedy come colui che tentava ma non poteva, non spingeva più di tanto o non voleva. E' una storia patetica, faziosa, ipocrita nonchè FALSA.




Non capisco perchè si continui a parlare di Kennedy, siete troppo concentrati su fatti americani, tanto più che si tratta di fatti di 40 anni fa, e l'unico modo per renderli d'attualità (ma non pare sia questo il vostro interesse) sarebbe evidenziare come la storia si ripeta, ma come anche si differenzi.

Come cioè K sia stato ucciso perchè ha rotto patti preelettorali mentre B è stato rieletto per averli mantenuti e altro B ha avuto il tempo di correggere il tiro leggendo un mega pizzino allo stadio.

K una volta eletto ha pensato a se stesso con ambizione e ambiguità ha pensato di poter fare come Roosvelt, farsi eleggere con promesse di ingente spesa pubblica, magari sotto forma di un impegno militare statunitnse, e poi guadagnarsi una popolarità tale da garantirgli l'immunità e rielezione assicurata, facendo a meno degli amici. Voleva essere un grande presidente e voleva esserlo da solo, sfruttando le spinte senza pagare i conti, ha fatto un gioco personale e avventato.

Quilty ma tu leggi tutti i contributi o solo quelli si dan880 per alimentare una polemica sterile? E' da 40 anni che il mondo si divide in chi crede che K sia stato una speranza sincera per il futuro e chi crede che fosse uno stronzo imperialista, una volta appurato che le idee stanno su posizioni irriducibilmente contrapposte entrambe basate su documentazione che si ritiene degna di fede, è il momento di dire basta. Questo non è un concorso a premi di pensiero radicale.

Spero che nessuno vorrà intervenire ancora sulla questione.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 31-03-2007 13:17  
quote:
In data 2007-03-24 22:18, Hyperion19 scrive:
Qualche anno fa l'Italia ha varato un nuovo programma per la marina militare che include la costruzione di una nuova portaerei da 20 mila tonnellate. Al varo verrà battezzata C. B. conte di Cavour. Le domande a cui non so rispondere sono due:
1. quale scopo strategico specifico può avere una portaerei da 20 mila tonnellate quando gli USA per avere il peso militare che hanno ne hanno 20 da 100 mila? Da notare che i soliti noti sciovinisti francesi ne hanno costruita una da 40 mila a propulsione nucleare che da grandi lupi di mare sono riusciti a incagliare al largo delle Bermuda durante la prima uscita in mare. Siamo tornati a una politica di potenza in stile ventennio? Alla denuncia delle sorellanze e delle altre parentele bastarde? Perchè oltre a non accontentarci del ruolo di potenza regionale che già ci sta largo andiamo a gareggiare in armamenti navali con la Francia per accontentarci, a quel punto, di fare le cose a metà? Io ci vedo i segni di un passaro non troppo remoto in cui ci si sforzava di sembrare più forti con un alleato molto esigente spostando carri armati da città a città per magnificarne il numero. Ora ci sarebbe da incazzarsi e esigerne una da 80 mila, tanto per pareggiare i conti..
2. Cavour non era quel che si dice un fervente repubblicano, c'è forse qualche nostalgico del regno ancorchè dell'impero nella nostra marina?

Ah e poi.. non mi risultava che avessimo tanti soldi da spendere per la patria, allora è vero che l'economia va bene! Di chi sarà merito stavolta?
a. precedente governo
b. attuale governo
c. montezemolo
d. principi vari di savoia (attenzione all'accento)




Il tuo sembra un modo di ragionare abbastanza fascistoide, come l'idea che la Cavour rappresenti una sorta di risposta ad una gara tra potenze militari, per mostrare come l'Italia non sia seconda a nessuno.
In realtà non c'è proprio nulla da dimostrare. La marina miltare c'è perchè è utile ed è proporzionata al suo scopo. Ma quali è lo scopo di una portaerei?
Per capirlo bisogna prima capire che il mondo non è più quello del ventennio fascista, diviso in zone di influenza e imperi alla ricerca dell'autarchia economica. Oggi il mondo è più simile ad un tuttuno, ad un'economia globale, che forma un mercato unico. Quindi tutte le nazioni sono interconnesse fra di loro attraverso rapporti di commercio vitali tanto per chi vende e per chi compra. Perciò se l'economia di una nazione precipita tutti in tutto il mondo ne risentono, se una nazione ha un problema tutti hanno un problema.
Che lo si voglia o no anche la qualità della vita degli italiani dipende da altri governi, essendo la nostra economia legata a quella di altre nazioni, alcune delle quali sono politicamente instabili e che quindi abbisognano di un peso militare aggiuntivo al proprio per reggersi.
Per fare un esempio pratico mi pare subito ovvio che gentaglia come i ribelli del delta del Niger si guardano bene di attaccare gli stabilimenti dell'ENI (legalmente costruiti con la benedizione del governo Nigeriano, in guerra coi ribelli) perchè sanno perfettamente che dopo si ritroverebbero una portaerei di 40.000 tonnellate appiccicata al culo. Ecco lo scopo.
L'Italia non può permettersi il lusso di finire in balia di qualche signore della guerra del terzo mondo. La difesa deve proteggere il mercato globale dai terroristi e dai briganti. La difesa è proporzionata per affrontare una simile minaccia e qualche incrociatore ed una portaerei è più che bastante per intimorire i boss tribali.
Non avrebbe alcun senso ideare una difesa navale per proteggere l'italia dagli USA o dalla Francia, dato che loro sono sul nostro stesso treno economico, quinti tutti gli interessi del mercato globale coincidono con quelli dell'italia e viceversa.
_________________
"Verso l'infinito e oltre, per arrivare là dove nessu uomo è mai giunto prima"

"trascendere le limitazioni umane e padroneggiare l'universo" (medaglia Fields)

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 31-03-2007 13:27  
tutto questo però Futurist, senza la volontà politica di impensierire questi briganti a che serve? Cioè nel delta del Niger sono stati recentemente rapiti operai italiani dell'Eni no? Si è forse mai solo immaginato un dispiegamento?
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 31-03-2007 13:30  
quote:
In data 2007-03-31 13:17, Futurist scrive:
Oggi il mondo è più simile ad un tuttuno, ad un'economia globale, che forma un mercato unico. Quindi tutte le nazioni sono interconnesse fra di loro attraverso rapporti di commercio vitali tanto per chi vende e per chi compra. Perciò se l'economia di una nazione precipita tutti in tutto il mondo ne risentono, se una nazione ha un problema tutti hanno un problema.



io penso che ci sono solo due realtà territoriali che, non solo in questi ultimi anni, rappresentano i due veri poteri economici sui quali ci si gioca il capitalismo e la globalizzazione europea:

gli Usa e i Paesi del sud-est europeo.

i conflitti in iraq e afghanistan, con tutto quello che rappresentano, sono proprio l'esempio di una gigantesca corsa al potere capitalistico, con al centro il petrolio e chissà quante altre risorse da sfruttare, per raggiungere il quale due potenze, una militare e una terroristica, si affrontano.

cambiano solo i padroni alla fine, ma è tra queste due realtà territoriali che esistono le vere armi di comando che permettono di governare e controllare gli equilibri economici mondiali.

equilibri economici dai quali dipendono le strutture economiche di vari Paesi, tra i quali l'Italia.

certo, a dare le carte sono sempre di gran lunga gli Usa: caduto l'est la loro potenza politico-economica si è rafforzata. e attraverso la NATO, quindi i Paesi dell'unione europea, il loro legame con le nazioni del continente europeo è molto forte. e quindi la dipendenza che ne scaturisce è stretta, anche militarmente.


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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 31-03-2007 16:31  
quote:
In data 2007-03-31 13:27, ipergiorg scrive:
tutto questo però Futurist, senza la volontà politica di impensierire questi briganti a che serve? Cioè nel delta del Niger sono stati recentemente rapiti operai italiani dell'Eni no? Si è forse mai solo immaginato un dispiegamento?



La volontà politica è indispensabile, è naturale. Però se un governo è disarmato può avere tutta la volontà politica che gli pare, non conterà mai nulla. Quindi la forza militare funge comunque da repellente.

Però è vero, troppo spesso la politica estera Italiana si dimostra remissiva e arrendevole.
_________________
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MARQUEZ

Reg.: 23 Feb 2006
Messaggi: 2117
Da: Firenze (FI)
Inviato: 31-03-2007 16:59  
quote:
In data 2007-03-31 16:31, Futurist scrive:
quote:
In data 2007-03-31 13:27, ipergiorg scrive:
tutto questo però Futurist, senza la volontà politica di impensierire questi briganti a che serve? Cioè nel delta del Niger sono stati recentemente rapiti operai italiani dell'Eni no? Si è forse mai solo immaginato un dispiegamento?



La volontà politica è indispensabile, è naturale. Però se un governo è disarmato può avere tutta la volontà politica che gli pare, non conterà mai nulla. Quindi la forza militare funge comunque da repellente.

Però è vero, troppo spesso la politica estera Italiana si dimostra remissiva e arrendevole.


e allora armiamoci il più possibile, dai spendiamo denaro in armi del cazzo, fomentiamo i timori degli altri stati. ma vaffanculo, questo è pensare come nel 1700.
_________________
«E' vietato fare la cacca per terra, giusto? Bene, la pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo…».
Piergiorgio Odifreddi

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 31-03-2007 17:09  
quote:
In data 2007-03-31 13:30, dan880 scrive:
i conflitti in iraq e afghanistan, con tutto quello che rappresentano, sono proprio l'esempio di una gigantesca corsa al potere capitalistico, con al centro il petrolio e chissà quante altre risorse da sfruttare, per raggiungere il quale due potenze, una militare e una terroristica, si affrontano.

cambiano solo i padroni alla fine, ma è tra queste due realtà territoriali che esistono le vere armi di comando che permettono di governare e controllare gli equilibri economici mondiali.

equilibri economici dai quali dipendono le strutture economiche di vari Paesi, tra i quali l'Italia.



Bhe, il terrorismo di matrice islamica è palesemente nocivo per la pace, non solo per l'economia. Però ti garantisco che Bin Laden (ma sarà ancora tra noi?) non vuole affatto controllare gli equilibri economici, vuole distruggerli. Infatti nei suoi video dice chiaramente che la globalizzazione (che passa anche dell'economia e dagli equilibri militari) distrugge l'Islam della tradizione, con tutti questi arabi che sguazzano nei dollari, vanno al cinema, credono ai diritti umani e vivono da borghesi... tutti viziacci appresi interagendo col mondo. Gli integralisti vorrebbero scacciare gli occidentali dal medioriente per rinchiudere il popolo in un guscio di ignoranza e superstizione (i talebani ne sono un esempio), ma questo non potrà accadere, perchè ormai ci sono troppi interessi in gioco per lasciare spazio alla xenofobia religiosa. E' arrivata l'ora di capire che questo è uno scontro non solo economico, ma anche culturale, tra chi vuole il progresso e chi vuole il medioevo.
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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 31-03-2007 17:12  
se una nazione ha un problema tutti hanno un problema.

[/quote]


Pare che l'Iraq che abbia un grosso problema, e anche l'Afghanistan, e pure il Sudan, e anche la Nigeria, per non dimenticare Cuba affamata da decenni di embargo.
Non mi sembra che tutti abbiamo un problema.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 31-03-2007 17:15  
quote:
In data 2007-03-31 17:09, Futurist scrive:
quote:
In data 2007-03-31 13:30, dan880 scrive:
i conflitti in iraq e afghanistan, con tutto quello che rappresentano, sono proprio l'esempio di una gigantesca corsa al potere capitalistico, con al centro il petrolio e chissà quante altre risorse da sfruttare, per raggiungere il quale due potenze, una militare e una terroristica, si affrontano.

cambiano solo i padroni alla fine, ma è tra queste due realtà territoriali che esistono le vere armi di comando che permettono di governare e controllare gli equilibri economici mondiali.

equilibri economici dai quali dipendono le strutture economiche di vari Paesi, tra i quali l'Italia.



Bhe, il terrorismo di matrice islamica è palesemente nocivo per la pace, non solo per l'economia. Però ti garantisco che Bin Laden (ma sarà ancora tra noi?) non vuole affatto controllare gli equilibri economici, vuole distruggerli. Infatti nei suoi video dice chiaramente che la globalizzazione (che passa anche dell'economia e dagli equilibri militari) distrugge l'Islam della tradizione, con tutti questi arabi che sguazzano nei dollari, vanno al cinema, credono ai diritti umani e vivono da borghesi... tutti viziacci appresi interagendo col mondo. Gli integralisti vorrebbero scacciare gli occidentali dal medioriente per rinchiudere il popolo in un guscio di ignoranza e superstizione (i talebani ne sono un esempio), ma questo non potrà accadere, perchè ormai ci sono troppi interessi in gioco per lasciare spazio alla xenofobia religiosa. E' arrivata l'ora di capire che questo è uno scontro non solo economico, ma anche culturale, tra chi vuole il progresso e chi vuole il medioevo.


E secondo te la soluzione sarebbe che l'Italia giocasse a fare la potenza militare "dura e maschia" quando palesemente non lo è?

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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 31-03-2007 17:17  
quote:
In data 2007-03-31 16:31, Futurist scrive:
Quindi la forza militare funge comunque da repellente.






O mio Dio Futurist, l'ho visto solo ora.

DETERRENTE, non repellente!!!!!

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