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Rivoluzione =Violenza?
Si 7 38.9%
No 11 61.1%
Totale 18 100%

Autore Rivoluzione =Violenza?
mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 03-12-2006 18:40  
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In data 2006-12-03 18:16, honecker scrive:
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In data 2006-12-01 16:34, Karletto18 scrive:
Ritenete conciliabile,in un'eventuale rivoluzione del proletariato conseguente alla fine del sistema capitalista,l'impiego della violenza su padroni,servi dei padroni e sulle loro consorti? La violenza è un'arma necessaria in una rivoluzione?



Che sia necessaria è fuori di dubbio.
Non esiste altra rivoluzione.
Mi fa molto ridere il pacifismo degli odierni sedicenti "comunisti post moderni" che vorrebbero cambiare il mondo. Però dopodomani e senza dire come.

Non capisco il riferimento alle "consorti", o meglio non capisco se sia ironia o cosa: una rivoluzione non implica certo vendette o vili rappresaglie.


pur'io ero perplesso, mi pare un'aggiunta chiaramente maliziosa, però se si guarda alla storia, è forse un riferimento alle donne delle famiglie reali, che ci sono quasi sempre andate di mezzo. Si può anche sostenere che si trattasse di necessità storica, in quanto la stessa esistenza in vita (e in genere finchè erano vivi facevano di tutto per tornare sul trono) di elementi delle casate regnanti costituiva un argomento in favore dei "restauratori", e uno sprone alla lotta controrivoluzionaria.
Peraltro bisogna dire che la violenza rivoluzionaria è sempre stata una violenza "di risposta". Era un epoca in cui la vita umana non veniva tenuta in gran conto, manifestazioni di protesta contro i vari principi e zar si concludevano quasi sempre con la morte di decine o centinaia di persone, mentre oggi milioni di persone possono scendere in piazza senza che nulla di violento accada. Erano altri tempi.
Anche solo i festeggiamenti per l'incoronazione dello zar Nicola II facevano 1400 morti schiacciati dalla folla...
personalmente sono convinto che le cose siano cambiate soprattutto in superficie, e che quando il potere è seriamente messo in discussione mostra il suo volto violento, quindi a questa violenza una eventuale rivoluzione dovrebbe essere capace di far fronte. Ma il potere di oggi è talmente sofisticato e pervasivo che una rivoluzione sarebbe pressoché impossibile.


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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 07-12-2006 14:49  
quote:
In data 2006-12-03 18:16, honecker scrive:
Che sia necessaria è fuori di dubbio.
Non esiste altra rivoluzione.



Affatto. L'unica Rivoluzione riuscita, quella Americana, non ha avuto certo bisogno di spargimento di sangue. Questo perchè come sostiene Tocqueville, la Rivoluzione non ha deviato dalle sue finalità politiche (la costruzione di spazi di libertà) per risolvere una "questione sociale" (la miseria delle masse) obiettivo squisitamente di carattere economico. Come dice Hannah Arendt, la violenza, quando entra nella Rivoluzione, non porta altro che al "Terrore", al disfacimento dei fini della Rivoluzione stessa, al divoramento dei suoi stessi figli.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-12-2006 15:02  
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In data 2006-12-07 14:49, roccomedia scrive:
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In data 2006-12-03 18:16, honecker scrive:
Che sia necessaria è fuori di dubbio.
Non esiste altra rivoluzione.



Affatto. L'unica Rivoluzione riuscita, quella Americana, non ha avuto certo bisogno di spargimento di sangue.


Questa è una teoria quantomeno innovativa...
Fu una guerra, dubito che non ci siano stati morti.

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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 07-12-2006 15:27  
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In data 2006-12-07 15:02, mescal scrive:
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In data 2006-12-07 14:49, roccomedia scrive:
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In data 2006-12-03 18:16, honecker scrive:
Che sia necessaria è fuori di dubbio.
Non esiste altra rivoluzione.



Affatto. L'unica Rivoluzione riuscita, quella Americana, non ha avuto certo bisogno di spargimento di sangue.


Questa è una teoria quantomeno innovativa...
Fu una guerra, dubito che non ci siano stati morti.




Con l'idea di spargimento di sangue intendevo lo scendere in campo delle affamate masse che finivano con il distogliere la rivoluzione dai suoi fini politici. Prova un pò a contare i morti della Rivoluzione Americana paragonandoli a quelli della Rivoluzione Francese o Russa.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-12-2006 15:47  
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In data 2006-12-07 15:27, roccomedia scrive:
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In data 2006-12-07 15:02, mescal scrive:
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In data 2006-12-07 14:49, roccomedia scrive:
quote:
In data 2006-12-03 18:16, honecker scrive:
Che sia necessaria è fuori di dubbio.
Non esiste altra rivoluzione.



Affatto. L'unica Rivoluzione riuscita, quella Americana, non ha avuto certo bisogno di spargimento di sangue.


Questa è una teoria quantomeno innovativa...
Fu una guerra, dubito che non ci siano stati morti.




Con l'idea di spargimento di sangue intendevo lo scendere in campo delle affamate masse che finivano con il distogliere la rivoluzione dai suoi fini politici. Prova un pò a contare i morti della Rivoluzione Americana paragonandoli a quelli della Rivoluzione Francese o Russa.


Si è trattato comunque di un evento storico molto sanguinoso, forse anche più della rivoluzione francese, che esiterei, tra l'altro, a definire un insuccesso.
come d'altra parte la rivoluzione russa, che non ha raggiunto i propri fini, ma in Russia di sicuro non c'è più lo zar...

[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 07-12-2006 alle 15:48 ]

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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-12-2006 16:22  
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In data 2006-12-07 15:47, mescal scrive:
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In data 2006-12-07 15:27, roccomedia scrive:
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In data 2006-12-07 15:02, mescal scrive:
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In data 2006-12-07 14:49, roccomedia scrive:
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In data 2006-12-03 18:16, honecker scrive:
Che sia necessaria è fuori di dubbio.
Non esiste altra rivoluzione.



Affatto. L'unica Rivoluzione riuscita, quella Americana, non ha avuto certo bisogno di spargimento di sangue.


Questa è una teoria quantomeno innovativa...
Fu una guerra, dubito che non ci siano stati morti.




Con l'idea di spargimento di sangue intendevo lo scendere in campo delle affamate masse che finivano con il distogliere la rivoluzione dai suoi fini politici. Prova un pò a contare i morti della Rivoluzione Americana paragonandoli a quelli della Rivoluzione Francese o Russa.


Si è trattato comunque di un evento storico molto sanguinoso, forse anche più della rivoluzione francese, che esiterei, tra l'altro, a definire un insuccesso.
come d'altra parte la rivoluzione russa, che non ha raggiunto i propri fini, ma in Russia di sicuro non c'è più lo zar...

[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 07-12-2006 alle 15:48 ]



La rivoluzione americana è finita nel 1865, con la resa di Appomattox. In qualsiasi libro di storia scritto da un americano troverete la celeberrima definizione (mi sembra fosse di Lincoln) della guerra civile come "l'ultima battaglia della rivoluzione americana" e, per inciso, sommando le vittime americane della seconda guerra mondiale a quelle della guerra del Vietnam, non si arriva al numero di morti causati dallo scontro fratricida tra nord e sud.
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"ci sedemmo dalla parte del torto poichè tutti gli altri posti erano occupati" B.Brecht

"una giornata senza sorriso è una giornata persa" C.Chaplin

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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-12-2006 16:26  
comunque sono per il no, o almeno per il non necessariamente: se non vi basta l'esempio illuminante del Mahatma, vogliamo parlare della rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia?
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 07-12-2006 18:31  
quote:
In data 2006-12-02 14:47, Janet13 scrive:
Ma Carletto Marx è un prodotto di Marquez?



è un riciclato

in quanto alla domanda ovviamente no dato che prendendo la definizione data da Julian ( essere un lavoratore dipendente) io conosco molte persone che hanno l'ambizione di essere "proletari"


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For relaxing times make it Suntory time

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 08-12-2006 18:54  
quote:
In data 2006-12-07 16:26, EtaBeta scrive:
comunque sono per il no, o almeno per il non necessariamente: se non vi basta l'esempio illuminante del Mahatma, vogliamo parlare della rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia?



Gandhi finì morto ammazzato: quindi se vogliamo spaccare il capello in quattro la sua "rivoluzione" non violenta ebbe un epilogo quantomeno violento.
Quella cecoslovacca semplicemente non fu una rivoluzione.
_________________
Popolo, Patria, Socialismo

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 09-12-2006 11:12  
quote:
In data 2006-12-08 18:54, honecker scrive:
quote:
In data 2006-12-07 16:26, EtaBeta scrive:
comunque sono per il no, o almeno per il non necessariamente: se non vi basta l'esempio illuminante del Mahatma, vogliamo parlare della rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia?



Gandhi finì morto ammazzato



In India, prima o poi, tutti finiscono ammazzati.

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Karletto18

Reg.: 01 Dic 2006
Messaggi: 14
Da: Londra (es)
Inviato: 21-12-2006 22:39  
Compagni,compagni.
Non ci siamo e sono desolato.
Siete una massa di cazzoni.
7 no? ma stiamo scherzando?
Volete fare le rivoluzioni come Pinochet? con i soldi e le armi della Cia? La violenza è necessaria in una rivoluzione.
Il Manifesto che io ho scritto ha scatenato le rivoluzioni in Francia e Germania,sommosse popolari che furono tutt'altro che pacifiche ma determinanti.
Se il futuro è nelle vostre mani, stiamo messi bene.
Ringrazio invece quei 5 votanti che hanno capito veramente cosa volevo dire con i miei scritti più di un secolo fa.

_________________
La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.( L'ho detto io)

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 24-12-2006 16:35  
Ommamma. Io comunque ho votato per il sì, anche se ammetto che (almeno in teoria) una rivoluzione pacifica è possibile.

Bel post natalizio ,comunque.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 25-12-2006 16:35  
L'uso delle armi in una rivoluzione è necessario se non c'è un regime democratico, altrimenti è sufficiente essere in maggioranza.

All'epoca dei moti rivoluzionari ottecenteschi i regnanti e pochi nobili privilegiati imponevano le proprie scelte alla maggioranza del popolo, che non solo non aveva voce in capitolo ma non poteva neanche aspirare ad averla, a meno che non impugnasse i fucili o minacciasse di farlo (la rivoluzione degli americani contro la minoranza inglese, che si rifiutava perfino di concedere una rappresentanza parlamentare ai coloni, è un classico esempio).
Oggi le cose sono diverse. Le minoranze non impongono più la loro volontà, ma sono comunque rappresentate politicamente ed hanno piena libertà d'espressione, così possono tentare di ampliare i loro consensi e diventare più influenti senza l'uso delle armi (la libertà di stampa e di parola serve a questo). Intanto le idee più condivise che raccolgono più consensi tra il popolo vengono trasformate in realtà dalla politica che così rende inutile la necessità di una qualunque rivoluzione armata che possa essere considerata "legittima".
Vien da se che le iniziative politiche meno seguite e più minoritarie sono destinate ad abbandonare il panorama politico, rendendo ingiusto, incivile e indemocratico ogni tentativo di rivoluzione armata proveniente da forze minoritarie, che verrebbe tosto schiacciato dalla maggioranza che lotterebbe per difendere la democrazia.

Quindi in Italia o in UE i comunisti possono anche scordarsi le rivoluzioni armate... magari in qualche dittatura araba?

[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 25-12-2006 alle 16:37 ]

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nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 26-12-2006 09:41  
Ritengo alla fin fine molto plausibile l'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo che tendono all'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo che tendono all'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo che tendono all'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo che tendono all'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo che tendono all'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo che tendono all'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo che tendono all'utilizzo della violenza in un contesto socialmente culturale estraneo alle dinamiche di gruppo.
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CUCCHIAMO ? - Vota e fai votare "FilmUp LIBERO" ; perchè finalmente una nuova alba sorga sul nostro forum. - Anche Giorgclunei è con noi

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Karletto18

Reg.: 01 Dic 2006
Messaggi: 14
Da: Londra (es)
Inviato: 27-12-2006 17:50  
quote:
In data 2006-12-25 16:35, Futurist scrive:
L'uso delle armi in una rivoluzione è necessario se non c'è un regime democratico, altrimenti è sufficiente essere in maggioranza.

All'epoca dei moti rivoluzionari ottecenteschi i regnanti e pochi nobili privilegiati imponevano le proprie scelte alla maggioranza del popolo, che non solo non aveva voce in capitolo ma non poteva neanche aspirare ad averla, a meno che non impugnasse i fucili o minacciasse di farlo (la rivoluzione degli americani contro la minoranza inglese, che si rifiutava perfino di concedere una rappresentanza parlamentare ai coloni, è un classico esempio).
Oggi le cose sono diverse. Le minoranze non impongono più la loro volontà, ma sono comunque rappresentate politicamente ed hanno piena libertà d'espressione, così possono tentare di ampliare i loro consensi e diventare più influenti senza l'uso delle armi (la libertà di stampa e di parola serve a questo). Intanto le idee più condivise che raccolgono più consensi tra il popolo vengono trasformate in realtà dalla politica che così rende inutile la necessità di una qualunque rivoluzione armata che possa essere considerata "legittima".
Vien da se che le iniziative politiche meno seguite e più minoritarie sono destinate ad abbandonare il panorama politico, rendendo ingiusto, incivile e indemocratico ogni tentativo di rivoluzione armata proveniente da forze minoritarie, che verrebbe tosto schiacciato dalla maggioranza che lotterebbe per difendere la democrazia.

Quindi in Italia o in UE i comunisti possono anche scordarsi le rivoluzioni armate... magari in qualche dittatura araba?

[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 25-12-2006 alle 16:37 ]


Ah perchè secondo te questa democrazia rappresentativa fa sentire la voce delle minoranze? Mavaffanculo!
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La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.( L'ho detto io)

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