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Autore Resistenza.. maneggiare con cura.
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 17-10-2006 13:55  
Slogan e insulti per far tacere Pansa
di Luca Telese
a Reggio Emilia

«Pansa prez-zo-la-to con l’infamia ci hai spe-cu-la-to». E poi: «Morti di Reggio Emilia uscite dalla fossa. Fuori a cantar con noi Bandiera Rossa!». Urla, slogan, canzoni, contestazioni, un principio di rissa sedato a fatica dalla polizia: succede di tutto e di più, a Reggio Emilia, per la prima presentazione italiana dell’ultimo libro di Giampaolo Pansa. Nessuno avrebbe immaginato una protesta di simili proporzioni nel capoluogo emiliano, infatti i contestatori sono venuti da fuori con un coup de théâtre che, se non ci fosse stato qualche momento di panico, soprattutto fra le signore della platea, sarebbe apparso addirittura spettacolare. Lui, l’oggetto di tanta rabbia, Giampaolo Pansa, rimane impassibile per tutti i venti minuti in cui i ragazzi di area centri sociali romani hanno urlato i loro slogan. Appena i contestatori escono, riprende in mano la situazione e usa l’arma dell’ironia. «Io sono un signore di 71 anni, ne ho viste tante. Mi scuserete se non mi sono mai mosso dal tavolo ma ho vissuto tanti anni agitati e so ormai per esperienza che in questi casi basta aspettare una ventina di minuti. Poi gli slogan finiscono, le canzoni pure, l’adrenalina cala e noi ora possiamo riprendere il nostro dibattito».
Tutto comincia dopo pochi secondi. Aldo Cazzullo, firma del Corriere della Sera e moderatore della serata, sta iniziando il suo dialogo con l’autore di La grande bugia (Sperling & Kupfer, euro 18) leggendo il primo capitolo del libro che proprio a Reggio Emilia era ambientato. «A pagina 38, trovate il racconto della presentazione dello scorso anno in cui un signore si era alzato dicendo: “Caro Pansa, io sono un cittadino di serie B perché da cinquant’anni sto cercando le spoglie di mio padre”...». Cazzullo non fa in tempo a finire la frase, che un ragazzo con i capelli rasati fende la platea dirigendosi verso il palco, tenendo alta una copia de La grande bugia. Quando arriva davanti agli oratori grida: «Caro Pansa, io invece sono un cittadino di serie A, che ha fatto quattrocento chilometri per venirle a dire che questo libro è un’infamia. Viva la Resistenzaaaaaa!». Tutto era preparato, e infatti dagli angoli della sala accorrono sul palco quindici militanti che ripetono lo slogan «Ora e sempre Resistenza», qualcuno ha portato persino uno striscione. Si mettono tutti in fila davanti a Pansa a pugno chiuso e gridano: «Siete tutti fascisti, vergognatevi, non ce ne andremo finché non ci farete leggere il nostro comunicato».
E iniziano venti minuti di panico. Un signore anziano della platea si infiamma: «Fateci sentire Pansa, stronzi!», qualche ragazzo tra i più giovani (degli spettatori) minaccia di passare alle vie di fatto, un commissario di polizia, con il distintivo in mano, si frappone fra i manifestanti e gli infuriati della platea. Un signore con la barba bianca si accascia su una sedia col fiatone («non posso accettare che dei ragazzotti mi impediscano di sentire»), c’è perfino un principio di rissa fra i tre che difendono lo striscione e due degli spettatori più giovani. Alla fine, quando si accorgono che non riusciranno a leggere il comunicato e che Pansa, ostentando una tranquillità britannica, si è messo addirittura a firmare delle copie a chi è accorso vicino a lui sul palco, i contestatori si rassegnano a uscire dalla sala gridando «Triangolo rosso, nessun rimorso!» e tirando volantini firmati con la sigla che hanno scelto per la loro azione, Antifascismo militant, «senza tregua contro fascisti e revisionisti». Un altro tiratore lancia dei facsimile di banconota da 50 euro, con la scritta «Pansa prezzolato». Il logo che accompagna la scritta attira l’attenzione di Pansa: un casco stilizzato, con una stella a cinque punte sulla fronte: «Noi che abbiamo visto altri tempi, sappiamo che quella stella non è uno dei simboli più felici».
Il leader della pattuglia antagonista si chiama Simone Veradio. Gli chiedi, a bruciapelo: il libro lo avete letto? «Certo». Cosa vorreste criticare, se poteste intervenire al microfono? Sorriso: «A noi non ci interessa intervenire, noi vogliamo solo contestare». E un altro fuori, parlando con i giornalisti mentre la polizia raccoglie i loro documenti: «Contestazione necessaria, il signor Pansa ha avuto sui giornali tutto lo spazio che voleva per le sue tesi revisionistiche. Con la scusa che lui è di sinistra ha scritto che i partigiani erano stupratori, ha raccolto le balle della storiografia fascista cercando di farle passare per verità. Senza citazioni e senza fonti».
Rientri in sala e vedi che Pansa ha ripreso a parlare. Tono pacato, un discorso velato di ironia, amarezza, orgoglio: «Siete un pubblico straordinario, non so se questo intervento vi ha disturbato. C’è qui il capo della saggistica della Mondadori, Ferrari, che mi ha chiesto: ma questi li hai pagati perché ti facessero pubblicità?». Sospiro. «No, non li ho pagati. Purtroppo hanno fatto tutto da soli. Voglio ringraziare voi, uomini e donne liberi che siete qui perché avete tante idee diverse e la passione per dibattere». Un’altra pausa. «Io considero la Resistenza come la mia patria morale e mi dispiace per questi giovanotti che cantavano Bella ciao contro la Resistenza a cui inneggiavano, non sapevano di essere dei nemici della libertà di opinione, di essere la contraddizione vivente dello spirito della democrazia che pretendevano di evocare». Pansa si ferma ancora, e la sala esplode in un lungo, lunghissimo applauso.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 17-10-2006 14:50  
Diaciamo che la sola frase finale racchiude il senso di tutta la giornata. Spiazzante.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 17-10-2006 15:59  
«Contestazione necessaria, il signor Pansa ha avuto sui giornali tutto lo spazio che voleva per le sue tesi revisionistiche. Con la scusa che lui è di sinistra ha scritto che i partigiani erano stupratori, ha raccolto le balle della storiografia fascista cercando di farle passare per verità. Senza citazioni e senza fonti».

La frase che riassume Pansa è invece quella sopra.
Una penna al servizio del Capitale.
Contestazione non solo necessaria, ma doverosa.

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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 17-10-2006 16:15  
Mah...
A me personalmente questi "partigiani dell'ultimo quarto d'ora" che sanno solo qualche slogan e canzoncine (e magari sono cresciuti con tutti i lussi di papà) e che pretendono di insegnare a chi il partigiano lo ha fatto davvero, fanno abbastanza pena.

Chi si sarà fatto più pubblicità in un episodio del genere, loro o Pansa?

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 17-10-2006 16:24  
quote:
In data 2006-10-17 13:55, ipergiorg scrive:

E iniziano venti minuti di panico...
Un signore con la barba bianca si accascia su una sedia col fiatone...
c’è perfino un principio di rissa fra i tre che difendono lo striscione e due degli spettatori più giovani...




Ma sto Luca Telese dov'era? A Bagdad?
Ero in mezzo alla platea e vi posso assicurare che il tutto non è durato più di dieci minuti e al massimo può essere volato un mezzo ceffone.

Vorrei fra l'altro ricordare che mentre i ragazzi dei centri sociali hanno iniziato a chiedere di leggere il loro comunicato si è alzato in sala un meraviglioso coro "duce, duce" (a Reggio non mi era mai capitato di sentirlo!) che potrà far capire come anche fra gli spettatori non tutti fossero esattamente angioletti.

Tutto ciò lo dico prendendo comunque distanza da un'azione che ho trovato fra l'altro abbastanza inutile e mal progettata nonchè, accostandomi al giudizio di mad, fatta da ragazzi che non so nemmeno se sapevano per cosa stavano protestando.


[ Questo messaggio è stato modificato da: sloberi il 17-10-2006 alle 16:29 ]

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-10-2006 16:31  
Insomma è una bufala.
C'era da aspettarselo.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 17-10-2006 18:48  
Impedire a qualcuno di parlare è sempre sbagliato, ciò non toglie che Pansa sia un gran furbacchione, chi lo chiama fascista in realtà fa solo il suo gioco.

Personalmente non ho mai letto i libri di Pansa e non sento il bisogno di farlo, ma che dopo il 25 aprile alcuni partigiani abbiano ceduto alla vendetta mi sembra più che comprensibile considerate le torture e le violenze dei fascisti di Salò e i massacri di civili perpretati dai nazisti con la complicità dei repubblichini.

Che, come afferma Pansa, il Partito Comunista, abbia coperto quelle vendette, è cosa tutta da dimostrare, per quanto ne so la linea di Palmiro Togliatti era improntata alla riconciliazione (tanto è vero che come Ministro della Giustizia firmò un 'amnistia per i fascisti che non si erano macchiati di reati di sangue).

Quello che non dobbiamo mai dimenticare è che i partigiani erano esseri umani e, come tali, possono aver commesso errori anche gravi, ma combattevano dalla parte giusta contro Hitler e Mussolini, per la libertà.

Se Pansa è libero di scrivere quello che vuole, lo deve anche a loro e non solo agli Alleati.

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 17-10-2006 19:33  
quote:
In data 2006-10-17 16:24, sloberi scrive:
quote:
In data 2006-10-17 13:55, ipergiorg scrive:

E iniziano venti minuti di panico...
Un signore con la barba bianca si accascia su una sedia col fiatone...
c’è perfino un principio di rissa fra i tre che difendono lo striscione e due degli spettatori più giovani...




Ma sto Luca Telese dov'era? A Bagdad?
Ero in mezzo alla platea e vi posso assicurare che il tutto non è durato più di dieci minuti e al massimo può essere volato un mezzo ceffone.

Vorrei fra l'altro ricordare che mentre i ragazzi dei centri sociali hanno iniziato a chiedere di leggere il loro comunicato si è alzato in sala un meraviglioso coro "duce, duce" (a Reggio non mi era mai capitato di sentirlo!) che potrà far capire come anche fra gli spettatori non tutti fossero esattamente angioletti.


[ Questo messaggio è stato modificato da: sloberi il 17-10-2006 alle 16:29 ]



Grazie per la Sua testimonianza che aiuta senz'altro a fare chiarezza.
Inoltre ironicamente l'articolo del Corriere procede in un un modo molto simile alle operazioni che è solito fare Pansa quando racconta o "romanza" fatti storici: ne prende alcuni che gli fanno comodo e ne tralascia altri, spiega il "dopo" omettendo "il prima" e così via...

_________________
Popolo, Patria, Socialismo
(A ch'im un pinnara)

[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 17-10-2006 alle 19:34 ]

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 17-10-2006 19:49  
quote:
In data 2006-10-17 18:48, quentin84 scrive:

Quello che non dobbiamo mai dimenticare è che i partigiani erano esseri umani e, come tali, possono aver commesso errori anche gravi, ma combattevano dalla parte giusta contro Hitler e Mussolini, per la libertà.



Oltre a questo, il discorso è più ampio e ha che fare con la guerra in sè.
Non si può pretendere che gli animi si plachino nel giro di 24 ore. Non basta dire, il 25 aprile, che la guerra è finita e pretendere che tutto si fermi.
Rimangono inevitabilmente rancori mai sopiti e sete di vendetta, reazioni comuni e in qualche modo "fisiologiche" ad ogni cessate il fuoco di ogni guerra che ha costellato la storia dell'umanità (ne abbiamo esempi sotto gli occhi anche oggi): la maggior parte dei delitti del dopoguerra si spiega in questo modo, all'interno di questo clima, esacerbato fra l'altro dalla sensazione, comune a molti partigiani e non solo, che non si fosse fatta abbastanza giustizia (l'amnistia di Togliatti per dirne una): se si ci fosse stata vera giustizia ci sarebbero stati meno vendette, senz'altro.
Non c'è altro da aggiungere: non si può pretendere da una guerra, soprattutto da quella guerra, gesti da gentlemen, soprattutto in quei giorni, perchè la guerra è soprattutto violenza e atrocità.

Un consiglio: lasciare perdere Pansa e leggere (o rileggere) "il partigiano Johnny" per avere un idea meno idealizzata, ma senz'altro genuina di cosa fu la Resistenza.

_________________
Popolo, Patria, Socialismo

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 18-10-2006 18:05  
Sono totalmente d'accordo con Honecker e,per le letture, mi permetto di consigliare anche "Una questione privata" sempre di Fenoglio e "Il sentiero dei nidi di ragno" di Italo Calvino

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Jakkma

Reg.: 07 Mag 2003
Messaggi: 1168
Da: Busto Arsizio (VA)
Inviato: 18-10-2006 18:25  
Io sono cresciuta con un nonno socialista (alla Turati), un papà che ha preso le botte da quel porco fascista del suo maestro (e suo padre che voleva sparare al suddetto bastardo, quando ha visto i lividi del figlio), e una mamma che ha vissuto, bambina, i terrori dei bombardamenti. Il mio prozio era partigiano (e prigioniero in Germania); con tali precedenti, è ovvio che io abbia sempre avuto il mito della Resistenza. Ora che sono adulta, sono un po' meno idealista e sono d'accordo che si possa anche criticare qualche eccesso dei partigiani, e il vizio, tipicamente italico, di dividersi in fazioni, anche se c'era un nemico comune da combattere. Ma da qui, a rivalutare gente come Mussolini, a equiparare i morti della Resistenza a quelli di Salò, non c'è un abisso, c'è la Fossa delle Marianne! I repubblichini di Salò non erano ragazzi idealisti, almeno alcuni; la maggior parte erano sadici e torturatori (il nome Mario Carità vi dice niente? La Banda Koch non fa suonare un campanellino?). Giusto essere obiettivi, ma non saltare il fosso in modo così spudorato, con la scusa della "esattezza storica"!
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La storia è maestra, ma nessuno impara quasi mai niente. -Marco Travaglio-
L'indipendenza è una bella cosa; purtroppo, non ci sono uomini liberi. -Peter Gomez-

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 19-10-2006 12:18  
Vorrei solo sapere quanti di quelli che hanno postato qui hanno letto il libro di Pansa..
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Profundis - L'anima nera della rete

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 19-10-2006 12:27  
Ho cominciato a leggere Pansa da "Il sangue dei vinti" in avanti. Quindi con questo sono al terzo libro e confermo il mio giudizio: addomesticati e parziali.
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Popolo, Patria, Socialismo

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 19-10-2006 19:28  
quote:
In data 2006-10-19 12:18, stilgar scrive:
Vorrei solo sapere quanti di quelli che hanno postato qui hanno letto il libro di Pansa..




Io ho postato qui e non sono assolutamente entrato nel merito di ciò che dice Pansa nel suo libro (non avendolo letto) ma ho portato la mia testimonianza su quanto successo in quell'occasione.
_________________
E' ok per me!

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Kermunos

Reg.: 19 Nov 2004
Messaggi: 2306
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 19-10-2006 20:40  
Ero uno che faceva manifestazioni di protesta ed azioni "eclatanti" fino a poco tempo fa, qualsiasi cosa fosse, ovunque fosse, perchè in quanto "anti-fascista militante" quella era la cosa giusta da fare, militare, resistere, combattere... mmmmmh... c'è qualcosa che non torna, ho pensato... e infatti.

Adesso mi considero ancora assolutamente anti nazi/fascista, ma divernamente da prima, sono non di meno anti comunista o anti democristiano... sono contro l'idea di per sè sbagliata di regime o dittatura, qualche che sia la bandiera. Ho l'arroganza di pensare di essere contro l'ideologia in generale. Manifesto ancora, a volte in modi anche non molto legali, ma ragiono attentamente su cosa si va a fare, perchè e come la si farà.
E il motivo è solo uno.
Lo voglio fare sempre coscentemente e consapevolmente. Voglio spendere la mia vita, le mie energie, la mia popolarità pubblica e sociale, più volte in passato messa all'angolo, sicuro di me.
Scusate questo preambolo cervellotico, ma era per introdurre quando segue.
Per esperienza posso dire che in situazioni come queste, non è infrequente che in molti dei partecipanti manchi proprio la consapevolezza, la coscienza di quello che si stà per dire e del perchè. Non è infrequente che si finisca con il mettersi in bocca parole e pensieri di altri. Non è infrequnte che si sia inconsapevoli attori e comparse di un copione scritto da altre mani, per alti motivi e per perseguire altri obiettivi.

Nei mezzi di informazione poi, la "verità dei fatti" assurge a mera parte di comodo di quella raltà ben più complessa e vasta che è. Ma in fondo è così che deve essere, perchè nel bene e nel male chi scrive è un essere umano, quindi interpreta. Sempre.
Per questo motivo credo sia stato creato il codice deontologico dei giornalisti, una sorta di regolamento etico pensato come guida per la coscienza di chi scrive. Peccato sia ingorato sempre di più. Magari è il caso di iniziare leggere fatti e notizie, quale che sia la fonte, con quest'idea sempre ben presente nella mente.

Ho scoperto, non sensa un certo sentimento di schifo e vergogna, che questo paese, culturalmente non sa cosa sia fare i conti con i propri fantasmi, i propri errori, i propri demoni. Non a caso nel 2006 ancora si sente parlare di resitenza buona e resistenza cattiva, di nazi-fascismo buono e nazi-fascismo cattivo, di comunismo buono e comunismo cattivo, per non parlare della gara a chi ha ucciso più persone, se il comunismo o il fascismo...
Quale che sia l'ideologia che spinge o motiva a muoversi, difendere o attaccare, amiamo sempre dividerci tra buoni e cattivi, angeli e demoni. E molto più comodo, così, a ben pensarci, sia per le nostre coscenze, sia per chi ci governa.

Gli angeli sono sempre nel giusto, non sbagliano mai, e quando sembra lo facciano, in realtà non è così perchè sono il bene. Vanno sempre glorificati, protetti e seguiti.
I Demoni sono sempre cattivi, ovviamente. Non conta cosa facciano, come e perchè. Essendo il male, vanno sempre condannati, combattuti ed estirpati.
I partigiani hanno torturato, ucciso, stuprato? Oh si che l'hanno fatto! Cazzo! Alcuni l'hanno fatto eccome! No! Blasfemo eretico fascista! Cosa dici! Non è vero! E anche fosse, in quei pochi e rari casi in cui è successo, ciò non toglie quanto siano stati eroi ! Erano nel giusto, era la lotta di resistenza! I fascisti erano peggio!
I fascisti hanno fatto qualcosa di buono, molti hanno deposto le armi o hanno addirittura aiutato la popolazione contro i tedeschi, anche altri partigiani. Mica tutti poi erano stupratori e assassini. Molti nonostante fascisti, erano onesti e per nulla mostri pazzi e maniaci. Si! E vero! Cazzo se è vero!
No! Fascista! Bastardo! Pezzo di merda! Revisonista! I fascisti erano e sono merda! Hanno mandato l'Italia in guerra, hanno instaurato un regime dittatoriale e repressivo, hanno inventato i lagher e campi di lavoro per prigionieri politici o stranieri! Erano e sono il male ! Vanno cancellati!

Nel 2006, lo dico per l'essesima volta, i discorsi che sento fare ai più di noi, facenti parti del popolino, sono questi, con questo andamento generale... e sono passati più di 50 anni.
Che valore ha la resistenza (è l'uso di "ha" al posto di "è" non è per nulla casuale), se i più hanno paura di ammettere che chi l'ha fatta non erano santi, ma uomini capaci di odiare e far male non di meno del nemico?
Che valore ha l'anti fascismo se si ha paura di ammettere che non tutto quello che ha prodotto è stato "male". E' assodato che fosse un regime sanguinario, dittatoriale, illiberale, repressivo e mostruoso. Ciò non di meno non ne siamo sicuri a sufficenza da poterlo analizzare in modo critico? Ancora dobbiamo attaccarlo e combatterlo con la favola dell'orco cattivo?
Son così leggere e deboli le nostre certezze e convinzioni?

Non dico che sia facile. In realtà, 50 e più anni sono ancora pochi per fare i conti, ma quì mi sa che non si è ancora nemmeno timidamente iniziato a tirare qualche somma.

Per me, in Italia abbiamo ancora tutti molta, troppa paura di quello che è successo prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale. E a me questo fa ancora più paura.
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"Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido, per mantenere la mente diciamo... flessibile"

"Questo non é il Vietnam. E' FilmUp, ci sono delle regole"

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