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Autore LA DIVISA E IL NEMICO PUBBLICO
RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 04-05-2006 16:04  

Il mio è un discorso che spazia dalla politica al calcio e ad ogni fattore sociale.
Prendo spunto dall'orrendo episodio venutosi a creare in molte curve italiane domenica corsa e, purtroppo, anche nelal mia.
sono il primoa difendere certe persone, quano c'è da difendere. premesso che nessuno ha bisogno della mia difesa chiaramente, ma siccome io ferquento un certo ambiente (quello della curva) e mi rendo conto che spesso li ultras spesso sono riminalizaati a torto...allora sovente mi capita di dover "litigare" con molte persone riguardo al fatto che, secondo me, la violenza entra negli stadi, e non vi esce.
Ma sono anche il rpmo a fare dell'autocritica, quando necessario. Ci sno episodi che ti fanno spesso ricredere, che ti fanno ruflettere come anche il nostro mondo (che sembrerebbe sempre il più genuino in mezzo alla politica e al calcio) sia invso da sporchi interessi, da manipolazioni e giochi politico conomici. Oltre che dall'inciviltà più schietta.
Notate bene: detto ad me, che ho a che fare da vicino con certe persone l'autocrtica risulta ancora più pesante.
Doversi trovar ad elogiare ceri comportamenti bellie sincri e, il giorno dopo, doversi trovare a condannarne anche uno solo, ma ignobile e vergognoso non è cosa facile.
L'episodio da cui vorrei prendere spunto è questo:
l'ennesimo attentato terroristico a Nassirya ha scosso l'italia, anche quella che finge di non ocuparsi della vita di chi combatte un guerra economica.
Credo che, umanamente parlando e non guardando agli interessi in gioco (che purtroppo avvantaggiano tuti noi) siamo daccordo all'unanimità che l'invasione delle truppe di mezzo mondo (purtroppo anche italiane) in Iraq, oltre a fruttare morte e odio tra i popoli, stia gettando le basi di un sopruso in tema di diritti umani.
Rischieremmo di andare off topic se ci dilungassimo nel totuosisimo ed assai esteso discorso etico-morale-deontologico che ruota intorno a questa che purtroppo è attualità.
Semplicemente, quello che mi preme sapere è come obiettivamente, nell'opinione pubblica vengano ripartite le colpe di questa situazione.
So di essere partito a molto lontano per arrivare al punto cui tra poco giungerò, ma queasta premessa è indispenzbile al fine di capire al meglio il discorso.
Ho appena dato per scontato ogni discorso rtorico ed etico che si può fare riguardo alel truppe in Iraq e sono consapevole che effettivamente il fatto che molti militari siano andati a Nassirya è motivo di discusione tra la gente.
Ma c'è anche da chidersi: ammesso che sia vero che questi militari che sono morti a Nassirya siano dei "mercenari" e cioè che siano scesi in questa "guerra" mascherata da "progetto di pace" (e sono il primo a pensarla così)....qual'è l'odio così profondo verso la "divisa" che può portare certe persone ad insultare ed ingiuriare le vittime di un attentato nel corso di un minuto di raccoglimento prima di una partita di calcio?
E' quanto successo domenica scorsa in alcuni stadi itliani. Due di questi erano San Siro e Marassi. Nel primo caso viene srotolato uno striscione che recita "Un carabiniere è sempre un carabiniere"seguito da cori che definire "cattivi" è sicuramente riduttivo.
Nel secondo caso, sempre durante il minuto di raccoglimento, si alza da pochi una serie di fischi e cori offensivi contro i carabinieri.
non stacandoci troppo dal conceto chiave di uquesto rgionamento, e cioè le ragioni che spingono un carabiniere italiano ad affrontare un rischiosissimo viaggio Nassirya (l'amore epr la patria e la democrazia o i soldi?), crdo sia opportuno porsi delle domane che mai e poi mai avremmo crdutonel 2006 di doverci porre.
Conosciamo tutti qullo che si chiama rispetto per la vita? Conosciamo tutti, cambiando radicalmentedicorso, la Storia e l'attualità, quando l'esasperzione ci portaa compiere certi gesti? Conosciamo tutti, "noi che ci crediamo difensori di detrminati ideali e che individuiamo nell'uomo in divisa il nostro nemico", qual'è in realtà il vero neico.
Mi dilungherei troppo nel raccontare gli innumerevoli episodi vissuti sulla mia stessa pelle (giovane) che vedono per protagonisti in negativo le forze dell'ordine: dal G8 alle domeniche pasate allo stadio. questo eprchè (e questo meriterebbe un discorso molto più lungo) quello del poliziotto o del carabiniere "sarebbe" un compito di alta responsabiità e che non tutti "potrebbero" sostenere...ma, come tuti sappiamo, purtroppo non è così e molti non sono all'altezza.
Ma da una semplice, seppur riduttiva analisi come qella da me appena fatta all'urlare a squarciagola "poliziotto primo nemico!" oppure "10, 100 1000 nassirya!" non credete che ce ne passi?
sottolineiamo, inoltre, che siamo in un periodo ormai lontano dal '68 o dagli anni '70 , quando effettivamente, per talune situazioni socio politiche, la divisa era davvero odiata. Aggiungiamo, tra l'altro, che comunque già all'epoca c'er chi, come Pasolini, sapeva riconoscere nell'aggressione alla forza pubblica un presupposto politico nato male in partenza, con le relative motivazioni al riguardo.
Bene, allora c'è da chiedersi se, oggi, chi
compie certi gesti sapendo bee quello che fa, sappia effettivamente quello che fa. Se sa che, scrivendo "un carabiniere è sempre un carabiniere" (con tutte le ragioni he possono tare dietroa questo discorso...quelle di cui ho parlato all'inizio e che vanno dalle ragioni di questa "guerra" in iraq a tutto il resto), davanti allo schermo televisivo che mostra questo striscione può esserci l'occhio di una vedova o di un bambino che hanno perso marito e figlio in circostanze tragiche.
c'è da chiedersi se chi pretende rispetto per i "propri morti" (quando si va in trasferta a Verona e giustamente ci si incazza a sentirsi cantare "uno di meno" riguardo a Vincenzo Spagnolo, genoano morto dieci anni fa) sappia veramente di cosa parla quando dice "rispetto epr i morti".

Bene. da tutte queste considerazioni che soo riuscite a riempire parecchie righe, ma che tuttavia altro non sono che un piccolissimo accenno al lunghissimo discorso che questi argomenti meritano, vorrei sentire le vostre opinioni e le vostre considerazioni in merito.
la figura del poliziotto, del carabiniere al giorno d'oggi, come può essere tanto elevata a "primo nemico"? Siamo davvero coscenti del perchè in certi casi dobbiamo denunciare certi atteggiamenti delle forze dell'ordine, oppure parliamo tanto epr parlare, al punto da compier atti come quello di domenica scorsa in alcuni stadi italiani?
Spazio a tutte le vostre considerazioni.
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 06-05-2006 20:49  
Comprendo il tuo sfogo che denota smarrimento, delusione e rabbia, mi auguro che molti giovani facciano queste considerazioni, perché, se così non fosse, veramente sarebbe preoccupante.Io, nonostante non abbia più i tuoi anni verdi, rimango sempre più attonita di fronte a certi atteggiamenti incomprensibili e frutto della più becera ignoranza, qualunquaggine e superficialità.Abbandonarsi a dichiarazioni come"Un carabiniere è sempre un carabiniere"oppure "I militari sono tutti esaltati e mercenari" è fin troppo facile,analizzare il perché e il percome è molto più difficile e faticoso, abbiamo tanta fretta al giorno d'oggi che tutto sembra scontato e conseguenza delle apparenze oltre le quali non sappiamo e non vogliamo andare, forse anche per paura di scoprire verità che rifuggiamo.
Non devi però fermarti ad episodi di tal genere ma pensa che oltre a questi c'è tanta gente che si prodiga per i più deboli,che ama il prossimo, che è coerente con se stessa,che combatte il male.Se non avessimo queste figure che ci accompagnano durante il corso della nostra vita e che ci aiutano a sopportare le ingiustizie, le prepotenze e così via, ci resterebbe il baratro e basta.
A volte penso spesso a quello che diceva Morrison nei concerti:"Siete un branco di luridi schiavi" riferendosi alle masse inconsapevoli che agiscono e si comportano secondo un disegno pianificato dall'alto, da uomini invisibili che tracciano inesorabilmente il nostro cammino.In parte questo è vero,ma non dimentichiamo che le nostre piccole lotte le possiamo condurre avanti lo stesso,basta non farsi plagiare anche la mente e il cuore.Nei momenti di alta sublimazione, penso a quei grandi che hanno cercato e cercano di cambiare il mondo, mi sento molto vicina ad essi e disprezzo enormemente chi invece è ossessionato dal denaro,dal potere e dal prestigio, a lungo andare pagheranno pure questi figuri,stai tranquillo, ogni cosa nella vita si paga,ognuno prima o poi farà i conti con la sua anima e con il suo vissuto.Alla coscienza non si sfugge, a meno che si sia pazzi o dementi, tutto questo è nel giusto ordine delle cose dell'universo.Ciao
_________________
E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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superman18

Reg.: 26 Dic 2005
Messaggi: 3231
Da: trevignano (TV)
Inviato: 06-05-2006 22:54  
entro l'anno prossimo forse riuscirò a finire di leggere questi due post!
_________________
Quando i giorni sono musica
fermiamoci a sentire.
Se sono muri salta di là
se sono amori abbracciali.
È un ballo che continua
in mille passi brevi.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 07-05-2006 10:59  
Caro Richmond quello che scrivi è sacrosanto e condivisibile.
C'è sempre una percentuale di cretini, dovumque, negli stadi, negli ospedali, nelle aule parlamentari, nelle università, nei bar, nei giornali, nelle televisioni.
Dovunque sono annidati i Calderoli e i Caruso, spesso travestiti da perbenismo e ipocrisia.
L'importante è che questa percentuale rimanga sotto il livello di guardia.
E' importante riconoscerli (non è sempre facile, spesso assomigliano all'omino di burro di Pinocchio)ed isolarli civilmente e politicamente.
Non credo ci sia da stupirsi.
_________________
True love waits...

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 07-05-2006 13:38  
Gioire per la morte di una vittima della guerra e quindi principalmente del nostro governo è sbagliato. L'odio nei confronti delle forze dell'ordine dovrebbe venir meno ( ma anche quello nei confronti di qualunque altra persona morta..compresi i tanto vituperati, anche da me, no-global) davanti alla morte di queste persone.
Purtroppo però questi episodi vengono sfruttati meschinamente e subdolamente a fini propagandistici. Invece che parlare di guerra oggi si parla di "missione di pace", ma a quanto ne so si va sempre a combattere, sfruttando magari anche la buona fede dei militari che si arruolano, per gli intressi di qualcuno. Invece che parlare di vittime della guerra si parla di eroi sacrificati.
Io non accetto queste cose: i morti in guerra sono morti per COLPA ESCLUSIVA di chi vuole la guerra, sono morti nell'interesse dell 'imperialismo europeo e quindi sono sue vittime. Parlare di eroi purtroppo fomenta odio e distinzioni fittizie, ed ovviamente si ritorce a vantaggio di chi la guerra la fa.
_________________
Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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Jakkma

Reg.: 07 Mag 2003
Messaggi: 1168
Da: Busto Arsizio (VA)
Inviato: 08-05-2006 08:02  
Non posso che concordare, Julian. I militari uccisi sono solo vittime, travolte dalla follia e dall'avidità di Bush e sodali, e dall'ipocrisia e codardia del nostro (ex) governo, che prima li manda al massacro e poi piange sulle bare. Che ipocrisia! Spero che, adesso, si rendano conto e richiamino le truppe a casa. Cosa vogliono, un'altra Atocha qui in Italia? No, grazie!
_________________
La storia è maestra, ma nessuno impara quasi mai niente. -Marco Travaglio-
L'indipendenza è una bella cosa; purtroppo, non ci sono uomini liberi. -Peter Gomez-

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 08-05-2006 13:44  
Mah...vedete....il punto è che secondo me definire questi "militari" come delle vittime è quasi eccessivo.
si, formalmente non v'è nulla di più giusto....sono infatti vittime di attentati.
Però cerchiamo di capire megli il punto: come già accennato il discorso è lunghissimo e se ne tira dietro molti altri altrettanto lunghi. C'è da chiedersi, come già detto nel mio primo post, se davvero questi carabinieri siano "eroi della patria". bene, io non credo. i carabinieri sono andati a Nassirya perchè credevano giuste le motivazioni della guerra, oppure per incrementare i proprio guadagni (anche giustamente, per carità) onde mantenere la propria famiglia e permettere a questa di condurre una vita più che agiata (non dimentichiamo che gli stipendi dei militari coinvolti in queste missioni sono molto alti)?
Benissimo. Posto che, se io ora rivolgessi la stessa domanda ad un carabiniere probabilmente non mi risponderebbe mai "Si, ci vado solo per i soldi", domandiamoci se sia giustificato, comunque, l'atteggiamento odioso e riprovevole tenutosi in certi stadi (quello cui ho fatto menzione nel primo post), anche ammesso che effettivamente le ragioni che spingono imilitari in Iraq siano esclusivamente economiche. Io non solo dico "No", risposta che seppur secca e molto più eloquente di molti giri di parole tuttavia risulterebbe riduttiva in risposta ad un questito così delicato, ma aggiungo anche "nessuna pietà, nessuna giustificazione per un gesto come quello".
So che, di per se, un coro contro un carabiniere non è così grave (molto spessp li faccio anch'io, magari esasperato da certi comportamenti cui assisto ogni domenica allo stadio)...ma è il contesto quello che dà da pensare.
Chiediamoci come mai (ammesso che sia veramente, questo, un odio verso la divisa in realtà fondato su ragioni etiche che muovono dalle ragioni di questa "guerra in Iraq") non si sia mai rivolo un coro denigratorio o di scherno, o qualche fischio nei confronti di Quattrocchi, per esempio o di qualche altro ostaggio vittima del terrorismo islamico.
Ve lo spiego io perchè: perchè non erano carabinieri, non rano sbirri.
Ma, allora...io dico: ci vuole tanto a trovare come al solito la tanto agognata via dimezzo? Io non sto difendendo a spada tratta la categoria delle forze dell'ordine, che hanno molto da recriminarsi spesso e volentieri...ma sto semplicemnte facendo notare come certi gesti vergognosi come quello di cui ho parlato prima (che mi servono solo come esempio....ma ce ne sono molti altri....) vengano mascherati con l'odio verso la divisa in quanto questa è coinvolta....che so...proprio nella guerra in Iraq. In realtà, e questo è quello che vorrei sottolineare, è più ipocrita il comportamento di chi fischia in un minuto di raccoglimento, rispetto a quello di chi applaude o spreca parole di elogio verso i "militari vittime" quando magari in realtà non glie ne frega nulla.
Volete sapere perchè la penso così? Semplicemente perchè, oltre a tutto il discorso sul rispetto per la vita cui ho accennato nel primo post (non puoi pretenderlo se non lo dai...), proprio come ho sottolineato prima, quandanche l'odio verso la divisa scaturisse realmente dai soprusi quotidiani e, in questo caso, dalle "missioni economiche" che i militari fanno in Iraq...beh...allora dovresti prendertela anche con Quattrocchi (il buttafuori morto due anni fa ucciso dai rapitori iracheni....anche lui, sceso "in guerra" per questi: $) e con ogni altro "missionario di pace in cerca di denaro".
m questo non accade, perchè la divisa è il nemico pubblico per eccellenza. spesso non sanno nemmeno pechè o, peggio, com in questo caso fingono di non saperlo, mascherando il loro odio di (spesso di delinquenti) in odio per le guerre e per i soprusi.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 08-05-2006 15:43  
A me i miltari non sono mai piaciuti, eppure mio nonno era un finanziere e mio padre agente di custodia nelle carceri, tutti e due buonissimi, non perché fossero miei parenti ma perché realmente lo erano.Mio nonno diceva alla moglie,incaricata di perquisire le donne che nascondevano le sigarette negli indumenti intimi, di chiudere un occhio perché erano madri di famiglia e in fondo a suo rischio e pericolo se lo avessewro scoperto; mio padre sapeva ben distinguere il delinquente incallito da qualche poverino capitato lì per sfortuna o per debolezza, tant'è vero che, una volta uscito, qualcuno veniva pure a trovarlo ringranziandolo di come lo aveva trattato.Quindi posso asserire che non sono tutti uguali ed è inutile sputare sentenze e giudizi su di essi, cosa spinge le persone a scagliarsi contro non saprei ma credo che ci sia una rabbia generale, per tante cose che non vanno come dovrebbero e molti sfogano il loro malessere in questo modo.
Nonostante tutto e la pacatezza di giudizio che mi impongo nei confronti dei
militari, non posso dimenticare le scene di Genova, in cui i carabinieri o i poliziotti menavano botte da orbi addirittura con i manganelli girati dalla parte del manico, per fare ancora più male, senza sapere che essi, in fondo, sono vittime come noi, lavoratori anche loro al servizio dello Stato ma chissà perché la divisa infonde una forma di pensiero e di azione che esula dal comportamento di un comune civile.
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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 08-05-2006 15:55  
quote:
In data 2006-05-08 15:43, ginestra scrive:
A me i miltari non sono mai piaciuti, eppure mio nonno era un finanziere e mio padre agente di custodia nelle carceri, tutti e due buonissimi, non perché fossero miei parenti ma perché realmente lo erano.Mio nonno diceva alla moglie,incaricata di perquisire le donne che nascondevano le sigarette negli indumenti intimi, di chiudere un occhio perché erano madri di famiglia e in fondo a suo rischio e pericolo se lo avessewro scoperto; mio padre sapeva ben distinguere il delinquente incallito da qualche poverino capitato lì per sfortuna o per debolezza, tant'è vero che, una volta uscito, qualcuno veniva pure a trovarlo ringranziandolo di come lo aveva trattato.Quindi posso asserire che non sono tutti uguali ed è inutile sputare sentenze e giudizi su di essi, cosa spinge le persone a scagliarsi contro non saprei ma credo che ci sia una rabbia generale, per tante cose che non vanno come dovrebbero e molti sfogano il loro malessere in questo modo.
Nonostante tutto e la pacatezza di giudizio che mi impongo nei confronti dei
militari, non posso dimenticare le scene di Genova, in cui i carabinieri o i poliziotti menavano botte da orbi addirittura con i manganelli girati dalla parte del manico, per fare ancora più male, senza sapere che essi, in fondo, sono vittime come noi, lavoratori anche loro al servizio dello Stato ma chissà perché la divisa infonde una forma di pensiero e di azione che esula dal comportamento di un comune civile.




verissimo tutto quello che dici.
Anche il discorso sul g8 di genova.
Ma io rimango dell'idea che il vo nemico fosse quello nella zona rossa.
Inutile andare ad incendiare l auto o cercare di liberare i carcerati quando otto indiviui stavano a pasteggiare a champagne e pesto alla genovese, rigorosamente senz'aglio in virtù dell'eleganza, la raffinatezza e il buon gusto. già, buon gusto, quello di mandare i militari di leva nelle camionette a prenersi sassate ed estintori, a prendersi quelle botte che forse avrebbero dovuto prendersi loro.

_________________
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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 09-05-2006 20:14  
Richmond il problema non sta nel "perchè" quei militari fossero andati in guerra. E' quasi scontato che le motivazioni economiche fossero prevalenti (tu ci vai a rischiare la vita se non ti pagano bene?? Io non ci vado manco se mi pagano, figurati te...).
Il problema sta nel perchè quei militari sono in Iraq, in Afghanistan etc.. e di questo non si parla mai. Cioè, le azioni di una singola persona sono determinate da dettami di carattere economico e quelle di intere nazioni e di apparati statali no??
Ma stiamo scherzando??
Ecco, iniziamo con il rispondere a questa domanda: perchè mandano i nostri miliari in guerra? In Tv e sui giornali non se ne parla mai (e te credo, chi possiede i giornali è anche chi ha in qualche modo interessi in queste missioni di "pace"). Secondo te Richmond, perchè??
_________________
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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 09-05-2006 20:27  
bah... per quanto i militari in generale possano non piacere, sono certo meglio di quei quattro bastardi frustrati che vanno a menare le mani allo stadio tutte le domeniche. sono proprio gli ultimi a potersi permettere di puntare il dito e giudicare.
_________________
...You could be the next.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 09-05-2006 20:57  
quote:
In data 2006-05-09 20:14, Julian scrive:
Richmond il problema non sta nel "perchè" quei militari fossero andati in guerra. E' quasi scontato che le motivazioni economiche fossero prevalenti (tu ci vai a rischiare la vita se non ti pagano bene?? Io non ci vado manco se mi pagano, figurati te...).
Il problema sta nel perchè quei militari sono in Iraq, in Afghanistan etc.. e di questo non si parla mai. Cioè, le azioni di una singola persona sono determinate da dettami di carattere economico e quelle di intere nazioni e di apparati statali no??
Ma stiamo scherzando??
Ecco, iniziamo con il rispondere a questa domanda: perchè mandano i nostri miliari in guerra? In Tv e sui giornali non se ne parla mai (e te credo, chi possiede i giornali è anche chi ha in qualche modo interessi in queste missioni di "pace"). Secondo te Richmond, perchè??




ma infatti...è proprio li il punto. Tutti sappiamo che chi va in guerra giustamente vuole anche esere pagato.ma perchè? Nell'ottocento non era così. nemmeno ai tempi dell'antica Roma. Perchè all'epoca si andava in guerra per amore dell patria o per sentimenti comuni e collettivi di libertà e ideali politici e tici. ma oggi no.
Bene....allora c'è da chiedersi: è colpa dei carabinieri se oggi questi sentimeni sparicono e lasciano lo spazio solo ai soldi?
Ovviamente NO. come tu dici...il tutto parte dalle stesse istituzioni statali: ci sono dietro interessi econmici. interessi economici internazionali che, purtroppo (come ho detto nel primo post) avvantaggiano tutti noi e quindi non ci sentiamo (un po' ipocritamente) di condannare in pieno.
Lo sviluppo moniale passa anche attraverso queste guerre, questi rigiri economici.
I carabinieri non sono più "infami" di ognuno di noi che tra giovamento dal petrolio che ci arriva proprio da quelle guerre.
Penso che su questo siamo daccordo tutti.
Resta solo il disappunto per il gesto compiuto allo tadio. Sempre più privo di significato, da amara ignoranza acida premeditazione. Un preludio al pregiudizio più totale in un mondo ormai privo i ideali.
lo ripeto: mi ferisc moltissimo dover criticare persone che vedo tutte le domeniche e che pr me spesso sono amici. Ma certe cose non le mando giu e suscitano in me amarezza.
Amarezza cui questo topic, coi suoi mille "perchè" che attorno gli gravitano, è tristemente dedicato.
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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 09-05-2006 22:15  
quote:
In data 2006-05-09 20:57, RICHMOND scrive:

ma infatti...è proprio li il punto. Tutti sappiamo che chi va in guerra giustamente vuole anche esere pagato.ma perchè? Nell'ottocento non era così. nemmeno ai tempi dell'antica Roma. Perchè all'epoca si andava in guerra per amore dell patria o per sentimenti comuni e collettivi di libertà e ideali politici e tici.



da che mondo è mondo in guerra ci si va perché presi a calci in culo dalla necessità o dai potenti. il contadino dell'antica Roma che partiva per la guerra finiva spesso rovinato. ma non aveva altra scelta.
i barbari che invasero l'impero romano e lo distrussero non lo facevano certo per amor di patria, ma per amor di bottino.

però da sempre la guerra ha avuto le sue scuse storiche. una volta si chiamavano Patria e Gloria, adesso si chiamano Antiterrorismo e Democrazia.
_________________
...You could be the next.

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 09-05-2006 23:30  
quote:
In data 2006-05-06 22:54, superman18 scrive:
entro l'anno prossimo forse riuscirò a finire di leggere questi due post!




commentare, spesso, implica la conoscenza dell'argomento. Tu replichi dicendo che non leggerai (che sforzo!)

parafrasando

"Meglio tacere e sembrare stupidi che parlare e togliere ogni dubbio"
_________________

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 10-05-2006 00:24  
quote:
In data 2006-05-09 22:15, liliangish scrive:
quote:
In data 2006-05-09 20:57, RICHMOND scrive:

ma infatti...è proprio li il punto. Tutti sappiamo che chi va in guerra giustamente vuole anche esere pagato.ma perchè? Nell'ottocento non era così. nemmeno ai tempi dell'antica Roma. Perchè all'epoca si andava in guerra per amore dell patria o per sentimenti comuni e collettivi di libertà e ideali politici e tici.



da che mondo è mondo in guerra ci si va perché presi a calci in culo dalla necessità o dai potenti. il contadino dell'antica Roma che partiva per la guerra finiva spesso rovinato. ma non aveva altra scelta.
i barbari che invasero l'impero romano e lo distrussero non lo facevano certo per amor di patria, ma per amor di bottino.

però da sempre la guerra ha avuto le sue scuse storiche. una volta si chiamavano Patria e Gloria, adesso si chiamano Antiterrorismo e Democrazia.




Non mi pare proprio che gli ultimi obiettivi siano quelli da te citati(Antiterrorismo e democrazia), piuttosto direi potere e petrolio.L'antiterrorismo è stato un bell'alibi confezionato su misura per le masse ignoranti.
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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