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Autore Superare il concetto destra-sinistra
ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 23-04-2006 14:19  
Giolitti diceva che bisognava dare salari giusti agli operai altrimenti avrebbero reso male e meno sul lavoro,quindi il presente,ma se il lavoratore ha preoccupazioni di come tirare avanti,non può nemmeno pensare al futuro, tutto è collegato.Non parliamo poi della riforma sulle pensioni,tu sei giovane ma pensa a chi deve prima o poi chiudere la fase lavorativa della propria vita e sa che non avrà una pensione adeguata ed è incerto pure per ciò che riguarda il lavoro dei propri figli.Questo non è guardare avanti?
Proprio perché l'uomo è portato a fare progetti, vorrebbe più certezze.
Approvare leggi contro la droga, quella sulle televisioni, dare un miserevole premio alle famiglie col primo figlio e tanto altro ancora non mi sembra un legiferare in previsione del futuro degli italiani, per quanto mi riguarda non ho mai visto un governo così lontano dalla realtà dei cittadini,volto solamente a far bella figura all'estero,partecipando ad una guerra infame, impiegando fondi che sarebbero potuti servire a qualcosa di più costruttivo.Se le nazioni impiegassero almeno la metà di quello che spendono in armi, occupandosi del terzo mondo, per esempio, la fame sul nostro pianeta sarebbe non dico debellata ma almeno risolta in buona parte.
Per quanto riguarda AN, l'alleanza con Berlusconi, ha fatto si che venisse alla luce il desiderio di prestigio e di potere di questo partito,seguendo il premier anche nelle faccende più assurde.Sono venduti,venduti al miglior offerente, tutto qui.
_________________
E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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JerichoOne

Reg.: 06 Mar 2006
Messaggi: 3171
Da: Frittole (FI)
Inviato: 23-04-2006 16:43  
quote:
In data 2006-04-23 12:27, Futurist scrive:
quote:
In data 2006-04-23 00:22, ginestra scrive:
Lasciando da parte i Don Chisciotte, Bertinotti si batte per salari più aderenti alla realtà economica del paese, per stipendi meno miserevoli, per scuole pubbliche che permettano anche ai più modesti di studiare e via dicendo,non mi pare questa una politica demodé o fuori dalla concretezza.Chi invece continua a blaterare contro la sinistra come uno spettro pronto ad aggredire chiunque è Berlusconi e questo veramente mi pare una farsa di dubbio gusto.
Infine citavo come modello il Parlamento inglese per il semplice fatto che è più ordinato, meno settario negli schieramenti,so bene che i comunisti non sono rappresentati, d'altra parte essi non hanno bisogno di un'etichetta appiccicata addosso per forza, per me sono comunisti tutti coloro che hanno lo sguardo verso il basso, pronti a cogliere i problemi dei più bisognosi e delle fasce meno protette.



E' appunto l'argomento del topic, superare il concetto di destra e di sinistra... tu presupponi erroniamente che Bertinotti, Diliberto e compagni siano gli unici ad interessarsi ai problemi dei meno abbienti... ovviamente non è così. La politica del comunismo è sicuramente più immediata, ma è anche una politica effimera, che non valuta le conseguenze a lungo termine, incapace di fornire una visione d'insieme.
Lo scopo prioritario di ogni partito politico è quello di servire il popolo, cambia il metodo. Il metodo della forza politica Democrazia è Libertà (meglio nota come Margherita) ad esempio è molto più intelligente di quello di rifondazione, dato che i margheritini hanno compreso che la prosperità imprenditoriale è imprescindibile da una politica di assistenza sociale.
Ma la stessa osservazione potrebbe valere per AN.
Il problema è che il comunismo, a differenza di movimenti più liberali, non si interrego affatto sul quali sarà il futuro del popolo. Si interroga solo sul presente del popolo.


Questo è vero, ma una parte propedeutica e imprescindibile delle politiche di liberismo temperato, allo stesso modo dell'assistenza ai bisognosi, è appunto la creazione di disperati e bisognosi.
L epolitiche liberiste favoriscono sì, è vero, la prosperità della classe imprenditoriale, e quindi contestualmente l'impoverimento della restante popolazione (questo è più vero su base mondiale, ma ha anche delle interessanti manifestazioni su base nazionale, dove negli ultimi anni si è invertita la tendenza verso un sempre maggiore benessere delle classi lavoratrici). Solo attraverso questa imprescindibile fase di appropriazione e concentrazione della ricchezza in poche mani è possibile procedere alla creazione di una consistente quantità di poveri, disoccupati, lavoratori poco qualificati e a basso reddito, o i lavoratori precari di oggi, che permetta di procedere alla seconda fase, quella dell'assistenza ai ceti più disagiati, fondamentale soprattutto nella impostazione dei partiti politici di ispirazione cristiana.
La proposta comunista è fondamentalmente quela di saltare la fase dell'accumulazione, almeno nelle sue forme più rapaci, almeno nei beni di maggiore interesse collettivo, e quindi di non procedere alla creazione delle classi povere. In tal modo verrebbe a mancare un principio fondamentale per le politiche di assistenza sociale, e cioè l'esistenza di poveri, nullatenenti o poco più, a cui erogare questi servizi.
E' quindi vero che le politiche di ispirazione comunista da questo punto di vista si rivelano nettamente carenti, in quento non consentono allo Stato di prestare una efficace assistenza sociale, venendo a mancare i soggetti a cui destinare questa assistenza, pertanto su questo punto Futurist ha senza dubbio ragione.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 23-04-2006 17:52  
quote:
In data 2006-04-23 14:19, ginestra scrive:
Giolitti diceva che bisognava dare salari giusti agli operai altrimenti avrebbero reso male e meno sul lavoro,quindi il presente,ma se il lavoratore ha preoccupazioni di come tirare avanti,non può nemmeno pensare al futuro, tutto è collegato.Non parliamo poi della riforma sulle pensioni,tu sei giovane ma pensa a chi deve prima o poi chiudere la fase lavorativa della propria vita e sa che non avrà una pensione adeguata ed è incerto pure per ciò che riguarda il lavoro dei propri figli.Questo non è guardare avanti?
Proprio perché l'uomo è portato a fare progetti, vorrebbe più certezze.
Approvare leggi contro la droga, quella sulle televisioni, dare un miserevole premio alle famiglie col primo figlio e tanto altro ancora non mi sembra un legiferare in previsione del futuro degli italiani, per quanto mi riguarda non ho mai visto un governo così lontano dalla realtà dei cittadini,volto solamente a far bella figura all'estero,partecipando ad una guerra infame, impiegando fondi che sarebbero potuti servire a qualcosa di più costruttivo.Se le nazioni impiegassero almeno la metà di quello che spendono in armi, occupandosi del terzo mondo, per esempio, la fame sul nostro pianeta sarebbe non dico debellata ma almeno risolta in buona parte.
Per quanto riguarda AN, l'alleanza con Berlusconi, ha fatto si che venisse alla luce il desiderio di prestigio e di potere di questo partito,seguendo il premier anche nelle faccende più assurde.Sono venduti,venduti al miglior offerente, tutto qui.




Ma vedi, il futuro dei singoli, del pover'uomo che va in pensione, è legato indissolubilmente al futuro della nazione, dei conti pubblici e della crescita economica.
Parlando di pensioni a me risulta che ad oggi lo stato spenda all'anno 270 miliardi di euro per i fondi pensionistici, pari al 50% e più dell'intera spesa bubblica. Tale quota è in progressivo aumento, per via di una società sempre più vecchia e dei ripetuti aumenti pensionistici, quindi sorge il problema di reperire i fondi. Quindi le opzioni sono essenzialmente 4:
1) Si aumentano le tasse, quindi si riduce il potere di acuisto del cittadino.
2) Si tagliano i finanziamenti ad altri settori, riducendo i servizi al cittadino.
3) Si riduce il numero di pensionati (ritardando l'età pensionabile) facendo lavorare più a lungo il cittadino.
4) Si continua con la vita di sempre finchè i conti pubblici non collassano e le pensioni cessano di essere erogate al cittadino (come accadde in URSS e in ogni altro stato comunista esistito, e come accadrebbe in Italia se Bertinotti avesse carta bianca).

Tra tutte queste possibilità la più razionale è sicuramente la terza (condivisa dalla gran parte di destra e sinistra). Intanto perchè a ben vedere se la vita media si allunga anche la soglia pensionabile dovrebbe dilatarsi, o no?
Poi perchè in Italia si sta entrendo in una situazione che per ogni lavoratore ci sono due pensionati, quindi in media uno solo lavora e paga le tasse per sfamare tre bocche complessivamente. Non ci vuole un genio per capire che la situazione sarebbe nettamente migliore se invece qusto rapporto fosse invertito, come avviene in Inghilterra per esempio.
Inoltre per ogni lavoratore in più che non va in pensione ci sono più imposte versate allo stato, che quindi ha più fondi.
Inoltre c'è anche un motivo strettamente filosofico, ovvero che non ha senso vivere alle spalle di gente che lavora, succhiandogli risorse, quando invece si potrebbe lavorare; mi sembra un furto, un modo per diventare un parassita sociale.

La visione comunista invece si limita ad osservare che, chissà perchè, la pensione va tutelata così com'è, nonostante la società sia cambiata, anche se è impossibile farlo. Non mi sembra affatto intelligente dato che non si supera il problema ma si finge invece che non esista. Ed intanto il problema si ingigantisce, il debito pubblico monta e rimonta, fino al collasso definitivo in cui le pensioni, semplicemente, non verranno più pagate.
Sinceramente tutto questo non mi da alcuna certezza.

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 23-04-2006 20:13  
Ti volevo appunto sulla questione di aumentare l'età pensionabile,ebbene,andare a lavorare "col bastone" diminuisce la qualità del lavoro, uno che sta nella curva discendente del proprio interesse ed entusiasmo nella sua attività, ti pare che possa dare il meglio di se stesso? Credo di no, inoltre toglie lavoro ai giovani, suo malgrado.Per me la terza soluzione pare una porcata, per dirla calderoliamente.

Tu mi dici che lo Stato spende una cifra per i fondi pensionistici, e tutti i soldi che prende dai nostri stipendi, non li contiamo? E tutte le pensioni da nababbo che si beccano i senatori a vita,gli alti ufficiali?
Io darei una 5 soluzione, portiamo gli anziani in un lager e mettiamoli nelle camere a gas, tolti loro, lo Stato andrebbe a gonfie vele.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-04-2006 22:20  
quote:
In data 2006-04-22 19:17, Futurist scrive:

Tra tutti i treni io scelgo il sistema liberale, perchè mi sembra il treno più confortevole e veloce.
Quilty tu devi invece capire che fermare il treno non avrebbe invece nessun senso, provocherebbe solo un disagio. L'unica cosa decente da fare è invece godersi il viaggio, cercare magari di aiutare il treno ad andare ancora più veloce, rimuovere ciò che lo astacola. Ed è per questo che io difendo a spada tratta il sistema liberale.



MA SEI ancora qui con queste sciocchezze degli schiavi?
Il sistema liberista oggi vigente è un sistema fermo ai valori dell' ottocento.
Un sistema che prevede che la gente debba essere spettatrice e non debba interessarsi del proprio futuro, ma lasciare a un'èlite di illuminati il destino dell'umanità.
Sono teorie che non si differenziano per nulla da quelle di LENIN, e i modelli per propagandare un simile sistema di sviluppo infatti,come è stato ampiamente analizzato qui sul forum, corrispondono a campagne di indottrinamento degne della migliore annata della Pravda.

Ma non vorrei che ci fossero fraintendimenti al riguardo:quello che tu stai difendendo non è certo il progresso MA UN SISTEMA DI ILLEGITTIMI PRIVILEGI di una ristrettissima cerchia di benestanti cittadini privati che godono del sostegno dello stato per continuare a prosperare ai danni di tutti gli altri.

Non è certo un caso che questi signori e la loro politica di ultraprotezionismo,di sovversione del libero mercato, di un sistema di dazi e brevetti che limitano la ricerca scientifica abbiano creato un sistema economico che i migliori economisti hanno descritto come un oceano dove qualche centinaio di isolotti si scambiano tra di loro le merci in un ordine di oligopolio che non ha precedenti in tutta la storia.


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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-04-2006 22:21  
Quello che stai difendendo è solamente questo,non il progreso ma un modello di sviluppo stalinista dove tutti devono lavorare affinchè qualcuno continui a prosperare e a pesare sulle loro spalle.

Se così non fosse, il pilastro portante della moderna economia, la società per azioni, non avrebbe ragione di esistere giuridicamente.
In quanto istituzione che ha come scopo ultimo il profitto e non certo il benessere della popolazione,essa si preoccupa di avere il sostegno determinante dello Stato per poter competere sui mercati, socializare i costi e tenersi i profitti.
Confortevole e veloce per chi poi?
Le vittime di un tale sistema sono infatti indegne di considerazione e sono sacrifici utili alla suprema Causa e vengono seppellite nel dimenticatoio al contrario delle vittime utili,quelle causate dal nemico ufficiale ,per le quali invece dovremmo essere chiamati a scandalizzarci attraverso sistematiche campagne di indottrinamento mediatico.

C' è anche da rilevare che in un sistema democratico è la maggioranza che decide del proprio futuro. La partita che si gioca è solo quella del consenso dei governati.
Un sistema che è incapace di avviare una riflessione su se stesso ,che impedisce alle persone di capire il suo funzionamento,che è allergico per propria natura a qualsiasi proposta di economia partecipativa,equa e solidale ha nelle sue caratteristiche i principi del più classico dei totalitarismi.

I temi che sono stati discussi su questo forum, come le vergognose presentazioni e difese di regimi terroristici come lo stato di Israele,ne sono il più lampante esempio.

In tutto questo è sempre più difficile per il sistema economico e i suoi sacerdoti potersi difendere dalla realtà:queste persone sono infatti costrette a mentire , ma le loro menzogne possono essere smascherate da un ragazzino di 16 anni adeguatamente informato.

La maggioranza delle persone ,come dimostrano i casi recenti della Tav e dei termovalorizzatori, o delle scorie di Scanzano, vuole essere padrona del proprio destino in una società civile e veramente democratica dove per democrazia si intenda una partecipazione reale dal basso verso l'alto: l'esatto contrario del liberismo,una variante un pò più democratica dei regimi della vecchia Unione Sovietica.

La maggioranza dei cittadini della democrazia infatti è interessata a difendere i suoi interessi di classe, che variano da uno stato sociale funzionante alla tutela dell'ambiente circostante al rispetto di qualsiasi diritto e minoranza; tutte questioni che non possono certo essere etichettate come di destra o di sinistra. Se qualcuno è intenzionato però a farlo, credo che sia soltanto un modo per cercare di escludere ,senza alcun senso, una parte della popolazione dalle questioni che riguardano la loro vita.


_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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JerichoOne

Reg.: 06 Mar 2006
Messaggi: 3171
Da: Frittole (FI)
Inviato: 24-04-2006 02:20  
quote:
In data 2006-04-23 22:21, Quilty scrive:
Se qualcuno è intenzionato però a farlo, credo che sia soltanto un modo per cercare di escludere ,senza alcun senso, una parte della popolazione dalle questioni che riguardano la loro vita.


Ecco, secondo me è proprio l'opposto...
Da che mondo è mondo ad opporsi al mercato, o almeno alla su versione più liberista, è sempre sta la sinistra, o, a parole, l'estrema destra.
I casi sono quindi due: o tu ti poni l'obiettivo di continuare le solite lotte e cause perse della sinistra, però non chiamandole più di sinistra, per coinvolgere quelli che dicono di essere di destra senza nemmeno sapere di che si tratta, e che hanno paura della parola "sinistra", o vuoi affrontare la questione dal punto di vista dell'estrema destra, che guardacaso ha sempre avuto come slogan quello di superare le vecchie distinzioni destra-sinistra.
In nessuno dei due casi mi sembra una cosa buona , o utile.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 24-04-2006 03:14  
quote:
In data 2006-04-23 22:21, Quilty scrive:
La maggioranza dei cittadini della democrazia infatti è interessata a difendere i suoi interessi di classe, che variano da uno stato sociale funzionante alla tutela dell'ambiente circostante al rispetto di qualsiasi diritto e minoranza; tutte questioni che non possono certo essere etichettate come di destra o di sinistra. Se qualcuno è intenzionato però a farlo, credo che sia soltanto un modo per cercare di escludere ,senza alcun senso, una parte della popolazione dalle questioni che riguardano la loro vita.



Eccidenti Quilty sembra un comizio di Calderoli. Ma continui ad eludere il punto.
Tu parli di borse ed azioni... ebbene la prima borsa valori fu fondata ad Amsterdam nel 1604, in concomitanza con la nascita della logica del profitto nella società. Il primo grande teorico della logica del profitto fu Adam Smith che contribuì a diffondere questa nuova mentalità capitalistica in quello che sarebbe diventato l'Occidente. E non si può fare a meno di osservare che l'uomo occidentale ha fatto più progressi negli ultimi 200 anni che nei precedenti 2000 grazie a questa logica.
Altro che favorire i privilegi e statu quo. La logica capitalistica a difatto sradicato i privilegi aristocratici a cominciare dal diritto di nascita a quello divino. Ha rivoluzionato l'etica, secolarizzato i valori, introdotto i diritti civili ed individuali, creato la democrazia moderna, adottato la scienza a religione, demolito la piramide sociale.
Ma non è neanche questo il punto.
Il vero punto di forza del sistema liberale è che riesce a incanalare le mire individualistiche dei singoli producendo effetti positivi per tutta la collettività.
Ogni individuo della società liberale è la conferma vivente di questo. Prendiamo ad esempio un falegname. Al falegname non interessa chi userà i suoi mobili ne perchè, gli interessa solo portare a casa il pane, per questo lavora, non certo per far piacere a nessuno... eppure se io adesso sono seduto su una comoda sedia è solo perchè esistono i falegnami. Anche se i falegnami fanno le sedie solo per motivi egoistici i fatti dicono che tutta la collettività ne ricava un vantaggio al fondoschiena, o no?
Allo stesso modo si può interpretare ogni individuo facente parte del sistema, compreso il consigliere delegato di una s.p.a., che lavora come chiunque altro per il suo stipendio, ma che difatto rende un servizio a tutti. E quali è questo servizio se il suo lavoro consiste nel moltiplicare il denaro? Bhe, anche un bambino di 16 anni capirebbe che una società con più ricchezza è una società dove il benessere aumenta, o no? Anche perchè all'amministratore delegato non interessa proprio a chi va il frutto del suo lavoro così come avviene per il falegname. La ricchezza aziendale può essere impiegata per una molteplicità di scopi, come aumentare gli stipendi (guardacaso quello che è successo nei paesi più liberali negli ultimi 50 anni ma che non è mai successo a cuba), aumentare gli introiti dello stato (più soldi incassati=più tasse pagate) e quindi i servizi al cittadino, investire per espandere le attività produttive e creare nuovi posti di lavoro, investire nella qualità del lavoro e così via.
Quindi il denaro è da una parte la gratificazione che premia il duro lavoro, dall'altra il motore che aziona l'autoperfezionamento della società.
Ma questa logica funziona solo in uno stato di diritto, in cui ad ogni cittadino è lasciata la possibilità di migliorarsi e di confrontarsi a parigrado, senza privilegi, con gli altri.

I fatti parlano chiaro. Questa logica è stata adottata in modo più ampio negli USA che da uno nazione di bigotti puritani, schiavisti e pistoleri si è trasformata in un faro della civiltà, della democrazia e del benessere; pur con tutte le contraddizioni che una società tanto vasta e variegata inevitabilmente presenta.
E poi mi vieni a dire che il sistema liberale non ottiene risultati!
Preferisco vivere in un posto in cui il divario tra ricchi e poveri aumenta, ma dove dopo 50 anni tutti sono incredibilmente più ricchi, che in un posto dove il divario invece si assottiglia ma dopo 50 anni sono tutti più poveri (il triste destino dei popoli che hanno adottato il comunismo).

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 24-04-2006 03:26  
quote:
In data 2006-04-24 02:20, JerichoOne scrive:
quote:
In data 2006-04-23 22:21, Quilty scrive:
Se qualcuno è intenzionato però a farlo, credo che sia soltanto un modo per cercare di escludere ,senza alcun senso, una parte della popolazione dalle questioni che riguardano la loro vita.


Ecco, secondo me è proprio l'opposto...
Da che mondo è mondo ad opporsi al mercato, o almeno alla su versione più liberista, è sempre sta la sinistra, o, a parole, l'estrema destra.
I casi sono quindi due: o tu ti poni l'obiettivo di continuare le solite lotte e cause perse della sinistra, però non chiamandole più di sinistra, per coinvolgere quelli che dicono di essere di destra senza nemmeno sapere di che si tratta, e che hanno paura della parola "sinistra", o vuoi affrontare la questione dal punto di vista dell'estrema destra, che guardacaso ha sempre avuto come slogan quello di superare le vecchie distinzioni destra-sinistra.
In nessuno dei due casi mi sembra una cosa buona , o utile.



Ma non è neanche questo. Il mercato si combatte dal basso se non va bene. Per esempio se alla gente non piaciono più le automobili a metano la gente cessa di comprarne e quel mercato si cancella automaticamente. Non c'è bisogno di nessun intervento del potere statale e dei partiti.
Qualunque mercato esistente ha dei consumatori e sono questi che hanno il potere, che decidono cosa va prodotto e cosa invece no, che decidono quindi dove i fondi vanno investiti.
L'idea di quilty che i mercati siano diretti dall'alto è semplicemente fuori dal principio stesso di mercato (un po' come dire che la monarchia è presieduta dal presidente della repubblica). L'economia diretta dall'alto è possibile negando i liberi mercati adottando un sistema chiuso controllato totalmente dallo stato.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 24-04-2006 alle 03:27 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 25-04-2006 15:24  
Io sto ancora aspettando la smentita al fatto che il sistema liberale sia un sistema di privilegi dove l'impresa privata gode dell'appoggio determinante dello Stato per rimanere competitiva.
Sto ancora aspettando e riporto il link
http://forumfilmup.leonardo.it/forum/viewtopic.php?topic=50562&forum=21

Fino a prova contraria e in assenza di smentite , ogni considerazione su quella logica che"funziona solo in uno stato di diritto, in cui ad ogni cittadino è lasciata la possibilità di migliorarsi e di confrontarsi a parigrado, senza privilegi, con gli altri.

I fatti parlano chiaro. Questa logica è stata adottata in modo più ampio negli USA"

è priva di qualsiasi fondamento al punto che non sei nemmeno in grado di difendere le invenzioni che vai raccontando.

Ma non c'è da stupirsi più di tanto:è solamente con la menzogna reiterata più volte che si potrebbe negare l'evidenza, cioè che il sistema liberale è un'economia dirigistica dove alcuni forti centri del potere si abbinano all'assistenzialismo statale. E' solo in questo modo che ,ad esempio, il settore agricoltura degli Usa è competitivo,poichè gode dei sussidi pubblici così come il settore alta tecnologia, che gode dei miliardi di dollari versati dal contribuente nelle casse del Pentagono ogni anno.

E' proprio perchè le quote di mercato devono essere protette da una dura concorrenza che i liberali mettono i dazi alle merci e approvano una serie di leggi che abbassino il costo di lavoro delle loro imprese .

Il sistema liberale si differenzia da quello sovietico per il fatto che al posto dello stato si sostituisce una grande impresa privata asisstita dallo stato allo stesso modo. Non è certo un caso che in questo modello di democrazia, dall'alto verso il basso, le campagne di indottrinamento dei centri di potere privati escludano qualsiasi forma di dissenso contraria ai loro interessi,anche se sono in gioco i diritti umani o la tutela dell'ambiente.
Tutti punti che naturalmente hai evaso.


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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 25-04-2006 15:25  


Per considerare gli effetti del sistema liberale,che vede nella figura di Reagan il capostitipe delle applicazioni teoriche della dottrina,occorre dare uno sguardo ai paesi del Sud America e alla "lotta al terrorismo" che lo stesso Reagan applicò durante il suo mandato.

La "lotta al terrorismo" fu il sovvertimento della democrazia in Salvador, in Nicaragua dove gli Usa furono condannati dall'Aja per terrorismo internazionale.
Il sistema liberale prevede che,ad esclusione del diritto divino( a proposito del fatto che la piramide sociale sia stata abolita!) degli investitori, tutti gli altri non ne abbiano alcuno e le vittime siano pedine sacrificabili del sistema di questa economia di mercato.

Per riportarci all'esempio del falegname dello stesso Futurist, nella Nuova Guinea il 60% delle foreste primarie è stato spazzato via a causa delle multinazionali del legno, che pagano gli abitanti locali una cifra pari a 8 euro per un totale di quaranta giorni lavorativi.

I frutti che queste s.p.a. producono si basano sulla devastazione ambientale e sullo stravolgimento dell'ecosistema, causa di un devastante effetto serra che provoca l'innalzamento della temperatura globale, lo scioglimento delle calotte polari e l'innalzamento del livello del mare.

Quando la popolazione di New York si troverà sott'acqua,così come quella di Venezia o dell'Olanda, i dirigenti ormai miliardari di queste aziende saranno a spassarsela in qualche paradiso fiscale creato appositamente per loro.

Un sistema del genere,dove la gente viene esclusa dalla partecipazione su come e cosa produrre,come investire le risorse eccetera , è un sistema che naturalmente non è minimamente disposto a considerare gli effeti devastanti che produce su chi su chi è costretto a subire questo modello di società.

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Le più gravi violazioni dei diritti umani a Cuba avvengono a Guantanamo

[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 25-04-2006 alle 15:25 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 25-04-2006 15:44  
quote:
In data 2006-04-24 02:20, JerichoOne scrive:

Ecco, secondo me è proprio l'opposto...
Da che mondo è mondo ad opporsi al mercato, o almeno alla su versione più liberista, è sempre sta la sinistra, o, a parole, l'estrema destra.
I casi sono quindi due: o tu ti poni l'obiettivo di continuare le solite lotte e cause perse della sinistra, però non chiamandole più di sinistra, per coinvolgere quelli che dicono di essere di destra senza nemmeno sapere di che si tratta, e che hanno paura della parola "sinistra", o vuoi affrontare la questione dal punto di vista dell'estrema destra, che guardacaso ha sempre avuto come slogan quello di superare le vecchie distinzioni destra-sinistra.
In nessuno dei due casi mi sembra una cosa buona , o utile.



Non capisco di cosa tu stia parlando.
Nel mondo ci sono centinaia di organizzazioni che vanno dalla tutela dei diritti umani (a partire da Amnesty) a quella dell'ambiente (WWF ecc.)per finire a qualsasi movimento di opinione, come la difesa delle minoranze dei movimenti gay o femministi ecc.
Sono tutte persone che hanno ormai superato il concetto ottocentesco di destra e di sinistra, e che si riconoscono piuttosto in un valore trasversale che unisce la maggioranza delle persone comuni.

Basti pensare al successo del movimento di Beppe Grillo, il cui Blog è il più visitato di tutta Italia. I gruppi "amici di grillo" hanno finanziato una ricerca contro i termovalorizzatori e stanno raccogliendo enormi successi.
Il tutto fa parte di una democrazia dal basso verso l'alto, dove sono le persone in prima persona a decidere il proprio futuro e come volerlo amministrare.
I social forum sono un altro esempio di tutto questo e le questioni trattate riguardano un modello di sviluppo equo e sostenibile, solidale e partecipativo.
Se poi per qualcuno far parte del WWF significa essere di sinistra, è una teoria che sinceramente non ho mai sentito.

Sempre a proposito di cause perse:
Le economie dirigistiche "comuniste e capitaliste" sono quasi agli sgoccioli e i poteri forti sono veramente spaventati.
In Italia non si riesce più a costruire nulla senza coinvolgere la popolazione locale.
Basti pensare ai clamorosi flop (o successi a seconda dei punti di vista) della TAV e dei termovalorizzatori,delle discariche di scorie radioattive eccetera eccetera, tutti progetti imposti dall'alto verso il basso che si sono scontrati con il principio che è la popolazione locale che alla fine deve decidere il proprio futuro , e non una schiera di politici e di industriali che vorrebbero solamente gonfiare il proprio portafoglio senza considerare gli effetti delle loro decisioni sulla popolazione.

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Le più gravi violazioni dei diritti umani a Cuba avvengono a Guantanamo

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-04-2006 11:22  
Superare la dualità?...dove devo firmare?
In questi mesi di elezioni dove la gente si riscopre politicante ho provato a comunicare questo concetto, per ultimo ieri notte con una dichiarata orgogliosa conoscente di idee comuniste, ma è inutile...mi accorgo che lo scoglio da superare è enorme, mi ha dato tra le righe del fascista.
Al contrario parlo con chi dichiaratamente è di estrema destra e alla fine del discorso vengo etichettato come comunista...effettivamente c'è qualcosa che non và.
La verità è che senza quei 4-5 concetti ideologici affibbiati a questo o quel partito sotto il quale schierarsi la gente è ben poca cosa...come ho già scritto in precedenza, senza le bandiere addosso si è nudi.
La situazione politica italiana è disastrosa, queste elezioni dovrebbero far aprire gli occhi ma sembra si sia accentuata ancor di più la distanza da quella che è la realtà, ossia una politica asservita all'alta finanza e dedita al rastrellamento di capitale da noi povere vacche ormai magre.
Ad ogni elezione per rinverdire le ideologie si crea uno spauracchio, il revisionismo storico, le ondate neofasciste o il comunismo, e su questa base il piccolo cittadino si sente vivo e dà il proprio voto...poi il nulla, in letargo per 5 anni pronto per le successive elezioni tronfio della propria inutilità.
Svegliamoci, che cazzo ce ne frega delle lotte e delle fazioni politiche? Tutto si traduce in un concetto molto semplice:
abbiamo tutti gli stessi interessi.
Si possono sacrificare inutili schieramenti e finte democrazie a favore di questo?

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 26-04-2006 11:40  
Nonostante sia History X a parlare, condivido in pieno il suo pensiero.

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-04-2006 11:46  
Non ci credo, qualcuno ti ha clonato.

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