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Autore I veri padroni della società
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 12:03  
quote:
In data 2006-03-13 20:53, Quilty scrive:
Questo è il problema che ha dovuto affrontare il Nicaragua negli anni ottanta , che mio avviso non può essere risolto e non lo sarà mai. Come sapete , i sandinisti hanno tentato di introdurre un'economia mista: hanno cercato di varare riforme sociali a beneficio della popolazione, ma hanno dovuto anche far appello alla comunità finanziaria per impedire una fuga dei capitali che avrebbe distrutto il paese. Per cui la maggior parte dei fondi pubblici, di quei pochi che vi sono, viene utilizzata sotto forma di bustarelle versate ai capitalisti per indurli a continuare a investire in Nicaragua. Il problma è che i capitalisti preferiscono non investire se non detengono il potere politico: piuttosto mandano in malora la società. Perciò prendono il denaro versato per convincerli e lo depositano in banche svizzere o in banche di Miami,perchè a loro avviso il governo sandinista ha semplicemente sovvertito l'ordine delle priorità. Quei tipi odiano la democrazia quanto la odia il nostro Congresso:vogliono che il sistema politico sia in mano alle élite economiche, quando tornerà ad esserlo allora lo chiameranno "democrazia" e riprenderanno a investire, e finalmente l'economia tornerà a funzionare.




questo è il livello dei temi che riporta Quilty per fare discussioni costruttive

il Nicaragua degli anni 80

ora ci si chiede cosa dovrebbe rappresentare questo esempio per un discorso di carattere generale

NIENTE

poi mi chiedo perchè nessuno (Gatsby) faccia notare a Quilty che ha aperto una decina (o più) di topic tutti sullo stesso argomento
quindi anzichè cercare di discutere ed ampliare il discorso nel tempo è tutto disperso in decine di topic differenti

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 14-03-2006 13:54  
quote:
mettiamo che un paese decide di rompere il filo che lega le scelte di politica economica al capitale privato,a quel punto che succede?


Dipende in quale paese si può verificare.
Consideriamo il fatto che il mondo occidentale non solo è il più sviluppato di tutti ,ma anche il più libero. Quello che offre più possibilità di cambiamento, di espressione eccetera. Se i cittadini di un paese come il Congo decidessero di porre fine al capitalismo probabilmente l'effetto risulterebbe nullo,poichè questo stato verrebbe isolato dai più forti. Ma se il cambiamento si verifica negli Stati Uniti , la più grande potenza del mondo, è molto più probabile un effetto domino.
Per uscire dal sistema feudale e imporre un sistema basato sul capitale fu necessario che le principali potenze imponessero la loro visione; tutti gli altri si sarebbero adeguati in seguito.
La maggior parte della gente ritiene il sistema economico ingiusto;pensa che le imprese dovrebbero dividere i profitti con la comunità intera. Se si pensa che ci sono migliaia di organizzazioni (più avanti ne parleremo) che studiano un modello diverso e alcuni hanno scritto libri su un'economia partecipativa (parecon) che possa sostiuire il capitalismo, l'impresa può solo dipendere da quanto la gente si impegnerà o sarà coinvolta nella discussione.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 14-03-2006 14:05  
quote:
Ma quando mai in migliaia di anni di storia si è assistito ad un sistema economico equo,solidale,senza una classe privilegiata?


Infatti , non si è mai verificato.Ma se guardiamo alla storia dell'umanità possiamo notare qualche differenza tra la nostra posizione oggi e quanti vivevano sotto il faraone o l'imperatore o il signore del feudo. C'è stata uan lenta e costante evoluzione sociale , creata dalla lotta delle organizzazioni popolari per ottenere più diritti strappandoli a un'élite dominante.
Il problema è che non si combatte più con le baionette e il fioretto. Gli arsenali militari sono in grado di far saltare in aria tutto quanto. Non è folle affermare che un sistema basato sull'egemonia di determinati paesi sopra a qualcun altro non potrà sopravivere ancora per molto tempo.
Basta guardare L'Iran di oggi, che si vuole dotare di armi nucleari. il Pakistan che le ha già, l'India pure, la Cina e Israele.
Queste nazioni non staranno a guardare gli Stati uniti mentre mettono le mani su tutte le principali risorse. Ad un certo punto reagiranno. Quindi il problema non è tanto che non si è mai verificato nella storia un mercato equo e solidale; il punto è che se non si verificherà in tempi stretti non ci satrà alcun futuro per la razza umana.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 14-03-2006 14:16  
quote:
C'ha provato Marx a teorizzare un siffato sistema,ma chi ha provato ad applicarlo alla realtà dei fatti ha miseramente fallito.E questo perchè è contrario alla natura umana accontantarsi di essere alla pari degli altri,è contrario alla natura umana condividere il potere o rinunciare ad avere potere sugli altri.Il problema a mio avviso è quindi anche di natura antropologica.


C'è un errore di fondo. Marx non ha mai teorizzato alcun sistema. Egli ha solamente analizzato il capitalismo e ha proposto di fare una bella rivoluzione, di imporre una dittatura dei poveri che avrebbe poi gettato le basi per l'avvento del socialismo.
Ci furono delle persone che presero le sue parole e si spacciarono per rivoluzionari(al contrario erano dei controrivoluzionari) e imposero un sistema totalitario.

Tutto questo non ha mai avuto nulla a che fare con il socialismo.
Ma c'è un errore ancora più evidente: non possiamo confondere la natura umana con le regole sociali in cui siamo immersi.

La nostra società è fatta di leggi che non sono naturali,o trascendentali. Se io ho l'istinto di andare in casa di qualcuno e rubare tutto, non lo faccio perchè c'è una legge che mi punirebbe. E questa legge non ha nulla di naturale, ma è una legge che è inserita in un codice sociale che gli uomini si sono dati per regolare i rapporti tra di loro.
Pertanto qualsiasi legge sociale non ha nulla a che fare con l'istinto naturale della razza, e se la società in cui viviamo ha delle regole che non sono ritenute giuste, queste regole possono essere cambiate in qualsiasi momento.

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nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 14-03-2006 14:29  
Quindi il motivo per cui la gente non paga le tasse e fa l'evasore fiscale è perchè le tasse sono troppo elevate.
Chiaro.. sai quando hai le tasse troppo alte poi non riesci a comprarti il cayenne o il carrera.
allora a me viene in mente che se tutti pagassero le tasse non ci sarebbe molta gente col Cayenne o col Carrera, ma probabilmente ci sarebbe una marea di persone che potrebbe prendere dei mezzi pubblici funzionati puliti e puntuali, e per esempio ci sarebbe meno traffico, meno inquinamento
meno costi per la benzina.
forse..
se tutti pagassero le tasse.

quote:
In data 2006-03-14 11:58, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2006-03-14 11:52, nboidesign scrive:
Scusa ma il concetto che le tasse servono per produrre servizi per tutti i cittadini, quali, sanità , educazione, gestione dell'ambiente, previdenza sociale.
In poche parole le tasse servono per avere una migliore qualità della vita. accessibile a tutti ed in egual misura.
Ecco perchè si pagano le tasse.



esatto
tuttavia quando vedi il 45% dei tuoi ricavi andare via non si sa dove (basta vedere cosa ci viene offerto in cambio dei nostri soldi) allora tutti evadono le tasse

l'Italia ha soltanto questo leggero difetto;
se TUTTI pagassero le tasse non avremmo il debito pubblico che ci ritroviamo e una pressione fiscale che anzichè invogliare a intraprendere ti fa venire il desiderio di andare all'estero



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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 14:38  
quote:
In data 2006-03-14 13:54, Quilty scrive:
Se si pensa che ci sono migliaia di organizzazioni (più avanti ne parleremo) che studiano un modello diverso e alcuni hanno scritto libri su un'economia partecipativa (parecon) che possa sostiuire il capitalismo, l'impresa può solo dipendere da quanto la gente si impegnerà o sarà coinvolta nella discussione.





mi pare che quilty avesse già proposto questo sito :
http://www.zmag.org/Italy/parecon-it.htm


L'Economia Partecipativa (Participatory Economics o, in breve, ParEcon), è una visione sociale ed economica alternativa al capitalismo e, più specificamente, al modello e alla prassi sia dei mercati, sia della pianificazione centralizzata (dello Stato o di uno specifico gruppo sociale).

Questa visione alternativa tenta di realizzare i valori della libertà, della solidarietà, dell'equità (di reddito e di condizioni di lavoro) e della diversità, attraverso un insieme di principi e istituzioni di produzione, consumo e allocazione delle risorse, coerente con i valori enunciati: la pianificazione partecipativa, l'autogestione partecipativa, la proprietà sociale dei mezzi di produzione, le combinazioni bilanciate di mansioni, la remunerazione in base al criterio dell'impegno e del sacrificio.

ParEcon è, dunque, una risorsa per attivisti, studiosi e tutti coloro i quali si impegnano quotidianamente a costruire un mondo possibile, conforme ai valori sopraenunciati



allora qui il problema non è stabilire che il capitalismo è meglio , è giusto
no, niente affatto

bisogna trovare un'alternativa

tuttavia basta leggere cosa sia l' Economia Partecipativa per capire subito che non può esistere

e il motivo, a mio parere molto grave, per cui è tutto sballato non è certo di carattere economico ma di come viene considerato e descritto l'essere vivente UOMO

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 14:40  
quote:
In data 2006-03-14 14:29, nboidesign scrive:
Quindi il motivo per cui la gente non paga le tasse e fa l'evasore fiscale è perchè le tasse sono troppo elevate.
Chiaro.. sai quando hai le tasse troppo alte poi non riesci a comprarti il cayenne o il carrera.
allora a me viene in mente che se tutti pagassero le tasse non ci sarebbe molta gente col Cayenne o col Carrera, ma probabilmente ci sarebbe una marea di persone che potrebbe prendere dei mezzi pubblici funzionati puliti e puntuali, e per esempio ci sarebbe meno traffico, meno inquinamento
meno costi per la benzina.
forse..
se tutti pagassero le tasse.



mi dispiace constatare che hai dato una risposta un po' .... superficiale

se ritieni di voler parlare di Porsche non mi interessa andare oltre nella discussione
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nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 14-03-2006 14:50  
preferisci la ferrari?

scusami per essere meno superficiale al prossimo post parlo di panda..
fa molto più intellettuale di destra che non si prende sul serio.

ah ..
se lei non mi fa parlare me ne vado!
ahah
eh vabbè.
no problema.
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 15:00  
un estratto fra quelli che mi hanno in precedenza colpito di più

http://www.zmag.org/Italy/participatory-eco-intv.htm


Perciò il tuo approccio elimina la specializzazione, cosa che qualuno potrebbe argomentare diminuirebbe l'efficienza?

Non eliminiamo la specializzazione quanto gli specialisti stretti. Prendiamo l'esempio prediletto dell'ospedale. Avremmo ancora chirurghi. Non eliminiamo la chirurgia o le capacità, il sapere ed i talenti specifici necessari per essere buoni chirurghi. È solo che le persone che praticassero la chirurgia farebbero anche altro cosicché la responsabilità complessiva del loro lavoro fosse equa. Ancora più importante, la vecchia segretaria e chiunque altro all'ospedale avrebbe un lavoro che combina una varietà di compiti e responsabilità in un mix equilibrato.

Ma se i chirurghi devono impiegare una parte del loro tempo a fare cose altre dalla chirurgia, come pulire una parte dell'ospedale, non stiamo perdendo capacità?

Sì, se possiamo avere solo lo stesso numero di persone capaci di praticare la chirurgia e sottraiamo loro una parte del tempo in cui ora la praticano. Ma supponiamo di avere più chirurghi. In questo caso non ci sarebbe carenza di chirurghi. O, se è per questo, supponiamo che i chirurghi impieghino parte del tempo che dedicano oggi al golf per svolgere mansioni non chirurgiche così da avere la loro giusta quota di compiti di natura diversa. Di nuovo, non ci sarebbe carenza di chirurghi.

Nella nostra economia ciò che succede è che molte persone non abbiano sviluppato tutte le loro capacità e abilità. Molte persone non hanno elaborato i loro talenti. Ciò che facciamo è intenzionalmente non utilizzare la maggior parte delle capacità delle persone. Per mantenere pochi al vertice, il capitalismo sottoutilizza i talenti di molte altre persone e ne distrugge finanche la creatività. Ciò che l'economia partecipativa fa, invece, è stabilire l'equità e allo stesso tempo diventare più produttiva non sprecando le abilità ed i potenziali delle persone per far sì che solo pochi possano dominare.

Ma come possiamo giungere da qui a lì? Sembra proprio che più lontani di così da ciò che proponi non potremmo essere.

Non posso darti una cartina stradale perché non c'è. La risposta di base, rozza, è che le persone devono unirsi e sviluppare una comprensione delle origini dei problemi della società senza lasciarsi fuorviare da questioni periferiche, cominciare ad organizzarsi in movimenti per affrontare questi problemi, per conquistare riforme e cambiamenti, che sia nel reddito o nel controllo sui lavori, oppure per altri miglioramenti, e continuare a costruire e costruire questi movimenti fino a che non siano diventati così grandi da avanzare richieste strutturali. Possono creare nuove istituzioni mentre procedono, per esempio consigli nei luoghi di lavoro e comunità che comincino a fare il tipo di cose per cui saranno responsabili più in là in un'economia partecipativa. Questo è il modo in cui il cambiamento ha avuto luogo attraverso la storia, che sia stato attorno a questo problema, l'economia, o attorno a questioni di razza, sessualità, ecologia, o che altro: conquistarsi le riforme in maniera parziale, costruire relazioni in parte nuove, ed infine ridefinire le strutture di base. È molto difficile, specialmente all'inizio, ma una volta che il processo abbia raggiunto un certo livello di consapevolezza e coinvolgimento ed una certa dimensione nelle sue organizzazioni ed istituzioni, il progresso è invece rapido.

Nel nuovo approccio partecipativo, ognuno verrebbe pagato allo stesso modo?

Sì. I lavori che faremmo sarebbero un mix di incarichi diversi per ogni persona ma comparabili quanto alla loro esecuzione o onerosità. La mia giornata lavorativa sarebbe come la tua e la nostra come quella di chiunque altro, non nei dettagli, ma nelle richieste complessive e nei compensi. Perciò perché una persona dovrebbe essere pagata più di un'altra? L'unica maniera di guadagnare un po' di più di un altro, o più dell'anno scorso, sarebbe lavorare di più. Si potrebbe fare dello straordinario, o si potrebbe lavorare di meno della media per guadagnare di meno. Ma il punto fondamentale è che le entrate sarebbero agganciate allo sforzo, laddove questo è misurato dal tempo per cui si compie un lavoro che per il resto è altrettanto impegnativo che quello di chiunque altro. Perciò a parte questa differenza tra persone che lavorano di più o di meno, le entrate sarebbero uguali. Compariamo questo sistema a quello in cui un amministratore delegato di un gruppo economico non solo corre meno rischi ed ha compiti meno noiosi e stancanti e che sono intrinsecamente più appaganti, ma guadagna anche 80, 100 o 200 volte i suoi impiegati. Il capitalismo è furto, egoismo, esclusione. L'economia partecipativa è equità, solidarietà, partecipazione.


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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 15:02  
quote:
In data 2006-03-14 14:50, nboidesign scrive:
preferisci la ferrari?

scusami per essere meno superficiale al prossimo post parlo di panda..
fa molto più intellettuale di destra che non si prende sul serio.

ah ..
se lei non mi fa parlare me ne vado!
ahah
eh vabbè.
no problema.


scusa
ma io se pur brevemnete ho posto dei problemi concreti che riguardano la vita lavorativa di molte persone e problemi di carattere generale riguardanti le risorse necessarie per garantire i servizi ai cittadini

tu hai fatto solo delle battute fuori luogo con le solite banalità da quattro soldi prendendo il caso estremo del ricco del quale poco me ne frega

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 15:09  
estraiamo ulteriormente questa frase

quote:
In data 2006-03-14 15:00, Tenenbaum scrive:
Nel nuovo approccio partecipativo, ognuno verrebbe pagato allo stesso modo?

Sì. I lavori che faremmo sarebbero un mix di incarichi diversi per ogni persona ma comparabili quanto alla loro esecuzione o onerosità. La mia giornata lavorativa sarebbe come la tua e la nostra come quella di chiunque altro, non nei dettagli, ma nelle richieste complessive e nei compensi. Perciò perché una persona dovrebbe essere pagata più di un'altra? L'unica maniera di guadagnare un po' di più di un altro, o più dell'anno scorso, sarebbe lavorare di più. Si potrebbe fare dello straordinario, o si potrebbe lavorare di meno della media per guadagnare di meno. Ma il punto fondamentale è che le entrate sarebbero agganciate allo sforzo, laddove questo è misurato dal tempo per cui si compie un lavoro che per il resto è altrettanto impegnativo che quello di chiunque altro. Perciò a parte questa differenza tra persone che lavorano di più o di meno, le entrate sarebbero uguali. Compariamo questo sistema a quello in cui un amministratore delegato di un gruppo economico non solo corre meno rischi ed ha compiti meno noiosi e stancanti e che sono intrinsecamente più appaganti, ma guadagna anche 80, 100 o 200 volte i suoi impiegati. Il capitalismo è furto, egoismo, esclusione. L'economia partecipativa è equità, solidarietà, partecipazione.




allora queste persone che hanno elaborato questa SOCIETA'praticamante pensano di avere a che fare con degli zombi non co degli uomini

notare che altrove ci sono tutti gli approfondimenti sulle varie strutture mediante le quali si regolano la distribuzione dei compiti e lavori


basta andare a lavoro tutti i giorni per capire l'assurdità di quanto riportato

non si riesce a mettere daccordo 3 persone nello stesso ufficcio
ci sono gelosie, cultura differente (sebbene in tale sito si sostenga che tutti possiamo arrivare ad essere perfettamente uguali mediante un adeguato insegnamento omogeneo --- ma questo è razzismo puro verso l'intera umanità ) opinioni diverse su tutto ecc ecc

e si viene a parlare di lavoro mix
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-03-2006 18:32  
penso che a tutti gli intervneti precendeti il post di Hamish risponda in maniera più che esauriente:

quote:
In data 2006-03-13 22:03, Hamish scrive:
Quello che dice Chomsky è talvolta posto a mio avviso un pò iperbolicamente e in maniera troppo enfatica,ma è sostanzialmente vero.
Il problema è che Chomsky non dice niente di nuovo,nel senso che si sa che viviamo in un sistema capitalista.Tutti noi lo sappiamo.

E' inutile illudersi,tutte le scelte di politica economica possibili per un governo devono essere "estratte" da un ventaglio di possibilità diverse tra loro ma con un aspetto in comune:non possono mettere in discussione la centralità del capitale.
Se ciò avvenisse avverrebbe sostanzialmente ciò che prevede Chomsky,ossia un crollo dell'economia che prima o poi riporterebbe allo status quo ante.

E' sbagliato dire che non esistono alternative al capitalismo.Basta a dimostrarlo il fatto che il capitalismo non è l'unica via in economia,non è sempre esistito e non esisterà per sempre.Il capitalismo è la dottrina economica caratterizzante della nostra epoca.Si può ritenerla giusta o sbagliata,ma così è e prima o poi si passerà ad altro.Non sarebbe la prima volta nella storia dell'umanità...

Ora,opporsi alla "dottrina" capitalista va bene,è lecito e sotto molti aspetti condivisibile.Ma porsi unilateralmente al di fuori di un sistema mondiale non so quanto sia conveniente.Per riprendere Chomsky faccio un esempio: mettiamo che un paese decide di rompere il filo che lega le scelte di politica economica al capitale privato,a quel punto che succede?Probabilmente ciò che ha detto Chomsky,ossia :fuga dei capitali,conseguente crollo dell'economia,disoccupazione e miseria dilagante.E a questo punto?Le vie sono due:o si ritorna al sistema capitalista,o si cerca un alternativa.Il problema è che per come va il mondo oggi l'unica seria alternativa è l'isolazionismo più totale,con povertà endemica e,al massimo,un economia di sussistenza.Ciò perchè,se è vero che il potere politico è "influenzato" del potere economico è senz'altro vero che un sistema diverso da quello capitalistico sarebbe visto come la peste,come un virus da eliminare.E quindi si avrebbero boicottaggio dei prodotti,esclusione dal sistema mondiale etc.

L'unica speranza per quello Stato sarebbe che ciò che è avvenuto al suo interno avvenisse più o meno contemporaneamente se non a livello mondiale,quanto meno a livello regionale,altrimenti tale stato sarebbe tagliato fuori.
Una cosa è però certa:quando e se ci sarà un cambiamento del sistema economico questo cambiamento sarà causato da eventi traumatici e sarà causa di eventi traumatici,non c'è dubbio.
Del resto nella storia dell'umanità è sempre stato così c'è da credere che lo sarà ancora di più per il capitalismo visto che oramai è la dottrina economica mondiale.

Detto questo c'è anche da discutere su quale sarebbe poi la reale alternativa al sistema capitalista.Perchè,se si vuole cambiare,bisogna anche tenere ben a mente l'alternativa.
A mio avviso è indubbio che il capitalismo poggi le sue basi sullo "sfruttamento" della forza lavoro.Volendo generalizzare possiamo dire che c'è chi sfrutta (una piccola parte dell'umanità) e chi è sfruttato (la restante grande parte dell'umanità).Ma quando mai in migliaia di anni di storia si è assistito ad un sistema economico equo,solidale,senza una classe privilegiata?C'ha provato Marx a teorizzare un siffato sistema,ma chi ha provato ad applicarlo alla realtà dei fatti ha miseramente fallito.E questo perchè è contrario alla natura umana accontantarsi di essere alla pari degli altri,è contrario alla natura umana condividere il potere o rinunciare ad avere potere sugli altri.Il problema a mio avviso è quindi anche di natura antropologica.

Perfino in un modello di società teoricamente perfetto ci sarebbero prima o poi persone contrarie ad un tale sistema in grado col tempo di far collassare il sistema stesso.

Quindi diventa utopistico cercare di realizzare la società perfetta perchè a mio avviso non sarebbe possibile.Bisogna piuttosto avvicinarsi per approssimazione,ossia cercare il migliore dei modelli possibili ed applicarlo.

Francamente non so quale modello possa corrispondere a siffatte caratteristiche,ma di certo non è quello oggi vigente.

Per cui,cambiamento sì,ma con cognizione di causa.



---
X Tenembaum, onestamente non ho una visione netturbino del forum, nel senso che non penso che uno spazio virtuale abbia grandissimi problemi di psazio, quindi salvo casi di veri e propri doppioni, lascio correre (ogni tanto comunque capita anche che non mi accorga, in tal caso segnalatemi via pvt).

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 18:54  
ma non era una critica a te , ed in fondo neanche a Quilty

il fatto è che scriviamo tante volte la stessa cosa
ma con questa dispersione non arriverà mai un minimo di chiarimento sulle varie posizioni
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MARQUEZ

Reg.: 23 Feb 2006
Messaggi: 2117
Da: Firenze (FI)
Inviato: 14-03-2006 19:39  
evidentemente è il caso di scrivere sempre le stesse cose perché si continua a non voler fare passi avanti. un po' perché si rifiuta di rispondere all'interlocutore tipo berlusconi con la annunziata un po' perché si nega la pura realtà. l'esempio del nicaragua è perfettamente calzante in quanto evidenzia una realtà simile alle molte realtà sudamericane. I popoli dell'america latina vivono in una condizione di semischiavitù a causa delle multinazionali e delle ingerenze degli stati uniti nella loro politica. basti guardare al cile e alla dittatura di pinochet oppure a come il partito repubblicano stia finanziando missioni cia per finanziare i partiti d'opposizione venezuelani senza considerare che d quando è al potere Chavez, pur con i suoi errori, il PIL sta aumentando e circa 800mila poveri hanno superato la soglia della povertà. dunque il governo americanop l'avanguardia del sistema capitalistico non ha a cuore le dinamiche, il benessere del popolo ma si preoccupa soltanto dei propri interessi e che nella sua area non ci sia il pericolo del contagio comunista. e questo mi sembra, anzi è irrazionale e fuori di testa.

la dimostrazione che ho ragione è data anche dal fatto che quasi tutti gli stati del sud america e del centro america abbiano mandato al potere partiti antiamericani socialisti.
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«E' vietato fare la cacca per terra, giusto? Bene, la pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo…».
Piergiorgio Odifreddi

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-03-2006 19:40  
quote:
In data 2006-03-14 19:39, MARQUEZ scrive:
evidentemente è il caso di scrivere sempre le stesse cose perché si continua a non voler fare passi avanti. un po' perché si rifiuta di rispondere all'interlocutore tipo berlusconi con la annunziata un po' perché si nega la pura realtà. l'esempio del nicaragua è perfettamente calzante in quanto evidenzia una realtà simile alle molte realtà sudamericane. I popoli dell'america latina vivono in una condizione di semischiavitù a causa delle multinazionali e delle ingerenze degli stati uniti nella loro politica. basti guardare al cile e alla dittatura di pinochet oppure a come il partito repubblicano stia finanziando missioni cia per finanziare i partiti d'opposizione venezuelani senza considerare che d quando è al potere Chavez, pur con i suoi errori, il PIL sta aumentando e circa 800mila poveri hanno superato la soglia della povertà. dunque il governo americanop l'avanguardia del sistema capitalistico non ha a cuore le dinamiche, il benessere del popolo ma si preoccupa soltanto dei propri interessi e che nella sua area non ci sia il pericolo del contagio comunista. e questo mi sembra, anzi è irrazionale e fuori di testa.

la dimostrazione che ho ragione è data anche dal fatto che quasi tutti gli stati del sud america e del centro america abbiano mandato al potere partiti antiamericani socialisti.


si, bravo
in questo caso però sarebbe il caso di aprire un topic apposito dato che non cewntra niente con quello che è stato scritto
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