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Autore Luce alla storia: CRIMINE PARTIGIANO
Agamennone

Reg.: 19 Nov 2005
Messaggi: 191
Da: Corleone (PA)
Inviato: 04-03-2006 16:57  
Probabilmente, questo nome alla maggior parte delle persone dirà poco o nulla, d'altra parte dopo 50 anni d'indottrinamento catto-comunista non potrebbe essere altrimenti. Il martirio di Norma Cossetto fa parte delle persecuzioni che patirono le popolazioni della Venezia-Giulia, Istria e Dalmazia. Questi italiani, sul finire del secondo conflitto Mondiale, subirono da parte dei comunisti italiani e slavi una feroce pulizia etnica. Questa tragedia che ancora oggi dovrebbe costituire un grave lutto per tutto il Popolo Italiano è stata per mezzo secolo volutamente mistificata e dimenticata. Infatti di tutto ciò non v'è alcuna traccia sui testi scolastici. I nostri ragazzi devono studiare su libri che spesso e volentieri presentano imprecisioni, omissioni e qualche volta anche delle falsità. I comunisti italiani, o come diavolo si fanno chiamare adesso, contano molto su questo tipo d'indottrinamento e sul fluire del tempo, proprio per far cadere questa tragedia ed altre tragedie come questa nel dimenticatoio. Ma veniamo alla vicenda personale di Norma Cossetto.


Nacque nel 1920 in Istria a Visinada. Il padre, Giuseppe Cossetto aderì al fascismo per il suo programma d'italianità. Fu segretario politico e podestà di Visinada, commissario governativo delle casse rurali dell'Istria. Le terre della famiglia Cossetto erano lavorate a mezzadria da contadini che erano trattati più come familiari che da dipendenti. Norma ebbe una sorella di tre anni più giovane di lei, entrambe studiarono in collegio a Gorizia. Una volta superato l'esame di maturità con ottimi voti, s'iscrisse alla facoltà di Lettere all'Università di Padova.
La ragazza era molto studiosa, socievole e generosa e tutto lasciava intravedere una brillante carriera. Il 26 settembre 1943 i partigiani irruppero in casa Cosseto trovandovi la sola Norma. La ragazza venne arrestata e rinchiusa nella ex caserma dei Carabinieri di Visignano. Qualcuno che la conosceva la fece scappare, ma inutilmente. Subito riacciuffata venne condotta prima a Parenzo nella ex caserma della Guardia di Finanza e poi nella scuola di Antignana. In questo luogo Norma subì il martirio: legata nuda ad un tavolo fu violentata a turno da 17 aguzzini.


Dopo che ebbero finito, le pugnalarono i seni, le conficcarono un paletto nella vagina e con i polsi legati con il filo di ferro, ancora agonizzante, venne gettata nella foiba di Villa Surani. Il padre venuto a sapere dell'arresto si recò subito a Santa Domenica. Là i partigiani lo rassicurarono sulla già avvenuta liberazione della figlia. La sera stessa Giuseppe Cossetto cadde vittima insieme ad un suo congiunto, Mario Bellini (invalido di guerra, sposato da un anno ed in attesa di un figlio) del solito vile agguato partigiano. Entrambi vennero "infoibati" a Castellier di Visinada.

Quando i tedeschi rioccuparono la zona, furono informati dei fatti dalla sorella di Norma ed arrestarono alcuni guerriglieri i quali confessarono ciò che era accaduto a Norma, al padre e a Mario Bellini. Il 10 dicembre del 1943 le salme vennero recuperate. Dei 17 partigiani che torturarono Norma Cossetto, 6 furono arrestati ed obbligati dai tedeschi a trascorrere l'ultima notte della loro vita nella camera ardente dove giaceva il corpo straziato dalle sevizie e dall'avanzato stato di putrefazione della giovane ragazza. La mattina seguente i 6 aguzzini furono fucilati. Il martirio di Norma Cossetto rappresenta l'esempio emblematico del caro prezzo pagato dai nostri connazionali Giuliani, Istriani e Dalmati al termine della seconda guerra mondiale quando Badoglio firmando l'armistizio mandò allo sbando l'intera nazione.

Queste popolazioni dovettero subire, più di chiunque altro, le conseguenze di quell'atto irresponsabile e disonorevole che fu l'armistizio dell'8 settembre 1943. L'Italia in quell'occasione perse in un sol colpo: sovranità, stato e onore. I recenti fatti di pulizia etnica perpetrati dai serbi nei confronti degli albanesi nel Kosovo ripropongono pari pari la stessa strategia di allora: uccidere per indurre gli altri alla fuga ed impadronirsi delle loro cose al fine d'impedire in termini numerici l'autodeterminazione. I comunisti italiani, in quell'occasione, non solo si prestarono allo sporco gioco di Tito ma anzi si adoperarono affinché i profughi italiani venissero accolti ad Ancona, Bologna e Venezia alla stregua di criminali fascisti, padroni sfruttatori e rubagalline perché rei di aver abbandonato il "paradiso comunista jugoslavo".

E' necessario che ai posteri venga tramandata la storia "vera" altrimenti vorrebbe dire trucidare una seconda volta tutti quegli italiani che alla stregua di Norma Corsetto subirono quella sorte.

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io so io e voi nun sete un cazzo

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 04-03-2006 17:46  
Che ci siano stati crimini e atrocità anche da parte dei partigiani è cosa nota e essenzialmente vera.Quello che però non bisogna mai dimenticare è che si tratta pur sempre di episodi isolati e che il moviemento partigiano,se visto globalmente,è stato ben altra cosa.Tu dici che l'Italia l'8 settembre perse l'onore.Forse è vero.Però l'Italia quell'onore perduto ha cominciato a riguadagnarlo anche grazie al movimento partigiano che ha coinvolto la popolazione ad ogni livello.Ciò ovviamente non vuole ASSOLUTAMENTE giustificare i crimini commessi dai partigiani che,come ho già detto,ci sono senz'altro stati,ma guardare con un occhio più obiettivo senza cercare di ridurre i partigiani in toto ad una sorta di nuova gestapo.

Per il resto hai ragione,i crimini non andrebbero mai taciuti,da qualsiasi parte esse provengano.Personalemte non giustifico e non comprendo nemmeno quanto accaduto a Piazzale Loreto.
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IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE.

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VictimDown

Reg.: 15 Gen 2005
Messaggi: 3183
Da: Sant'Antonino (TO)
Inviato: 04-03-2006 18:54  
Il fatto di ricordare questi orribili fatti è giusto e doveroso ma, come ha detto il buon Hamish, questi crimini avvengono in ogni guerra e a macchiarsene sono sia chi sta dalla parte della ragione e chi dalla parte del torto.
Tolte le precisazioni bisogna ricordare che comunque il movimento di liberazione partigiano è stato qualcosa di importantissimo per l'Italia e per il suo ritorno alla libertà.
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NO TAV

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Agamennone

Reg.: 19 Nov 2005
Messaggi: 191
Da: Corleone (PA)
Inviato: 04-03-2006 20:14  
Ragazzi, ho ricordato questo crimine perchè mi sembra ci sia una santificazione del comunismo in questi giorni sul forum.
I crimini dell'altra parte sono spesso ricordati, questi no
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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 04-03-2006 20:41  
Se credi che ci sia una santificazione del comunismo critica le posizioni con le quali non sei d'accordo e apporta le tue idee.
Citare un episodio di violenza accaduto durante una guerra è assolutamente insensato e inutile. Non sarebbe certo difficile ribatterti il fatto che i partigiani hanno certamente fatto più del bene che del male per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. E fra l'altro i partigiani nemmeno erano tutti comunisti...
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E' ok per me!

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Agamennone

Reg.: 19 Nov 2005
Messaggi: 191
Da: Corleone (PA)
Inviato: 04-03-2006 22:53  
[quote]In data 2006-03-04 20:41, sloberi scrive:
Se credi che ci sia una santificazione del comunismo critica le posizioni con le quali non sei d'accordo e apporta le tue idee.
Citare un episodio di violenza accaduto durante una guerra è assolutamente insensato e inutile. Non sarebbe certo difficile ribatterti il fatto che i partigiani hanno certamente fatto più del bene che del male per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. E fra l'altro i partigiani nemmeno erano tutti comunisti...

[/quote
QUESTO EPISODIO VA RICORDATO: PORTA RISPETTO PER PERSONE CHE HANNO SUBITO VIOLENZE SIMILI E NON HANNO MAI GLORIA
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io so io e voi nun sete un cazzo

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Turtle

Reg.: 28 Gen 2006
Messaggi: 315
Da: Gavirate (VA)
Inviato: 04-03-2006 23:09  
In verità pare non si sia trattato di un episodio isolato, ma che nei mesi successivi al 25 aprile 1945 vi furono numerose rappresaglie, alcune delle quali si protrassero per anni, spesso ai danni di persone innocenti, con qualche decina di migliaia di morti, tali da far configurare un clima da guerra civile. O almeno questo è ciò che qualche cronista (peraltro di sinistra, ancorchè molto criticato e forse un po' rinnegato) comincia a raccontare.
Personalmente non mi importa né di demonizzare né di santificare il comunismo, né fuori di qui né men che meno qui dentro, e sapere queste cose nulla toglie, ai miei occhi, ai molti meriti dei partigiani nel corso della Liberazione.
Credo però che per correttezza storica, oltre che per onestà intellettuale, a distanza di 60 anni da queste vicende forse possiamo anche provare a guardare il "rovescio della medaglia" senza scandalizzarci.

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"Come sarebbe stato Artù senza Ginevra?"
"Felicemente sposato, suppongo"
LEGGIMI

[ Questo messaggio è stato modificato da: Turtle il 04-03-2006 alle 23:13 ]

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 05-03-2006 11:23  
Ascolta giovane Balilla,
la cosa che più mi preme dirti è che aprire un topic su Norma Cossetto in periodo di campagna elettorale o farlo solo con l'intenzione di dare una risposta ai tanti comunisti che affollano questo forum,non mi sembra corretto.Sfruttare un "brano" di storia,dall'irredentismo nella Venezia Giulia alle Foibesolo per scopo propagandistico è solo infame.Norma Cossetto rimane la vittima di una barbarie compiuta ingiustamente da un gruppo esiguo delle forze di resistenza,in un clima storico assai fluido e complesso.Nel corso del Secondo conflitto Mondiale e anche nel prosieguo,la strada di ritorno alla democrazia fu lastricata di crimini,di vendette di ogni genere e certo i fascisti non possiamo ritenerli latori di un messaggio democratico.Sfruttare il nome di una vittima di guerra è solo operazione di bassa propaganda ideologica.Rifletti anche e soprattutto sul fatto che se le forze di Resistenza non si fossero organizzate in modo capillare tra difficoltà territoriali immani ,oggi tu non staresti in questo forum a scrivere e a cazzeggiare.Il pezzo di storia di cui ti sei fatto portatore sano di una malsana vendetta anticomunista non basta a categorizzare avvenimenti e fatti.Da anarchica vorrei ricordarti l'uccisione di Sacco e Vanzetti,ma io non gioco sporco.

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VictimDown

Reg.: 15 Gen 2005
Messaggi: 3183
Da: Sant'Antonino (TO)
Inviato: 05-03-2006 11:42  
quote:
In data 2006-03-05 11:23, penny68 scrive:
Ascolta giovane Balilla,
la cosa che più mi preme dirti è che aprire un topic su Norma Cossetto in periodo di campagna elettorale o farlo solo con l'intenzione di dare una risposta ai tanti comunisti che affollano questo forum,non mi sembra corretto.Sfruttare un "brano" di storia,dall'irredentismo nella Venezia Giulia alle Foibesolo per scopo propagandistico è solo infame.Norma Cossetto rimane la vittima di una barbarie compiuta ingiustamente da un gruppo esiguo delle forze di resistenza,in un clima storico assai fluido e complesso.Nel corso del Secondo conflitto Mondiale e anche nel prosieguo,la strada di ritorno alla democrazia fu lastricata di crimini,di vendette di ogni genere e certo i fascisti non possiamo ritenerli latori di un messaggio democratico.Sfruttare il nome di una vittima di guerra è solo operazione di bassa propaganda ideologica.Rifletti anche e soprattutto sul fatto che se le forze di Resistenza non si fossero organizzate in modo capillare tra difficoltà territoriali immani ,oggi tu non staresti in questo forum a scrivere e a cazzeggiare.Il pezzo di storia di cui ti sei fatto portatore sano di una malsana vendetta anticomunista non basta a categorizzare avvenimenti e fatti.Da anarchica vorrei ricordarti l'uccisione di Sacco e Vanzetti,ma io non gioco sporco.

Quoto tutto.
Penso che il tuo sia un tentativo di infangare un movimento di liberazione nazionale e tentare di riabilitare i tuoi amici Repubblichini di Salò.
Ribadisco comunque il fatto che questi orribili avvenimenti vanno ricordati ma anche separati dall'intero movimento partigiano. In tutte le guerre come ho già detto avvengono di questi crimini. Secondo te gli americani o l'armata rossa non ha mai commesso crimini durante la seconda guerra mondiale? E i Vietcong durante quella del Vietnam? Ma questo non vuol dire che non fossero dalla parte del giusto e comunque erano pur sempre episodi isolati.
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NO TAV

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 05-03-2006 11:44  
La cosa più importante: non viene spiegato chi era Norma Cossetto.
Pare che questi "partigiani" (chi erano? quali erano i loro nomi? a che brigata appartenevano?) come cani sbavanti siano entrati in casa sua e abbiano fatto ciò che hanno fatto per puro piacere. Così, dal nulla e di punto in bianco.
Ognuno dei fatti successi in quel periodo in Istria, Dalmazia e nella Venezia Giulia ha un prima e un dopo.

Quindi, chi era Norma Cossetto?
Norma Cossetto era un alto gerarca del regime fascista, esponente del GUF (Gioventù Universitaria Fascista) in Istria, figlia di Giuseppe Cossetto che era un ricco possidente, segretario del fascio del Comune di Santa Domenica di Visinada, già podestà di quel Comune ed ex Commissario governativo delle Casse Rurali della Provincia d’Istria tramite le quali centinaia di contadini slavi dell’Istria furono espropriati delle loro terre. Ad assassinarla non furono “partigiani slavi”, ma suoi compaesani “italianissimi” come lo erano quasi tutti a Santa Domenica di Visinada e dintorni, nell’area di Parenzo. Non c’era intenzione di ucciderla da parte dei veri partigiani, tanto è vero che il Circolo “Norma Cossetto”, qualche anno addietro, pubblicò un documento nel quale si afferma che Norma fu invitata a presentarsi al Comando partigiano del luogo, e lei vi si recò di propria volontà, fu interrogata e rilasciata. In seguito però cadde nelle mani di “cani sciolti” che la condussero a Parenzo, da dove fu portata ad Antignana; E qui sarebbe stata violentata e uccisa dai “partigiani” dopo che Norma – a quanto ha raccontato un suo parente residente a Fiume, un Cossetto pure lui: “ si rifiutò di rinnegare la propria militanza fascista e, all’offerta di diventare una dirigente del Movimento di Liberazione, rispose inneggiando al Fascio e a Mussolini. Questo suo inneggiare “scatenò il furore degli inquisitori”, che erano tre o quattro; saranno presi dai fascisti al soldo dei tedeschi alla fine dell’ottobre 1943 e, insieme con altri “slavocomunisti” per lo più innocenti e tutti italiani, in tutto diciassette furono massacrati a raffiche di mitra, senza alcun processo. Tre di loro, al momento del massacro, erano pazzi; erano impazziti dopo essere stati costretti a vegliare per una notte intera il corpo in decomposizione di Norma recuperato con altri dalla foiba di Surani. I corpi dei 17 «partigiani», sia detto pure questo, furono gettati dai fascisti nella stessa foiba. Il corpo della Cossetto, comunque, stando al verbale dei Vigili del Fuoco di Pola che lo estrassero dalla voragine carsica, si presentava “intatto, senza segni di sevizie” e soltanto in seguito, in una serie infinita di ricostruzioni, peraltro contraddittorie, si cominciò a parlare di torture, di seni ed organi genitali straziati, ecc… - Su queste storie ha dedicato un capitolo del suo libro “Operazioni foibe tra storia e mito” la studiosa triestina Claudia Cernigli. Su un solo punto le ricostruzioni sulla morte di Norma scritte da fascisti negli ultimi sessant’anni concordano: nel parlare della “barbarie slavocomunista”; E barbarie fu! Quando la salma della Cossetto fu recuperata, un mese dopo l’infoibamento, l’organo ufficiale del Partito fascista repubblicano della Provincia di Pola, “ Il Corriere Istriano”, annunciò i funerali della ragazza e di altri sette fascisti: “Questa mattina alle 10 avranno luogo i funerali di otto nostri martiri”. Era il 19 dicembre 1943. Due giorni prima il medesimo giornale aveva pubblicato un articolo sul recupero delle salme e, ancor prima, insieme a “Il Piccolo” di Trieste, aveva dato un rilievo enorme agli “atti di barbarie slavocomuniste” tacendo quelle fasciste: i funerali di Norma avvennero in concomitanza con quelli del padre Giuseppe e del cognato Mario Bellini, caduti il 4 ottobre a Castellier di Visinada in uno scontro con i partigiani. La colonna della Milizia fascista alla cui testa marciavano Giuseppe Cossetto e il tenente Bellini stava arrivando da Trieste per una “missione punitiva”. I corpi di Giuseppe Cossetto e Mario Bellini furono poi trovati nella fossa comune di Treghellizza il 16 novembre. Lo storico triestino Roberto Spazzali, nella voluminosa opera storiografica “ Foibe, un dibattito ancora aperto” edito nel 1996 dalla Lega Nazionale di Trieste, dunque da un’associazione patriottica, ha scritto: “L’ampia letteratura di quegli anni e del dopoguerra dedicherà un consistente spazio alla morte e al rinvenimento di Norma Cossetto, intrecciando incontrollate fantasie e presunte testimonianze” fra le quali annovera quelle di Paolo De Franceschi (in “Foibe” – Roma, 1952) e di Antonio Pitamitz (“La verità sulle foibe” in “Storia Illustrata”, giugno 1983). Il Pitamitz, secondo Spazzali, “non si preoccupa di verificare la reale consistenza non solo delle cifre ma anche delle impressionanti descrizioni degli eccidi perpetrati in Istria: una per tutte, la narrazione della morte e del rinvenimento del corpo della studentessa Norma Cossetto, suffragata in questa sede dalla più fantasiosa delle ricostruzioni, respinta e corretta anche da Paolo De Franceschi”, e dire che questo “Paolo De Franceschi” è lo pseudonimo di Luigi Papo de Montona, comandante di un battaglione della Milizia fascista passata al servizio dei tedeschi in Istria, condannato a morte in contumacia (ma vivissimo ancora) da un tribunale di Lubiana per crimini di guerra! Va anche detto che ancora durante l’occupazione tedesca dell’Istria e nella repressione anti-partigiana in quella regione dagli ultimi mesi del 1943 fino al maggio 1945, un reparto fascista di repressione fu intitolato “Norma Cossetto”; era costituito esclusivamente da donne fasciste, gran parte delle quali congiunte di fascisti caduti per la “causa fascista” in Istria: le passò in rivista a Trieste, sul finire della guerra, esattamente il 26 gennaio 1945- come si apprende da “Il Piccolo” di Trieste del 28 di quel mese – Il segretario del fascio repubblicano della RSI, Alessandro Pavolini. Pochi mesi prima i giornali fascisti avevano dato ampio rilievo al matrimonio di Licia Cossetto, sorella di Norma, con il tenente pilota Guido Tarantola ed al loro gesto di devolvere due quote di 300 lire “nelle mani dell’ispettrice dei Gruppi femminili del Fascio repubblicano”. Diciamo allora pane al pane e vino al vino, senza menzogne, falsificazioni e strumentalizzazioni. I “martiri” fascisti restano fascisti e siano ricordati e rispettati come tali; si ricordino pure e siano rispettati i martiri antifascisti massacrati dai fascisti, e si ricordi soprattutto che non tutti gli infoibati fecero quell’orrenda fine “per la sola colpa di essere italiani” come si ripete con ossessione e che gli infoibatori non furono soltanto “slavocomunisti”.



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[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 05-03-2006 alle 20:28 ]

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
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Da: Pankow (es)
Inviato: 05-03-2006 11:53  
quote:
In data 2006-03-04 23:09, Turtle scrive:
In verità pare non si sia trattato di un episodio isolato, ma che nei mesi successivi al 25 aprile 1945 vi furono numerose rappresaglie, alcune delle quali si protrassero per anni, spesso ai danni di persone innocenti,


[ Questo messaggio è stato modificato da: Turtle il 04-03-2006 alle 23:13 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: Turtle il 04-03-2006 alle 23:14 ]



Se si vanno a vedere i nomi di queste vittime e chi erano in vita, si scopre un elenco di fascisti, collaborazionisti nazisti e, soprattutto, la specie peggiore, i delatori, gente che andava in giro a denunciare compaesani, amici e vicini di casa alle SS e ai comandi repubblichini: se uno fa la spia per i nazi-fascisti, chiunque egli sia,uomo, donna, ricco, povero, prete o non prete, è colpevole quanto i nazi-fascisti.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 05-03-2006 alle 11:54 ]

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Turtle

Reg.: 28 Gen 2006
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Da: Gavirate (VA)
Inviato: 05-03-2006 12:25  
quote:
In data 2006-03-05 11:53, honecker scrive:
quote:
In data 2006-03-04 23:09, Turtle scrive:
In verità pare non si sia trattato di un episodio isolato, ma che nei mesi successivi al 25 aprile 1945 vi furono numerose rappresaglie, alcune delle quali si protrassero per anni, spesso ai danni di persone innocenti,


[ Questo messaggio è stato modificato da: Turtle il 04-03-2006 alle 23:13 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: Turtle il 04-03-2006 alle 23:14 ]



Se si vanno a vedere i nomi di queste vittime e chi erano in vita, si scopre un elenco di fascisti, collaborazionisti nazisti e, soprattutto, la specie peggiore, i delatori, gente che andava in giro a denunciare compaesani, amici e vicini di casa alle SS e ai comandi repubblichini: se uno fa la spia per i nazi-fascisti, chiunque egli sia,uomo, donna, ricco, povero, prete o non prete, è colpevole quanto i nazi-fascisti.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 05-03-2006 alle 11:54 ]



Tutti? Ma proprio tutti tutti? E anche fosse, meritavano tutti di essere sommariamente giustiziati?
Ripeto, a me non importa glorificare né demonizzare, mi chiedo però perchè una cosa ritenuta assolutamente "normale", ancorchè deprecabile, in tutte le guerre del mondo, ovverossia la rappresaglia, quando si parla del nostro fulgido passato diventi improvvisamente un tabù ...
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MARQUEZ

Reg.: 23 Feb 2006
Messaggi: 2117
Da: Firenze (FI)
Inviato: 05-03-2006 12:40  
quote:
In data 2006-03-05 11:44, honecker scrive:
La cosa più importante: non viene spiegato chi era Norma Cossetto.
Pare che questi "partigiani" (chi erano? quali erano i loro nomi? a che brigata appartenevano?) come cani sbavanti siano entrati in casa sua e abbiano fatto ciò che hanno fatto per puro piacere. Così, dal nulla e di punto in bianco.
Ognuno dei fatti successi in quel periodo in Istria, Dalmazia e nella Venezia Giulia ha un prima e un dopo.

Quindi, chi era Norma Cossetto?
Norma Cossetto era un alto gerarca del regime fascista, esponente del GUF (Gioventù Universitaria Fascista) in Istria, figlia di Giuseppe Cossetto che era un ricco possidente, segretario del fascio del Comune di Santa Domenica di Visinada, già podestà di quel Comune ed ex Commissario governativo delle Casse Rurali della Provincia d’Istria tramite le quali centinaia di contadini slavi dell’Istria furono espropriati delle loro terre. Ad assassinarla non furono “partigiani slavi”, ma suoi compaesani “italianissimi” come lo erano quasi tutti a Santa Domenica di Visinada e dintorni, nell’area di Parenzo. Non c’era intenzione di ucciderla da parte dei veri partigiani, tanto è vero che il Circolo “Norma Cossetto”, qualche anno addietro, pubblicò un documento nel quale si afferma che Norma fu invitata a presentarsi al Comando partigiano del luogo, e lei vi si recò di propria volontà, fu interrogata e rilasciata. In seguito però cadde nelle mani di “cani sciolti” che la condussero a Parenzo, da dove fu portata ad Antignana; E qui sarebbe stata violentata e uccisa dai “partigiani” dopo che Norma – a quanto ha raccontato un suo parente residente a Fiume, un Cossetto pure lui: “ si rifiutò di rinnegare la propria militanza fascista e, all’offerta di diventare una dirigente del Movimento di Liberazione, rispose inneggiando al Fascio e a Mussolini. Questo suo inneggiare “scatenò il furore degli inquisitori”, che erano tre o quattro; saranno presi dai fascisti al soldo dei tedeschi alla fine dell’ottobre 1943 e, insieme con altri “slavocomunisti” per lo più innocenti e tutti italiani, in tutto diciassette furono massacrati a raffiche di mitra, senza alcun processo. Tre di loro, al momento del massacro, erano pazzi; erano impazziti dopo essere stati costretti a vegliare per una notte intera il corpo in decomposizione di Norma recuperato con altri dalla foiba di Surani. I corpi dei 17 «partigiani», sia detto pure questo, furono gettati dai fascisti nella stessa foiba. Il corpo della Cossetto, comunque, stando al verbale dei Vigili del Fuoco di Pola che lo estrassero dalla voragine carsica, si presentava “intatto, senza segni di sevizie” e soltanto in seguito, in una serie infinita di ricostruzioni, peraltro contraddittorie, si cominciò a parlare di torture, di seni ed organi genitali straziati, ecc… - Su queste storie ha dedicato un capitolo del suo libro “Operazioni foibe tra storia e mito” la studiosa triestina Claudia Cernigli. Su un solo punto le ricostruzioni sulla morte di Norma scritte da fascisti negli ultimi sessant’anni concordano: nel parlare della “barbarie slavocomunista”; E barbarie fu! Quando la salma della Cossetto fu recuperata, un mese dopo l’infoibamento, l’organo ufficiale del Partito fascista repubblicano della Provincia di Pola, “ Il Corriere Istriano”, annunciò i funerali della ragazza e di altri sette fascisti: “Questa mattina alle 10 avranno luogo i funerali di otto nostri martiri”. Era il 19 dicembre 1943. Due giorni prima il medesimo giornale aveva pubblicato un articolo sul recupero delle salme e, ancor prima, insieme a “Il Piccolo” di Trieste, aveva dato un rilievo enorme agli “atti di barbarie slavocomuniste” tacendo quelle fasciste: i funerali di Norma avvennero in concomitanza con quelli del padre Giuseppe e del cognato Mario Bellini, caduti il 4 ottobre a Castellier di Visinada in uno scontro con i partigiani. La colonna della Milizia fascista alla cui testa marciavano Giuseppe Cossetto e il tenente Bellini stava arrivando da Trieste per una “missione punitiva”. I corpi di Giuseppe Cossetto e Mario Bellini furono poi trovati nella fossa comune di Treghellizza il 16 novembre. Lo storico triestino Roberto Spazzali, nella voluminosa opera storiografica “ Foibe, un dibattito ancora aperto” edito nel 1996 dalla Lega Nazionale di Trieste, dunque da un’associazione patriottica, ha scritto: “L’ampia letteratura di quegli anni e del dopoguerra dedicherà un consistente spazio alla morte e al rinvenimento di Norma Cossetto, intrecciando incontrollate fantasie e presunte testimonianze” fra le quali annovera quelle di Paolo De Franceschi (in “Foibe” – Roma, 1952) e di Antonio Pitamitz (“La verità sulle foibe” in “Storia Illustrata”, giugno 1983). Il Pitamitz, secondo Spazzali, “non si preoccupa di verificare la reale consistenza non solo delle cifre ma anche delle impressionanti descrizioni degli eccidi perpetrati in Istria: una per tutte, la narrazione della morte e del rinvenimento del corpo della studentessa Norma Cossetto, suffragata in questa sede dalla più fantasiosa delle ricostruzioni, respinta e corretta anche da Paolo De Franceschi”, e dire che questo “Paolo De Franceschi” è lo pseudonimo di Luigi Papo de Montona, comandante di un battaglione della Milizia fascista passata al servizio dei tedeschi in Istria, condannato a morte in contumacia (ma vivissimo ancora) da un tribunale di Lubiana per crimini di guerra! Va anche detto che ancora durante l’occupazione tedesca dell’Istria e nella repressione anti-partigiana in quella regione dagli ultimi mesi del 1943 fino al maggio 1945, un reparto fascista di repressione fu intitolato “Norma Cossetto”; era costituito esclusivamente da donne fasciste, gran parte delle quali congiunte di fascisti caduti per la “causa fascista” in Istria: le passò in rivista a Trieste, sul finire della guerra, esattamente il 26 gennaio 1945- come si apprende da “Il Piccolo” di Trieste del 28 di quel mese – Il segretario del fascio repubblicano della RSI, Alessandro Tavolini. Pochi mesi prima i giornali fascisti avevano dato ampio rilievo al matrimonio di Licia Cossetto, sorella di Norma, con il tenente pilota Guido Tarantola ed al loro gesto di devolvere due quote di 300 lire “nelle mani dell’ispettrice dei Gruppi femminili del Fascio repubblicano”. Diciamo allora pane al pane e vino al vino, senza menzogne, falsificazioni e strumentalizzazioni. I “martiri” fascisti restano fascisti e siano ricordati e rispettati come tali; si ricordino pure e siano rispettati i martiri antifascisti massacrati dai fascisti, e si ricordi soprattutto che non tutti gli infoibati fecero quell’orrenda fine “per la sola colpa di essere italiani” come si ripete con ossessione e che gli infoibatori non furono soltanto “slavocomunisti”.





esatto, bravissimo henecker.
io vorrei puntare il discorso su una cosa.
nessuno nega che nella guerra ci sia atti di violenza ma come si può stigmatizzare l'operato dei partigiani in Italia?
i partigiani insieme agli americani non hanno forse liberato l'italia dal nazifascismo?eh, agamennone, rispondi?oppure tu vuoi il nazifascismo?
la tua bassissima cultura si nota dal fatto che tu hai aperto il topic in risposta a chi come me in questi giorni ha difeso il comunismo. ma né io né julian, ne victim o chi altro ha mai difeso in questi giorni l'operato dei regimi totalitari comunisti. Io ho èpuntualizzato plurime volte che sono marxista, non filosovietico o quant'altro. le tue sono le classiche tesi del fascistello del sabato sera, che vede nel marxista o nel teorico in generale del socialismo lo stalinista, il persecutore, o colui che manda nei campi di concentramento.
è l'ora di farla finita con questa demagigia anticulturale, gretta ignorante, analfabeta e bifolca.
prima di creare un topic informati.
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NightEagle

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Da: Rimini (RN)
Inviato: 05-03-2006 12:56  
quote:
In data 2006-03-05 11:42, VictimDown scrive:
quote:
In data 2006-03-05 11:23, penny68 scrive:
Ascolta giovane Balilla,
la cosa che più mi preme dirti è che aprire un topic su Norma Cossetto in periodo di campagna elettorale o farlo solo con l'intenzione di dare una risposta ai tanti comunisti che affollano questo forum,non mi sembra corretto.Sfruttare un "brano" di storia,dall'irredentismo nella Venezia Giulia alle Foibesolo per scopo propagandistico è solo infame.Norma Cossetto rimane la vittima di una barbarie compiuta ingiustamente da un gruppo esiguo delle forze di resistenza,in un clima storico assai fluido e complesso.Nel corso del Secondo conflitto Mondiale e anche nel prosieguo,la strada di ritorno alla democrazia fu lastricata di crimini,di vendette di ogni genere e certo i fascisti non possiamo ritenerli latori di un messaggio democratico.Sfruttare il nome di una vittima di guerra è solo operazione di bassa propaganda ideologica.Rifletti anche e soprattutto sul fatto che se le forze di Resistenza non si fossero organizzate in modo capillare tra difficoltà territoriali immani ,oggi tu non staresti in questo forum a scrivere e a cazzeggiare.Il pezzo di storia di cui ti sei fatto portatore sano di una malsana vendetta anticomunista non basta a categorizzare avvenimenti e fatti.Da anarchica vorrei ricordarti l'uccisione di Sacco e Vanzetti,ma io non gioco sporco.

Quoto tutto.
Penso che il tuo sia un tentativo di infangare un movimento di liberazione nazionale e tentare di riabilitare i tuoi amici Repubblichini di Salò.
Ribadisco comunque il fatto che questi orribili avvenimenti vanno ricordati ma anche separati dall'intero movimento partigiano. In tutte le guerre come ho già detto avvengono di questi crimini. Secondo te gli americani o l'armata rossa non ha mai commesso crimini durante la seconda guerra mondiale? E i Vietcong durante quella del Vietnam? Ma questo non vuol dire che non fossero dalla parte del giusto e comunque erano pur sempre episodi isolati.



Quoto tutto anch'io.
La ragione non sta mai da una parte. Gli episodi storici sono stati tanti e riportati a noi nell'ideologia politica che ci e' stata insegnata. Io non ne ho, la mia ideologia e' sicuramente anarchica..Ritengo i fatti delittuosi , comunque tali e censurabili. La lotta per la democrazia non finirà mai...ci sarà sempre da lottare perche' i nostri figli, i nostri cari, abbiano un mondo migliore. Personalmente..ho lottato..e molto.. non sempre ci sono riuscito..per motivi svariati. Parrucconi hanno creduto di "impapocchiarmi".. ma il mio ideale e' sempre stato questo stupido Paese..che amo..

[ Questo messaggio è stato modificato da: NightEagle il 05-03-2006 alle 13:44 ]

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denisuccia

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Inviato: 05-03-2006 13:23  
Ma poi non si capisce come mai, per Agamennone, si debba portare rispetto solo ed esclusivamente verso le persone che dice lui.

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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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