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Autore The day after
stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 17-01-2006 01:57  
Credo sia superfluo aggiungere altro..

dal sito di Repubblica

LONDRA - "Prima della fine di questo secolo, miliardi di noi moriranno e le ultime persone che sopravvivranno si troveranno nell'Artico, dove il clima resterà tollerabile". Il catastrofico annuncio arriva da una fonte autorevole: James Lovelock. Il celebre scienziato inglese, guru dell'ambientalismo, negli anni '70 concepì la teoria di Gaia, il sistema attraverso il quale la Terra si autoregolamenta in modo da continuare a fornire le condizioni adatte alle forme di vita che la abitano.

L'allarme lanciato dallo scienziato sulle pagine del quotidiano The Independent non potrebbe essere più inquietante: anticipando il contenuto del suo nuovo libro, che uscirà nelle librerie britanniche il 2 febbraio con il titolo 'The Revenge Of Gaia' ('La vendetta di Gaia'), Lovelock afferma che ormai è troppo tardi per fermare il surriscaldamento globale e che sugli esseri umani si sta per abbattere una catastrofe di dimensioni peggiori di quanto finora si era previsto.

Il suo approccio olistico allo studio del 'sistema Terra' è del tutto unico: anzichè studiare singoli fattori indicativi dei cambiamenti climatici, Lovelock analizza come l'intero sistema di controllo del nostro pianeta si comporta una volta messo sotto pressione. Grazie a questo approccio, lo scienziato è riuscito ad identificare una miriade di meccanismi di reazione e controreazione che finora sono serviti a mantenere la Terra ad una temperatura più o meno fresca. Ora che il delicato equilibrio di Gaia è stato spezzato, conclude Lovelock, questi stessi meccanismi serviranno invece a rendere la Terra insopportabilmente calda.

Nel suo articolo per l'Independent, lo scienziato si sofferma su due esempi. In primo luogo, i ghiacci dei Poli sono finora serviti a riflettere i raggi solari, deflettendo così il calore. Con il loro scioglimento, la scura superficie degli Oceani aumenterà immagazzinando così più calore.

Il secondo esempio riguarda invece le polveri prodotte dalle industrie, che ricoprono con un sottile velo tutto l'emisfero settentrionale. Queste producono un fenomeno noto come 'oscuramento globale', che mantiene basse le temperature in maniera artificiale, impedendo che tutti i raggi solari raggiungano la superficie del pianeta. Ma con una riduzione dell'attività industriale e della produzione di gas inquinanti questa coltre potrebbe scomparire velocemente, causando un improvviso aumento delle temperature.

Secondo Lovelock è ormai troppo tardi per evitare la catastrofe. Anziché appellarsi ai governi mondiali affinchè si impegnino nella lotta all'effetto serra, lo scienziato consiglia invece di prepararsi al peggio e di cercare modi per assicurare la sopravvivenza della razza umana, prima che essa si trasformi in "una caotica calca governata da signori della guerra".

Tra le più scioccanti proposte contenute nel suo nuovo libro, vi è quella di "una guida per i superstiti dei cambiamenti climatici", per aiutarli a sopravvivere dopo il totale crollo della società umana. Scritta non in forma elettronica, ma "in forma cartacea e con inchiostro durevole", e dovrà contenere tutto il sapere scientifico basilare accumulato in migliaia di anni, come la posizione della Terra nel sistema solare ed il fatto che batteri e virus causano malattie infettive. Insomma un'ultima traccia dopo "la fine del mondo che conosciamo".
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 17-01-2006 11:44  
scusa ma poichè sono sostanzialmente un ecologista direi che si tratta dell'ennesima cazzata da parte di uno scienziato pur autorevole (evidenetamente la demenza senile inizia a produrre i suoi effetti)

non esiste nessuna teoria in grado di spiegare i fenomeni climatici
gli scienziati si arrovellano per cercare di trovare dei modelli scientifici che vengono regolarmente smentiti dai fatti

del resto circa 10 anni fa qui in Sardegna si dibatteva sul problema catastrofico della siccità e del fatto che eravamo destinati ad avere un clima di tipo africano

beh qui da alcuni anni d'inverno sembra di essere in Irlanda
piove anche troppo
non aggiungo altro
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