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FilmUP Forum Index > Cinema > Critica il critico > Ecco un esempio di una brutta recensione   
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Autore Ecco un esempio di una brutta recensione
OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-08-2002 16:32  
Questa che ri porto è una recensione di Francesco Ruggeri pubblicata da "Sentieri selvaggi" sul film "The Believer".
Al di là del fatto che non condivido
il giudizio il pezzo è scritto con una supponenza e una completa indifferenza verso chi la dovrebbe leggere, decisamente irritante.
A voi il giudizio.
"Insinuandosi nelle pieghe ombrose di un cinema di testa più che di cuore, l’esordio alla regia di Bean, premiato peraltro all’ultima edizione del Sundance Festival con il Gran Premio della Giuria, è una di quelle opere che valgono bene il dibattito, nate per essere discusse, ma non necessariamente viste. Spieghiamo subito il perché. Gran parte del cinema medio di questi ultimi anni si divide in due grossi tronconi: quello rappresentato da quelle opere capaci di creare squarci di senso inaspettati, inattesi, improvvisi, e quello che invece si compone di tutti quegli sguardi che piuttosto di mostrare la realtà, vogliono necessariamente spiegarla, assumendo dei toni poco concilianti rispetto alla pluralità ermeneutica che invochiamo qui, ora, come costante necessaria ed obbligata per ogni esercizio critico che si rispetti. Detto questo, consci del fatto che tutto ciò Rossellini e pochi altri lo avevano già capito più di cinquant’anni fa, facciamo rientrare volentieri quest’opera prima all’interno di questo secondo tipo di opere e non tanto per livore intellettuale nei confronti di un film in cui le premesse iniziali vengono rispettate da principio sino alla fine senza nemmeno una-possibilità-una di sbandamento in corsa, quanto per una sorta di sacrosanta ritrosia nel credere ancora ad un cinema incapace di produrre in sé una sia pur minima traccia di stupore per ciò che racconta. Fatto sta che questo “The Believer” non sa nemmeno cosa sia la meraviglia del racconto, lo spaesamento del trovarsi immersi in concatenazioni finzionali di corpi e di vite e soprattutto (almeno in questo caso) quell’effetto di disorientamento che si deve creare nello spettatore, alimentando la propria visione della realtà con una buona dose di “aperture” che non dovrebbero mai mancare. Apertura di nuovi squarci prospettici, apertura di nuovi occhi con cui riallacciarsi alla dinamica pulsionale della visione, e soprattutto apertura del set stesso a deviazioni capaci di contenere al proprio interno più direzioni insieme. Ecco dunque, tornando al discorso di cui prima, quella sensazione di staticità innaturale che si prova nel percorrere gli angusti sentieri dell’opera. Sentieri già abitati, già vissuti, già esplorati, senza che nulla ci si imponga all’occhio quale reale divaricazione possibile rispetto all’assunto programmatico dell’azione. Avremmo voluto trovarci di fronte, così all’improvviso, ad interessanti crocicchi in cui incrociare il nostro sguardo col proprio contrario, oppure renderci conto che quella che si stava affrontando era in realtà una falsa pista, un falso iter da ri-percorrere nuovamente per estrarne delle rinnovate premesse, ma il presupposto stesso dell’opera (quello basato su di un giovane ebreo che si unisce ad un gruppo di estrema destra nel tentativo di continuare i deliranti propositi nazisti degli anni quaranta) ce lo ha impedito, affermandosi sia da subito quale provocazione più scritta a livello di sceneggiatura che realmente filmata, che realmente vissuta. Ma aggiungiamo di più. Ci pare infatti, e ne è testimone il successo che il film sta avendo nel mondo, che il film di Bean sia una di quelle opere che alla fine mettono d’accordo tutti. Ecco dunque il punto che abbiamo accennato all’inizio della nostra analisi. Il cinema deve essere discussione. Deve poter essere partecipato a più livelli (di comprensione e di visione naturalmente)ed è per questo dunque che continuiamo a diffidare di sguardi (e quello di Bean, a quanto pare, è uno di questi) che si impongono sullo spettatore soltanto al livello più epidemico, quello per l’appunto contenutistico, quello che affonda le radici in un‘abitudine alla visione che parte dal testo scritto per restare fisso su quest’ultimo, producendo un annichilimento del senso francamente inaccettabile. La visione a questo punto viene completamente annullata. Andatelo a spiegare ai difensori ad oltranza della Sceneggiatura."

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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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DrCalamaro

Reg.: 14 Giu 2002
Messaggi: 2077
Da: ge (GE)
Inviato: 02-08-2002 17:49  
Il Calamaro preferisce le recensioni di Mallory , non c'ho capito un cazzo , eppure believer l'ho anche visto , non c'ho capito veramente un cazzo , che è roba che si trova su riviste specializzate per tecnici ?
Scusate la rozzezza e la non consueta eleganza , ma si appropinqua il venerdì sera che , anche se estate , ha sempre il suo fascino superficiale .
Salutoni e baci lepegosi .
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La carne è grassa, lo spirito è lieto.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 02-08-2002 18:06  
sì,a dire la verità concordo col camalaro.
Se Das ci può spiegare il suo punto di vista...
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sono un bugiardo e un ipocrita

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MikesAngel
ex "MissRigth"

Reg.: 09 Gen 2002
Messaggi: 7725
Da: Firenze (FI)
Inviato: 02-08-2002 21:13  
Das tu sei meglio assai Miss preferisce DAS
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"... ' fanculo a quelli che credono di capire un film, quando invece si fermano solo ad alcuni aspetti tecnici, credendo di essere dei grandi cineasti..."

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DrFridolin

Reg.: 27 Nov 2001
Messaggi: 387
Da: Quartu (CA)
Inviato: 03-08-2002 11:10  
quote:
In data 2002-08-02 21:13, MissRigth scrive:
Das tu sei meglio assai Miss preferisce DAS




bè certo infatti....DAS lava più bianco perchè più bianco non si può
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"....e nessun sogno è mai interamente un sogno"
Arthur Schnitzler

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-08-2002 09:08  
quote:
In data 2002-08-02 18:06, seanma scrive:
sì,a dire la verità concordo col camalaro.
Se Das ci può spiegare il suo punto di vista...



il mio punto di vista è che a volte si maschera una certa povertà di concetti con parolone e ardite architetture.
_________________
tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-08-2002 09:09  
quote:
In data 2002-08-02 21:13, MissRigth scrive:
Das tu sei meglio assai Miss preferisce DAS



oh Miss...
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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-08-2002 11:51  
quote:
In data 2002-08-02 17:49, DrCalamaro scrive:
Il Calamaro preferisce le recensioni di Mallory , non c'ho capito un cazzo , eppure believer l'ho anche visto , non c'ho capito veramente un cazzo , che è roba che si trova su riviste specializzate per tecnici ?
Scusate la rozzezza e la non consueta eleganza , ma si appropinqua il venerdì sera che , anche se estate , ha sempre il suo fascino superficiale .
Salutoni e baci lepegosi .




...detto così non assume i toni di un complimento...
ma sai anche tu che Mallory non sa giudicare ma solo varare mille interpretazioni...
altrimenti non potrebbe sputare e dovrebbe tacere...

tornando alla recensione...
mio dio...
pare che l'abbiano sottoposto ad una serie di torture per fargli scrivere questa "roba"...
manca di sensibilità artistica,manca di gusto cinematografico,manca di critica...
è solo rabbia compressa in un mucchio di parole pressate ad arte..
non si riesce nemmeno a prendere respiro tra un concetto e l'altro...

io recensisco come i bambini...
ma questo lo ha fatto con l'aridità del negligente disinteresse...

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-08-2002 12:02  
"rabbia compressa" sì, esatto. Io sono del parere che quando si recensisce un film che non ci è piaciuto, non bisogna mai accostarcisi come se fosse un'offesa personale.
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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-08-2002 12:11  
quote:
In data 2002-08-05 12:02, OneDas scrive:
"rabbia compressa" sì, esatto. Io sono del parere che quando si recensisce un film che non ci è piaciuto, non bisogna mai accostarcisi come se fosse un'offesa personale.




esatto one...
mi riferivo proprio a questo...

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-08-2002 12:38  
A volte non mi spiego il motivo di tanto rancoroso livore da parte di alcuni "critici"...
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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-08-2002 17:29  
Semplicissimo: molti critici sono registi mancati, quindi vivono di giorno in giorno un'inevitabile frustrazione... ma sono pochissimi fra loro quelli intelligenti, non animati da pregiudizi e seriamente preparati: mi piacerebbe sapere se i dottori Mereghetti, Morandini, Crespi, Canova, Fofi (quanto lo detesto!) etc. conoscono il significato di "scavalcamento di campo" o le sostanziali differenze fra gli obiettivi, quindi fra grandangolari, medi, lungofuochi, per esempio. E' inutile che con le loro solite arie da saccentoni ci propinino giudizi opinabilissimi e molto spesso non motivati. L'epoca dei critici appassionati e intelligenti alla André Bazin è ormai alle nostre spalle... che rabbia!
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"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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lupin3rd

Reg.: 06 Apr 2001
Messaggi: 1110
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-08-2002 16:23  
Un applausa al mitico, non fosse altro per l'incredibile abilità con cui a reperito "'sta cagata spettacolare".
Ritengo che il "critico" in questione o è Woody Allen in Io & Annie ho quello che ha fumato non era solo tabacco...
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Lupin
(L'uomo che ha lasciato Filmup)
www.filmfilm.it

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Satyajit

Reg.: 30 Ago 2002
Messaggi: 3
Da: Schio (VI)
Inviato: 30-08-2002 14:03  
Restando il fatto che questa recensione è una stronzata, faccio notare che i critici devono avere una conoscenza tecnica se non altro di base (e in essa rientrano ampiamente lo scavalcamento di campo, i diversi tipi di obbiettivi e prospettive...). Smettiamola con la favoletta che i critici sono registi mancati: e comunque il tanto disprezzato Fofi ha collaborato alla produzione di decine di film fra i settanta e gli ottanta, per lo più di tema politico, il che gli ha permesso di poter analizzare le falle di quel consolidato genere nella nostra disastrata penisola.
E poi basta pendere dalle labbra del cinema.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 30-08-2002 14:15  
raga,leggetevi Roger Ebert:semplice e soprattutto uno che scrive "col cuore"!,Taxi driver " su tutti!

http://www.suntimes.com/ebert

_________________
Yep, it's like Chicago in the '20s. You don't like someone, hire a couple of thugs to rub him out."

[ Questo messaggio è stato modificato da: seanma il 30-08-2002 alle 14:17 ]

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