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Attacco U.S.A. all \' Irak
SI ci sarà la guerra 16 48.5%
Si ci sarà la guerra e durante il ramadan 4 12.1%
No nessuna guerra 4 12.1%
non so 5 15.2%
non mi interessa 4 12.1%
Totale 33 100%

Autore Attacco U.S.A. all ' Irak
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 06-09-2002 11:26  
Viva la guerra!


Londra, 10:44
Iraq, Blair: pronti a pagare prezzo di sangue

La Gran Bretagna è pronta a pagare "un prezzo di sangue" per mantenere il suo rapporto speciale con gli Stati Uniti. Lo ha assicurato il premier britannico Tony Blair in un'intervista per un documentario della Bbc rilasciata poche ore prima del suo colloquio odierno con il presidente americano George Bush a Camp David per fare il punto sull'eventualità di un intervento militare contro l'Iraq.
Blair ha sottolineato l'importanza che Washington sappia che avrà Londra al suo fianco in caso di attacco a Baghdad. Gli Stati Uniti "devono sapere: siete pronti a impegnarvi, ci sarete quando si inizia sparare?'", ha affermato il premier britannico. Ma ha aggiunto: "Non sosterrei mai l'America se pensassi che stesse facendo qualcosa di sbagliato". (Red)


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DrCalamaro

Reg.: 14 Giu 2002
Messaggi: 2077
Da: ge (GE)
Inviato: 06-09-2002 12:10  
quote:
In data 2002-09-06 11:26, Quilty scrive:
Viva la guerra!


Londra, 10:44
Iraq, Blair: pronti a pagare prezzo di sangue

La Gran Bretagna è pronta a pagare "un prezzo di sangue" per mantenere il suo rapporto speciale con gli Stati Uniti. Lo ha assicurato il premier britannico Tony Blair in un'intervista per un documentario della Bbc rilasciata poche ore prima del suo colloquio odierno con il presidente americano George Bush a Camp David per fare il punto sull'eventualità di un intervento militare contro l'Iraq.
Blair ha sottolineato l'importanza che Washington sappia che avrà Londra al suo fianco in caso di attacco a Baghdad. Gli Stati Uniti "devono sapere: siete pronti a impegnarvi, ci sarete quando si inizia sparare?'", ha affermato il premier britannico. Ma ha aggiunto: "Non sosterrei mai l'America se pensassi che stesse facendo qualcosa di sbagliato". (Red)




Complimenti al governo inglese . Lo credo che non vogliono entrare in Europa , sono americani . Ma già si sa come si è comportato Blair , il re dei galoppini , laburrista . Patto di sangue , non certo il suo . Bush si commenta da solo . Gli interessi privati , in questa che si preannuncia come l'ennesimo conflitto assurdo , sono veramente evidenti . E basta tirare in ballo false motivazioni a giustificare l'assurdo .
Saddam è un pericoloso dittatore , bene vero , come mai allora non è stato preso da Bush senior già che c'era una diecina di anni fa ? No , si è preferito commettere uno di quei crimini che la storia condannerà come dei più atroci ( atroci perchè commesso dai presunti paladini della libertà della democrazia e dei diritti umani ) ovvero l'embargo . Ma tralasciamo questo che è un punto veramente triste .
Alla fine verranno uccise persone perchè c'è un bel sondaggio che dice che la popolarità dell ex - governatore del texas è in calo . Perchè ci sono biechi interessi petroliferi .
Perchè all' arroganza e al non voler risolvere i problemi non c'è mai fine .
Saddam è stato lasciato lì 10 anni fa , volutamente , ce lo vogliamo dimenticare ?
Non credo ad una parola di giustificazione di questo intervento armato . Manco ad una .
E noi ,come Europa si dai , a 90 vieni Bush fa il cazzo che ti pare , si si si si si si dirà Perluscone . Io sono contro la guerra . SDono contro Saddam , sono contro Bush . Bastardi quelli non muoiono mai , quelli non finiscono su una mina . Blair , vergogna senza fine . Criminale di guerra .
_________________
La carne è grassa, lo spirito è lieto.

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Darlene

Reg.: 30 Nov 2001
Messaggi: 1184
Da: Parma (PR)
Inviato: 06-09-2002 16:30  
Sto giusto in questi giorni preparando un esame di storia contemporanea ed è sconfortante vedere che non c'è mai niente di nuovo sotto il sole.
_________________
-Il sonno della ragione produce mostri-

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 09-09-2002 12:32  

L'operazione trionfo sta per partire.
E via con le bombe intelligenti.
Intanto in uno sconosciuto e misero paese chiamato Afghanistan stanno rientrando-dati ONU- due milioni di profughi.
Se non ci fossero gli USA a salvaguardarci dai pericoli del mondo...eh si!

Nel frattempo si è scoperto che gli Stati Uniti d'America - e con loro un'alleanza politico-militare da loro capeggiata al fine di imporre il loro potere sul mondo, detta NATO (o OTAN) - sono in possesso di armi di distruzione di massa! E abbiamo le prove che vogliano usarle! (Non solo: esistono le prove che le abbiano già usate in più d'un occasione)
Bisognerebbe quindi pianificare un'azione preventiva prima che qualcuno di questi possa decidere di (ri)usarle!

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 13-09-2002 14:15  
Era ora, finalmente sembra che quel convinto pacifista di George Bush sia stato convinto ad attaccare l'Iraq. Ormai Saddam Hussein è diventato un pericolo troppo grande per rischiare di sottovalutarlo. Grazie alle inconfutabili prove forniteci sul suo coinvolgimento nell'attentato alle Torri ora siamo tutti convinti che questo attacco sia necessario. Visto poi che, come si è visto in Afghanistan, le bombe intelligenti colpiscono solo gli obiettivi militari lasciando miracolosamente illesi i civili, soprattutto donne e bambini, nn c'è da preoccuparsi.
E poi sono convinto, come tutti credo, che questa sia l'unica strada per debellare il terrorismo, d'altronde perchè gli iracheni dovrebbero avercela con noi se li liberiamo da Saddam senza fare neanche una vittima?? : : : : : : :
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Profundis - L'anima nera della rete

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 17-09-2002 16:11  
Aggiornamenti.



Aziz: dopo il nostro sì all'Onu
Bush non ha più pretesti
Israele gela tutti: "Non basterà a impedire l'azione militare Usa"


BAGDAD - Il via libera di Bagdad al ritorno degli ispettori internazionali è sincero e priva gli Stati Uniti, secondo il vice premier iracheno Tariq Aziz, di un pretesto per scatenare una guerra contro l'Iraq. "Il pretesto utilizzato per lanciare un'aggressione è stato messo completamente in scacco", ha dichiarato Aziz, confermando che il suo Paese "accetta" il ritorno incondizionato degli ispettori Onu per la verifica del disarmo, così da dimostrare che l'Iraq non possiede un arsenale di armi non convenzionali ed evitare una guerra nella regione. Nella notte il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan aveva reso noto di aver ricevuto da Bagdad una lettera con un sì incondizionato all'ennesima richiesta della comunità internazionale per un ritorno degli ispettori per il disarmo, ma a Bagdad tuttavia la notizia non era ancora stata data, né dalla stampa, né dai rappresentanti del governo.

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Nel discorso trasmesso dall'emittente araba Al Jazeera, Aziz ha affermato che con il sì di Bagdad al ritorno degli ispettori, "sono state eliminate tutte le ragioni per un attacco" contro l'Iraq. Se Gran Bretagna e Stati Uniti hanno espresso qualche dubbio sulla serietà delle intenzioni di Bagdad, ciò dimostra solo gli "intenti davvero negativi" di quei Paesi nei confronti dell'Iraq. "Non è nella natura della dirigenza e del popolo iracheni" ha dichiarato Aziz "abbindolare e usare tattiche. Noi siamo sinceri, franchi e ancora sopportiamo le conseguenze della nostra decisione".

Secondo Aziz, il "traguardo centrale" degli Usa è quello di poter controllare le risorse petrolifere irachene e non ha nulla a che fare con lo scopo dichiarato di privare l'Iraq delle armi di distruzione di massa, che sono già state eliminate assieme agli impianti per produrle. E' per dar corpo alle loro mire, ha continuato Aziz, che gli Usa mirano a sbalzare di sella Saddam Hussein e istituire a Bagdad un governo "mercenario", simile a quello "che hanno creato in Afghanistan".

Le prime reazioni sono improntate a un cauto ottimismo. Il più scettico resta il governo britannico che senza respingere l'offerta dell'Iraq, si allinea alla posizione di Bush. Saddam Hussein, ha spiegato una portavoce del premier Tony Blair, ha alle spalle una storia di "giochetti". L'Iraq deve quindi assicurare che gli ispettori abbiano accesso totale ai siti del Paese "in qualunque momento e in qualunque luogo". Londra è comunque disposta ad "aspettare per vedere cosa c'è sul tavolo".

Sulla stessa linea anche Israele. Il ministro degli Esteri Shimon Peres ha affermato che la disponibilità dell'Iraq a riaccogliere gli ispettori dell'Onu non basterà a impedire un intervento militare americano. "Non posso fare previsioni" ha spiegato Peres in una dichiarazione alla radio di Israele da New York, "ma l'impegno assunto dagli Stati Uniti è ampio, molto chiaro, e quasi non vedo come possano tornare indietro". Il ministro israeliano è scettico sulla possibilità per gli ispettori di individuare tutti i depositi e le fabbriche di armi non convenzionali di Saddam Hussein: "Non ci credo, le ispezioni sono utili quando si tratta con gente onesta, ma i disonesti possono facilmente aggirarle".

Il ministro degli esteri russo Igor Ivanov si è invece rallegrato della decisione irachena di accettare un ritorno senza condizioni degli ispettori Onu per il disarmo. Commentando la lettera consegnata al segretario generale dell'Onu Kofi Annan, Ivanov ha dichiarato: "Grazie ai nostri sforzi congiunti siamo riusciti a evitare la minaccia di una guerra e a tornare all'uso di mezzi politici per risolvere la questione irachena. La cosa più importante" ha aggiunto Ivanov "è che gli ispettori internazionale riprendano il loro lavoro". E positiva è anche la reazione della Francia, che per bocca del ministro degli Esteri, Dominique de Villepin ha epresso la propria soddisfazione per la svolta.

La Cina, uno dei cinque Paesi che siedono in forma permanente nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha accolto favorevolmente la decisione di Bagdad, definendola un "passo positivo". Secondo il governo di Pechino, l'accordo iracheno per il ritorno nel Paese degli ispettori Onu sul disarmo, deve essere considerato un positivo passo in avanti nel quadro delle relazioni Onu.

(17 settembre 2002)


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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Satine

Reg.: 12 Lug 2002
Messaggi: 822
Da: Paris (es)
Inviato: 17-09-2002 16:49  
Io penso una cosa.
Che nonostante tutto quello che GLI ALTRI possono fare...
Bush è un guerrafondaio del ca:::o e farà DI TUTTO per avere un pretesto x fare la guerra. Se non glie lo danno lo creerà lui.
Che gente che tiene le redini del mondo!
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"...but love is not a victory march... it's a cold and it's a broken hallelujah..."

*Satine*

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Darlene

Reg.: 30 Nov 2001
Messaggi: 1184
Da: Parma (PR)
Inviato: 17-09-2002 18:03  
quote:
In data 2002-09-17 16:49, Satine scrive:
Io penso una cosa.
Che nonostante tutto quello che GLI ALTRI possono fare...
Bush è un guerrafondaio del ca:::o e farà DI TUTTO per avere un pretesto x fare la guerra. Se non glie lo danno lo creerà lui.
Che gente che tiene le redini del mondo!



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-Il sonno della ragione produce mostri-

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DrCalamaro

Reg.: 14 Giu 2002
Messaggi: 2077
Da: ge (GE)
Inviato: 17-09-2002 20:11  
Che gli ispettori vadano e controllino . Che non sia sganciata neanche una bomba , anche se oggi le guerre più atroci si combattono con armi invisibili come L' EMBARGO .
L' arroganza di Bush ha toccato veramente l'apogeo nelle sue ultima dichiarazioni sulla presunta utilità dell' ONU . Ha fatto un discorso che mi ha fatto rabbrividire .
Comunque nel nostro piccolo possiamo firmare l' appello di Emergency al governo Italiano su www.informazionecontro.org , mi scuso se nella mia distrazione Quilty o qualcun'altro ha già messo l'iniziativa .

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 17-09-2002 20:12  
Alla notizia del libero accesso degli ispettori in Iraq(e quindi un allontanarsi della guerra, per ora) le borse mondiali crollano assieme al prezzo del petrolio.

Poi non troviamo scise ridicole come la paura che questi detengano armi strane...fare la guerra è un giro d'affari spaventoso!
Ed è l'unica cosa che interessa al petrioliere Bush e alle multinazionali che lo comandano a bacchetta.


_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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DrawdE

Reg.: 20 Lug 2002
Messaggi: 265
Da: Vercelli (VC)
Inviato: 17-09-2002 20:35  
L'America vuol fare la guerra e l'America farà la guerra, fottendosene del parere della sua piccola colonia chiamata Europa...
Che merda...
: :
_________________
"Combattere per la pace è come fare l'amore per la verginità."
John Lennon

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gbgbgb

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 1888
Da: na (NA)
Inviato: 18-09-2002 11:24  
beh io ho votato non so
anche se stavo per votare si.
il fatto è che Gli Americani hanno fatto un gran casino spinti dalle loro mire economiche-espansionistiche-globalizzanti

il tracollo dell'unione sovietica ha fatto credere loro di poter tenere sotto controllo tutto il mondo in virtù di una loro smaccante superiorità militare ed economica e questo li ha spinti a compromessi con i paesi arabi che a lungo andare si sono rivelati dei boomerang.
L'interesse americano a controllare il medio-oriente è chiarissimo già da un ventennio (petrolio-arabia saudita in primis, controllo sull'urss in secundis)
ed ecco che hanno messo mani in pasta dappertutto, afghanistan, talebani, pakistan, iraq, israele etc etc etc

ma plagiare quei popoli non è facile come plagiare gli europei.

Laddove la globalizzazione non fa che arricchire a dismisura chi è già ricco e impoverire non solo chi è povero ma anche chi se la cavava è normale che ci si incazzi a morte e si veda la capitalizzazione-globalizzazione americana come il VERO GRANDE NEMICO
e questi popoli non possono usare armi economiche, non possono usare armi diplomatiche (nessuno li ascolta mai) e quindi non gli restano che armi di morte.

la guerra non risolverà mai un cazzo da quelle parti.
il punto è che non riesco a vedere cosa possa risolverlo.



_________________
Amo Shakespeare,Marilyn,B.Wilder,laLoren,DeSica e MichellePfeiffer...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 19-09-2002 11:01  
L'appello di Emergency.


Iraq, l'appello di Emergency
"Fermate questa guerra"
"Temo che, ormai, sia inevitabile. Stanno già spartendosi il dopo
Eppure, bisogna fare qualcosa: il terrorismo non si batte così"
di DARIO OLIVERO


Tra quindici giorni Gino Strada, chirurgo e fondatore di Emergency, l'associazione che cura i civili vittime di guerra, sarà a Bagdad. Prima di partire ha messo in piedi un'iniziativa: una raccolta di firme sul sito Internet di Emergency contro la guerra che, dice Strada, "viola i principi della nostra costituzione. Sono convinto che siano contrari alla guerra i due terzi, se non i tre quarti degli italiani. Però come facciamo pesare questa opinione? Uno degli strumenti è stato mettere questo appello su Internet".

Come sta andando?
"Il nostro server è saltato sia il primo che il secondo giorno. Adesso ne stiamo usando uno più potente. Nonostante questi intoppi in cinque giorni abbiamo raccolto circa 70 mila firme. I primi firmatari sono i primi cento amici che abbiamo trovato, non abbiamo telefonato volutamente a nessun politico proprio perché fosse l'espressione dei cittadini comuni. Quindi si trovano firme che vanno da Aldo Giovanni e Giacomo a Sergio Cofferati, da Roberto Benigni a Giorgio Bocca da Enzo Biagi a Francesco Totti"

Ci sono due obiezioni classiche a un'iniziativa come questa. La prima è che se l'Onu dovesse decidere per un intervento militare, si firmerebbe un appello che in qualche modo delegittimerebbe le Nazioni Unite. Come risponde?
"Lo spirito dell'Onu era quello di mettersi insieme per evitare che succedessero orrendi macelli come quello della seconda guerra mondiale. C'è da chiedersi quali siano stati, nell'evoluzione dell'Onu, i condizionamenti di paesi e potenze che di fatto hanno deligittimato questo spirito originario. Anche l'Onu è da ripensare, non ci può essere chi ha diritto di veto, non possono essere in cinque a decidere (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza, Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina ndr) mentre i rappresentanti di continenti interi non hanno quasi voce in capitolo".

La seconda obiezione è che c'è una parte non secondaria dell'opinione pubblica disposta ad accettare l'idea di una guerra preventiva, una guerra "giusta" per evitare conseguenze peggiori. Che cosa risponde?
"Il problema è che quando noi diciamo opinione pubblica, intendiamo l'opinione di quattro o cinque paesi che probabilmente insieme rappresentano il 15 per cento della popolazione mondiale".



Ma secondo lei non c'è nessun caso in cui si possa parlare di un intervento militare utile a evitare conseguenze peggiori?
"In modo molto sereno guardiamo le decine di conflitti successivi alla seconda guerra mondiale che hanno insanguinato questo pianeta (oggi ce ne sono circa 35 attivi). Ci sono studi di centri di ricerca svedesi che forniscono dati impressionanti: queste guerre hanno fatto milioni di morti, il 90 per cento erano civili. Non è più la stessa realtà di quando si affrontavano gli eserciti e si scannavano sul campo di battaglia".

Può fare lei un esempio di strumento alternativo alla guerra che funzionerebbe?
"La guerra in Afganistan è costata 600 miliardi di dollari. Quale sarebbe oggi la situazione dell'Afghanistan se anni fa qualcuno avesse deciso di investire quella cifra per fornire acqua, ospedali, scuole. Io credo che la scelta di investire soldi nella guerra così come quella di fornire prima le armi, siano strategie precise. Ormai la politica a livello internazionale non è più dominata da persone che la pensano in modo diverso, ma restano nell'ambito dell'opzione politica. Ormai comandano gruppi che hanno interessi economici grandiosi e che spesso sono vere e proprie bande di criminali. Loro scelgono di arricchirsi e di mantenere i propri privilegi in base ai quali il 20 per cento della popolazione possiede l'80 per cento delle risorse. E questo stato di cose lo mantieni con le armi".

Cosa le fa pensare che il pacifismo abbia qualche possibilità di opporsi alla situazione che ha appena descritto?
"Se non si cambia strada si potrebbe arrivare a quella che Noam Chomsky ha definito il rischio della fine dell'esperimento umano: l'autodistruzione. Senza fare del catastrofismo, è chiaro che questo mondo va nella direzione dell'allargamento del gap tra paesi ricchi e paesi poveri".

Lei sta andando a Bagdad. Ci sarà la guerra in Iraq?
"Sì, ci sarà. Purtroppo tutti i segnali vanno in quella direzione. Si stanno già spartendo il petrolio del dopo Saddam".

Lei ha detto che George Bush e Saddam Hussein sono responsabili e colpevoli allo stesso modo. Un'affermazione pesante. La conferma?
"Io ho detto che il terrorismo non è una cosa che possiamo liquidare con l'attentato alle Torri gemelle di New York. Quello è uno dei modi in cui si è manifestato. Ma si è manifestato anche con le armi chimiche, le atomiche sulla testa dei civili, gli embarghi che non permettono di portare medicine, i bombardamenti sulle comunità agricole del Nicaragua, il Cile, i kamikaze palestinesi e i carri armati israeliani. Tutto questo è terrorismo. Il terrorismo è il modo di fare la guerra oggi. In questo Bush e Saddam sono uguali".

Nel suo lavoro di medico al fronte non le è mai venuto il dubbio che la guerra sia una pulsione umana incancellabile e che tutto quello che fa sia vano?
"Nei nostri ospedali, che pure sono al fronte, non arrivano solo i combattenti: l'85 per cento dei feriti sono civili. Questi qui non hanno nessuna pulsione, il 30 per cento sono bambini. Deve passare il messaggio che la guerra non funziona. Chi prenderebbe un farmaco che avesse come indicazione che non funziona? E in più ha degli effetti collaterali devastanti?"

Com'è la situazione oggi in Afghanistan?
"A Kabul c'è il grande circo. Affittare una villetta costa 5 mila dollari al mese, roba da Central Park. Sono i soldi degli aiuti che le organizzazioni pagano e che vanno a ingrassare una piccola aristocrazia. Su un milione di abitanti, si è creata ricchezza e lavoro per circa tremila persone. Nel resto del Paese non è cambiato niente, le condizioni di vita sono le stesse, i signori della guerra non solo sono lì, ma si stanno arricchendo perché hanno gli appalti della costruzione delle infrastrutture militari americane".

Ma in Afghanistan la situazione politica è cambiata, è caduto un regime.
"I mutamenti di regime, i cambiamenti di dittatori sono effetti collaterali della guerra che non spostano niente della condizione di vita della popolazione. Ad ogni nuova guerra cambiano i vincitori, cambia il potere, ma i meccanismi sono gli stessi. E ogni volta per i civili sono nuove miserie, nuovi lutti".

Continuerà a fare il chirurgo o ha altri progetti per portare avanti le sue idee?
"Se mi sta chiedendo se entrerò in politica, la risposta è no. Continuerò a fare il chirurgo e a cercare di promuovere una cultura di pace".


La Repubblica
(19 settembre 2002)

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 19-09-2002 15:02  
la guerra ci sarà...
Avete letto le ultime dichiarazioni di Bush?

l'unica speranza ormai sono Francia e Germania...visto che anche il nostro premiere fra strette di mano e sorrisi (che sembravano far presupporre non stesse capendo una parola di ciò che veniva detto) ha dichiarato di voler dare "pieno appoggio agli Stati uniti" e di voler sottoscrivere qualunque azione decisa dal presidente e dai suoi collaboratori...che ne so...potrebbero annettersi il Sudamerica...!
_________________
"be bold and mighty forces will come to your aid" (goethe)

[ Questo messaggio è stato modificato da: missGordon il 19-09-2002 alle 15:04 ]

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Asocial

Reg.: 12 Ott 2001
Messaggi: 1135
Da: Brescia (BS)
Inviato: 19-09-2002 17:15  
Tanto hanno gia' deciso ..... per cui !
Siamo tutti molto indignati ..... ma non possiamo fare nulla .... !!!!!
E forse e' solo questo che ci secca : La nostra totale impotenza .......


:
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Asocial
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1)" Era un pezzo della gran nona del Ludovico Van "
2) " Certe persone sono vive , solo perche' l'omicidio e' illegale "

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