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Autore I nodi vengono al pettine?
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 11-06-2005 10:15  
New York. L’Arabia Saudita non è uno Stato, è un’organizzazione terroristica. Al Senato americano è stata presentata una proposta di legge che in realtà è un atto d’accusa contro i seguaci della setta fondamentalista wahabita al potere a Riad. Il primo firmatario del testo è il senatore repubblicano, moderato, Arlen Specter, seguito da un gruppo di colleghi Democratici. Il “Saudi Arabia Accountability Act of 2005” ingiunge i reali sauditi ad adempiere alla risoluzione 1373 dell’Onu, quella che vieta agli Stati membri di sostenere, finanziare, aiutare e dare rifugio ai terroristi. L’obiettivo della legge è contenuto nelle poche righe di sintesi: “Per fermare il sostegno saudita alle istituzioni che finanziano, addestrano, incitano, incoraggiano o in qualsiasi altro modo aiutano o favoriscono il terrorismo. E per ottenere la piena cooperazione dei sauditi nelle indagini sugli attentati terroristici”.

Ad aprile il testo è stato presentato anche alla Camera e certamente ora provocherà ulteriori tensioni tra la Casa Bianca e la casa dei Saud. L’America dipende dal petrolio saudita, così Bush è costretto a piegare la sua visione democratica del Medio Oriente alla realpolitik energetica. L’ambiguità è palese: a parte qualche saltuario rimbrotto, la politica di Washington nei confronti di riad è rimasta simile a quella precedente l’undici settembre, tanto che solo qualche settimana fa Bush ha ricevuto nel suo ranch in Texas il principe reggente. Eppure ogni giorno, anche con il sostegno dell’Amministrazione, escono rapporti, documenti, notizie e libri che domostrano il coinvolgimento saudita nella diffusione del fondamentalismo islamico e quindi del terrorismo. L’ultima accusa è del Dipartimento di Stato. La settimana scorsa, la diplomazia americana ha definito l’Arabia Saudita il peggiore violatore delle leggi contro la schiavitù. Nel corso degli ultimi tre anni tutti i principali centri studi americani hanno denunciato la connessione dei sauditi col terrorismo. A gennaio, una commissione imposta dal Congresso e guidata da Freedom House ha svelato come le moschee americane finanziate dai sauditi siano centri di indottrinamento all’odio. Il Washington Post, il mese scorso, ha pubblicato un’inchiesta secondo cui la stragrande maggioranza dei terroristi in Iraq è di nazionalità saudita. I mullah del Regno continuano a benedire le carneficine degli occidentali, ma anche degli iracheni sciiti, considerati apostati quindi peccatori da eliminare ancor più degli infedeli.

Il Saudi Arabia Accountability Act raccoglie questi dati e ribadisce come Riad continui a essere la fonte principale del sostegno ad Al Qaida e, soprattutto, come i sauditi si siano sempre rifiutati di prendere provvedimenti seri. Nessuno degli acclarati finanziatori del terrorismo, per esempio, è stato mai arrestato o processato. I sauditi negano ogni complicità, attraverso una straordinaria campagna di lobbying e di relazioni pubbliche scatenata grazie ai petrodollari. Ogni giorno, però, la consapevolezza americana cresce. Sul New York Sun di ieri, un informatissimo articolo ha raccontato del “grande complotto saudita” in corso in Siria. I sauditi dicono agli americani che li aiuteranno a far cadere Assad, ma contemporaneamente spiegano ai fondamentalisti che così si libereranno del regime pseudo-sciita degli alawiti per installare a Damasco un governo sunnita senza un Al Sistani che provi a moderarlo. L’obiettivo finale è quello di dimostrare a Bush che l’idea della democrazia in medio oriente è sbagliata e pericolosa, cioè di convincere Washington che si stava meglio quando si stava peggio.
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 19-06-2005 15:29  
No, i nodi non vengono al pettine finchè dura questo sistema.
Se l'Arabia Saudita è la fonte vitale dell'economia statunitense, i diritti umani potranno essere messi tranquillamente da parte, o meglio varranno solo per alcuni stati del Medio Oriente laddove c'è bisogno di convincere la gente della bontà dei progetti dei governanti per instaurare la presunta democrazia.

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josebono

Reg.: 14 Gen 2005
Messaggi: 1606
Da: partinico (PA)
Inviato: 30-06-2005 08:49  
è così, per gli USA (e getta) una nazione è Democràtica o meno a loro convenienza.

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