sloberi
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Da: San Polo d'Enza (RE)
|  Inviato: 11-06-2005 14:03 |
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quote:
In data 2005-04-30 12:44, sloberi scrive:
La questione è molto semplice. Tutti sanno chi sono i colpevoli (i fascisti Freda e Ventura) ma sono stati assolti.
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Ed infatti ecco le motivazioni della Cassazione. CVD.
ROMA - La strage di piazza Fontana ha ancora una ''genesi oscura'' sebbene sia parte di un ''programma eversivo ben sedimentato'' con la responsabilita' di Franco Freda e Giovanni Ventura : ed e' pienamente da condividere la mancanza di prove certe, ''oltre ogni ragionevole dubbio'', nei confronti degli ordinovisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni. Lo sottolinea - in sintesi - la seconda sezione penale della Cassazione nelle motivazioni appena depositate della sentenza a numero 21998 che in 73 pagine spiega perche' la Suprema Corte lo scorso 3 maggio ha deciso di confermare la sentenza assolutoria emessa, il 12 marzo 2004, dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano che aveva annullato la condanna all'ergastolo per i tre neofascisti.
In sostanza, per la Cassazione, il verdetto di secondo grado dei giudici milanesi e' ''ben motivato'', e' ''logico'' e ''coerente'': e il principale teste dell'accusa, Carlo Vigilio, e' ''inattendibile''. Mai nelle 73 pagine della sentenza della Cassazione si ricordano i 18 morti e gli 85 feriti provocati all'ordigno esplosivo collocato nella Banca dell'Agricoltura di piazza Fontana: l'episodio e' ricordato unicamente con la parola ''strage''. Al termine della sentenza la Cassazione - dopo le polemiche sulla condanna al ''pagamento delle spese processuali'' a carico delle parti civili rappresentate dai parenti delle vittime, dal comune di Milano e dalle province di Lodi e Milano, oltre a Palazzo Chigi e il Viminale - ha sentito la necessita' di ricordare che la condanna al pagamento delle spese e' prevista ''ex lege, a norma dell'art. 616 del Codice di procedura penale''.
Per la Cassazione ''la responsabilita' della strage di piazza Fontana e' di Freda e Ventura, anche se assolti nei procedimenti a suo tempo celebratisi ; tuttavia non sarebbe dimostrata la collaborazione del gruppo ordinovista di Mestre e Venezia, cui appartenevano Maggi e Zorzi''. ''Quanto in contrario emergerebbe - sintetizza Piazza Cavour riassumendo un verdetto di secondo grado - dalle dichiarazioni dei principali collaboratori, interni a Ordine Nuovo, Carlo Digilio e Martino Siciliano, non sarebbe sufficiente a dimostrare un rapporto organico e qualificato con il gruppo padovano, per la scarsa attendibilita' di Digilio mentre, pur essendo attendibili le dichiarazioni di Siciliano, il suo narrato non riguarderebbe in modo specifico la strage''.
Gli 'ermellini' respingono i ricorsi contro le assoluzioni dei neofascisti presentati dalla Procura di Milano e dalle parti civili sottolineando che essi contengono ''margini di notevole suggestione'' che non sono pero' sufficienti per intaccare la sentenza di appello che non si e' ''affatto limitata ad una apodittica frantumazione dell'impianto accusatorio''. Al contrario, secondo la Cassazione, la sentenza assolutoria si e' ''meticolosamente concentrata nel rivalutare l'intera gamma degli elementi posti a base del giudizio rassegnato dai primi giudici''. Insomma, la sentenza di merito non compie alcun ''travisamento'' dei fatti ed e' priva di ''lacune''.
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