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Autore La giustizia negli Usa non esiste
Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 00:51  
Oggi a Roma la macchina «Calipari, soldati americani innocenti» Una fonte del Pentagono anticipa le conclusioni dell’esercito americano. «Ma l’Italia non le accetta» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Un particolare dell'auto di Calipari (Ansa/Tg3)
ROMA - Gli Stati Uniti spiazzano il governo italiano e rendono ufficiale l’esito dell’indagine amministrativa sulla morte di Nicola Calipari: i militari americani non sono colpevoli perché hanno seguito le consegne. La dichiarazione arriva direttamente dal Pentagono. E’ un ufficiale in servizio al comando centrale di Tampa, in Florida, a comunicare l’esito ai giornalisti. «L’inchiesta - afferma - ha stabilito che i soldati che hanno ucciso il funzionario del Sismi e ferito la giornalista Giuliana Sgrena il 4 marzo a Bagdad non vanno considerati responsabili dell’accaduto, ma l’Italia non ha accettato queste conclusioni. Gli Stati Uniti sono pronti a diffondere il rapporto, ma l’Italia vuole ancora chiarire alcuni punti. Le posizioni di Usa ed Italia divergono in merito alla velocità alla quale procedeva il veicolo su cui viaggiavano i due italiani e al contenuto delle comunicazioni intercorse tra funzionari italiani e americani prima del tragico episodio». Comunicazioni che lo stesso ufficiale ha definito «molto scarse».

E’ lo strappo definitivo, la mossa che anticipa ogni possibile decisione di Palazzo Chigi. Oggi era prevista una riunione presieduta dal sottosegretario Gianni Letta alla quale avrebbe dovuto partecipare anche l’ambasciatore Mel Sembler, proprio per trovare una via d’uscita alla situazione che si è creata dopo il rifiuto dei due delegati italiani - l’ambasciatore Ragaglini e il generale Campregher - a firmare la relazione finale. Adesso tutto torna in discussione. Sinora il governo è rimasto in silenzio, ma le indiscrezioni filtrate hanno assicurato che l’assoluzione dei militari americani veniva ritenuta inaccettabile. Non a caso si stava esaminando l’ipotesi di presentare una controrelazione che mettesse in evidenza le contraddizioni tra le due diverse versioni.
Il maggiore del Sismi che guidava l’auto ha sempre dichiarato di viaggiare a bassa velocità, tra i 40 e 50 chilometri all’ora. «Quando sono giunto a metà della curva - ha spiegato - si è accesa una forte luce, come un faro, in posizione sopraelevata sopra la mia auto... Ho immediatamente frenato arrestando il mezzo nello spazio di uno, due metri... In quel momento, mentre frenavo ho udito l’esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco e percepito i colpi che attingevano il mezzo sul lato destro notando dei colpi traccianti che mi passavano davanti al petto e sopra le gambe». Le sue parole sono state confermate da Giuliana Sgrena. Opposta la versione dei soldati della pattuglia. «L’auto civile viaggiava ad alta velocità verso il posto di blocco fisso. L’auto è stata lampeggiata con luci bianche abbaglianti e con segnali a mano e a braccio a una distanza di 100 metri e l’auto ha continuato ad avvicinarsi. Quindi l’unità ha sparato colpi di avvertimento per terra ad ovest del veicolo a una distanza di 70 metri. L’auto non si è fermata. L’unità ha ingaggiato l’auto a circa 50 metri e si è fermata».

Il rapporto finale fa propria questa ricostruzione. Passa così la linea del Pentagono che sin dall’inizio aveva escluso la possibilità di contestare anche un semplice errore ai soldati della riserva impiegati al check point. Di fronte ad un possibile atteggiamento di apertura verso l’Italia manifestato sia dal Dipartimento di Stato, sia dalla Cia, i vertici militari avevano sottolineato la necessità di tutelare la pattuglia mettendola al riparo da ogni possibile contestazione.

In base a questa versione accreditata sin dai primi rapporti del Comando Usa a Bagdad, la relazione firmata dal generale Usa Peter M. Vangjel afferma che i soldati hanno rispettato le regole di ingaggio lanciando tre avvertimenti prima di fare fuoco contro la vettura. Al contrario, i delegati italiani ritengono che l’alt fu intimato nello stesso istante in cui cominciarono gli spari senza quindi lasciare agli italiani alcuna possibilità di farsi riconoscere ed evitare di finire sotto attacco. Ma non solo. I due delegati avrebbero anche deciso di stigmatizzare la decisione di sistemare un posto di blocco all’uscita di una curva e di sottolineare come i colpi non siano stati sparati verso il vano motore per fermare la vettura, ma verso l’abitacolo.

La Toyota Corolla sulla quale viaggiavano i due funzionari del Sismi e la giornalista potrebbe arrivare a Roma già oggi. E questo dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che gli Usa ritengono conclusi gli accertamenti. La parola passa dunque alla magistratura. Quando l’attività della commissione sarà dichiarata chiusa, Ragaglini e Campregher saranno interrogati dai pubblici ministeri e in quella sede dovranno decidere se rispettare eventuali segreti militari imposti dagli Stati Uniti sull’identità dei soldati. In ogni caso potranno ricostruire il lavoro svolto e fornire elementi sugli accertamenti compiuti: gli interrogatori e gli esami balistici sulla vettura.
Fiorenza Sarzanini
26 aprile 2005

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/04_Aprile/26/calipari.shtml
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Le prove dell'invasione Americana

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 00:53  
Io non credo sia possibile credere che un maggiore e un agente dei servizi segreti possano essere talmente deficienti da trovarsi in campo militare di fronte a una triplice imposizione di Alt, di trovarsi di fronte a "Fuoco di avvertimento" e non fermarsi...

Qui si offende la preparazione del nostro miglior corpo di spionaggio... Io invito tutti voi ad un'attenta riflessione, perchè qui c'è da mettersi le mani nei capelli!
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-04-2005 05:38  
sul caso specifico posso anche concordare (anzi lo faccio), ma il titolo è fuorviante e centra ben poco.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 11:31  
Dopo l'assoluzione di Abu Grahib e quella del Cermis credo che il titolo non sia solo pertinente, ma ASSOLUTAMENTE realistico ed attinente ai fatti!
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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 28-04-2005 11:39  
Charles Graner giudicato colpevole di 9 dei 10 capi d'accusa

Torture in Iraq, dieci anni al soldato Graner



Charles Graner giudicato colpevole di 9 dei 10 capi d'accusa
Torture in Iraq, dieci anni al soldato Graner
Uno degl aguzzini del carcere di Abu Ghraib condannato a 10 anni di carcere militare dalla corte marziale di Fort Hood
FORT HOOD (TEXAS) - Il soldato americano Charles Graner, uno degli aguzzini del carcere di Abu Ghraib, è stato condannato a dieci anni di carcere militare dalla Corte Marziale di Fort Hood nel Texas.

Graner, che sabato era stato giudicato colpevole di nove dei dieci capi d'accusa contestatigli, rischiava una condanna a 15 anni di prigione. Il soldato è stato degradato da specialista, l'equivalente di soldato scelto, a soldato semplice, è stato congedato con disonore e privato della retribuzione per tutto il periodo conseguente alla sua incriminazione. Graner, 36 anni di età, ha inutilmente tentato di difendersi sostenendo di avere eseguito ordini superiori, che gli ingiungevano di «ammorbidire» i prigionieri prima degli interrogatori: il congedo di accusa ha convinto la giuria militare che il caporale Graner della polizia militare, è un manigoldo «depravato», che nel carcere di Abu Ghraib si divertiva ad infliggere sofferenze ed umiliazioni (anche sessuali) ai detenuti. Nel suo intervento di domenica (che è il primo nel processo conclusosi oggi), Graner ha ammesso di essersi comportato male, ma ha sostenuto di essersene lamentato ripetutamente con i suoi superiori, e di avere ricevuto da loro l'ordine di continuare con quegli interrogatori.

16 gennaio 2005

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 28-04-2005 11:44  
La soldatessa delle foto di torture ha 21 anni ed è incinta
Lynddie England rischia 38 anni di carcere
I suoi avvocati: ad Abu Ghraib agì per ordini superiori. Ma il primo testimone: quelle foto erano un divertimento
Non porta la mimetica da deserto che aveva nelle foto, quando teneva al guinzaglio un prigioniero nudo ad Abu Ghraib. Non sorride come faceva davanti alla fotocamera digitale, mano «a pistola» verso i genitali dei detenuti. Un’altra Lynddie England è apparsa ieri di fronte a un tribunale militare di Fort Bragg, Nord Carolina. Divisa verde scuro, basco nero, il pancione di chi è incinta di sette mesi.

Più piccola dei suoi 158 centimetri, più silenziosa di quando, a maggio, dava interviste tv e giurava agli investigatori di aver agito per ordine dei superiori, «trascinando iracheni al guinzaglio per sei ore di seguito», «camminandoci» sopra ma senza far nulla di «estremo». Ieri ha pronunciato due parole, «No, madam», quando la presidente della corte, colonnello Denise Arn, le ha chiesto se voleva dire qualcosa prima della lettura dei 19 capi di imputazione. «No, signora». Non ancora. Era il primo giorno dell’«articolo 32», il grand jury chiamato a decidere se «la ragazza del guinzaglio» che sognava di fare la meteorologa finirà davanti alla Corte Marziale. Se potrà essere condannata a 38 anni di carcere.

Lynddie, 21 anni, è una dei sette riservisti incriminati per le torture ad Abu Ghraib. Cinque, tra cui il padre di suo figlio, caporale Charles Graner, aspettano la Corte Marziale in Iraq. Uno, Jeremy Sivits, reo-confesso, sconta un anno di carcere. Alla sentenza, il 19 maggio a Bagdad, ha pianto: «Chiedo scusa al popolo iracheno». Lynddie non si scusa. I suoi avvocati ripetono che ha eseguito gli ordini. I suoi cento commilitoni, i riservisti della 372ma Compagnia di Polizia Militare, sono tornati a casa l’altro giorno, dopo un anno e mezzo di Iraq. Una cerimonia privata alla base di Petersburg, le famiglie, la banda, il comandante Donald Reese (il generale Taguba lo ha fatto nero nel suo rapporto) che traccia un bilancio positivo, dicendo che i suoi ragazzi hanno fatto un sacco di «cose molto, molto buone».

Non è chiaro se Reese sfilerà tra i 25 testimoni che l’accusa vuole citare contro il soldato England. Il primo ha parlato ieri: Paul Arthur, investigatore dell’esercito ad Abu Ghraib, ha raccontato della notte del 13 gennaio, tre mesi prima che esplodesse lo scandalo, quando il soldato Joseph Darby bussò alla sua porta con un Cd pieno di foto, «quelle foto». «Andai subito a svegliare la England e i suoi compagni per interrogarli». Cosa le disse Lyddie? «Che avevano scattato quelle foto tanto per divertirsi un po’».
Nessuno gli parlò di ordini superiori. Ne parla, a suo modo, il generale Janis Karpinski, estromessa comandante delle prigioni irachene. Alla Bbc ha raccontato che ci fu un complotto per tenerla all’oscuro degli abusi. «Gente in alto che sapeva». Quanto in alto? Pentagono, Casa Bianca? Ha risposto: «E’ possibile».

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 12:57  
Vedetevi Codice d'Onore... dopotutto chi paga è sempre chi attua gli ordini degli ALTI UFFICIALI... se disubbidisci all'ordine vieni messo in cella di rigore, se ti va male congedato con disonore, se esegui ciò che ti ordinano devi sperare che non venga a galla, perchè se viene a galla paghi tu, non chi ha emesso l'ordine... questa è la "giustizia" americana.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 28-04-2005 13:09  
quote:
In data 2005-04-28 12:57, Ipsedixit scrive:
Vedetevi Codice d'Onore... dopotutto chi paga è sempre chi attua gli ordini degli ALTI UFFICIALI... se disubbidisci all'ordine vieni messo in cella di rigore, se ti va male congedato con disonore, se esegui ciò che ti ordinano devi sperare che non venga a galla, perchè se viene a galla paghi tu, non chi ha emesso l'ordine... questa è la "giustizia" americana.




sei uno spasso!! Il film ha il tipico Happy End!!
E poi dopo aver giocato a Medal of Honor per farsi una cultura un bel film con Tom Cruise??

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 13:20  
Ipergiorg neanche ti rispondo... se un americano ti dicesse che gli elefanti volano tu diresti:"Davvero?"...

Questo è chiudere gli occhi... ma vedi la testimonianza del nostro maggiore... ma per favore... hanno assolto tutti gli alti ufficiali, hanno condannato due soldati semplici, visto che dopo lo scandalo qualcuno doveva pagare... mai sentito parlare di CAPRO ESPIATORIO? Perchè secondo te quei soldati agivano di testa loro? Ma per favore... aveva ragioni Einstein:" La mente è un privilegio che pochi hanno capacità di usare"
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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 13:23  
Tra l'altro il film era un semplice modo per far comprendere come siano gli ufficiali a dare gli ordini e i soldati a scontarne le conseguenze. Tra l'altro la tua cultura ipergiorg io ancora devo vederla. Tu invece dai credito alle informazioni come? In base allo stato di provenienza? In poche parole... i nostri servizi segreti non hanno credito mentre quelli Americani sì? Come mai? Iper... davvero... trasferisciti in America... io te lo consiglio. Oramai li difendi in tutto, perfino sulle percentuali di voto... bello il modo in cui quilty ti ha zittito con i link...
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 28-04-2005 13:46  
comunque mi sembra che delle condanne ci siano state e da qualche parte è stato scritto che il generale (donna) che comandava la divisione presso il carcere è stata rimossa

poi se si vuole provare la colpevolezza delle alte sfere mi sembra che di prove certe comunque non ce ne siano

e portare come esempio un film non mi sembra un'argomentazione valida dato che si possono trovare esempi opposti
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
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Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 28-04-2005 14:39  
quote:
In data 2005-04-28 13:23, Ipsedixit scrive:
Tra l'altro il film era un semplice modo per far comprendere come siano gli ufficiali a dare gli ordini e i soldati a scontarne le conseguenze. Tra l'altro la tua cultura ipergiorg io ancora devo vederla. Tu invece dai credito alle informazioni come? In base allo stato di provenienza? In poche parole... i nostri servizi segreti non hanno credito mentre quelli Americani sì? Come mai? Iper... davvero... trasferisciti in America... io te lo consiglio. Oramai li difendi in tutto, perfino sulle percentuali di voto... bello il modo in cui quilty ti ha zittito con i link...




si proprio un bel topic quello. Dove si scelgono accuratamente i dati da pubblicare. Esemplare davvero.

Nel caso Calipari non capisco come tu mi possa accusare di dar credito ad una sola campana. prove certe non ve ne sono. Ci sono le testimonianze della pattuglia, della Sgrena e del nostro maggiore. Tu dai credito solo alla Sgrena e al Maggiore. Come fai ad accusare me del contrario?

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 16:08  
Perchè in un ingaggio a fuoco prima di sparare bisogna capire chi c'è dentro, soprattutto nel momento in cui un nostro agente segreto è rimasto ucciso e un altro ha testimoniato di aver arrestato il veicolo in due metri. Tu a chi credi? A chi ha sparato a cazzo di cane e deve trovare il modo di giustificarsi o chi ha subito l'aggressione?
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 28-04-2005 16:16  
quote:
In data 2005-04-28 16:08, Ipsedixit scrive:
Perchè in un ingaggio a fuoco prima di sparare bisogna capire chi c'è dentro, soprattutto nel momento in cui un nostro agente segreto è rimasto ucciso e un altro ha testimoniato di aver arrestato il veicolo in due metri. Tu a chi credi? A chi ha sparato a cazzo di cane e deve trovare il modo di giustificarsi o chi ha subito l'aggressione?




il fatto è che io non so a chi credere. Nessuno dei testimoni è imparziale. A questo punto servono prove.

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 28-04-2005 16:24  
Quali prove? Quelle che sono arrivate dopo due mesi dall'omicidio? E le tracce degli pneumatici per le rilevazioni di frenata? E i nostri magistrati che non possono sapere il nome di coloro che erano di pattuglia? E il SISMI che sostiene che erano a telefono con Calipari e che assolutamente nessun errore è stato commesso? E i tabulati? Queste prove? SPARITE! Dove sono?
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