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Autore Libero mercato: dottrina e realtà
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 28-04-2005 14:33  
Innanzitutto bisogna dire che lo stesso termine neoliberismo richiama il sistema di principi che si basano sul pensiero liberale classico di Adam Smith.

Sono gli stessi sostenitori del neoliberismo che invocano sempre i principi di Adam Smith e si rifanno al mito del libero mercato e della libera concorrenza.

Le regole di base del neoliberismo sono in sintesi la liberalizzazione del commercio e della finanza, lasciare che sia il mercato a determinare i prezzi ,eliminare l'inflazione e privatizzare.
Sono loro che sostengono assiduamente che il governo deve farsi da parte , è stata l'ossessione della campagna belusconiana quella del: meno Stato ,più impresa.

Ma come si vede è pura propaganda in quanto la dottrina neoliberista ha come pilastro fondamentale proprio quei governi che sostengono la sua economia proteggendola dalla competizione e dal libero mercato.

Ed è proprio questa la differenza tra la dottrina neoliberista e la realtà.
LORO sono i primi che si appellano al liberismo classico di Smith, sono quelli alla Newt Gingrich, con il famoso "Contratto con l'America" , da cui Berlusconi ha copiato il contratto con gli italiani delle elezioni 2001,quelli che imprecano contro lo stato e contro le tasse e che sono in realtà i principali e ferventi sostenitori degli investimenti dello Stato a favore delle imprese.

Sono gli eredi della politica iniziata dalla Thatcher e da Reagan ,l'autore della più grande svolta protezionistica americana dagli anni 30,come è stata definita la sua politica economica.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 29-04-2005 10:09  
quote:
In data 2005-04-28 14:33, Quilty scrive:
Innanzitutto bisogna dire che lo stesso termine neoliberismo richiama il sistema di principi che si basano sul pensiero liberale classico di Adam Smith.

Sono gli stessi sostenitori del neoliberismo che invocano sempre i principi di Adam Smith e si rifanno al mito del libero mercato e della libera concorrenza.

Le regole di base del neoliberismo sono in sintesi la liberalizzazione del commercio e della finanza, lasciare che sia il mercato a determinare i prezzi ,eliminare l'inflazione e privatizzare.
Sono loro che sostengono assiduamente che il governo deve farsi da parte , è stata l'ossessione della campagna belusconiana quella del: meno Stato ,più impresa.

Ma come si vede è pura propaganda in quanto la dottrina neoliberista ha come pilastro fondamentale proprio quei governi che sostengono la sua economia proteggendola dalla competizione e dal libero mercato.


siccome la realtà è un'altra non vedo perchè farsi tanti problemi

la teoria di Smith, come tutte quelle precedenti e successive, è interessante non perchè deve giustificare il comportamento ed il funzionamento di uno Stato ma perchè evidenzia un aspetto del mercato e ne ipotizza un funzionamento

siccome si tratta di un modello piuttosto semplice non può essere considerato esaustivo per dare delle spiegazioni di fenomeni ben più complessi che dipendono da molte altre variabili alcune delle quali neanche prevedibili
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KARLMARX87


Reg.: 12 Apr 2005
Messaggi: 313
Da: SIENA (SI)
Inviato: 29-04-2005 16:32  
quote:
In data 2005-04-27 15:21, Tenenbaum scrive:
liberismo cinese ?



evidentemente tu che ti ritieni detentore del privilegio della cultura non ti sei accorto che quello cinese, che si chiama comunismo in realtà è un capitalismo oligarca molto vicino al liberismo. quindi credo che rientri perfettamente nel tema del topic. seconda cosa credo che sia corretto rispondere alle domande cosa che facilmente evitate di fare vista la vostra scarsa cultura. fino a prova contraria non ho visto una risposta sul tema come comportarsi nei confronti dell'espansionismo economico cinese. fiducioso di una risposta attendo.....
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Povero mondo che non conosci la matematica e i sapori della vera musica per perderti nelle vanità delle parole senza senso impegnate nella retorica del passato.
(Enrico Bombieri, medaglia Field per la matematica)

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 29-04-2005 16:41  
come comportarsi ?

a me sinceramente dell'espansionismo cinese non me ne frega niente
si espandano quanto vogliono

tanto l'ho già scritto in passato il mondo del futuro avrà gli occhi a mandorla
(tanto io sarò già morto)

e io non mi ritengo proprio un bel niente
sono accuse del piffero da parte di chi non ha niente da dire

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KARLMARX87


Reg.: 12 Apr 2005
Messaggi: 313
Da: SIENA (SI)
Inviato: 29-04-2005 16:50  
quote:
In data 2005-04-29 16:41, Tenenbaum scrive:
come comportarsi ?

a me sinceramente dell'espansionismo cinese non me ne frega niente
si espandano quanto vogliono

tanto l'ho già scritto in passato il mondo del futuro avrà gli occhi a mandorla
(tanto io sarò già morto)

e io non mi ritengo proprio un bel niente
sono accuse del piffero da parte di chi non ha niente da dire




tu non hai niente da dire.
comunque mi complimento con il tuo ruolo civilizzatore. é bene fregarsene tanto siamo morti. é bene fregarsene tanto nella merda ci finiscono gli operai europei e quelli cinesi che già ci sono. vai...allegria, che ce ne frega!! complimenti! questo è un "ragionare" che deve essere d'esempio. è il tuo biglietto da visita. per questo non do peso alle tue risposte perchè vengono da una persona che non ha nessun senso dell'altro. Freud direbbe che da piccolo gli altri bambini ti prendevano in giro....cerca di non farti prendere in giro anche oggi!!
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 29-04-2005 16:56  
perchè le risposte che dai tu invece sono molto profonde

poi oggi vige lo scazzo quindi non me ne frega niente


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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 29-04-2005 17:23  
uhmm però scusate.. mettiamo che ci dia fastidio che gli operai cinesi vengano sfruttati. Come possiamo evitare che li sfruttino? smettiamo di comperare Cinese?
Certo finiscono di sfruttarli perchè li licenziano. Tutto risolto?
O imbastiamo il commercio equo e solidale per i condizionatori cinesi? Sarà possibile?

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KARLMARX87


Reg.: 12 Apr 2005
Messaggi: 313
Da: SIENA (SI)
Inviato: 01-05-2005 12:37  
quote:
In data 2005-04-29 17:23, ipergiorg scrive:
uhmm però scusate.. mettiamo che ci dia fastidio che gli operai cinesi vengano sfruttati. Come possiamo evitare che li sfruttino? smettiamo di comperare Cinese?
Certo finiscono di sfruttarli perchè li licenziano. Tutto risolto?
O imbastiamo il commercio equo e solidale per i condizionatori cinesi? Sarà possibile?


no, infatti io non dico queste stupidaggini alla Agnoletto di rifondazione, dico che si debba cercare norme, soprattutto a livello ONU che regolamentino l'impreditoria mondiale e quindi cinese. l'Onu si preoccupa solo di non far niente e i lavoratori ne subiscono le conseguenze. credo che dal loro benessere potremo avvantaggiarci tutti.
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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 01-05-2005 18:19  
quote:
In data 2005-04-27 15:17, KARLMARX87 scrive:
la Cina sta attuando il più vasto e criminale espansionismo capitalistico della storia e noi pensiamo di risolvere i problemi con i dazi?? credo che si debba operare cercando di cambiare la situazione politica cinese in quanto il popolo che lavora è schiavo del profitto e si vede privato dei propri diritti al fine di produrre, produrre e produrre. se noi mettessimo dei dazi e facesse così anche tutto il mondo occidentale non credete che la sitazione si ripercuoterebbe sui lavoratori cinesi già vessati dal liberismo cinese? Marx nel suo discorso sulla Tobin Tax dice la stessa cosa, si schiera a "favore" dei libero scambisti per il bene del popolo lavoratore. solo con il sindacalismo e con la messa in atto dei diritti umani(lavoro) possiamo migliorare la situazione cinese e italiana senza ricorrere a stupidi dazi protezionistici.



ma tobin non è vissuto negli anni 60? o sparo fesserie?
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M.O.I.G.E. al rogo

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-05-2005 13:23  
quote:
In data 2005-04-29 10:09, Tenenbaum scrive:
siccome la realtà è un'altra non vedo perchè farsi tanti problemi

la teoria di Smith, come tutte quelle precedenti e successive, è interessante non perchè deve giustificare il comportamento ed il funzionamento di uno Stato ma perchè evidenzia un aspetto del mercato e ne ipotizza un funzionamento

siccome si tratta di un modello piuttosto semplice non può essere considerato esaustivo per dare delle spiegazioni di fenomeni ben più complessi che dipendono da molte altre variabili alcune delle quali neanche prevedibili




Hey, adesso non facciamo come quello che indica la Luna e l'altro gli guarda il dito.
Siamo partiti dal concetto di libero mercato, dogma inconfutabile della dottrina economica vigente, e abbiamo visto che questo concetto non ha nulla a che vedere con ciò che intendeva chi ha coniato questo termine, cioè il liberalismo classico dei tipi alla Smith.
Poi siamo passati a vedere i risvolti del neoliberismo,che con il suo corporate welfare, come lo chiamano negli Usa, cioè il welfare per le multinazionali invece che per i cittadini fa si che la popolazione lavori per queste aziende private invece che per il bene comune.
Non sto dicendo con questo che i finanziamenti pubblici alle imprese non dovrebbero esistere,anzi è ottimo finanziare la ricerca scientifica ,la teconologia ,solamente che i fondi pubblici non dovrebbero essere poi esclusivo monopolio dei privati ,permettendo solamente a loro i profitti ; inoltre dovrebbe essere la gente a decidere cosa investire e come.
A meno che non ci sia qualcuno che crede che in una società democratica siano solamente i ricchi della lobby economica a dover stabilire come spendere il denaro pubblico lasciando la popolazione ai margini.

A proposito della Svezia citata prima, la loro economia si basa soprattutto sulle grandi corporation e sui fabbricanti di armi,da cui la Ericsson ha tratto i benefici che le hanno permesso di diventare quello che è adesso.
Allo stesso tempo lo stato assistenziale svedese viene tagliato, e anche se è molto valido, molto superiore al nostro e forse a quello di chiunque, si sta riducendo,mentre i profitti delle multinazionali aumentano.

Ma questo del resto è il business di un capitalismo assistenziale, che vuole che i cittadini lavorino per le tirannie private ,che queste non siano soggette a un controllo pubblico,che debbano decidere come investire i soldi pubblici e che pretendono anche di eliminare i servizi pubblici a disposizione della gente.

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