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Autore il comunismo può funzionare al di fuori della teoria??
eraclito

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 4702
Da: Siano (SA)
Inviato: 17-04-2005 19:04  
mi sto rendendo conto malla luce degli uomini che governano e hanno governato la sinistra, che il comunismo difficilmente può funzionare fuori dalla teoria...il buon vecchio MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA molti di questi signori se lo sono messo sotto i piedi...ciò nonostante rimango sempre schierato a sinistra consapevole che mi prenderò le mie delusioni ma continuerò a credere in questi ideali....e voi??
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Indietro?....Neanche per prendere la rincorsa!!!

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 17-04-2005 19:55  
Realizzare il comunismo è l'obiettivo massimo che l'essere umano si sia mai posto.
Ovvio che non è facile come è ovvio che bisogna lottare per ottenerlo.

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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 17-04-2005 21:13  
Non generalizziamo prego

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 17-04-2005 21:23  
Come no, basta eliminare tutti i capitalisti, l'egoismo, il protagonismo, il concetto di disuguaglianza,il disamore per gli altri, la megalomania,l'individualismo, insomma tutti i difetti propri dell'uomo, forse sarebbero più capaci gli animali ad impiantare una società di tal tipo poiché hanno il senso della fratellanza e della complicità più loro che noi.
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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eraclito

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 4702
Da: Siano (SA)
Inviato: 17-04-2005 21:53  
quote:
In data 2005-04-17 21:13, greenday2 scrive:
Non generalizziamo prego


io non generalizzo...e solo che quando sento il nome di MARX o di Platone(che fù il primo a parlare di comunismo)..rapportati a i politici di oggi mi vengono i brividi..con le dovute eccezioni ovviamente(che al momento mi sfuggono)
_________________
Indietro?....Neanche per prendere la rincorsa!!!

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Ascanio

Reg.: 26 Gen 2004
Messaggi: 1277
Da: Arosio (CO)
Inviato: 17-04-2005 22:49  
quote:
In data 2005-04-17 19:04, eraclito scrive:
mi sto rendendo conto malla luce degli uomini che governano e hanno governato la sinistra, che il comunismo difficilmente può funzionare fuori dalla teoria...il buon vecchio MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA molti di questi signori se lo sono messo sotto i piedi...ciò nonostante rimango sempre schierato a sinistra consapevole che mi prenderò le mie delusioni ma continuerò a credere in questi ideali....e voi??



Basta guardare gli stipendi dei politici di sinistra...e il loro tenore di vita.
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LEG XIIII GEMINA MARTIA VICTRIX

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Morgana74

Reg.: 05 Feb 2005
Messaggi: 1990
Da: Modena (MO)
Inviato: 18-04-2005 10:37  
quote:
In data 2005-04-17 19:04, eraclito scrive:
ciò nonostante rimango sempre schierato a sinistra consapevole che mi prenderò le mie delusioni ma continuerò a credere in questi ideali....e voi??



Sarò idealista ma sono così anch'io..
Credo però che nn si realizzerà mai il comunismo nel vero senso della parola e come già detto altrove sono contenta di questo.. Io sono comunista ma nn tutto ciò che è previsto dalle idee comuniste lo condivido.. Come ho detto già io sono un'idealista delle pari opportunità per tutti e nn più divari sociali ed economici.. Cmq nn è possibile per me racchiudere tutto in poche righe e consapevole della mia ignoranza in materia mi fermo qui perchè quando nn sono ferrata su un argomento preferisco nn approfondirlo e magari ascoltare chi ne sa di più!

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-04-2005 10:44  
quote:
In data 2005-04-17 19:55, honecker scrive:
Realizzare il comunismo è l'obiettivo massimo che l'essere umano si sia mai posto.
Ovvio che non è facile come è ovvio che bisogna lottare per ottenerlo.


insomma il comunismo cozza con la democrazia.

ps:ma se adesso che tutti han diritto di voto il comunismo non ha mai preso la maggioranza, sarà forse perchè la gente non lo vuole?E allora chi è comunista dicendo che lotterà (e lo vedo un termine con un'accezione violenta, e non verbale) non sta cercando di imporre le sue idee?NOn diventa questo quello che molti chiamano "fascismo",ovvero imporre?
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 18-04-2005 12:36  
quote:
In data 2005-04-18 10:44, gatsby scrive:
quote:
In data 2005-04-17 19:55, honecker scrive:
Realizzare il comunismo è l'obiettivo massimo che l'essere umano si sia mai posto.
Ovvio che non è facile come è ovvio che bisogna lottare per ottenerlo.


insomma il comunismo cozza con la democrazia.



La democrazia,come ogni idea e ideologia, rispecchia i rapporti di forza che esistono all'interno di una società. Il comunismo si propone l'obiettivo di smantellare i vecchi vincoli sociali e di classe. Nel momento in cui questo avviene anche le idee che vi sono collegate cessano di esistere.




[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 18-04-2005 alle 12:38 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 18-04-2005 alle 14:12 ]

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 18-04-2005 12:43  
non sapremo mai se il comunismo possa funzionare concretamente al di là della teoria, nel senso che non credo che l attuale sistema politico a livello mondiale verrà distrutto e sostituito dal comunismo.
oltretutto, bisogna esser comunisti fino al midollo per sostenere che il cominismo coincida col bene assoluto e il capitalismo col male assoluto.
anzi no, questi estremismi si applicano solo alle menti degli stupidi.

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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 18-04-2005 12:44  
Claudio Pavone - storico

domanda: Dal momento che l’uomo é veramente libero dalla nascita sino a quando non subisce i condizionamenti della storia e dell’educazione, come si può parlare di libertà e di educazione alla libertà se invece la stessa educazione é condizionata dalla storia?

Risposta:
Questa domanda rimanda ai due modi in cui può essere intesa la libertà: la libertà dell’individuo come indifferenza di fronte a tutto, e la libertà come modo di costruire il proprio atteggiamento verso la vita e verso il mondo. Mi sembra che Lei nutra il sospetto che l’educazione limiti la libertà. In realtà la libertà riflette una maniera di concepire e rispettare l’altro, ma anche un modo di imparare a conoscere sé stessi, di porsi delle domande e sapervi rispondere, capendo che in ogni situazione si possono scegliere vie diverse di azione. La libertà ha un senso soltanto se nell’individuo matura la capacità di comprendere la varietà delle scelte che si offrono nella vita. La libertà concerne appunto la libertà di scelta fra le diverse alternative che si offrono nella storia e nella vita.


dalle varie risposte è più volte scaturito l'aspetto secondo cui il socialismo non offre la possibilità di scelta

la libertà personale è vincolata da quella del bene comune

è evidente che il comunismo è una forma mascherata di fascismo
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 18-04-2005 12:51  
DARIO ANTISERI - professore filosofo

domanda:
In riferimento al libro di George Orwell, 1984, Lei ritiene che viviamo in una società del controllo?

risposta:
Il problema non è "chi controlla". Secondo Popper è stato Platone ad inquinare l'intera teoria politica dell'Occidente con il concetto della leadership. Egli infatti sosteneva che a comandare dovessero essere i filosofi, "…perché solo loro sanno cos'è il bene e cos'è il male". La domanda di Platone ha ricevuto tutte altre risposte negli anni a seguire, con conseguenti implicazioni politiche; quando si è deciso che doveva comandare solo una razza, abbiamo avuto il nazifascismo; quando la scelta si rivolse ad una classe sociale, il proletariato, allora si ebbe il comunismo. Dunque chi deve comandare? Un singolo, un ceto, una classe, una razza? La risposta è :"nessuno", perché nessuno è venuto al mondo con l'attributo del potere sugli altri; piuttosto la domanda è: "come costruiamo istituzioni che permettano il controllo dei governati sui governanti in modo che questi ultimi possano essere rimossi, cacciati senza spargimento di sangue qualora non rappresentino il popolo che li ha eletti? Questa è la domanda dei democratici. Non ci interessa chi comanda. Ci interessa molto di più vigilare sulle istituzioni che garantiscano la sovranità del popolo e dunque la democrazia.

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 18-04-2005 13:07  
Il capitalismo pone le basi materlali per lo sviluppo del socialismo.Produzione a livelli mai visti,benessere diffuso,alta tecnologia etc.il Capitalismo ha provocato guerre di sovrapproduzione:le guerre in pratica sono distruzione di capitale.Non era mai successo nella storia.Nel Medioevo le guerre si facevano in seguito a crisi e carestie.
Partiamo da un presupposto spesso dimenticato:il tratto fondamentale del capitalsimo consiste nella proprietà privata DEI MEZZI DI PRODUZIONE.La società quindi, checchè vi raccontino,è divisa in due classi sociali fondamentali(ovvio,oggi più che mai non mancano le sfaccettature ed i livelli intermedi):chi detiene i mezzi di produzione ed investe in questi il proprio capitale,e chi vende la propria forza lavoro in cambio di una retribuzione da parte di chi può acquistarla,cioè gli imprenditori.Il profitto che un'attività economica privata può garantire ha fatto sì che il capitalismo abbia favorito lo sviluppo delle scienze e della tecnologia. Il capitalismo inoltre,per affermarsi in modo definitivo,necessitava di un involucro politico adeguato.Di uno "stato" che non tutelasse gli interessi della classe dominante della precedente epoca,cioè la nobiltà,ma che tenesse in debita considerazione gli interessi della "borghesia":ecco quindi la Rivoluzione francese,e poi la Primavera del 1848' etc.
Il capitalismo è incompatibile con le caste e con i privilegi:ecco che si afferma l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.Io penso che il conseguimento dell'uguaglianza giuridica sia uno dei massimi meriti del capitalismo.Fin qui tutto bene.Però c'è un però.E questo però è stato studiato da vari filosofi,economisti...fra i quali il principale ma non certo l'unico è stato Marx.Marx in primo luogo identifica i vantaggi del capitalismo:le sue intuizioni furono assolutamente geniali,scientifiche ed avanguardistiche.Marx aveva previsto la diffusione del capitalismo in tutto il mondo, aveva previsto il colonialismo,aveva previsto addirittura l'ascesa della Cina.Aveva individuato tutti i vantaggi che ho già indicato.D'altra parte sottolinò come il capitalismo,a prescindere dalle forze politiche di governo,sia destinato sempre e comunque a generare contraddizioni.La cosa secondo Marx è scientifica ed inevitabile. Tutt'al più si può rinviarla attraverso la diplomazia.Ma prima o poi le necessità oggettive dell'industria e della produzione fanno sì che queste contraddizioni emergano in tutta la loro portata:e sono contraddizioni che vanno dagli scioperi,alla repressione,alle guerre mondiali.Io non voto la sinistra parlamentare semplicemente perchè penso che sia una forza politica "borghese", che nei momenti chiave non può fare altro che schierarsi con la classe più forte se vuole sopravvivere.
Marx si chiede:il capitalismo certo non può esesre eterno...genererà crisi epocali che prima o poi,se vi sarà una classe operaia consapevole della propria condizione, comporteranno il superamento del capitalismo e l'instaurazione di un nuovo sistema economico e di conseguenza anche politico e culturale che Marx identifica con il socialismo in quanto pensa che il suo tratto fondamentale sarà la proprietà collettiva dei mezzi di produzione.Cioè questi saranno gestiti da chi li utilizza.In Urss,ma nemmeno a Cuba o in Cina,non c'è mai stato il socialismo:quelli sono da inquadrare come tentativi fallimentari di superare il sistema capitalista,che per ora è ancora estremamente forte e stabile.In Urss non c'era uguaglianza economica fra i cittadini:c'era lo stato, proprietario dei mezzi di produzione,e c'erano gli operai che vendevano la propria forza lavoro allo stato.Il sistema sovietico era un capitalismo di stato,in cui lo stato era l'imprenditore ed i cittadini i lavoratori stipendiati.L'Urss fu la negazione della libertà,dell'uguaglianza,di qualsiasi forma di socialismo.Di più:così come il nazismo,fu una sorta di apoteosi del capitalsimo,in cui l'uomo viene ridotto ad una sorta di macchina di produzione,ad un ingranaggio.Tuttavia oggi si stanno ponendo le basi per nuove crisi epocali,determinate dal fatto fondamentale degli ultimi 30 anni: l'ascesa della Cina(soprattutto)e dell'India, oggi grandissime potenze mondiali.Non so se quelle crisi comporteranno il superamento del capitalismo,magari è troppo presto.Cmq prima o poi accadrà.E si instaurerà un nuovo sistema economico destinato a sua volta ad essere superato.
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Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 18-04-2005 13:22  
quote:
In data 2005-04-17 19:04, eraclito scrive:
mi sto rendendo conto malla luce degli uomini che governano e hanno governato la sinistra, che il comunismo difficilmente può funzionare fuori dalla teoria...il buon vecchio MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA molti di questi signori se lo sono messo sotto i piedi...ciò nonostante rimango sempre schierato a sinistra consapevole che mi prenderò le mie delusioni ma continuerò a credere in questi ideali....e voi??




io credo che il comunismo difficilmente funzioni anche nella teoria.
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 18-04-2005 13:25  
quote:
In data 2005-04-18 13:07, Julian scrive:
Marx si chiede:il capitalismo certo non può esesre eterno...genererà crisi epocali che prima o poi,se vi sarà una classe operaia consapevole della propria condizione, comporteranno il superamento del capitalismo e l'instaurazione di un nuovo sistema economico e di conseguenza anche politico e culturale che Marx identifica con il socialismo in quanto pensa che il suo tratto fondamentale sarà la proprietà collettiva dei mezzi di produzione.Cioè questi saranno gestiti da chi li utilizza.In Urss,ma nemmeno a Cuba o in Cina,non c'è mai stato il socialismo:quelli sono da inquadrare come tentativi fallimentari di superare il sistema capitalista,che per ora è ancora estremamente forte e stabile.In Urss non c'era uguaglianza economica fra i cittadini:c'era lo stato, proprietario dei mezzi di produzione,e c'erano gli operai che vendevano la propria forza lavoro allo stato.Il sistema sovietico era un capitalismo di stato,in cui lo stato era l'imprenditore ed i cittadini i lavoratori stipendiati.L'Urss fu la negazione della libertà,dell'uguaglianza,di qualsiasi forma di socialismo.Di più:così come il nazismo,fu una sorta di apoteosi del capitalsimo,in cui l'uomo viene ridotto ad una sorta di macchina di produzione,ad un ingranaggio.Tuttavia oggi si stanno ponendo le basi per nuove crisi epocali,determinate dal fatto fondamentale degli ultimi 30 anni: l'ascesa della Cina(soprattutto)e dell'India, oggi grandissime potenze mondiali.Non so se quelle crisi comporteranno il superamento del capitalismo,magari è troppo presto.Cmq prima o poi accadrà.E si instaurerà un nuovo sistema economico destinato a sua volta ad essere superato.


"sarà la proprietà collettiva dei mezzi di produzione"

non è certo la soluzione dei problemi sociali

il processo storico è in continua evoluzione, oggi stesso ovviamente

ed i miglioramenti non possono che portare alla parità di opportunità e diritti allo stadio iniziale, cioè la vera democrazia

questa è il fine della società non certo il problema dei mezzi di produzione

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