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Autore contro i film horror
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 04-04-2005 00:13  
quote:
In data 2005-04-03 23:44, vietcong scrive:

..in pratica mi stai dicendo che per un attimo hai pensato che fossi un coglione ma hai soprasseduto..
divertente. Bello l'esempio Mozartiano, nulla da dire.
Quanto a Lynch, sono d'accordo, ma bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Non è detto che non si faccia.




E' sempre un gran piacere Viet.
Su Lynch, si può fare...
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 04-04-2005 15:37  
]In data 2005-03-30 23:42, vietcong scrive:
Di mio, sono molto pauroso, tant’è che di horror ne ho visti ben pochi, perché fino all’adolescenza inoltrata non li reggevo bene. Credo (mi illudo) anche di avere una certa tendenza alla visionarietà, con fenomeni di eidetismo (delle specie di allucinazioni semi-coscienti) anch’essi protratti fino all’adolescenza. Per non parlare delle scene horror che mi giro nella testa, a volte veramente orribili e inquietanti. Mai disgustose però quanto le immagini ipnagogiche che di tanto in tanto mi si accavallano nel dormiveglia. Insomma, credo di essere particolarmente sensibile a quest’immaginario ‘negativo’.
Ecco, a volte ho l’impressione che l’horror non faccia che filmare questa parte del fantasticare che io non posso fare a meno di sentire come marcia, oscena (anche se fa parte di me e magari un giorno la rimpiangerò). Come se il senso stesso del genere fosse mostrare una parata di orrori, e la trama e forse persino lo stile non fossero che orpelli relativi per cucire insieme le agnizioni dell’orrido: di The Ring ricordo meglio una faccia di una morta che si vede per un secondo che tutto l’apparato della storia coi suoi bei buchi. Forse queste considerazioni valgono solo per un tipo di orror più spinto e fisico. Ma è possibile fare arte partendo dall’esposizione del macabro? Le esecuzioni capitali ci insegnano che è quantomeno possibile farne Spettacolo.
Ma anche gli horror che vengono considerati di classe perché ‘non si vede niente’ non sono certo più innocenti (come i film erotici sono più maliziosi rispetto ai porno), anche se non saprei esprimere bene perché sento questo. Da un lato penso che un’umanità evoluta dovrebbe ridere in faccia al ritorno dei morti, da un lato all’umanità evoluta non ci credo e non la desidero neanche troppo. Del resto sono convinto che anche il rito esorcistico e magico abbia a che fare con l’origine dell’arte.

Mi sono incartato ma forse ho trovato il punto del mio disagio. L’esecuzione capitale e la relativa ostensione macabra (horror ‘fisico’), il rito esorcistico (horror ‘mentale’): forse il problema è che l’horror ci riconduce troppo vicino alle origini oscure (e mitiche: come potre dimostrarle?) dello spettacolo e dell’arte, quando ancora non erano tali. È come se non fosse una materia bruta ancora non redenta da un’immaginazione più luminosa e consapevole.
E qui chiudo, e chiedo scusa per essere uscito ancora di più dallo specifico cinematografico.


[/quote]
anche io sono una fifona di prima categoria, nonostante il fatto che razionalmente dovrei sapere che certe cose non dovrebbero esistere, il dubbio mi viene sempre, e gli horror mi danno materiale per fantasticare e mettere ampiamente da parte la mia già labile e poco ascoltata razionalità.
non si può che concordare quando dici che l'horror e l'arte in generale ci riconducono agli interrogativi primari.
su questo, che è un argomento molto affascinante, ci si potrebbero riempire pagine e pagine, sicuramente non ne sono all’altezza ma qualche riflessione estemporanea la faccio.

La nascita della filosofia e quindi poi dell’arte (e oserei aggiungere anche delle religioni, ma il discorso veleggerebbe in ben altri lidi) sono evidentemente successive a domande di senso che si è posto l’uomo e di questo sono infarcite. Le paure dell’ignoto, della morte, della sofferenza, della malattia e via dicendo, sono talmente istintuali che ce l’abbiamo più in quanto animali che coscienze, solo che l’uomo è anche coscienza (vabbè non tutti, si parla in generale eheh) e di costruzioni varie vive. dai primitivi a noi, arte, filosofia, etica, morale, pensiero sono tutti strettamente legati (e direi anche insiti) e le varie discipline si intersecano facilmente, mi viene in mente l’esempio della tragedia greca, per legarmi al discorso fatto fin qui, perché mi sa che sto partendo per la tangente…
La tragedia greca è in un certo senso un misto di arte e filosofia, ma anche di horror, magari uno dei primi esempi di “fiction paurosa”, non era forse spiccato anche in questo contesto l’attenzione per il macabro? Quante erano le morti, le torture, gli orrori raccontati? Si giustificavano tali orrori in funzione della catarsi… mah… anche questo concetto rimane campato un po’ in aria.
Comunque, dalla tragedia greca, a dante,dal grand guignol, al romanzo gotico il passo verso il cinema horror è davvero breve, è evidente che siamo sempre nello stesso ambito, e questo solo per parlare di “contenuti” e di motivazioni sulle scelte.
mi pongo delle domande a cui cerco risposte al di la della retorica e dello psicologismo: cosa spinge lo spettatore a scegliere determinati spettacoli più che altri, anche sapendo che gli fanno paura? Come mai il desiderio di "spaventarsi" è tale da cercare i film dell’orrore(ma si potrebbe fare riferimento anche alla letteratura visto che siamo in ambito di genere e contenutistico)? È possibile che abituandosi a tali spettacoli, non abbiano più effetto su di noi? come mai l’attenzione verso scene cruente e particolari raccapriccianti anche nella vita di tutti i giorni (per fare degli esempi vedi telegiornali, riprese di uomini giustiziati, dirette di giorni sull’agonia di moribondi)?
ma tutto questo mi fa pensare che l’uomo vive n/delle sue paure,e ci sta pure bene, visto da quanto tempo lo fa.
ma se la “spettacolarizzazione” degli orrori al telegiornale può sfociare nella morbosità, la ricostruzione di orrori in un film, in un libro, in un quadro, in una canzone cosa hanno di diverso? Perché sono arte, si potrebbe obiettare, veicolano un messaggio o un linguaggio, sono ricostruite, false e quindi meno disturbanti…
ecco incartandomi come non mai, sono giunta alla conclusione che, confusa dentro di me, ho una risposta a questa domanda che giustifica l’horror al cinema e altrove, ma per ora non la so formulare (forse ci vorrebbe il demone), però diciamocelo sta storia della catarsi....



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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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emanuele88

Reg.: 21 Giu 2004
Messaggi: 309
Da: Jesi (AN)
Inviato: 04-04-2005 17:34  
L'horror secondo me è uno dei genri cinematografici(Anche perchè è uno di quelli nati per primi,insieme al western)ed è un genere che trasmette sensazioni forti allo spettatore,che secondo me è L'ESSENZA DEL CINEMA......
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L’Inferno è l’impossibilità della ragione(Platoon)
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-04-2005 17:54  
quote:
In data 2005-04-04 17:34, emanuele88 scrive:
L'horror secondo me è uno dei genri cinematografici


non riesco proprio a darti torto
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Ladyanne
ex "ladyann2"

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 8834
Da: vicenza (VI)
Inviato: 04-04-2005 18:58  
sandrino, di recente ti hanno regalato un vocabolario?
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Tzè

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-04-2005 19:04  
ahah no, non era per l'errore, era per la frase
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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 04-04-2005 19:09  
bòm dai, voleva dire uno dei generi cinematografici degni di essere definiti tali...
credo, almeno.
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Quattro galìne dodicimila

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-04-2005 19:11  
beh, così com'è scritta, è inattaccabile.

vabbè, dai, basta.
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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 05-04-2005 13:57  
quote:
In data 2005-04-04 19:11, sandrix81 scrive:
vabbè, dai, basta.



Tanto se non l'avessi scritto tu l'avrei fatto io.
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Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 06-04-2005 15:03  
quote:
In data 2005-04-04 15:37, ilaria78 scrive:

...





beh, la catarsi è un concetto fondamentale, ma anche uno dei più fumosi, dell'estetica. Apparentemente nasce in senso morale, ma io lo considero più che altro in senso erotico, cioè l'erotico nella percezione estetica (confndendomi forse con la catessi, altra storia che non ho mai capito).

Sono senz'altro convinto che tanto la tragedia quanto dante fornissero veri brividi horror ai rispettivi pubblici. Ma la fruizione complessiva era ben più ricca. Già la tragedia, che nasce nello spargimento di sangue, è su un piano più alto della scala evolutiva: presume una soggettività già formata, altrimenti non avremmo scissione, destino tragico, fato, consapevolezza, problematicità ecc. C'è terrore e timore, ma non nel senso desolante dell'uomo primitivo che vive in un mondo instabile e metamorfico (non sono un antropologo, vado a braccio). Direi che l'antenato dell'horror è il puro racconto di paura orale, che del resto fa spesso la sua comparse nei film con protagonisti campeggiatori adolescenti.

Mi fa piacere che ti sei incartata anche tu, e che hai cercato di uscirne più o meno alla mia stessa maniera. Anche se io preferisco sempre parlare di immaginazione piuttosto che di messaggi (Lynch immagina 'meglio' o dice di più degli altri?).


_________________
La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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Mortisia89

Reg.: 18 Feb 2005
Messaggi: 416
Da: Borgosesia (VC)
Inviato: 06-04-2005 20:11  
Forever HORROR...
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 07-04-2005 12:33  
quote:
In data 2005-04-06 15:03, vietcong scrive:


....Ma la fruizione complessiva era ben più ricca. Già la tragedia .... presume una soggettività già formata ......


....io preferisco sempre parlare di immaginazione piuttosto che di messaggi (Lynch immagina 'meglio' o dice di più degli altri?).





siamo giunti al punto di prima, dipende da come e chi fruisce, ed è un discorso allargabile un po' a tutta l'arte, oltre che all'horror.

sul concetto del messaggio, forse mi sono spiegata male, anche con me stessa, ma il mio difetto è ho sempre un accumulo di penseri e quando vado ad esprimerli faccio un minestrone colossale...

sul messaggio concordo con te, se c'è un messaggio in un film, anche non horror, è probabile che lo legga una persona su dieci o cinque o tutti, ma è anche probabile che il regista non voleva mettercelo affatto e lo leggono solo gli altri, oppure che fosse tutt'altro e non si vede...
un film è in un certo qual modo espressione di qualcosa, non in senso comunicativo, ma più come proiezioni di se o giù di li, quindi non si tratta di quanto si ha da "dire", ma che si "parla" e basta, quindi anche si immagina, dato che poi comunque si "parla per immagini"..

azz...credo che mi stia incartando paurosamente un'altra volta...

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dende83

Reg.: 26 Giu 2004
Messaggi: 235
Da: La Maddalena (SS)
Inviato: 07-04-2005 14:41  
quote:
In data 2005-03-25 14:10, RickBlaine scrive:
quote:
In data 2005-03-25 13:56, 83Alo83 scrive:
è questa la differenza tra vietcong e un qualunque rickblaine o lemona...




Non è detto che se ti riempi la bocca di paroloni e "pisci" (termine giornalistico che sta ad indicare quando scrivi un articolo troppo lungo) quattro pagine, quello che tu dici sia per forza più profondo di un concetto espresso in poche righe con parole accessibili a tutti.




Parole santissime cazzo.... in questo forum c'è la perversa abitudine di mettere in mostra il proprio sapere anche quando sotto sotto c'è poca sostanza.

x vietcong poi quando dice che:
Lo scopo della visione non è provare emozioni (o tanto meno elaborare idee), ma avvertire delle pure e semplici sensazioni.

Beh è l'apoteosi del ridicolo, La paura è una delle principali emozioni umane, i film dell'orrore spesso sono stati i migliori esempi di critica sociale quindi molto consigliate per provare emozioni forti ed elaborare idee.
per il resto e ok


[ Questo messaggio è stato modificato da: dende83 il 07-04-2005 alle 14:56 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: dende83 il 07-04-2005 alle 15:03 ]

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flamestar

Reg.: 02 Feb 2005
Messaggi: 851
Da: prato (PO)
Inviato: 07-04-2005 14:45  
quote:
In data 2005-04-07 14:41, dende83 scrive:
quote:
In data 2005-03-25 14:10, RickBlaine scrive:
quote:
In data 2005-03-25 13:56, 83Alo83 scrive:
è questa la differenza tra vietcong e un qualunque rickblaine o lemona...


mi hai rubato le parole di bocca!

Non è detto che se ti riempi la bocca di paroloni e "pisci" (termine giornalistico che sta ad indicare quando scrivi un articolo troppo lungo) quattro pagine, quello che tu dici sia per forza più profondo di un concetto espresso in poche righe con parole accessibili a tutti.




Parole santissime cazzo.... in questo forum c'è la perversa abitudine di mettere in mostra il proprio sapere anche quando sotto sotto c'è poca sostanza.

x vietcong poi quando dice che:
Lo scopo della visione non è provare emozioni (o tanto meno elaborare idee), ma avvertire delle pure e semplici sensazioni.

Beh è l'apoteosi del ridicolo, La paura è una delle principali emozioni umane, i film dell'orrore spesso sono stati i migliori esempi di denuncia sociale quindi molto consigliate per provare emozioni forti ed elaborare idee



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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 09-04-2005 01:29  
Ragazzi certo che siete campioni in elucubrazioni mentali! Ma godetevi ( magari riguardandolo) ad esempio un bel film di Romero con tanta sana paura , aumento di adrenalina, e lasciate in pace Lynch che di Horror ne ha ben poco.

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