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FilmUP Forum Index > Zoom Out > Attualità > Qual'è la connessione fra la morte di Calipari e il ritiro delle truppe?   
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Autore Qual'è la connessione fra la morte di Calipari e il ritiro delle truppe?
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-03-2005 15:14  
Veramente non riesco a capire come i tragici fatti successi a Calipari e alla Sgrena possano avvololarare la tesi di un ritiro delle truppe.
Riporto qui una delle tante interviste rilasciate da esponenenti della coalizione di centro sinistra,quelle Diliberto, ma sostanzialmente sono le stesse dette da altri:
''A quante altre salme -ha proseguito Diliberto- dovremo andare a rendere omaggio prima che arrivi il ritiro delle truppe? Dobbiamo andarcere al piu' presto. La situazione irachena ci dice che c'e' ancora in corso una guerra, altro che dopoguerra, e non si capisce -ha concluso il leader del Pdci- cosa diavolo ci stiamo a fare noi."
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Vorrei un attimo ricapitolare(faccio un riepilogo al contrario):
-La morte di Calipari è avvenuta nel cosro di un'operazione di salvataggio di un ostaggio, la Sgrena.
-La Sgrena era stata rapita da sequestratori arabi.Lei sarebbe stata lì sia che l'Italia fosse stata in guerra che se si fosse astenuta. Lei rischiava il sequestro non perchè italiana, e quindi coinvolta nella guerra se si facesse unicamente fede alla sua nazionalità, ma in quanto occidentale. Non a caso la giornalista francese (ovvero connazionale di un Paese non direttamente coinvolto nel conflitto) è comunque ancora in mano a questo "gruppo" di arabi.
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Quindi sia che l'Italia sia o meno coinvolta in guerra, la Sgrena sarebbe stata lì e sarebbe stata a rischio sequestro, e così la vita di Calipari vista col senno di poi.

Non vorrei che questo diventi un topic generale sulle ragioni della guerra o sulle sue opportunità, unicamente cercare di capire come ragionino certi cervelli della nostra politica. Qualuno mi può spiegare questo loro processo logico: morte Calipari=ritiro truppe?
Chi mi sa rispondere a quest'ultimo interrogativo?
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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REWIND

Reg.: 19 Apr 2004
Messaggi: 604
Da: roma (RM)
Inviato: 08-03-2005 15:39  
E infatti non c'è.
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MI ALZO DAL LETTO E PENSO AL POVERO MIO FEGATO FEGATO FEGATO SPAPPOLATO!!!

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lorelai

Reg.: 23 Set 2004
Messaggi: 2054
Da: varese (VA)
Inviato: 08-03-2005 15:55  
quote:
In data 2005-03-08 15:39, REWIND scrive:
E infatti non c'è.




penso anch'io.
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Narcotic? Yes please, I'll have a sample.

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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 08-03-2005 16:57  
E' un occasione cosi ghiotta per fare la solita strumentalizzazione....potevan i vari Diliberto e co farsela sfuggire?

Tra l'altro mi sovviene anche il ricordo del freelance Baldoni (schierato a sinistra), oppure della giornalista inglese sposata con un iracheno (di sinistra anche lei), oppure dell'italo-iracheno, oppure del nepalese decapitato (il Nepal si e' opposta all'invio di truppe)......cosa ritiravano Francia e Nepal?

Grazie ancora "compagni"....

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 08-03-2005 18:20  
La risposta è molto semplice, e non ha a che fare con il rapimento della Sgrena ma con l'ennesima morte di un italiano.

La situazione è fuori controllo,credo che molti se ne possano rendere conto, se è vero che non c'è il più elementare coordinamento tra servizi segreti tanto che questi finiscono al macello,figuriamoci per qualsiasi altra elementare situazione di guerra.

Sono concetti astrusi?
Del resto siamo ormai gli ultimi in europa a rimanere sul territorio per difendere i nostri contratti ENI.
Gli spagnoli, i portoghesi, i danesi, gli olandesi, e tra poco i polacchi e gli ucraini, hanno ritirato e annunciato il ritiro.

Gli italiani rimangono ma ormai sono veramente pochi quelli che credono ancora alle favole.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-03-2005 19:37  
quote:
In data 2005-03-08 18:20, Quilty scrive:
La risposta è molto semplice, e non ha a che fare con il rapimento della Sgrena ma con l'ennesima morte di un italiano.

La situazione è fuori controllo,credo che molti se ne possano rendere conto, se è vero che non c'è il più elementare coordinamento tra servizi segreti tanto che questi finiscono al macello,figuriamoci per qualsiasi altra elementare situazione di guerra.



Questa è l'unica pseudo risposta nel tuo post, e ti chiedo: ma se i servizi segreti francesi andassero in Iraq e salvassero la giornalista, e il mancato coordinamneto tra i loro servizi segreti e le truppe sul posto, portasse all'uccisione di uno di loro, i francesi cosa chiederebbero?
Il ritiro delle truppe?
Logicamnte no visto che non ci sono truppe loro, e allora continuo a non capire quale sia la connessione tra l'evento e la richiesta, se non una strumetalizzazione politica dell'accaduto.
_________________
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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 08-03-2005 19:59  
Io rigiro la domanda e chiedo: mi sapete dire un solo motivo per cui le truppe debbano restare ancora in Iraq????Elencatemi i vantaggi.
_________________
E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-03-2005 20:01  
Ginestra questa è un'altra questione, di cui si può parlare e si è parlato in tante altre aeree. Vorrei un attimo delimitare il disocrso a questa richiesta di parte del centrosinistra legata agli avvenimenti sovracitati. Cosa c'entrano gli uni con gli altri?
Non trovo una sola ragione.
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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 08-03-2005 20:15  
La ragione è questa:

Se un militare americano è così terrorizzato (perchè non si PUO' e non si DEVE parlare di agguato) da sparare ad una macchina senza nemmeno intimare l'alt (normale regola d'ingaggio, vedi testimonianza del maggiore dei carabinieri alla guida) allora vuol dire che lì c'è la guerra ed è una guerra feroce e prima di perdere i prossimi soldati, sia esso di fuoco amico o nemico, prima di lasciare altri figli senza padre e altre mogli senza marito, altri padri senza figlio e madri senza figlio, riprendiamoci i nostri connazionali, visto che sembra ormai evidente che lì non ci vogliono. Non si può aiutare chi non vuole essere aiutato e soprattutto non lo si può COSTRINGERE ad essere aiutato. E' un vespaio americano, sono interessi americani (petrolio, gas e quant'altro) che se li curino loro, perchè a me importa dei miei connazionali.

Salute a voi "camerata"...

Questo è il mio pensiero. Au revoire.

_________________
Non smettere di cercare ciò che che ami o finirai per amare ciò che trovi!

Io sono un uomo perfetto, ovvero un uomo che è fiero di ogni suo difetto e che pur sapendo di non sapere cerca di imparare a capire come sapere...

[URL=http://www

[ Questo messaggio è stato modificato da: Ipsedixit il 08-03-2005 alle 20:16 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 08-03-2005 20:37  
quote:
In data 2005-03-08 19:37, gatsby scrive:

Questa è l'unica pseudo risposta nel tuo post, e ti chiedo: ma se i servizi segreti francesi andassero in Iraq e salvassero la giornalista, e il mancato coordinamneto tra i loro servizi segreti e le truppe sul posto, portasse all'uccisione di uno di loro, i francesi cosa chiederebbero?
Il ritiro delle truppe?




La risposta te la sei già dato da solo.
I francesi non hanno truppe e non hanno in conto vite piazzate là per chissà quale vana gloria.

Se decidono di andare a liberare i loro giornalisti( che possono essere rapiti per qualsiasi motivo ,per estorcere denaro,non solo per il ritiro delle truppe,anche se capisco che una visione unidirezionale è molto funzionale per inculcare un certo concetto)lo fanno a loro rischio e pericolo.

Il giornalismo è uno strumento fondamentale per conoscere i fatti del mondo e a meno che non ci si voglia affidare solamente al giornalismo arruolato o embedded ,dovremmo solamente ringraziare quelli che rischiano la vita per svolgere questo compito.

Tornando al discoro,la questione è questa: è giusto che uno stato si impegni a liberare i propri connazionali impiegando i suoi servizi segreti e pagando valanghe di soldi a della gente che con la resistenza irachena ha ben poco a che fare?

La politica italiana finora è stata questa, per un semplicissimo motivo: l'opinione pubblica tiene il fiato sul collo di questo Governo.
Il nostri politici di destra infatti hanno finora propagandato la missione di Pace,l'esercito della Caritas, Madre Teresa di Calcutta in mimetica che fornisce aiuto alla causa del popolo iracheno.
Ora capisci che,in un tripudio di buoni sentimenti come quelli annunciati e reiterati dal Governo, lasciare un italiano a marcire significherebbe solo una cosa: dimostrerebbe la doppiezza di questi politicanti.
E' la loro politica che li costringe a operare in questo modo: se non accettassero le trattative la gente si accorgerebbe che qualcuno li sta prendendo per il culo;qualcuno che da un lato dice di voler salvare gli iracheni, e dall'altro se ne frega della sorte degli italiani in Iraq.

Ora tu capisci benissimo che un simile comportamento sarebbe squalificante.
Pertanto la politica del governo italiano è quella di trattare con i sequestratori e pagare. Sono obbligati a farlo per non perdere la faccia.

Il governo francese può fare quello che vuole.
Può impegnarsi nelle trattative,può decidere di non farlo. Non ha una missione da compiere. Chi va in Iraq ci va a suo rischio e pericolo, e il governo non può rispondere delle decisioni libere di qualunque cittadino.
Il governo francese può permettersi di farlo, quello italiano no,per i motivi appena spiegati.

I francesi possono valutare, tornando alla domanda iniziale,se ne vale la pena oppure no. Ma non hanno altri uomini sul territorio ,altri militari che corrono rischi in un simile scenario.

Noi invece si, e dobbiamo rispondere della sicurezza di questi uomini schierati su quel suolo. Allora qui si sta parlando di responsabilità: si è fatto un confronto assurdo tra chi non ha uomini sul campo e chi ne ha. Tra chi non ha nessuna responsabilità perchè non è sceso in campo e chi invece ne ha parecchie.

Se vogliamo continuare con questi paragoni possiamo continuare a farlo. Possiamo confrontare i maiali con gli aeroplani e chiederci perchè se a un aereo viene mozzata la coda cade e invece il maiale resta in piedi.

Se non ci si rende conto che il nostro governo ha delle responsabilità nei confronti dei nostri militari e che il governo francese non ha alcuna responsabilità nei confronti di nessuno,io non saprei cos'altro aggiungere.



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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 08-03-2005 21:49  
Quindi la risposta alla domanda iniziale è che il governo italiano è responsabile della vita dei suoi militari, e se non è in grado di garantire la sicurezza nemmeno ai suoi servizi segreti allora farebbe meglio a ritirare le truppe.

Questo elementare concetto che anche un bambino potrebbe formulare pare che la stampa non lo riesca a capire. Loro continuano a sparare cazzate, a fare paragoni assurdi tra chi ha della GROSSE responsabilità nei confronti dei suoi militari e chi non ne ha alcuna perchè non ha inviato militari.

Ma questa cultura totalitaria è dura a morire.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-03-2005 22:07  
capisco il tuo discorso, ma fai un passaggio fondamentale come quello di libero arbtrio a seconda delle condizioni pregresse che onestamente non giustifica il singolo episodio.
In poche parole tu dici che l'Italia è per certi versi costretta a liberare la Sgregna (che sia pagamento di riscatto o blitz non importa) mentre la Francia non può.
Ma allo stesso modo vedi come l'Inghilterra che ha truppe schierate e giornalisti sequestrati nonstante tutti non abbia vauto situazioni del genere.
In poche parole la condzione che si sia o meno sul territorio con delle truppe condiziona allo stesso modo (non che non condizioni, ma ha pro e contro sostanzialmente equivalenti) l'atteggiamneto positivo o negativo nei confronti di casi simili.
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Non c'è nessuna relazione, hai ragione. Io dico solo: siamo in missione di pace?! Bene, allora mandiamo la Croce Rossa e i corpi volontari, non i Carabinieri, è un controsenso




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