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La messa in scena di uan sequenza |
FabryDivx ex "ometto"
Reg.: 27 Apr 2003 Messaggi: 1788 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 05-02-2005 23:24 |
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Lezioni di regia su questo argomento ne avrete fatte di mille , ma vi sareste messi li con il vostro foglio bianco, scenggiatura e penna per decidere cosa fare , adesso vorrei porvi al seguente domanda...
Se avete due soggetti che stanno per incontarrsi e devono conversare per soli 30 seconde senza fermare il propro passo come fareste ad enfatizzare e dare un senso filmico oltre alla conversazione ?
_________________ ""Solo chi teme di non essere mai citato evita di citare" S. M. Ejzenstejn" |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 06-02-2005 02:35 |
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Mi ricordo della primissima scena di Closer, ottimo in questo senso.
Campo Largo frontale: Nel quadro si vede il protagonista che cammina per la città, e tutto attorno a lui altre persone (immaginate le decine e decine di persone che escono dal lavoro). E' quindi come se fosse solo "uno dei tanti", una persona qualsiasi, un'anima vagante per la metropoli.
Controcampo, sempre frontale: Altro quadro, questa volta invece con la protagonista che cammina, e sempre tutt'attorno a lei le altre miriade di persone.
A dare enfasi in questa scena è soprattutto il ralenti e la canzone di sottofondo.
Ma poi ecco che campo e controcampo (sempre alternati come si deve) cominciano a diventare sempre più stretti. Da un campo medio passiamo ad una figura intera, dalla figura intera alla mezza figura, dalla mezza figura al primo piano, e poi, al primissimo piano.
E' molto interessante questo restringersi delle inquadrature man mano che i due protagonisti si avvicinano l'un l'altro.
E pian piano spariscono dal quadro tutte le persone di contorno, come se in quello stesso istante, solo i due protagonisti stessero camminando per quella metropoli, dando perciò quel senso magico di "destino". E' come se tra tante persone, fossero stati scelti proprio loro due, che il loro incontro era inevitabile.
Il ralenti dà poi quel senso di dilatazione temporale. In fondo dicono che negli amori a prima vista il tempo sembra fermarsi, ed è proprio il senso dell'uso di questa dilatazione, che con il restringimento dei quadri sembrerebbe rafforzarsi di volta in volta.
Poi, quei 30 secondi di dialogo, ecco, lì ci devo ancora pensare. Per ora intanto ho delineato l'incontro.
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"Vuoi una sigaretta?"
"No grazie, ne ho appena spenta una. Sei pronto a diventare famoso?"
[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 06-02-2005 alle 02:38 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 06-02-2005 alle 13:54 ] |
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oldboy83
Reg.: 06 Gen 2005 Messaggi: 4398 Da: Mogliano (MC)
| Inviato: 07-02-2005 22:51 |
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Credo dipenda dal contesto. Dipende dal loro stato d'animo, dalla loro storia, volendo anche da quello che dicono. Antonioni li avrebbe inquadrati dall'alto, lontanissimi, avrebbe poi inquadrato qualcos'altro, lasciando le loro voci fuori campo, per descrivere la loro solitudine. magari dicci qualcosa di loro e di cosa stanno parlando...
_________________ Una sola cosa è certa: da questa vita non ne usciremo vivi. |
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