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FilmUP Forum Index > Zoom Out > Attualità > Il gran ritorno di Paolo Mieli   
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Autore Il gran ritorno di Paolo Mieli
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 11:40  

quote:
Ma perchè a priori sei pronto a dire che "il modello che essi presentammo e i valori che inculcano sono in netto contrasto con la realtà"??? La tua sicurezza da dove arriva.


L’abbiamo scritto e verificato. Abbiamo analizzato la copertura mediatica della guerra in Iraq e la rilevanza data a ben specifici argomenti e l’omissione di importanti fatti necessari a comprendere appieno la situazione reale. Abbiamo portato innumerevoli esempi e ne porteremo ancora. Non mi risulta che siano stati contestati .

quote:
E poi come pretendere una copertura di TUTTI I MEDIA SU TUTTI GLI ARGOMENTI???


Questo è un altro problema diverso da quello che stiamo affrontando, ma non di certo meno importante. Sarebbe già molto che gli argomenti non venissero trattati con disparità.
Come avviene adesso, è sotto gli occhi di tutti.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 11:40  
quote:
E ancora: chi detiene l'informazione? Negli USA ci sono le multinazionali dell'informazione, delle News, questo è vero ma qui? In Italia? Poi generalizzi e parli di TUTTI i quotidiani.
Banale, no?



I media italiani come quelli americani sono in mano ai privati a parte la Rai che , in ogni caso , è stata ben svenduta alla pubblicità. Una volta, fino a dieci quindici anni fa, sulla Rai la pubblicità occupava uno spazio risibile,oggi è quasi paragonabile alle tv commerciali.
Il motivo per cui Beppe Grillo è stato radiato dalla tv è perché rappresenta un pericolo per gli inserzionisti pubblicitari. Quando fece crollare in diretta Tv le chat line della Telecom,inserzionista Rai, questo fu un oltraggio inaccettabile. Nonostante la battaglia di Grillo fosse a favore dei diritti dei consumatori e degli onesti cittadini, gli interessi dell’azienda vengono prima di qualsiasi elementare diritto. Scontato.
Questo piccolo esempio lo si applica in grande a tutto il mondo produttivo che paga profumatamente i media permettendo loro di sopravvivere. Il sistema che ne deriva è un sistema che non è libero, ma è la visione di chi ci butta dentro i soldi, dei suoi particolari interessi nella società, che non corrispondono ai reali bisogni di un comune cittadino.

quote:
Scusa? Come? Responsabilità politica, dici...ma tu ne hai una ad esempio? E se sì, come te la sei fatta? "Appoggiare le cause e gli interessi di particolari persone"...ma chi? L'elite dominante ci dici. Quale quella degli industriali, dei managers, dei PR Businessman, del banchiere, del pubblicitario...del politico...no, troppo generale per stare in piedi tale posizione.


Vedi sopra.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 11:40  
quote:
ma tu attacchi degli eventi, la cui copertura mediatica ha un peso notevole, come l'uccisione di 500 bambini a Beslan. E' più importante? No, ma entra in una redazione, prima...

Vorresti forse dire che ai media non è mai arrivata l’ansa del genocidio del popolo iracheno durato 13 anni? Che le agenzie non governative non spediscono i loro rapporti alle redazioni dei giornali, non scrivono lettere, mail, appelli affinché si dia risalto a tutti questi eventi? o forse non era una notizia rilevante ? Io non ho mai sentito, su nessun media, un dibattito e una campagna di indignazione verso questi fatti che fosse minimamente paragonabile ad un episodio come quello di Beslan. E stiamo parlando di un milione e mezzo di morti paragonato all’uccisione ugualmente barbara di 500 persone.


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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 11:41  
quote:
E poi fammi capire: la colpa della guerra è solo opera dell'appoggio dei media o di una manovra "pulita" della Hulliburton?!? E questo, i media lo dicevano...dai...


L’amministrazione Bush ha presentato le sue accuse,che come tutti sanno erano false.
Sarebbe stato un gioco da ragazzi smontarle, ma in nessun giornale si è mai dimostrato chiaramente l’evidente menzogna, e questo è avvenuto per una sottrazione di fatti,come abbiamo precedentemente argomentato senza ricevere alcuna contestazione.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 11:41  
quote:
Ok, come vuoi, ma infatti è così. Peccato che oggi, ti ripeto le opzioni di informazione sono tantissime eil fatto che tu riconosci quello che stai dicendo ce lo dimostra. Mi dispiace anche a me per molte cose, ma controbatti su un sistema che non è possibile cambiare, per giunta spesso generalizzando.
E poi voglio dire, guardati attorno e pensa a quanto, l'opinione pubblica, poi tanto pubblica non è. L' azione di Indirizzare e inflienzare VIVE tramite...tutto quello che noi occidentali ci siamo creati. Ed ora ci arrabbiamo? Eh No! Ora sono cazzi nostri, per cui chi è sveglio, saprà. Sii contento per te, sei tra quelli che si salveranno, ma lascia stare le rivoluzioni. Rilassati...e Fidati.



I diritti di cui tu godi adesso, i fondamentali diritti quali la libertà di stampa, di parola, di opinione, di professare la propria fede, di aborto, di divorzio di tutela del lavoro sono tutti diritti conquistati nei secoli da battaglie di gente comune che molto spesso ha sacrificato la propria vita in nome di questi valori. Non sono stati diritti concessi dall’alto, piovuti dal cielo come un inatteso regalo. Sono stati conquistati, strappati ai privilegi di un’elite dominante.

La schiavitù è esistita fino a qualche secolo fa, e non è stata abolita perché i signorotti dei latifondi si sono impietositi , è stato possibile grazie alla lotta di eroi e alle loro indomite battaglie.

Il diritto ad una corretta informazione è un diritto di una democrazia e deve essere conquistato. Può sembrare impossibile così come sembrava impossibile abolire la schiavitù od ottenere il divorzio in un paese dominato dalla Chiesa.
Se vogliamo vivere in un futuro migliore non dobbiamo accontentarci di dire: chi è sveglio, saprà. Dobbiamo pretendere che le informazioni che riceviamo rispecchino un punto di vista che non sia solo quello di chi deve fare i soldi a tutti i costi calpestando le vite umane come se fossero parassiti da cui scrollarsi.
Perché questo è quello che avviene: con le loro campagne fatte di omissioni e di silenzi verso una ristretta cerchia di vittime causate da eserciti e stati amici, perpetuano la possibilità che il terrore continui ,e non è detto che in futuro questo possa succedere solamente ai dei poveri disgraziati dispersi in chissà quale angolo del mondo. Potrebbe succedere a chiunque. Le alleanze cambiano, la storia lo insegna, e un domani potremmo noi essere quelli dalla parte sbagliata, i curdi del futuro , e non essere degnati di alcuna attenzione solamente perché siamo vittime non meritevoli di considerazione e non utili per alcuna causa.

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 22-01-2005 12:11  
quote:
In data 2005-01-22 11:40, Quilty scrive:


I media italiani come quelli americani sono in mano ai privati a parte la Rai che , in ogni caso , è stata ben svenduta alla pubblicità. Una volta, fino a dieci quindici anni fa, sulla Rai la pubblicità occupava uno spazio risibile,oggi è quasi paragonabile alle tv commerciali.
Il motivo per cui Beppe Grillo è stato radiato dalla tv è perché rappresenta un pericolo per gli inserzionisti pubblicitari. Quando fece crollare in diretta Tv le chat line della Telecom,inserzionista Rai, questo fu un oltraggio inaccettabile. Nonostante la battaglia di Grillo fosse a favore dei diritti dei consumatori e degli onesti cittadini, gli interessi dell’azienda vengono prima di qualsiasi elementare diritto. Scontato.
Questo piccolo esempio lo si applica in grande a tutto il mondo produttivo che paga profumatamente i media permettendo loro di sopravvivere. Il sistema che ne deriva è un sistema che non è libero, ma è la visione di chi ci butta dentro i soldi, dei suoi particolari interessi nella società, che non corrispondono ai reali bisogni di un comune cittadino.




E' con grande peccato e rammarico constatare come molte persone che sembrano esser capaci di buone considerazioni, alla fine cadano nel consueto carosello che si scaglia contro le regole più semplici ed al contempo fondamentali del sistema (via, uno a caso) Televisivo, Rai. Imputare la pubblicità e la sua presenza aumentata di grado e di tasso sulla Rai... Entra nella sua amministrazione e guarda i bilanci, specie di coloro che pagano il canone, per giunta. "Bebbe Grillo radiato e sistema produttivo". Ma qual è la tua concezione di sistema produttivo? E' qui che dimostri la più ampia non concoscenza di una semplicisima realtà, quella che vede la pubblicità giustamente come molla che spinge al consumo dei mezzi di comunicazione, non tieni in conto la ben che minima segmentazione del pubblico, non ti interessa nulla e imputi il sistema produttivo dimenticando che esistono dinamiche di costi di produzione legate all'organizzazione di palinsesti che hanno determinate strategie di offerta. E questa offerta è valida e possibile grazie ad un circolo, che poi è quello del valore economico dei media. ma no, tutto è NON LIBERO, "è la visione di chi ci butta dentro i soldi, dei suoi particolari interessi nella società, che non corrispondono ai reali bisogni di un comune cittadinO..." Ma cosa dici? Inizia a studiare i principi di economia della televisione e dei media (come anche i giornali, ovvio) e poi capirai realmente il perchè di:
1)società dell'informazione
2)modelli televisivi e giornalistici
3)Consumi e offerta nei media
4)Pubblicità e altre risorse di un sistema, chiamato SISTEMA DEI RICAVI
5)prospettive di consumo

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 22-01-2005 12:17  
quote:
In data 2005-01-22 11:40, Quilty scrive:

Vorresti forse dire che ai media non è mai arrivata l’ansa del genocidio del popolo iracheno durato 13 anni? Che le agenzie non governative non spediscono i loro rapporti alle redazioni dei giornali, non scrivono lettere, mail, appelli affinché si dia risalto a tutti questi eventi? o forse non era una notizia rilevante ? Io non ho mai sentito, su nessun media, un dibattito e una campagna di indignazione verso questi fatti che fosse minimamente paragonabile ad un episodio come quello di Beslan. E stiamo parlando di un milione e mezzo di morti paragonato all’uccisione ugualmente barbara di 500 persone.





Nuovamente si percepisce tutta la non-cognizione-reale delle dinamiche di mercato e di informazione legate al mondo giornalistico. Esistono temi a lungo termine e notizie scoop, esistono estensioni di un quadro informativo predefinito da tempi duraturi (come lo può essere un genocidio che dura da 13 anni) e la notizia chock che si consuma in tutta la sua attualità.
Esistono postulati sui quali si decide, e lo ripeto SI DECIDE, SI SELEZIONA, SI PONE L'ATTENZIONE (Agenda Setting, riciordi?) per fare ascolti e per dare spazio ad una notizia che si sta consumando in tempo reale, come il massacro di Beslan. Criticare l'info è facile, credimi, farla un po' meno...non tri piace la selezioni delle informazioni, ho capito. ma quindi il sistema è sbagliato! Bella questa democrazia...

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 22-01-2005 12:26  
quote:
In data 2005-01-22 11:41, Quilty scrive:

L’amministrazione Bush ha presentato le sue accuse,che come tutti sanno erano false.
Sarebbe stato un gioco da ragazzi smontarle, ma in nessun giornale si è mai dimostrato chiaramente l’evidente menzogna, e questo è avvenuto per una sottrazione di fatti,come abbiamo precedentemente argomentato senza ricevere alcuna contestazione.




Un giornale riporta le posizioni, la scansione dei fatti e delle decisioni prese da un presidente (Bush) inerenti ad una guerra. In questo caso, si può fare una cosa per essere critici: confrontare vari quotidiani, il web e i telegiornali. Ma invece no, il signorino pretende, che, invece di eseguire questa manovra di interpretazione che foggi la sua coscienza informativa, siano i giornali, i media (di quelli americani di Murdoch, nemmeno perlo) a fare i critici, ad andare contro le decisioni e ad infrangere l'obiettività gironalistica. E' come se un giornalista in un articolo che tratta di omicidio, nelle sue righe cominciasse a inveire contro l'assassino o a gettarsi in opinioni personali. I media lo stesso: alzare polveroni contro Bush. Ma scusa, "specchio della realtà, finestra sul mondo..." quaesto è il sistema. Quindi non si racconta, non si narra e non ci si sbizzarrisce, come in un forum web. Si riportano i fatti, STOP! Bush dice:" Bin Laden, Saddam e armi di distruzione di massa". Tutto falso? Sì. bene i media in cui lo vedranno appurato lo riporteranno, altrimenti prima, riportano quanto viene detto e quanto gli viene offerto.

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 22-01-2005 12:42  
quote:
In data 2005-01-22 11:41, Quilty scrive:

I diritti di cui tu godi adesso, i fondamentali diritti quali la libertà di stampa, di parola, di opinione, di professare la propria fede, di aborto, di divorzio di tutela del lavoro sono tutti diritti conquistati nei secoli da battaglie di gente comune che molto spesso ha sacrificato la propria vita in nome di questi valori. Non sono stati diritti concessi dall’alto, piovuti dal cielo come un inatteso regalo. Sono stati conquistati, strappati ai privilegi di un’elite dominante.

La schiavitù è esistita fino a qualche secolo fa, e non è stata abolita perché i signorotti dei latifondi si sono impietositi , è stato possibile grazie alla lotta di eroi e alle loro indomite battaglie.

Il diritto ad una corretta informazione è un diritto di una democrazia e deve essere conquistato. Può sembrare impossibile così come sembrava impossibile abolire la schiavitù od ottenere il divorzio in un paese dominato dalla Chiesa.
Se vogliamo vivere in un futuro migliore non dobbiamo accontentarci di dire: chi è sveglio, saprà. Dobbiamo pretendere che le informazioni che riceviamo rispecchino un punto di vista che non sia solo quello di chi deve fare i soldi a tutti i costi calpestando le vite umane come se fossero parassiti da cui scrollarsi.
Perché questo è quello che avviene: con le loro campagne fatte di omissioni e di silenzi verso una ristretta cerchia di vittime causate da eserciti e stati amici, perpetuano la possibilità che il terrore continui ,e non è detto che in futuro questo possa succedere solamente ai dei poveri disgraziati dispersi in chissà quale angolo del mondo. Potrebbe succedere a chiunque. Le alleanze cambiano, la storia lo insegna, e un domani potremmo noi essere quelli dalla parte sbagliata, i curdi del futuro , e non essere degnati di alcuna attenzione solamente perché siamo vittime non meritevoli di considerazione e non utili per alcuna causa.




Hai finito? Ripeto, non essere banale. Non essere generalista. Parli come se oggi non ci fosse il diritto di informazione. Parli come se fossimo solo in pochi a conoscere la realtà. da come parli, sembra che sei il solo a conoscere le realtà scomode e che "gli altri" invece succhino tutti dal capezzolo di madre ignoranza. Non riponi fiducia in quei molti che tu non vedi, ma che si muovono, ogni anno per portare alla luce almeno qualcosa di quei tanti dimenticati che esistono e di cui tu citi. Certo, non sui tabelloni della Square Garden di New York, ma nemmeno solo nei circoli clandestini sotterranei. Esistono associazioni, etichette all'interno dell'industria editoriale, filmati e tantissimo materiale web che può parlarti e informarti su quei fatti di cui non sembri vedere nulla. Ma ci sono. Il discorso se mai sarebbe quello di sensibilizzare maggiormente la gente, i giovani ad accedere ad una ricerca più facile, più idonea, più corretta verso i temi delicati e nascosti di certe realtà scabrose e indigeste di cui i “grandi big” non parlano per via dei motivi che ti ho già detto. E continuo, esistono filmati, dossier, reportage, libri, iniziative, la cui sponsorizzazione è minima, la cui dimensione e identità non-profit li penalizza, i cui sforzi sono messi in difficoltà da un circuito orientato al profitto del denaro, ma che CI SONO e invece di lamentarsi si può fare qualcosa. Cosa? Continuare ad informarsi, prendere coscienza e non andare a senso unico a criticare un sistema, che comunque per natura è frammentato verso una selezione. Oggi con un po’ di informazione puoi bere CocaCola e mangiare Nestlè sapendo gli sconquassi che fanno. Puoi prendere le distanze da molte delle ideologie americane che per senso di leadership che viene sempre meno cercano di inculcarci. Puoi benissimo farti una conoscenze e coscienza politica e non solo tramite i comizi di piazza come succedeva un tempo. Oggi puoi e puoi ancora fare molto. Oggi i media che a te fanno tanto schifo hanno enormi cappi al collo (e se li mettono da soli se permettete) facendo soldi mentre però mandano in onda Miacheal Moore e così via. Ideologie e satire avanzano al contempo, e in questo scenario siamo noi che dobbiamo raggiungere una coscienza autonoma che ci sproni verso lo scetticismo e verso il “guardare oltre”…ma tu, no, critichi, con forti inni di banalità e ciao…è un peccato.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 22-01-2005 13:24  
quote:
In data 2005-01-22 12:17, marcomond scrive:
quote:
In data 2005-01-22 11:40, Quilty scrive:

Vorresti forse dire che ai media non è mai arrivata l’ansa del genocidio del popolo iracheno durato 13 anni? Che le agenzie non governative non spediscono i loro rapporti alle redazioni dei giornali, non scrivono lettere, mail, appelli affinché si dia risalto a tutti questi eventi? o forse non era una notizia rilevante ? Io non ho mai sentito, su nessun media, un dibattito e una campagna di indignazione verso questi fatti che fosse minimamente paragonabile ad un episodio come quello di Beslan. E stiamo parlando di un milione e mezzo di morti paragonato all’uccisione ugualmente barbara di 500 persone.





Nuovamente si percepisce tutta la non-cognizione-reale delle dinamiche di mercato e di informazione legate al mondo giornalistico. Esistono temi a lungo termine e notizie scoop, esistono estensioni di un quadro informativo predefinito da tempi duraturi (come lo può essere un genocidio che dura da 13 anni) e la notizia chock che si consuma in tutta la sua attualità.
Esistono postulati sui quali si decide, e lo ripeto SI DECIDE, SI SELEZIONA, SI PONE L'ATTENZIONE (Agenda Setting, riciordi?) per fare ascolti e per dare spazio ad una notizia che si sta consumando in tempo reale, come il massacro di Beslan. Criticare l'info è facile, credimi, farla un po' meno...non tri piace la selezioni delle informazioni, ho capito. ma quindi il sistema è sbagliato! Bella questa democrazia...



fatte a gara tutti e due in questo caso

il giornale in questione ha trattato l'argomento e più volte (Quilty non se ne mai accorto ma questo è un altro problema)

tuttavia come fa notare Quilty si tratta di una tragedia di lungo periodo

vorrei sapere come si possa fare una trattazione giornaliera


e lasciamo stare le altre banalità da bar su come si gestisce la notizia dette da Quilty

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 22-01-2005 13:27  
quote:
In data 2005-01-22 12:42, marcomond scrive:
quote:
In data 2005-01-22 11:41, Quilty scrive:

I diritti di cui tu godi adesso, i fondamentali diritti quali la libertà di stampa, di parola, di opinione, di professare la propria fede, di aborto, di divorzio di tutela del lavoro sono tutti diritti conquistati nei secoli da battaglie di gente comune che molto spesso ha sacrificato la propria vita in nome di questi valori. Non sono stati diritti concessi dall’alto, piovuti dal cielo come un inatteso regalo. Sono stati conquistati, strappati ai privilegi di un’elite dominante.

La schiavitù è esistita fino a qualche secolo fa, e non è stata abolita perché i signorotti dei latifondi si sono impietositi , è stato possibile grazie alla lotta di eroi e alle loro indomite battaglie.

Il diritto ad una corretta informazione è un diritto di una democrazia e deve essere conquistato. Può sembrare impossibile così come sembrava impossibile abolire la schiavitù od ottenere il divorzio in un paese dominato dalla Chiesa.
Se vogliamo vivere in un futuro migliore non dobbiamo accontentarci di dire: chi è sveglio, saprà. Dobbiamo pretendere che le informazioni che riceviamo rispecchino un punto di vista che non sia solo quello di chi deve fare i soldi a tutti i costi calpestando le vite umane come se fossero parassiti da cui scrollarsi.
Perché questo è quello che avviene: con le loro campagne fatte di omissioni e di silenzi verso una ristretta cerchia di vittime causate da eserciti e stati amici, perpetuano la possibilità che il terrore continui ,e non è detto che in futuro questo possa succedere solamente ai dei poveri disgraziati dispersi in chissà quale angolo del mondo. Potrebbe succedere a chiunque. Le alleanze cambiano, la storia lo insegna, e un domani potremmo noi essere quelli dalla parte sbagliata, i curdi del futuro , e non essere degnati di alcuna attenzione solamente perché siamo vittime non meritevoli di considerazione e non utili per alcuna causa.




Hai finito? Ripeto, non essere banale. Non essere generalista. Parli come se oggi non ci fosse il diritto di informazione. Parli come se fossimo solo in pochi a conoscere la realtà. da come parli, sembra che sei il solo a conoscere le realtà scomode e che "gli altri" invece succhino tutti dal capezzolo di madre ignoranza. Non riponi fiducia in quei molti che tu non vedi, ma che si muovono, ogni anno per portare alla luce almeno qualcosa di quei tanti dimenticati che esistono e di cui tu citi. Certo, non sui tabelloni della Square Garden di New York, ma nemmeno solo nei circoli clandestini sotterranei. Esistono associazioni, etichette all'interno dell'industria editoriale, filmati e tantissimo materiale web che può parlarti e informarti su quei fatti di cui non sembri vedere nulla. Ma ci sono. Il discorso se mai sarebbe quello di sensibilizzare maggiormente la gente, i giovani ad accedere ad una ricerca più facile, più idonea, più corretta verso i temi delicati e nascosti di certe realtà scabrose e indigeste di cui i “grandi big” non parlano per via dei motivi che ti ho già detto. E continuo, esistono filmati, dossier, reportage, libri, iniziative, la cui sponsorizzazione è minima, la cui dimensione e identità non-profit li penalizza, i cui sforzi sono messi in difficoltà da un circuito orientato al profitto del denaro, ma che CI SONO e invece di lamentarsi si può fare qualcosa. Cosa? Continuare ad informarsi, prendere coscienza e non andare a senso unico a criticare un sistema, che comunque per natura è frammentato verso una selezione. Oggi con un po’ di informazione puoi bere CocaCola e mangiare Nestlè sapendo gli sconquassi che fanno. Puoi prendere le distanze da molte delle ideologie americane che per senso di leadership che viene sempre meno cercano di inculcarci. Puoi benissimo farti una conoscenze e coscienza politica e non solo tramite i comizi di piazza come succedeva un tempo. Oggi puoi e puoi ancora fare molto. Oggi i media che a te fanno tanto schifo hanno enormi cappi al collo (e se li mettono da soli se permettete) facendo soldi mentre però mandano in onda Miacheal Moore e così via. Ideologie e satire avanzano al contempo, e in questo scenario siamo noi che dobbiamo raggiungere una coscienza autonoma che ci sproni verso lo scetticismo e verso il “guardare oltre”…ma tu, no, critichi, con forti inni di banalità e ciao…è un peccato.



se Quilty si degnasse almeno di leggere sul sito internet il giornale riporta sempre i link delle associazioni umanitarie per gli approfondimenti

ULTERIORE OMISSIONE DI INFORMAZIONI

COME AL SOLITO

per sostenere le sue solite e ripetitive tesi (perlatro come un papagallo perchè le ha lette su un libro = lavaggio del cervello)
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 15:00  
quote:
E' con grande peccato e rammarico constatare come molte persone che sembrano esser capaci di buone considerazioni, alla fine cadano nel consueto carosello che si scaglia contro le regole più semplici ed al contempo fondamentali del sistema (via, uno a caso) Televisivo, Rai. Imputare la pubblicità e la sua presenza aumentata di grado e di tasso sulla Rai... Entra nella sua amministrazione e guarda i bilanci, specie di coloro che pagano il canone, per giunta. "Bebbe Grillo radiato e sistema produttivo". Ma qual è la tua concezione di sistema produttivo? E' qui che dimostri la più ampia non concoscenza di una semplicisima realtà, quella che vede la pubblicità giustamente come molla che spinge al consumo dei mezzi di comunicazione, non tieni in conto la ben che minima segmentazione del pubblico, non ti interessa nulla e imputi il sistema produttivo dimenticando che esistono dinamiche di costi di produzione legate all'organizzazione di palinsesti che hanno determinate strategie di offerta. E questa offerta è valida e possibile grazie ad un circolo, che poi è quello del valore economico dei media. ma no, tutto è NON LIBERO, "è la visione di chi ci butta dentro i soldi, dei suoi particolari interessi nella società, che non corrispondono ai reali bisogni di un comune cittadinO..." Ma cosa dici? Inizia a studiare i principi di economia della televisione e dei media (come anche i giornali, ovvio) e poi capirai realmente il perchè di:
1)società dell'informazione
2)modelli televisivi e giornalistici
3)Consumi e offerta nei media
4)Pubblicità e altre risorse di un sistema, chiamato SISTEMA DEI RICAVI
5)prospettive di consumo



Il sistema dei ricavi è un sistema democratico, nel campo dell’informazione?
No, perché osteggia tutto ciò che va contro la sua natura e di conseguenza presenta una visione del mondo limitata alle esigenze di una ristrettissima cerchia di persone che si preoccuperà di selezionare le notizie per presentare una realtà che corrisponda ai loro interessi particolari.
Del resto, per quale motivo dovrebbero andare contro i loro interessi?
Senza gli sponsor qualsiasi network di informazione non potrebbe sopravvivere alle pressioni del mercato e ai costi sempre più crescenti del lavoro.
Come può allora un giornale che prende i soldi da un'azienda, la quale a sua volta li prende da un gruppo bancario controllato da un manipolo di signori in giacca e cravatta, dare una informazione veritiera e completa a 360 gradi se una notizia riguarda proprio quella azienda?
Se un giornale pubblica un articolo che mette in evidenza -per fare un piccolo esempio- come la Banca Nazionale del Lavoro nell'anno 2001 si è aggiudicata il 17,13% degli importi autorizzati per transazioni bancarie in armamenti, per la modica cifra di oltre 100 milioni di euro, oppure che è implicata nel devastante progetto dell'oleodotto Ocp in Equador, credi che la BNL farebbe ancora pubblicità su quel giornale?
I giornali in definitiva bypassano, tutte o quasi, le notizie che possono in qualche modo infastidire gli sponsor! Questo è il modo in cui gli sponsor influenzano in maniera decisiva la qualità, il contenuto e la veridicità delle informazioni pubblicate!
Per comprendere quindi in maniera completa le informazioni veicolate dai media non bisogna solo leggere e/o ascoltare le notizie, ma fare molta attenzione alla pubblicità che ci ruota attorno, perché è questa che alla fine decide le politiche redazionali e di conseguenza le notizie vere e proprie.

Tutto questo crea come conseguenza un sistema assolutamente non democratico, in cui un genocidio che si protrae nel corso di 13 anni non è mai affiorato all’attenzione di nessun giornale, nemmeno quando l’Unicef pubblicava i suoi rapporti annuali e li spediva alle redazioni è mai stato preso in considerazione di pubblicare qualcosa e imbastire una campagna di sensibilizzazione.
I giornali infatti, ben lungi dall’obiettività, non riportano solamente i fatti.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
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Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 15:01  
quote:
Un giornale riporta le posizioni, la scansione dei fatti e delle decisioni prese da un presidente (Bush) inerenti ad una guerra. In questo caso, si può fare una cosa per essere critici: confrontare vari quotidiani, il web e i telegiornali. Ma invece no, il signorino pretende, che, invece di eseguire questa manovra di interpretazione che foggi la sua coscienza informativa, siano i giornali, i media (di quelli americani di Murdoch, nemmeno perlo) a fare i critici, ad andare contro le decisioni e ad infrangere l'obiettività gironalistica. E' come se un giornalista in un articolo che tratta di omicidio, nelle sue righe cominciasse a inveire contro l'assassino o a gettarsi in opinioni personali. I media lo stesso: alzare polveroni contro Bush. Ma scusa, "specchio della realtà, finestra sul mondo..." quaesto è il sistema. Quindi non si racconta, non si narra e non ci si sbizzarrisce, come in un forum web. Si riportano i fatti, STOP! Bush dice:" Bin Laden, Saddam e armi di distruzione di massa". Tutto falso? Sì. bene i media in cui lo vedranno appurato lo riporteranno, altrimenti prima, riportano quanto viene detto e quanto gli viene offerto.


I giornali non sono agenzie dell’ansa, ma esprimono opinioni, valutazioni tramite i loro editoriali, selezionano accuratamente i fatti e gli antefatti in un contesto che da alla notizia un determinato senso. Così abbiamo sentito innumerevoli volte la storia di Saddam che gassava i curdi ( episodio avvenuto a fine anni 80) sui quotidiani dell’anno 2003.
non si tratta di una pura e semplice trasposizione di fatti che accadono in tempo reale, ma di continui collegamenti tra fatti e antefatti. Allo stesso tempo è stato accuratamente evitato di riportare il fatto (perché fino a giugno 2003 l’Iraq è stato sotto embargo) che ogni anno morivano 90.000 persone a causa delle sanzioni economiche.
I diritti degli iracheni sono degni di essere presi in considerazione solamente se servono a dimostrare la malvagità del nemico per giustificare un attacco. nel caso in cui questi diritti siano calpestati dalla comunità internazionale, allora non saranno più degni di nota poiché dimostrerebbero la crudeltà del nostro sistema alla pari di un brutale regime.Sarebbe molto controproducente per chi deve indirizzare l’opinione pubblica verso gli interessi particolari di determinati individui.
I media compiono un’accurata selezione degli argomenti da trattare che è estremamente funzionale ai principali interessi delle aziende che li sponsorizzano, e non potrebbe essere diversamente.
Da qui la loro scarsa funzione democratica e per nulla libertaria, molto simile ad un sistema di informazione di stato con censura ufficiale.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
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Da: milano (MI)
Inviato: 22-01-2005 15:01  
quote:
Hai finito? Ripeto, non essere banale. Non essere generalista. Parli come se oggi non ci fosse il diritto di informazione. Parli come se fossimo solo in pochi a conoscere la realtà. da come parli, sembra che sei il solo a conoscere le realtà scomode e che "gli altri" invece succhino tutti dal capezzolo di madre ignoranza. Non riponi fiducia in quei molti che tu non vedi, ma che si muovono, ogni anno per portare alla luce almeno qualcosa di quei tanti dimenticati che esistono e di cui tu citi. Certo, non sui tabelloni della Square Garden di New York, ma nemmeno solo nei circoli clandestini sotterranei. Esistono associazioni, etichette all'interno dell'industria editoriale, filmati e tantissimo materiale web che può parlarti e informarti su quei fatti di cui non sembri vedere nulla. Ma ci sono. Il discorso se mai sarebbe quello di sensibilizzare maggiormente la gente, i giovani ad accedere ad una ricerca più facile, più idonea, più corretta verso i temi delicati e nascosti di certe realtà scabrose e indigeste di cui i “grandi big” non parlano per via dei motivi che ti ho già detto. E continuo, esistono filmati, dossier, reportage, libri, iniziative, la cui sponsorizzazione è minima, la cui dimensione e identità non-profit li penalizza, i cui sforzi sono messi in difficoltà da un circuito orientato al profitto del denaro, ma che CI SONO e invece di lamentarsi si può fare qualcosa. Cosa? Continuare ad informarsi, prendere coscienza e non andare a senso unico a criticare un sistema, che comunque per natura è frammentato verso una selezione. Oggi con un po’ di informazione puoi bere CocaCola e mangiare Nestlè sapendo gli sconquassi che fanno. Puoi prendere le distanze da molte delle ideologie americane che per senso di leadership che viene sempre meno cercano di inculcarci. Puoi benissimo farti una conoscenze e coscienza politica e non solo tramite i comizi di piazza come succedeva un tempo. Oggi puoi e puoi ancora fare molto. Oggi i media che a te fanno tanto schifo hanno enormi cappi al collo (e se li mettono da soli se permettete) facendo soldi mentre però mandano in onda Miacheal Moore e così via. Ideologie e satire avanzano al contempo, e in questo scenario siamo noi che dobbiamo raggiungere una coscienza autonoma che ci sproni verso lo scetticismo e verso il “guardare oltre”…ma tu, no, critichi, con forti inni di banalità e ciao…è un peccato.


Finalmente posso essere d’accordo. E’ vero che ci sono molte fonti non commerciali dalle quali attingere informazioni alternative, e maggiore peso avranno queste associazioni , maggiore sarà il contributo che porteranno alla democratizzazione dell’informazione.
Una radicale riforma dei media deve quindi entrare in qualsiasi agenda politica affinché siano rappresentati gli interessi dei cittadini e non unicamente quelli degli sponsor.

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