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Autore Il gran ritorno di Paolo Mieli
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 23-12-2004 21:44  
oggi il bell'editoriale di commiato di Folli:

Il bene più prezioso di un giornale è sempre la sua indipendenza. E si può stare certi che non c’è mai nulla di scontato nella ricerca di una vera autonomia. E’ un esercizio indispensabile e faticoso che si rinnova ogni giorno, tra gli eventi imposti dall’attualità, su di una strada irta di ostacoli. Poi, quando si sente di aver raggiunto un sufficiente grado di indipendenza morale e intellettuale, si scopre di essere ancora lontani dalla meta. Perché alla fine chi giudica è soltanto il lettore. Sta a lui percepire quanto il giornale e le persone che lo preparano sappiano essere libere, sta a lui apprezzare questo dono quotidiano. Senza il giudizio del lettore, lo sforzo è inutile. In questi diciotto mesi, i gi ornalisti del Corriere e il loro direttore si sono adoperati non solo per essere liberi nella loro coscienza, ma per essere percepiti come tali da chi legge e giudica. Lungo tale cammino, si sono ispirati alla migliore tradizione, antica e recente, di via Solferino, dimenticando le pagine buie che pure non sono mancate in una storia di quasi 130 anni. Consapevoli che non esiste altro modo per difendere l’identità della testata rispetto a tutti i centri di potere: della politica non meno che dell’economia.
Non ci può essere retorica quando si tratta di affermare il valore dell’indipendenza. Né ci può essere scorciatoia nella ricerca quotidiana delle vie concrete per tutelarla. Intorno a essa si costruisce, giorno dopo giorno, l’autentica credibilità di un grande giornale. E la credibilità è la premessa indispensabile, se si vuole essere autorevoli.
Se una direzione si misura non dalla sua durata - che dipende da molti fattori e non è un criterio di valore - bensì dall’impronta che lascia di sé, forse allora possiamo dire che il Corriere è st ato all’altezza della sua storia migliore, cioè della sua anima profonda: ha saputo essere autorevole e credibile agli occhi che contano, quelli dei suoi lettori. Ha saputo porsi al centro del dibattito politico e civile del Paese senza fare sconti ad alcun protagonista o comprimario. Questo può essere dispiaciuto a qualcuno, ma fa parte delle regole del gioco. Meglio scontentare un po’ tutti che compiacere solo una parte.
Il giornale ha seguito con attenzione lo sviluppo del nostro bipolarismo, che è senza alternative ma carico di difetti. Ha incalzato le grandi forze sulla via del riformismo, invitandole a offrire ai cittadini elettori un’idea, una visione dell’Italia che vorrebbero. Ha sollevato temi e proposto inchieste sul territorio che sono servite a comporre una fotografia abbastanza nitida del Paese che siamo.
Era l’ambizione del giorno d’esordio: raccontare l’Italia con i suoi volti e le sue storie, attraverso un linguaggio chiaro, senza mai evitare le posizioni scomode. Nel rispetto di una vicenda nazionale complessa che non si presta a eccessive semplificazioni. Siamo riusciti a farlo grazie alla forza del Corriere e alla bravura dei suoi giornalisti. A loro, al vertice e a tutte le redazioni, va un sincero ringraziamento. E’ motivo di profonda soddisfazione che in questo periodo si siano affermate nuove giovani firme e si sia ampliato il numero dei collaboratori. Un giornale di qualità, ma non un giornale élitario: in fondo era questo l’obiettivo. «Andandomene, mi sento la coscienza tranquilla, come di uno che ha fatto il suo dovere». Sono parole scritte quasi sessant’anni fa da un direttore che si chiamava Mario Borsa. Sono perfettamente attuali.
Auguri calorosi a Paolo Mieli, l’uomo giusto per il Corriere di domani .
Stefano Folli
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 24-12-2004 14:42  
e la spalla dura e decisa di mieli nel giorno d'insediamento:



La libertà di stampa non sembra godere oggi in Italia di una buona salute. Il Corriere della Sera ha sempre aspirato ad essere nei periodi chiave che hanno fatto la sua storia e in qualche modo anche quella della democrazia italiana il custode di tale libertà. Non da solo, naturalmente, ma di certo in una posizione di preminenza che gli è stata data dalla sua stessa forza editoriale. La libertà di stampa riveste oggi una duplice, vitale importanza. Come sempre, essa costituisce l'elemento fondamentale di una società democratica dal momento che in essa si realizzano due condizioni cruciali per la sua vitalità: da un lato l'esistenza di un pubblico informato dei fatti, dall'altro una discussione collettiva sul significato di tali fatti, sulle conseguenze politiche da trarne, sui provvedimenti da prendere in relazione ad essi. Tutto ciò, come è noto, ha sempre costituito e costituisce il miglior antidoto contro il diffondersi di quel nemico mortale della democrazia che sono il fanatismo e l'ideologismo. Oggi, tuttavia, a questa funzione per così dire classica, se ne sta aggiungendo un'altra non meno importante, anzi forse di più: la libertà di stampa ai giorni nostri significa anche la difesa della parola scritta contro l'invadenza (non solo televisiva) dell'immagine, della percezione della realtà sotto specie esclusivamente visiva. La difesa della libertà di stampa significa salvare per le future generazioni il lascito immenso della lettura, da cui dipende tutta intera la trasmissione del patrimonio culturale della nostra civiltà e la possibilità che continui ad esistere un valido sistema di istruzione.
La libertà di stampa è una libertà di un tipo tutto particolare. Essa esiste solo se i giornali, gli organi di informazione in generale, hanno il potere, la capacità e la volontà di opporsi al potere. La libertà di stampa è dunque un potere per contrapposizione, per contrasto: se la stampa è compiacente, infatti, essa finisce molto rapidamente per non contare più nulla, per non avere più potere. Libertà di stampa vuol dire dunque, alla fine, solo e sempre libertà di criticare i poteri. Avendo costantemente presente che è bene ad ogni critica accoppiare un'idea di costruzione, ad ogni scelta che si giudica sbagliata contrapporre una soluzione alternativa. Pronti, inoltre, a dare atto a colui che corregge i propri errori della sua buona volontà e del coraggio che spesso richiede averla.
In una democrazia la verità non è in linea di principio monopolio di alcuno. Proprio per questo è necessario che la stampa abbia una costante disponibilità ad ascoltare ogni voce ed eviti di appiattirsi sullo scontro politico con troppo facili entusiasmi e troppo facili anatemi. Ciò non vuol dire che quando è giusto - come è stato per esempio in occasione del conflitto di interessi, delle leggi ad personam, della nuova regolamentazione radiotelevisiva - i giornali non abbiano il dovere, sì il dovere, di prendere posizione senza reticenza e chiamare i responsabili davanti al tribunale dell'opinione pubblica.
Sotto la guida di Ferruccio de Bortoli e di Stefano Folli, la direzione e l'intera redazione del Corriere della Sera sono sempre state fedeli a questi indirizzi. Chi viene dopo di loro non può che impegnarsi a seguire la stessa strada, cercando altresì di assicurare al giornale una sempre maggiore incisività e una sempre maggiore severità. Questo chiedono i tempi che il Paese sta vivendo.

Paolo mieli
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-12-2004 15:02  
Molto bello, duro.
Mi aspetto un grande giornale.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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lemona

Reg.: 07 Gen 2002
Messaggi: 819
Da: ferrara (FE)
Inviato: 26-12-2004 01:54  
bella roba , uno che non si schira mai anzi se deve dare ragione al berlusca non ci pensa due volte, non per niente e' il direttore del giornale piu corrotto d'italia( vedi presidenza tassan din- gelli), un giornale che non ci pensa due volte ad appoggiare eventuali coplpi di stato di destra

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 26-12-2004 18:17  
quote:
In data 2004-12-26 01:54, lemona scrive:
bella roba , uno che non si schira mai



Certo questo è davvero un guaio per un giornalista... che poi gli intellettualodi che leggono i giornali non riescono a capire chi sia il buono e chi sia il cattivo...

Ma che critica è dire ad un giornalista di essere imparziale?

Mieli mi piace. Dire che è filodestra col passato che ha secondo me è una vera idiozia.
_________________
E' ok per me!

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mariano

Reg.: 01 Nov 2003
Messaggi: 2282
Da: san remo (IM)
Inviato: 26-12-2004 20:02  
l'imparzailità nell'uomo nn esite.
e paolo mieli nn ne è certo esente.

al massimo nn confondiamo come dono mitico ciò che è solo un frondismo acquisceinte e manovratore.
_________________
Io accetto il caos, non so se il caos accetta me.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 27-12-2004 11:03  
quote:
In data 2004-12-26 18:17, sloberi scrive:
quote:
In data 2004-12-26 01:54, lemona scrive:
bella roba , uno che non si schira mai



Certo questo è davvero un guaio per un giornalista... che poi gli intellettualodi che leggono i giornali non riescono a capire chi sia il buono e chi sia il cattivo...

Ma che critica è dire ad un giornalista di essere imparziale?

Mieli mi piace. Dire che è filodestra col passato che ha secondo me è una vera idiozia.




A me pare che Mieli intervistato sul suo ritorno ha detto esattamente che lui farà un giornale schierato e non imparziale. Chiaramente non arriverà però ai limiti di parzialità di altre testate, ma questo mi pare solo un bene.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 02-01-2005 10:36  
Sergio Romano, da oggi, risponderà ai lettori del Corriere al posto di Mieli
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-01-2005 12:27  
quote:
In data 2004-12-27 11:03, ipergiorg scrive:
quote:
In data 2004-12-26 18:17, sloberi scrive:
quote:
In data 2004-12-26 01:54, lemona scrive:
bella roba , uno che non si schira mai



Certo questo è davvero un guaio per un giornalista... che poi gli intellettualodi che leggono i giornali non riescono a capire chi sia il buono e chi sia il cattivo...

Ma che critica è dire ad un giornalista di essere imparziale?

Mieli mi piace. Dire che è filodestra col passato che ha secondo me è una vera idiozia.




A me pare che Mieli intervistato sul suo ritorno ha detto esattamente che lui farà un giornale schierato e non imparziale. Chiaramente non arriverà però ai limiti di parzialità di altre testate, ma questo mi pare solo un bene.



non so da che contesto tu abbia estrapolato queste affermazioni,ma sia il suo deitoriale che la successiva lettera che ha pubblicato sul Corriere, spiegavano bene che il giornale con lui si sraebbe schierato indipendentemnte su ogni situazione senza esser schivao di ideologie preconcette. Nè destra nè sinistra.
Che poi lui sia di un progressista è indubbio, ma i suoi libri (io ho letto di lui due "la Storia, le storie" e "Goccia a Goccia") sono tutto fuorchè dettati da pregiudizi o simili. Non a caso il suo mentore, DeFeilice, fu il primo sinistroide che ebbe il coraggio di revisionare il giudizio storico sul fascismo ripulendolo dalla faziosità (ed infatti il PCi all'epoca isolò alla rande lo storico in questione).
Milei ha la grande capacità di essere umile e di esprimere la propria opinione solo dopo aver spiegato tutte le motivazioni alla base delle sue decisioni. Il suo penseiro è tanto articolato che spesso qualcuno lo taccia di banalità, quando è invece, semplicemnte giusto.
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lemona

Reg.: 07 Gen 2002
Messaggi: 819
Da: ferrara (FE)
Inviato: 06-01-2005 01:53  
mi fa schifo come uomo , che non dice mai male sull'attuiale governo il classico democristiano con un piede da una parte e l'altro dall'altra.. tranquilli arriveranno i giacobini e faranno piazza pulita

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 16-01-2005 15:23  
Un giornalaccio? No, è un giornale normalissimo di propaganda delle grandi elite. E' il giornale di Mediobanca e degli interessi di chi ha un conto in banca a nove zeri , a discapito di chi vive con mille o millecinquecento euro al mese.
La sua politica è improntata a difendere il potere e gli interessi economici delle multinazionali nel mondo a discapito dei più elementari diritti umani delle persone in qualsiasi angolo della terra.

Si potrebbe aprire un osservatorio sul Corriere della Sera su questo forum, non è escluso che lo faccia.
Basterebbe comprare questo giornale per un determinato periodo e analizzare la spudorata faziosità con cui espone le notizie , le sue vergognose omissioni e i suoi silenzi su questioni di vitale importanza; l'analisi critica limitata dei suoi editoriali ,tesa esclusivamente a difendere gli interessi degli azionisti e degli inserzionisti,che sono coloro che permettono a questo giornale di sopravvivere.

In fondo il mito dell'indipendenza,quello che gli stessi Folli rivendicano , è quello che fa più ridere di tutti. E' un giornale che ha i suoi costi, è un'azienda,non è un istituto di beneficenza.


[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 16-01-2005 alle 16:00 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 16-01-2005 15:31  
Si, un osservatorio .
Che bell'idea...

Un assaggio sulla sua propaganda lo abbiamo già affrontato qui.

Per il Corriere della Sera Amnesty International non esiste

Chissà,potrebbe essere un'ottima idea. Una dimostrazione pratica di cosa significhi vivere in un sistema di propaganda.

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Bonjo3

Reg.: 13 Ott 2004
Messaggi: 404
Da: Lucca (LU)
Inviato: 16-01-2005 16:09  
mieli è un bun giornalista che è sempre stat aattento a tener buoni coloro che li davano il pane, nonostante questo è riuscito a tratti ad essere abbastanza obbiettivonelle sue analisi.

Il suo maggior pregio è cmq quello di sape gestire molto bene anche economicamnete il giornale.
Ha rivoluzionato il modo di fare giornlismo in Italia permettendo al uo primo corsera di ritornare ai fasti del passato, questo il suo maggior pregio(almeno quello che gli ha podato la stima dei proprietari del giornale).
L'imminente arrivo del coore potrebbe essere come ha detto gatsby un motivo valido, in fndo quilty ha ragione, un giornale deve pur vendere!!!

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 16-01-2005 20:53  
Quilty ma il tuo post che cosa ha a che fare con Mieli?
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 16-01-2005 20:56  
cosa vuoi che abbia a che fare ?

la solita propaganda di cui ha riempito il forum

del resto con grande obiettività potrebbe fare un osservatorio sul giornale nel quale verrebbero omessi tutti gli articoli che smentiscono quanto afferma

il solito insomma
_________________
For relaxing times make it Suntory time

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