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Autore Per tutti i lavoratori...
anthares

Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
Inviato: 26-11-2004 13:44  
non so quanti anni hai, 40? 50?
comunque hai un posto di lavoro, una casa con il mutuo, dei bambini, pochi soldi da parte perchè con il pubblico impiego ricco non diventi.
(parlo della manovalanza, ovviamente, non dei dirigenti, quelli possono andare a casa anche subito quasi tutti)
ad un certo punto ti dicono: ciao, vai a casa, che non servi più.
se hai 30 anni muovi il culo e ti cerchi un altro lavoro, ma se hai superato i 40 non trovi niente.
che fai?

chiedi l'indennità di disoccupazione per 6 mesi, poi la concessione del contributo per il minimo vitale altri 6 alla Provincia, poi il contributo dell'ECA per altri 3, e poi?
ammazzi moglie, figli, poi te stesso?
che minchia c'azzecca il concetto di carità?

sappiamo tutti che le assunzioni facili ci sono state e ci sono, ma non puoi dare un colpo di spugna e mandarli tutti a casa in quattro e quattr'otto.
mi sembri un integralista islamico.



_________________
ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti.

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 26-11-2004 13:53  
quote:
In data 2004-11-26 09:14, ipergiorg scrive:
vorrei giusto far notare come questo scipero sia contro la finanziaria, che non è stata ancora terminata. Lo scipero è stato proclamato addirittura prima che si sapesse del taglio delle tasse... e mi volete convincere che non andate in piazza contro Berlusconi a prescindere da ciò che fa?
Tanto per capirsi ho fatto una ricerchina ed è venuto fuori che il primo proclama di sciopero generale risulta essere almeno del 27 ottobre!
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_economia_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=123325&IDCategoria=1


Cmq se a voi il taglio delle tasse non sta bene quei pochi soldi che vi sconteranno potete spedirli a me.

_________________
La sinistra: 2 persone 3 opinioni!
(rubata da Law & Order; non certo mia)

[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 26-11-2004 alle 10:56 ]




io li spedisco a uno di quelli che andranno pe stracci coi tagli agli statali
_________________
Save the cheerleader, save the world

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 26-11-2004 14:51  
quote:
In data 2004-11-26 13:44, anthares scrive:
non so quanti anni hai, 40? 50?
comunque hai un posto di lavoro, una casa con il mutuo, dei bambini, pochi soldi da parte perchè con il pubblico impiego ricco non diventi.
(parlo della manovalanza, ovviamente, non dei dirigenti, quelli possono andare a casa anche subito quasi tutti)
ad un certo punto ti dicono: ciao, vai a casa, che non servi più.
se hai 30 anni muovi il culo e ti cerchi un altro lavoro, ma se hai superato i 40 non trovi niente.
che fai?

chiedi l'indennità di disoccupazione per 6 mesi, poi la concessione del contributo per il minimo vitale altri 6 alla Provincia, poi il contributo dell'ECA per altri 3, e poi?
ammazzi moglie, figli, poi te stesso?
che minchia c'azzecca il concetto di carità?

sappiamo tutti che le assunzioni facili ci sono state e ci sono, ma non puoi dare un colpo di spugna e mandarli tutti a casa in quattro e quattr'otto.
mi sembri un integralista islamico.







sto parlando di chi è inutile, mica di tutti i dipendenti statali. Dare uno stipendio ai parassiti non è nemmeno carità in effetti è semplicemente stupidità. Se hai vogli i posti di lavoro li danno anche agli extracommunitari. Credi che gli imprenditori non sarebbero + felici di assumere un italiano?
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 26-11-2004 14:56  
quote:
In data 2004-11-26 13:53, stevie scrive:
quote:
In data 2004-11-26 09:14, ipergiorg scrive:
vorrei giusto far notare come questo scipero sia contro la finanziaria, che non è stata ancora terminata. Lo scipero è stato proclamato addirittura prima che si sapesse del taglio delle tasse... e mi volete convincere che non andate in piazza contro Berlusconi a prescindere da ciò che fa?
Tanto per capirsi ho fatto una ricerchina ed è venuto fuori che il primo proclama di sciopero generale risulta essere almeno del 27 ottobre!
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_economia_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=123325&IDCategoria=1


Cmq se a voi il taglio delle tasse non sta bene quei pochi soldi che vi sconteranno potete spedirli a me.

_________________
La sinistra: 2 persone 3 opinioni!
(rubata da Law & Order; non certo mia)

[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 26-11-2004 alle 10:56 ]




io li spedisco a uno di quelli che andranno pe stracci coi tagli agli statali




con un aumento del solo 3,7% non mi pare che gli statali saranno così disperati. Se poi ti riferisci ai 75mila non assunti dallo stato nei prossimi tre anni (perchè non si parla di licenziamenti) beh li puoi direttamente spedire a me che un lavoro non ce lo ho ancora.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 26-11-2004 20:27  
quote:
In data 2004-11-25 22:05, ginestra scrive:
Guarda Helboy, non cadere anche tu nella rete dell'abbassamento delle tasse,questi danno da una parte e tolgono dall'altra, e non è una frase che ho sentito dalla bocca della sinistra soltanto.
Cosa succederà quando il governo toglierà ulteriori finanziamenti agli organi periferici che la fanno già da padroni?
Ti sembrerà strano ma io non sono favorevole a questa iniziativa, anzi ho paura del dopo.Ricordati, infine, che del pubblico impiego, Silvio Berlusconi se ne infischia altamente.




guarda che il mio giudizio su questo inetto e ridicolo governo non muta.
per quanto riguarda il pubblico impiego che ci posso fare io?
io lavoro nel privato e , come ho gia' detto, si cerca di invitare qualcuno ad andarsene per scendere sotto i 15 dipendenti....e sapete tutti cosa vuol dire...che lo statuto dei lavoratori non vale piu' e si potra' licenziare senza giusta causa.
qualcuno certamente trovera' un posto migliore, qualcun altro se ne andra' in pensione e per gli altri saranno cazzi amari.
non certo per i leccalecca.
e quindi penso ai problemi che mi riguardano direttamente. perche' la solidarieta' fra categorie non esiste.

per il pubblico impiego ogni 5 dipendenti che se ne andranno ne verra' assunto 1.
bene, da anni si parla di mobilita'...ma mai è stata attuata. ci sono posti dove ci si fa un culo cosi' (io ho contatti con diverse realta' locali) ed altri dove c'e' un soprannumero ingiustificato.
vogliamo ridistribuire le carte?
non dico di mandare a Bolzano uno di Iglesias, ma si puo' fare molto anche a breve distanza.
ci sono uffici anagrafici che si fanno le seghe.
eliminiamo le sedi inutili e ridistribuiamo dove veramente serve, anche in altro ente.

e io non generalizzo dicendo che i dipendenti pubblici sono tutti raccomandati e scansafatiche, perche' ne conosco - come gia' detto - diversi.
la zavorra è certamente piu' che nel privato ma non facciamo di ogni erba un fascio.

qui da me c'e' quel tizio, non so se qualcuno riciorda, raccomandato che da informazioni sbagliate e resta al suo posto.
parrebbe di essere nel settore
pubblico, vero???

e poi la carriera: bene o male nel pubblico un concorso bisogna farlo. nel privato decidono i capi.
in base a quale criteri è inutile che lo dica.

io cmq non faccio piu' scioperi politici, indipendentemente da chi c'e' al governo. questo sia ben chiaro.



_________________
In Italia per 30 anni sotto i Borgia vi furono guerre terrore omicidi carneficine ma vennero fuori Leonardo, Michelangelo e il Rinascimento.In Svizzera in 500 anni di pace cosa ti è venuto fuori? L'orologio a cucu'.(O.Welles - il terzo uomo).

[ Questo messaggio è stato modificato da: Hellboy il 26-11-2004 alle 20:29 ]

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anthares

Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
Inviato: 27-11-2004 13:04  
quote:
In data 2004-11-26 20:27, Hellboy scrive:


e io non generalizzo dicendo che i dipendenti pubblici sono tutti raccomandati e scansafatiche, perche' ne conosco - come gia' detto - diversi.
la zavorra è certamente piu' che nel privato ma non facciamo di ogni erba un fascio.




fai bene a non generalizzare.
io lavoro nel settore pubblico e posso garantire che le uniche raccomandazioni ricevute DOPO aver fatto il concorso per l'assunzione ed averlo vinto sono state di togliermi i piercing se volevo poter accedere al colloquio per un determinato posto con una probabilità di ottenerlo.
perchè il capo servizio era un rompiballe.
e sicuramente ne io ne le mie colleghe facciamo le scansafatiche.

_________________
ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti.

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 27-11-2004 15:17  
quote:
In data 2004-11-27 13:04, anthares scrive:
quote:
In data 2004-11-26 20:27, Hellboy scrive:


e io non generalizzo dicendo che i dipendenti pubblici sono tutti raccomandati e scansafatiche, perche' ne conosco - come gia' detto - diversi.
la zavorra è certamente piu' che nel privato ma non facciamo di ogni erba un fascio.




fai bene a non generalizzare.
io lavoro nel settore pubblico e posso garantire che le uniche raccomandazioni ricevute DOPO aver fatto il concorso per l'assunzione ed averlo vinto sono state di togliermi i piercing se volevo poter accedere al colloquio per un determinato posto con una probabilità di ottenerlo.
perchè il capo servizio era un rompiballe.
e sicuramente ne io ne le mie colleghe facciamo le scansafatiche.





Ribadisco e confermo per l'ennesima volta, la generalizzazione è lo sport preferito dagli italiani.

_________________

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 27-11-2004 20:42  
quote:
In data 2004-11-27 13:04, anthares scrive:
quote:
In data 2004-11-26 20:27, Hellboy scrive:


e io non generalizzo dicendo che i dipendenti pubblici sono tutti raccomandati e scansafatiche, perche' ne conosco - come gia' detto - diversi.
la zavorra è certamente piu' che nel privato ma non facciamo di ogni erba un fascio.




fai bene a non generalizzare.
io lavoro nel settore pubblico e posso garantire che le uniche raccomandazioni ricevute DOPO aver fatto il concorso per l'assunzione ed averlo vinto sono state di togliermi i piercing se volevo poter accedere al colloquio per un determinato posto con una probabilità di ottenerlo.
perchè il capo servizio era un rompiballe.
e sicuramente ne io ne le mie colleghe facciamo le scansafatiche.






certo non ne dubito affatto.
perche' le cose bisogna conoscerle prima di tranciare giudizi generalizzati basati sul solito si dice.
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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 27-11-2004 20:43  
quote:
In data 2004-11-27 15:17, willoz scrive:
quote:
In data 2004-11-27 13:04, anthares scrive:
quote:
In data 2004-11-26 20:27, Hellboy scrive:


e io non generalizzo dicendo che i dipendenti pubblici sono tutti raccomandati e scansafatiche, perche' ne conosco - come gia' detto - diversi.
la zavorra è certamente piu' che nel privato ma non facciamo di ogni erba un fascio.




fai bene a non generalizzare.
io lavoro nel settore pubblico e posso garantire che le uniche raccomandazioni ricevute DOPO aver fatto il concorso per l'assunzione ed averlo vinto sono state di togliermi i piercing se volevo poter accedere al colloquio per un determinato posto con una probabilità di ottenerlo.
perchè il capo servizio era un rompiballe.
e sicuramente ne io ne le mie colleghe facciamo le scansafatiche.





Ribadisco e confermo per l'ennesima volta, la generalizzazione è lo sport preferito dagli italiani.





anche qui!
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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 29-11-2004 15:50  
Un taglio delle tasse
da trenta cappuccini
di EUGENIO SCALFARI

ANZITUTTO la leggibilità: questo emendamento sulla riduzione dell'Irpef è illeggibile, c'è scritto tutto e il contrario di tutto, si usano parole e riferimenti privi di spiegazioni comprensibili. Non è neppure un messale scritto in "latinorum" (che Renzo Tramaglino rimproverava a don Abbondio di usare per confondere e turlupinare i poveri diavoli) ma scritto in sanscrito.

Profittando di questa oscurità di linguaggio, entrano in scena le veline.

Nei giorni scorsi ne sono partite a centinaia verso le redazioni dei giornali e soprattutto delle televisioni. Il pubblico deve pur capire, che diavolo! Perciò le veline che "volgarizzano". Sintetizzano.

Mettono in chiaro l'indecifrabile.

Dunque viva le veline che provengono dagli uffici di Bondi, di Bonaiuti, degli uffici stampa di Palazzo Chigi e di Palazzo Grazioli. Attenzione: poiché il testo e le annesse tabelle sono ermetiche, le veline hanno campo libero per manipolare. E manipolano, eccome se manipolano.

Così un'operazione risibile nei risultati positivi ma drammatica per le implicazioni negative che ne derivano viene presentata come "storica", "epocale", "decisiva per il rilancio dell'economia", "svolta mai effettuata fino ad ora nella storia d'Italia".

Solo Berlusconi (sembra impossibile) si è lasciato scappare una frase di verità, non so se per imprudenza o per metter le mani avanti anticipando l'unico vero risultato che verrà fuori da questa follia. Ha detto (nella conferenza stampa con la quale ha presentato il suo master plan): "Non mi illudo che un intervento come questo possa dare un impulso straordinario ai cittadini. Ci sarà un vantaggio, ma in economia l'impulso vero si ha con la diminuzione delle tasse in deficit".


Avete capito bene? Non so chi gliel'ha suggerita questa solenne sciocchezza, forse è una reminiscenza keynesiana da autodidatta. Comunque, voce dal sen fuggita che contiene due verità: la manovra strombazzata avrà effetti pratici irrilevanti e, alla fine, produrrà lo sfondamento del deficit.

Alla faccia del ministro del Tesoro, detto Mimmo, e del Ragioniere generale dello Stato, che ne hanno autenticato la solidità (incautamente).

Chiedo scusa ai lettori, già frastornati da quattro giorni di tabelle e di improbabili volgarizzazioni imbonitorie, ma dovrò ora tediarli con qualche cifra che serva a chiarire e non a confondere. Cercherò di farlo con la massima parsimonia.

1. C'era anzitutto da colmare un buco di 2 miliardi e mezzo della manovra effettuata lo scorso luglio. Forse ve la siete scordata, ma già a luglio il nostro bilancio stava per sfondare il deficit e le agenzie di rating, quelle che danno le pagelle ai titoli del debito pubblico, erano pronte a ribassare il voto provocando uno sconquasso sul nostro bilancio e sul mercato dei titoli. Perciò una "manovrina" da 5 miliardi tra tagli, tasse e condono (edilizio). Senonché il condono dette poco o nulla. Di qui il buco. Per colmarlo entro la fine dell'anno il governo ha dovuto emanare l'altro ieri sera un decreto imponendo a banche e assicurazioni di anticipare entro il corrente mese di dicembre il pagamento delle tasse dovute nel 2005.

Perciò l'erario incasserà 2 miliardi e rotti in anticipo, che naturalmente gli mancheranno nell'esercizio 2005.

2. Simultaneamente il governo ha deciso di spostare dal 2004 al 2005 il pagamento della seconda e terza rata del condono edilizio per una cifra più o meno eguale a 2 miliardi. Mi permetto di attirare l'attenzione dei lettori su questo modo di procedere estremamente singolare: con una mano Siniscalco (Mimmo) fa anticipare i pagamenti dovuti da banche e assicurazioni mentre con l'altra mano fa slittare in avanti le rate del condono. La cifra è più o meno identica, sono sempre quei maledetti 2 miliardi che vanno avanti e indietro.

Ma perché? Questo mistero mi ha impensierito per qualche minuto, ma poi ho trovato la quadra, come dice Bossi: il condono edilizio, già bandito da vari mesi, non ha dato quasi nulla. Di qui il buco del 2004. Allora lo si fa slittare al 2005 facendo finta che, improvvisamente, darà finalmente il denaro atteso. Al suo posto l'anticipo di tasse per analogo importo. Avanti e ndré che bel divertimento, cantava l'antica filastrocca per bambini. Non si capisce però per quale motivo il condono del 2005 dovrebbe fornire i denari che non dette nel 2004.

Mimmo e Grilli hanno garantito che li darà. Ma se si sbagliassero, come è molto probabile? Che cosa resterebbe della copertura per ridurre l'Irpef, visto che quei 2 miliardi ne costituiscono la parte più cospicua?

3. In teoria la manovra sull'Irpef vale 6,5 miliardi. Ma dalle criptiche tabelle si scopre che questa cifra, che sarà iscritta nel bilancio di competenza, non coincide con il bilancio di cassa. Cioè i soldi effettivamente fruiti dai contribuenti nel corso del 2005 non saranno 6 miliardi e mezzo ma soltanto 4,3 miliardi. Come mai? Risposta: i lavoratori dipendenti avranno effettivamente i loro sconti di imposta a partire dalla busta paga del 27 gennaio, ma tutti gli altri contribuenti cominceranno a beneficiarne soltanto nel 2006. Lo scossone all'economia nel 2005 non sarà dunque determinato da quei miseri 6,5 miliardi bensì dai miserrimi 4,3. Tutto questo casino (scusatemi) per 4,3 miliardi di euro. Svolta epocale? Viene solo da ridere.

4. Chi sono i beneficiari della svolta epocale? Le veline diramate dai saltimbanchi della manipolazione (ecco a che cosa serve avere il monopolio della Tv, per chi non l'avesse ancora capito) affermano che gli sgravi sono concentrati sui redditi più bassi, e lo affermano con sicurezza assoluta. Danno le percentuali: chi ha minore reddito avrà sconti del 10 per cento, chi sta appena un po' più in su avrà sconti dell'8 e poi, via via che si sale per la scala reddituale, la percentuale di sconto diminuisce fin quasi allo 0 per i redditi da capogiro. Tutto esatto. Ma quello che conta non sono le percentuali bensì le cifre assolute.

Uno sconto dell'8 per cento su un reddito di cento equivale appunto a 8 euro; uno sconto del 4 per cento su un reddito di mille equivale a 40 euro.

Uno paga 8 euro di meno, l'altro, pur ricco, ne paga 40 di meno. È poco più di niente per tutti e due, ma la disparità si vede ed è grossa.

5. Naturalmente i poveri e i quasi poveri sono molti; i benestanti sono parecchi; i ricchi sono pochi e gli ultraricchi pochissimi. Cerchiamo dunque di capire a chi vanno quei 6,5 miliardi (4,3 nel 2005). Bisogna a questo punto guardare dentro alle varie fasce di reddito e vedere quanti sono quelli che ne fanno parte. Da reddito 0 a reddito di 40 mila euro l'anno il beneficio fiscale va da 0 a 40 euro al mese. I poveri non prendono nulla, per i quasi poveri e i meno poveri fino al ceto medio che comunque fatica ad arrivare a fine mese i vantaggi sono questi: da 0 fino a 40 euro mensili. Prendo la cifra massima: 40.

Equivale a una modesta cena al ristorante per due persone.

O a trenta cappuccini al mese in più. O a pagarsi un paio di medicine di quelle che lo Stato non pagherà più. Sapete quanti sono i cittadini compresi nella fascia da 0 a 40 mila euro di reddito? Sono il 75 per cento del totale.

Sapete quanta parte della manovra va a questo 75 per cento? Un miliardo e 800 mila euro. Poiché le cifre non sono opinioni il risultato è il seguente: il 75 per cento dei cittadini beneficia del 36 per cento della manovra, mentre il 25 per cento dei cittadini beneficia del 64 per cento.

Che ne dite? Che dice Follini che voleva concentrare quasi tutto sulle famiglie deboli? E Alemanno? Hanno perso la favella? Sono soddisfatti? Follini finalmente va al governo? Fini si spolvera la feluca perché la manovra è sociale? Un assegno da 6,5 per un terzo pagabile soltanto nel 2006, è ripartito tra la fascia debole e quella forte in proporzione del 36 per cento agli uni e del 64 agli altri. Ma non vi vergognate? Avrei ancora parecchie altre cifre da snocciolare, ma l'essenziale per quanto riguarda gli sconti è questo. Ora però bisogna dare un'occhiata alla copertura.

* * *

La solida copertura certificata da Mimmo e da Grilli proviene, come già abbiamo visto, per un terzo da un condono quanto mai improbabile che comunque andrà a chiudersi con la sua terza ed ultima rata entro la fine del 2005.

Nell'esercizio successivo il suo posto sarà preso da un miliardo proveniente dai tabacchi, da 500 milioni di inasprimento di tasse su bolli e concessioni e da 600 milioni di anticipi dell'Irpef e dell'Irap (una tantum perché ciò che anticipi di un anno ti mancherà l'anno dopo).

Il resto della copertura è fatto così: 400 milioni di autocopertura, cioè di maggiori entrate generate dalle minori aliquote. Qualunque studente di economia tributaria sa che una posta in bilancio di questa natura è improponibile. Mi auguro, per ragioni di decenza accademica, che questi 400 milioni siano cancellati e sostituiti.

Seicento milioni: tagli di consumi intermedi. Vuol dire minori spese per acquisti di beni e servizi nella scuola, sanità, forze armate, polizia di Stato. Trecento milioni, tagli ai fondi di riserva dei ministeri. Altro spicciolame di tagli e voci varie per 400 milioni.

Il totale dà, come sopra ho già indicato, 4,3 e non 6,5 miliardi la differenza è rinviata all'anno successivo e chi vivrà vedrà.

Il famoso blocco del turn over degli statali avrà inizio nel 2006 e proseguirà fino al 2008. Dovrebbe cancellare 75.000 posti di lavoro. Ma secondo il mio modesto parere non si farà. Berlusconi deve averlo promesso a Fini in un orecchio. Il 2006 è un anno elettorale. L'importante ora è guadagnar tempo.

Lo spot di cui il Cavaliere aveva bisogno, Mimmo gliel'ha costruito. È lillipuziano, sbilenco, curvo di spalle, ma con il monopolio della tivù e un po' di cosmetica fatta col computer quel nano ingobbito degli sconti all'Irpef ti diventa un Nembo Kid, un Superman, un gigante buono che dà soldi a tutti e non li toglie a nessuno. La sinistra invece...

* * *

La sinistra è il partito delle tasse. Prima mangiava i bambini, ma adesso non ci crede più nessuno. Adesso mangia embrioni e contribuenti.

Non mi pronuncio. La sinistra è adulta e sa parlare da sola. Io parlo per me e cerco di ricavare un senso dall'esame del tagliatasse.

Il senso mi sembra questo: per rilanciare l'economia è del tutto inutile. Se ci fossero i soldi (che non ci sono) bisognerebbe concentrare 3 miliardi sulla fascia di reddito debole e altrettanti sugli incentivi alle imprese e al Mezzogiorno. Restituire il fiscal drag ai lavoratori.

Fiscalizzare una parte dei contributi sociali.

Questi destinati all'Irpef sono soldi buttati dalla finestra. In parte pagati da altre tasse (regressive) in parte destinati a sfondare il deficit.

L'operazione però è servita a raggiungere alcuni obiettivi. Dello spot elettorale pro-Berlusconi ho già detto. Aggiungo e sottolineo: pro-Berlusconi.

I suoi alleati non ricaveranno né un voto né maggior peso da questo imbroglio; per chi lo ritiene appunto un imbroglio il loro prestigio semmai diminuirà; per chi crede invece alla "svolta epocale" il merito sarà esclusivamente di Silvio e non già di Fini detto Feluca né di Follini detto Occhialino, che anzi si erano opposti. Però ora la maggioranza è compatta, anzi è al guinzaglio.

Ecco un risultato.

Un secondo risultato è stato di far dimenticare, con questa trovata del taglio Irpef, che alle spalle di esso c'è una manovra da 24 miliardi ancora da approvare. Tiriamo le somme: manovrina a luglio 2004 da 5 miliardi, manovra in Finanziaria 2005 da 24 miliardi per mettere i conti in regola, manovra per ridurre l'Irpef da 7 miliardi. Totale 36 miliardi, 72.000 miliardi del vecchio conio come dice Bonolis. Non sono schicchere 72.000 miliardi. Un terzo almeno dei quali impostato su "una tantum"; un terzo su tasse e tagli a spese di Comuni, sanità, scuola, previdenza, efficienza della pubblica amministrazione, Mezzogiorno, sistema imprenditoriale. L'ultimo terzo su anticipi di entrate, cioè rinvio al futuro di debiti.

Vincenzo Visco ha richiamato l'altro ieri l'attenzione della Camera (con apposita interrogazione) sul fatto che l'operazione denominata Scip2, cioè la cartolarizzazione di immobili pubblici in vendita per 7 miliardi, è in scadenza ma i fondi non sono entrati, cioè gli immobili non sono stati venduti. Le agenzie di rating stanno aspettando la scadenza per confermare o ridurre il voto in pagella di quei bond. Se va avanti così l'erario si dovrà caricare della parte scaduta con immobili invenduti. Mi auguro che Mimmo e Grilli seguano la questione. Sarebbe tremendo se Scip2 andasse, come si dice in gergo "in default". Tipo Parmalat. Naturalmente Visco non è credibile perché passa il tempo a mangiarsi un contribuente al giorno e ci mette sopra anche il peperoncino.4


(28 novembre 2004)






















_________________
"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 29-11-2004 15:53  

Il leader Cgil: Berlusconi un Robin Hood alla rovescia, ma sta naufragando. Manovra recessiva, perciò scioperiamo
Epifani: "Un bel regalo ai ricchi
pagato dai pensionati"
"È in un angolo, non riesce a dialogare né con noi
né con le imprese né con gli enti locali"
di ROBERTO MANIA


Guglielmo Epifani

ROMA - "Berlusconi? Un Robin Hood alla rovescia che toglie ai più poveri per dare ai più ricchi". È la metafora alla quale ricorre Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, anche per spiegare le ragioni dello sciopero generale di dopodomani. Il quinto sciopero contro il secondo governo Berlusconi.

Uno sciopero che non è contro la riduzione delle tasse, bensì contro una politica economica miope, che sta compromettendo lo sviluppo del Paese. Contro scelte che oggi pagano soprattutto le fasce più deboli della popolazione ma che domani peseranno su tutti, indistintamente. "Scelte di un governo che si aggrappa all'ultima scialuppa, quella delle tasse, per cercare di non naufragare", dice il leader sindacale che annuncia "l'inasprimento della mobilitazione nel pubblico impiego".

Epifani, ma come si spiega uno sciopero contro il taglio delle tasse?
"Il nostro è uno sciopero contro l'intera manovra del governo. La nostra è una critica di fondo alla politica economica che si concretizza attraverso la legge Finanziaria. Questa manovra gioca contro lo sviluppo del Paese. Fa esattamente il contrario di ciò che andava fatto per rilanciare un sistema economico che negli ultimi quattro anni non è riuscito a crescere oltre l'1 per cento. Basti ricordare che il 2000 si era chiuso con un incremento del Pil del 3 per cento".

Infatti, proprio per rilanciare la crescita, attraverso i consumi, il governo ha approvato la riforma fiscale.
"No, non sarà così. La manovra del governo non ha come obiettivo la crescita economica".


Veramente Berlusconi e il ministro Siniscalco dicono il contrario.
"Il governo ha ridotto la quota di investimenti pubblici, soprattutto nel Mezzogiorno. I tagli alla scuola, alla sanità, alla sicurezza, ai trasferimenti agli enti locali finiranno per comprimere ulteriormente la crescita.
Questo governo pensa che la spesa pubblica sia sinonimo di spreco e non, invece, di sviluppo. Poi c'è il calo degli investimenti privati".

E qui cosa c'entra il governo? Queste sono decisioni che riguardano le imprese.
"Lo stimolo agli investimenti privati, che era stato ampiamente promesso, si è risolto in un quasi nulla. Il taglio dell'Irap per i ricercatori è pochissima cosa e non riuscirà a interessare più di 20 aziende".

Ci sono anche gli incentivi alle assunzioni, soprattutto nel Mezzogiorno.
"C'è un tetto di copertura così basso che favorirà un numero limitatissimo di imprese. Tanto è vero che la Confindustria ha espresso un giudizio preoccupato e critico sulla manovra, confermato anche oggi (ieri per chi legge, ndr) dal presidente Montezemolo".

Voi che rappresentate il mondo del lavoro dipendente, siete critici; le aziende anche. Eppure ci sarà qualcuno avvantaggiato dal taglio delle tasse. O no?
"Intanto è importante ricordare che un terzo della riforma viene finanziato con un altre imposte indirette a partire in particolare dal 2006. Paradossalmente ci sarà chi non otterrà nulla dalla riforma ma concorrerà a finanziarla".

Chi, per esempio?
"I pensionati. La stragrande maggioranza dei quali non sarà nemmeno sfiorata dagli sgravi. La parola "pensionati" è scomparsa dalla Finanziaria".

Per i redditi più bassi, però, è stato fatto il primo modulo della riforma, quello del 2002.
"Solo in parte. Ma oggi queste fasce di reddito non ricevono nulla. A beneficiare realmente degli sgravi non sarà più del 2 per cento della popolazione".

Da gennaio, però, nelle buste paga i lavoratori a medio reddito qualcosa cominceranno a vedere.
"Quel lieve incremento di reddito sarà più che compensato dall'aumento dei costi dei servizi pubblici che la stessa Finanziaria rende inevitabili soprattutto quelli dei Comuni nel settore della sanità. Davvero c'è da domandarsi perché si fa questa manovra mentre, di nuovo, non verrà restituito il fiscal drag ai lavoratori".

Provi lei da dare una risposta.
"Perché era l'unica carta a disposizione del governo per non vedere totalmente svanire la sua credibilità dopo le promesse fatte. Ma questo governo ha disatteso tutti i suoi obiettivi. Pensi solo alle grandi opere: sono rimaste sulla lavagnetta!".

Non sarà, invece, che alla fine Berlusconi ha messo in un angolo il sindacato?
"Io nell'angolo vedo il governo, chiuso in una torre d'avorio. Ma la mancanza di dialogo con tutti i soggetti sociali, noi ma anche la Confindustria, è un segno di debolezza. Ed è ancora più grave la mancanza di rapporti con le istituzioni locali, Comuni, Regioni e Province. Questo è un governo in affanno, in difficoltà. Che punta a scavalcare le rappresentanze sociali e stabilire un rapporto diretto con i cittadini".

Cosa del tutto legittima...
"Sì, ma questo vuol dire avere un'idea più povera di democrazia, un'idea dai contorni populisti, demagogici o corporativi. Un'idea che a noi non piace".


(28 novembre 2004)

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"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
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Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 30-11-2004 16:48  
Una divers posizione sulla finanziaria. Sia contro la destra che contro la sinistra

L'età comincia a giocarci dei brutti scherzi. Viviamo il senso di straniamento che deve aver colto Giorgio Gaber negli ultimi anni della sua vita. Perché le cose di sinistra non lo sono più? Non è solo nostalgia delle Marlboro e della doccia, oggi sostituite dallo slow food e dal bagno con le essenze vegetali. Prendete per esempio la lotta alla spesa pubblica improduttiva. Diamine, se era di sinistra. Paginate di inchieste dell'Unità per fare le bucce all'assistenzialismo, al sistema di potere democristiano, agli sperperi e alle clientele. Oggi le fa Libero. Sarà perché De Mita e Colombo ora stanno con la sinistra?Ricordiamo gli interminabili gruppi di lavoro presieduti da Chiaromonte, le alleanze dei produttori, i programmi di governo scritti da Napolitano e Spaventa, le commissioni «ceti medi produttivi» che poi voleva dire popolo delle partite Iva, il Pci che appena arrivato al governo di Napoli licenziava i dipendenti comunali assenteisti.

Ricordiamo l'austerità di Berlinguer, che non era solo un rigurgito quaresimale in pieni anni '80 e Milano da bere, ma anche - andate a rileggere - il fatidico «spostamento di risorse dall'assistenzialismo allo sviluppo». E ora si sta a strepitare perché un governo di destra taglia lo 0,5% di una spesa pubblica che ammonta a 640 miliardi di euro l'anno? A sbraitare di macelleria sociale? A stracciarsi le vesti per la copertura? Ha ragione Spaventa - sempre lui - quando su Repubblica invita la sinistra a lasciar perdere le coperture. Non ci si può opporre ai tagli fiscali dicendo che non sono veri, ma al contempo socialmente micidiali. Che non sono coperti, ma produrranno la fine dello Stato sociale.
Dite qualsiasi altra cosa, ma non questo. Dite per esempio che quando voi taglierete la spesa pubblica improduttiva - perché la taglierete, non è vero? - destinerete quei soldi non agli sgravi Irpef ma a qualche altra cosa. E mostrateci che sia più utile.
La Gad, per esempio, sostiene che la spesa per la ricerca deve raggiungere il parametro del tre per cento sul Pil, senza del quale non c'è futuro per l'Italia nel mercato globalizzato. Siccome ora quella spesa è sotto il due, vuol dire che si ripromette di trovare non uno 0,5% di risorse da utilizzare, ma più del doppio. Bene, questa è una politica. Tagliare per innovare. Tagliare per rilanciare le esportazioni, invece che per sostenere la domanda interna. Ma comunque tagliare. Ci dite, allora, dove? Provate a convincerci che non siete diventati il partito degli statali, delle corporazioni, degli enti inutili, dei «vested interests»?

Oppure dite un'altra cosa: il difetto di questa manovra è che bisognava piuttosto tagliare il costo del lavoro, rimettere in busta paga ciò che l'imprenditore versa e il dipendente non incassa, prendendo così due piccioni con una fava, a spese di contributi e previdenza. Dite una cosa di sinistra: il governo ha sbagliato perché non ha fatto prima una seria riforma delle pensioni, che facesse incassare da subito i benefici di un allungamento dell'età lavorativa, invece di posticiparla al 2008. Allora le risorse si sarebbero trovate senza far danni alla Moratti o a Martino, trasformati all'improvviso in eroici paladini del pubblico. Ma lo sapete che nei Comuni si assumono collaboratori esterni, cococò e contratti a tempo per far fare a loro il lavoro che dipendenti imboscati e super protetti non sanno e vogliono fare? Si aumenta cioè la spesa pubblica per garantire la spesa pubblica. Ha ragione Salvati quando dice che non sarebbe di sinistra «affamare la bestia» del settore pubblico. Ma qui la bestia è famelica di suo.

Soprattutto, leader della sinistra, colti dalla riforma fiscale in vacanza di studio o di riposo, in Cina o in Argentina, dite qualcosa. Per esempio sull'Ucraina. Quando eravamo ragazzi, fumavamo le Marlboro e facevamo le docce, era di sinistra sognare di andare in Cile a sostenere Allende contro il golpe di Pinochet, o fare un viaggetto con la due cavalli per cogliere un garofano a Lisbona. Diciamo che il diritto di ingerenza nella sovranità altrui non ci era tanto ostico. Ci chiamavamo internazionalisti per questo. Ora non si pretende di applaudire i marines che liberano Baghdad da Saddam (noi abbiamo applaudito) ma almeno una parola, un parolina sola, per gli arancioni di Kiev la si potrebbe spendere, tra una dichiarazione sul nome della Gad e un'altra, pure se dispiace al grande russo Cossutta. O la vostra capacità di indignazione internazionale si esaurisce nella compassione per i resistenti iracheni e i kamikaze palestinesi? (Tra parentesi: una generazione prima della nostra, l'Urss fu il primo paese al mondo a riconoscere lo stato d'Israele, nato da una guerra di indipendenza combattuta con le armi ceche).
Sarà l'età, ma certe mattine ci viene da chiedere che cos'è rimasto della sinistra. Come dicono gli inglesi: what's left of the left.

da www.ilriformista.it
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
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Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 30-11-2004 20:49  
A me pare che in questo Paese si facciano troppo le cose a prescindere.
Si protesta a prescindere.
Si da ragione all'uno o all'altro a prescindere.
Si va dietro ai propri leader politici a prescindere dal fatto che le loro azioni contrastino palesemente con i propri ideali.

A me sarebbe piaciuto sapere le vere ragioni della protesta, così come i punti fondamentali della finanziaria piuttosto che vedere scannarsi politici su chi abbia ragione.
Ma tant'è, siamo in Italia, si diceva così una volta no?
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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
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Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 30-11-2004 20:53  
quote:
In data 2004-11-30 16:48, ipergiorg scrive:
Una divers posizione sulla finanziaria. Sia contro la destra che contro la sinistra

L'età comincia a giocarci dei brutti scherzi. Viviamo il senso di straniamento che deve aver colto Giorgio Gaber negli ultimi anni della sua vita. Perché le cose di sinistra non lo sono più? Non è solo nostalgia delle Marlboro e della doccia, oggi sostituite dallo slow food e dal bagno con le essenze vegetali. Prendete per esempio la lotta alla spesa pubblica improduttiva. Diamine, se era di sinistra. Paginate di inchieste dell'Unità per fare le bucce all'assistenzialismo, al sistema di potere democristiano, agli sperperi e alle clientele. Oggi le fa Libero. Sarà perché De Mita e Colombo ora stanno con la sinistra?Ricordiamo gli interminabili gruppi di lavoro presieduti da Chiaromonte, le alleanze dei produttori, i programmi di governo scritti da Napolitano e Spaventa, le commissioni «ceti medi produttivi» che poi voleva dire popolo delle partite Iva, il Pci che appena arrivato al governo di Napoli licenziava i dipendenti comunali assenteisti.

Ricordiamo l'austerità di Berlinguer, che non era solo un rigurgito quaresimale in pieni anni '80 e Milano da bere, ma anche - andate a rileggere - il fatidico «spostamento di risorse dall'assistenzialismo allo sviluppo». E ora si sta a strepitare perché un governo di destra taglia lo 0,5% di una spesa pubblica che ammonta a 640 miliardi di euro l'anno? A sbraitare di macelleria sociale? A stracciarsi le vesti per la copertura? Ha ragione Spaventa - sempre lui - quando su Repubblica invita la sinistra a lasciar perdere le coperture. Non ci si può opporre ai tagli fiscali dicendo che non sono veri, ma al contempo socialmente micidiali. Che non sono coperti, ma produrranno la fine dello Stato sociale.
Dite qualsiasi altra cosa, ma non questo. Dite per esempio che quando voi taglierete la spesa pubblica improduttiva - perché la taglierete, non è vero? - destinerete quei soldi non agli sgravi Irpef ma a qualche altra cosa. E mostrateci che sia più utile.
La Gad, per esempio, sostiene che la spesa per la ricerca deve raggiungere il parametro del tre per cento sul Pil, senza del quale non c'è futuro per l'Italia nel mercato globalizzato. Siccome ora quella spesa è sotto il due, vuol dire che si ripromette di trovare non uno 0,5% di risorse da utilizzare, ma più del doppio. Bene, questa è una politica. Tagliare per innovare. Tagliare per rilanciare le esportazioni, invece che per sostenere la domanda interna. Ma comunque tagliare. Ci dite, allora, dove? Provate a convincerci che non siete diventati il partito degli statali, delle corporazioni, degli enti inutili, dei «vested interests»?

Oppure dite un'altra cosa: il difetto di questa manovra è che bisognava piuttosto tagliare il costo del lavoro, rimettere in busta paga ciò che l'imprenditore versa e il dipendente non incassa, prendendo così due piccioni con una fava, a spese di contributi e previdenza. Dite una cosa di sinistra: il governo ha sbagliato perché non ha fatto prima una seria riforma delle pensioni, che facesse incassare da subito i benefici di un allungamento dell'età lavorativa, invece di posticiparla al 2008. Allora le risorse si sarebbero trovate senza far danni alla Moratti o a Martino, trasformati all'improvviso in eroici paladini del pubblico. Ma lo sapete che nei Comuni si assumono collaboratori esterni, cococò e contratti a tempo per far fare a loro il lavoro che dipendenti imboscati e super protetti non sanno e vogliono fare? Si aumenta cioè la spesa pubblica per garantire la spesa pubblica. Ha ragione Salvati quando dice che non sarebbe di sinistra «affamare la bestia» del settore pubblico. Ma qui la bestia è famelica di suo.

Soprattutto, leader della sinistra, colti dalla riforma fiscale in vacanza di studio o di riposo, in Cina o in Argentina, dite qualcosa. Per esempio sull'Ucraina. Quando eravamo ragazzi, fumavamo le Marlboro e facevamo le docce, era di sinistra sognare di andare in Cile a sostenere Allende contro il golpe di Pinochet, o fare un viaggetto con la due cavalli per cogliere un garofano a Lisbona. Diciamo che il diritto di ingerenza nella sovranità altrui non ci era tanto ostico. Ci chiamavamo internazionalisti per questo. Ora non si pretende di applaudire i marines che liberano Baghdad da Saddam (noi abbiamo applaudito) ma almeno una parola, un parolina sola, per gli arancioni di Kiev la si potrebbe spendere, tra una dichiarazione sul nome della Gad e un'altra, pure se dispiace al grande russo Cossutta. O la vostra capacità di indignazione internazionale si esaurisce nella compassione per i resistenti iracheni e i kamikaze palestinesi? (Tra parentesi: una generazione prima della nostra, l'Urss fu il primo paese al mondo a riconoscere lo stato d'Israele, nato da una guerra di indipendenza combattuta con le armi ceche).
Sarà l'età, ma certe mattine ci viene da chiedere che cos'è rimasto della sinistra. Come dicono gli inglesi: what's left of the left.

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Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 01-12-2004 09:10  
quote:
In data 2004-11-30 20:49, stilgar scrive:
A me pare che in questo Paese si facciano troppo le cose a prescindere.
Si protesta a prescindere.
Si da ragione all'uno o all'altro a prescindere.
Si va dietro ai propri leader politici a prescindere dal fatto che le loro azioni contrastino palesemente con i propri ideali.

A me sarebbe piaciuto sapere le vere ragioni della protesta, così come i punti fondamentali della finanziaria piuttosto che vedere scannarsi politici su chi abbia ragione.
Ma tant'è, siamo in Italia, si diceva così una volta no?




In effetti ieri ho guardato il TG di LA7 (non proprio il TG4). Domanda ai manifestanti: "perchè siete qui?"

"Per i nostri diritti!" coro dietro "DIritti, Diritti, Diritti"

"Perchè è una cosa incredibile! Quello si è fatto 5 leggi solo per se!"

"perchè prima ci danno la pensione e poi ce la tolgono"

Nessuna risposta aveva a che vedere con la finanziaria. A conferma di un certo topic di BigUnit.

Poi c'era un simpatico manifesto con una foto del Duce affacciato a Palazzo Venezia con la faccia del Berlusca.


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