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Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 03-11-2004 16:51 |
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Da il foglio
Roma. E’ normale che un militante ricercato, che può essere ucciso da un momento all’altro dalle forze di sicurezza,
scelga di rifugiarsi in un’abitazione civile piena di bambini?
Non è normale e infatti non è mai accaduto nelle mille storie di terrorismo conosciute, dai Tupamaros uruguagi sino ai Tamil dello Sri Lanka. Men che meno nelle mille storie della resistenza europea, dalla Spagna all’Ucraina. Invece in Palestina accade. E’ considerato normale che un dirigente di al Fatah braccato si rifugi appositamente in case piene di bambini. Non per difendersi – perché sa benissimo che ormai gli israeliani colpiscono lo stesso – ma per portarsi con sé nella morte anche i piccoli e usarli per efficace propaganda. L’ennesima conferma è l’intervista a Nasser Jamal, capo delle Brigate dei Martiri di al Aqsa di Nablus, uomo di Arafat, apparsa domenica sul Corriere della Sera.
La giornalista racconta di averlo incontrato in una casa in cui la televisione è accesa e trasmette un cartone animato di Tom e Jerry e che “c’è una schiera di bambini a fargli da scudo”. La frase è inequivocabile: Nasser Jamal si fa scudo di una schiera di bambini. All’orrore della scelta si accompagna lo stupore del lettore cui la notizia è consegnata senza commento, come se anche la giornalista la ritenesse una scelta come tante, acquisita. In questo episodio però, risalta una scelta criminale di Nasser Jamal e anche la spiegazione dell’alto numero di morti di donne e bimbi a seguito delle operazioni anti terrorismo israeliane. L’esercito israeliano è l’unico al mondo nato, cresciuto e immerso in un continuo dibattito etico sulle azioni lecite o no (con quello tedesco è anche il solo in cui i soldati possono rifiutare ordini inumani); ha però deciso, dopo un tormentato dibattito, durante l’Intifada di al Aqsa, di colpire ugualmente terroristi palestinesi, anche se si fanno scudo di bambini.
Israele ha scelto in mancanza d’alternative, pena l’impossibilità d’impedire che i terroristi continuino a fare strage di civili innocenti. Scelta terribile, che attira al paese critiche feroci, soprattutto in Europa. Ma chi critica Israele, e i soldati americani a Fallujah, obbligati alla stessa scelta, pena l’inazione, chiude da anni gli occhi su questa nuova “tattica islamica” che usa bambini come strumenti di guerra.
La strategia è evidente, pubblica, rivendicata, ma quasimai denunciata sulla stampa occidentale. Iniziò Ruhollah
Khomeini mandando centinaia di migliaia di bambini, i bassiji, a morire sui campi minati iracheni, durante la guerra contro Saddam Hussein. Continuano oggi i terroristi palestinesi e iracheni che agiscono in mezzo ai civili, per coinvolgerli, volutamente, nel tiro di risposta alle loro azioni.
Continua la stessa Autorità nazionale palestinese che usa della sua televisione, dei suoi giornali, delle sue scuole per educare i bambini al culto del martirio, per spingerli a diventare “martiri”, anche imbottendosi di esplosivo per uccidere
civili innocenti.
Da qui esce Amer al Fahr, sedici anni, che ieri si è fatto esplodere nel mercato di Tel Aviv, uccidendo tre israeliani. Da qui la disperazione di sua madre, Samira Abdallah: “Chi ha mandato a morte mio figlio deve vergognarsi”. Nelle manifestazioni palestinesi è ormai abituale vedere sfilare bambini, anche di pochi anni, incappucciati e ricoperti di candelotti di dinamite di cartapesta, mascherati da “martiri islamici”.
Da questo disprezzo della vita dei propri piccoli, da questa oscena strumentalizzazione delle loro vite, nasce la logica di Beslan, dei terroristi islamici ceceni che hanno fatto dei bambini osseti le loro vittime. E’ questa un’articolazione della cultura della morte che ispira il loro islam scismatico.
Peggio ancora, questo farsi scudo di minori per trascinarli con sé nella morte del jihad diventa addirittura strumento di propaganda. Queste “morti collaterali” non casuali, ma predeterminate dagli stessi palestinesi, che accompagnano
l’azione d’israeliani e americani contro i terroristi, vengono poi usate per spiegare al mondo che israeliani e americani sono spietati. Invece sono spietati tutti quei Nasser Jamal che si rifugiano in mezzo “a una schiera
di bambini a fargli da scudo”.
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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